Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 03-02-2017 01.13.53

Il direttore Symminel, come una targa sulla scrivania ne indicava il nome, si voltò e guardò Dacey negli occhi per un lungo istante.
Uno sguardo penetrante ed indagatore, che sembrò alla ragazza in grado di mettere a nudo il suo animo.
Quell'uomo aveva due occhi scuri che sapevano scrutare tutto ciò su cui si posavano.
“Il piacere è mio, Dacey...” disse “... se è stata condotta qui, allora vuol dire che lei soddisfa le mie richieste. Prego, si accomodi... beve qualcosa?” Sedendosi. “A me occorre una persona fidata... la fiducia è l'unica qualità che richiedo, essendo la lealtà una virtù innata negli individui. Tutto si può imparare, apprendere, conoscere. Ma la lealtà deve essere una virtù propria dell'individuo. Nel giornalismo, è quindi nell'informazione, gli uomini sono chiamati ad una missione... la verità. E nulla a questo mondo è più complesso, imprevedibile, inafferrabile della verità. La verità è quanto di più pericoloso ci sia a questo mondo.”

Guisgard 03-02-2017 01.20.22

Il marchese sorrise con eleganza a quelle parole di Nyoko.
“Beh, allora lei è nella terra giusta, ragazza mia...” disse “... nulla è più affascinante di Afragolopolis e niente è più avvincente dei suoi misteri.” Annuendo. “Qui ne troverà tantissimi, ammesso sia disposta a crederci. Alcuni infatti dei più, diciamo, insoliti richiedono un bel po' di fantasia per essere accettati.” Divertito.

Dacey Starklan 03-02-2017 01.21.42

Rimasi dritta quasi sull'attenti mentre il direttore mi fissava attentamente, come se volesse fissarsi ogni dettaglio di me nella testa.
Gli occhi scuri erano fissi e imperscrutabili e dopo qualche secondo finalmente l'uomo parlò, scacciando via una sensazione di leggero disagio che iniziavo a provare nell'essere osservata.
Mi accomodai come aveva indicato ma rifiutai da bere con fermezza, ero troppo interessata a capire quali fossero le mie mansioni.
Contrassi appena le labbra, come a voler parlare ma mi bloccai quando il direttore partì con il discorso sulla verità.
Sembrava aver esperienza da come parlava della pericolosità delle parole usate per portare alla luce il vero.
Dal canto mio di esperienza non ne avevo ma potevo comprendere, nel mio piccolo, a cosa si riferisse l'uomo che mi stava davanti.
" Naturalmente signore" annuii e non tanto per dargli ragione," me ne rendo conto."
Lo guardai e questa volta non mi turbò sostenere il suo sguardo indagatore.
" Sono certa che troverete il mio lavoro soddisfacente rispetto alle vostre richieste. Sono molto determinata e amo portare a termine i compiti che mi vengono assegnati " dissi scostando leggermente i capelli da un lato.
" Naturalmente avrete modo di validare la mia fiducia vedendomi in azione."


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Nyoko 03-02-2017 01.27.19

Ascoltai affascinata le parole di quell'uomo, mi sentivo una bambina a natale, e non era ancora arrivata la parte bella. "Ne sa qualcuna da raccontarmi? Sa, vengo da molto lontano proprio per questo ed è ovvio che sono disposta a crederci" dissi sorridendo "perché credo che un mistero, per quanto possa sembrare surreale, possiede sempre un fondo di verità" dissi ancora col sorriso curioso stampato in faccia.

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Guisgard 03-02-2017 01.28.06

Gwen annuì alle parole di Mondo.
“La cosiddetta Teoria del Complotto” disse il professore “è il solo modo che hanno alcuni gruppi di individui per attaccare ciò che è invece la libera espressione dei gusti e delle idee della maggioranza delle persone. La libertà di stampa, di parola e persino di pensiero sono la vittoria ed il traguardo più importante raggiunto nella nostra epoca. E fa paura ad alcuni. Tanta paura da spingerli ad inventare fantasistemi che da luoghi inaccessibili governerebbero o influenzerebbero lo svolgersi normale della vita. Il tutto solo per non ammettere che possa esserci un'altra verità. Una verità diversa da quella che, unica, vorrebbero imporre a tutti noi.”

Lady Gwen 03-02-2017 01.31.00

Ascoltai il professore.
Certo, non ero d'accordo al cento per cento, ma era questo il bello del confronto.
"E quale sarebbe questa verità?" Chiesi.

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Guisgard 03-02-2017 01.33.48

Vale guidò Clio in quello che sembrava essere il più prestigioso albergo della città.
Il Granduca di Capomazda era sicuramente l'albergo più importante di Afragolopolis e con ogni probabilità, già a quel tempo, il più grande del mondo intero.
Fra i suoi frequentatori, infatti, solo chi poteva dimostrare la sua nobiltà da almeno tre secoli aveva accesso al suo interno.
Clio, come aveva minuziosamente preparato Vale, poteva soggiornare nell'albergo col rango di regina di un principato straniero.
Infatti la prenotazione permise alla ragazza di poter alloggiare in una delle suite più belle dell'intera struttura.

Guisgard 03-02-2017 01.38.03

Symminel guardò Dacey e sorrise appena.
“La fiducia è cosa alquanto semplice, Dacey...” disse “... se lei arriverà a credere che qui noi abbiamo il compito di diffondere la verità... la verità a qualunque costo, allora la sua lealtà sarà una conseguenza naturale al nostro lavoro ed io potrò fidarmi ciecamente di lei. Perchè ogni mia azione, ogni mia intenzione e convinzione sono volte alla ricerca ed alla diffusione della verità. E di fronte alla verità tutto passa in secondo piano. Non crede?” Guardandola.

Clio 03-02-2017 01.46.46

Non era difficile dover interpretare me stessa, dopotutto.
Non avevo bisogno di chiedermi come si comportasse una regina, come parlasse, come si muovesse, perché io stessa lo ero.
Dunque nessuno si meravigliò del mio arrivo o mi fece storie.
La suite era all'altezza, arredata con gusto e raffinatezza.
"Ottima scelta, mia cara.." sospirai, lasciandomi cadere sul prezioso divano.
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Guisgard 03-02-2017 01.47.17

“Beh, sicuramente il più noto fra i misteri di questi luoghi” disse il marchese a Nyoko “è quello che riguarda i nobili Taddei... una dinastia di duchi afflitta da una terribile ed implacabile maledizione... la storia infatti narra di un animale demoniaco che di notte infestava la brughiera a caccia proprio dei membri di quella nobile stirpe... a distanza di secoli nessuno è mai riuscito a chiarire le misteriose morti dei duchi...”


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