Lovercraft spiegò a Gwen come usare il cellulare, facendole così scrivere una breve mail in cui si diceva disponibile ad incontrare Elv, curiosa di sapere cosa lui volesse da lei.
"Ecco." Disse svogliato il gatto. "Ora non ci resta che aspettare. Sarà lui a farsi vivo." Sbadigliando. "Ora renditi utile... va di sotto e dì a Claretta di prepararti una bella ciotola di gelato, al gusto di cannella, stracciatella e ciccolato bianco. Poi porta qui il tutto, visto ho un certo languorino." Destresya lasciò il suo studio e col suo pass raggiunse le sezioni interne del museo, nell'area chiusa al pubblico. Qui, arrivando in una saletta insonorizzata, trovò una teca blindata, dentro la quale era custodita la Croce di Clodoveo. Il pubblico continuava ad applaudire e ad apprezzare lo scambio di battute fra Ardeas e Altea. "Capisco la crociata di voi donne nel voler essere, più che apparire" disse svogliato l'affascinante scrittore sfogliando il suo libro distrattamente "ma è indubbio che il suo fascino e la sua bellezza, mia bucolica dea, colpisca subito. Beh, sono certo però che a cena scoprirò anche il suo carattere. Piante e fiori permettendo." Ridacchiando. "Tranquilla,studieremo le abitudini terrestri per capire come prepararti a questo incontro con cena." Ridendo telepaticamente Ghigen ad Altea. |
Mi sentivo stranamente nervosa, al pensiero di scrivere quelle parole e non capivo nemmeno perchè.
Probabilmente, sarei stata agitata per tutto il tempo, finché non avessi avuto una risposta. "Perchè piuttosto non ti limiti a mangiare ciò che tutti i gatti dovrebbero mangiare? Non sono la tua cameriera" con tono scocciato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Piante e fiori permettendo...stavo per ridere pure io, eppure era veramente sbruffone che era incredibile come riuscisse a fingere "Speriamo tu abbia ragione Gighen che celi un altro carattere, non potrei sopportare un tipo del genere, ma ovvio, non si svelerà quindi dovrò proprio sopportarlo".
"Almeno spero non si porti il suo libro con sè mentre mangia, visto non ha il coraggio di guardarmi in faccia, o forse è una tattica per nascondere una certa riverenza o timore verso me" sfidandolo e fissando i miei occhi verdi sui suoi meravigliosamente azzurri. |
"Perchè non sono un gatto, mia cara." Disse Lovercraft a Gwen, voltandosi pancia all'aria. "Su, cosa aspetti? Pensare mi mette fame e da quando ti ho incontrata non faccio altro che pensare per 2!" Esclamò.
La risata di Ghigen arrivò telepaticamente ad Altea. "Proprio perchè leiusa la sua bellezza come arma io devo proteggermi." Disse Ardeas divertito alla fata buona, mostrando il suo libro. Per un lungo istante loro 2 si guardarono, ritrovandosi l'una nello sguardo dell'altro. "Bene, allora non vediamo l'ora di conoscere i particolari del vostro incontro." Rise il conduttore. "Siamo in chiusiura, amici ed amiche che ci state seguendo. Ringrazio i nostri ospiti e vi asptto alla prossima puntata." "Stop!" Gridò il regista, sancendo la fine della trasmissione. |
"Sei davvero un maleducato, spero che riuscirai ad essere una persona migliore, quando tornerai ad essere umano" ribattei, con fastidio.
Di nuovo, scesi giù sperando di trovare Claretta. Mi vergognavo da morire a fare continue richieste, ma quel maledetto gatto non voleva sentire ragione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I nostri sguardi si incatenarono per un attimo, era stata la mia magia o si erano davvero incatenati.
Osservai per un momento il libro e alle ultime parole del conduttore sfoderai un sorriso finto salutando. Lo spettacolo era finito e compresi che in questo mondo contava più il pettegolezzo e la frivolezza che la natura e i suoi problemi, almeno per ora il Bosco Sacro della Confraternita del Corvo Bianco era salvo. Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai a Ardeas "Veramente accetta una cena con me?" perchè a dire il vero volevo veramente scoprire chi fosse quella persona. |
Gwen chiese quel gelato a Claretta e lei lo preparò con un sorriso gentile.
Poi la sacerdotessa tornò in camera e diede la ciotola a Lovercraft che mangiò il gelato con una certa avidità. Ma proprio in quel momento vibrò il celllare. era la notifica di una mail. La trasmissione terminò e Altea si avvicinò ad Ardeas che si stava togliendo il microfono dal bavero della giacca. Poi, udendo la voce di Altea, si voltò di scatto. Per un attimo lei notò il suo volto penseroso, cipo, con lo sguardo azzurro quasi inquieto, come se fosse lontano da quello studio, chissà alla ricerca di quale pensiero. Ma ciò durò solo un istante. La fata vide quel bel volto di uomo mutare in fretta, come se fosse coperto subito da una maschera. Allora di nuovo quell'espressione annoiata, frivola, intrisa di mondanità e superficialità ricoprì il viso dello scrittore. Come se Cyrano avesse ceduto di nuovo il passo a Cristiano. "Oh, è lei, mia cara fata." Disse divertito. "Ma certo che voglio un appuntamento con lei. Lietissimo di cenare insieme e conoscere la famosissima dea che si batte in nome della natura per salvare il pianeta." Sorridendo. "Dirò subito al mio maggiordomo di prenotare un tavolo per due stasera. Al Caffè Puertobaia?" Riferendosi all'esclusivo locale sul mare dove era difficilissimo avere un tavolo in tempi brevi. |
Claretta fu fin troppo gentile con me, preparandomi il gelato che avevo chiesto.
Tornai in camera dando tutto al benedetti animale e proprio in quel frangente sentii che un messaggio era arrivato e mi precipitai a leggere. Ero nervosa e curiosa allo stesso tempo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era intento a togliere il microfono dal bavero della camicia, guardai quel gesto e lo trovai affascinante, non compresi il motivo ma poi capii. L' uomo, l' Ardeas che mi si parava ora di fronte era totalmente diverso da quello di prima, la mia sensitività era al massimo, lessi un forte turbamento in lui ma non riuscivo a penetrare nei suoi sentimenti.
Poi mutò quando arrivai, ma come faceva a sapere ero una fata, no...ma forse era solo per scherzare. "Per un attimo, mi è sembrato pensieroso ma ora vedo nuovamente un atteggiamento canzonatorio sul suo volto" sorridendo ed ascoltando, sospirai visto che lui già sapeva dove portarmi. "Oh si certo, è un locale molto rinomato, deve avere una grande influenza o conoscere il proprietario per avere subito un posto? Mah..nel frattempo...vorrebbe prima fare una camminata con me sulla sponda del mare?" osservandolo negli occhi....ah, aveva pure un maggiordomo, un uomo così si sarebbe mai tolto le scarpe per camminare sulla sabbia? |
Ero lì, ero finalmente lì davanti a lei.
La Croce di Clodoveo, sentivo che lui la voleva, la bramava. "Eccomi..." sussurrai, avvicinandomi alla teca. Mi ero chiesta più volte il perché di tutto quell'interesse, ma ormai avevo smesso di farmi domande. Aprii la teca blindata e iniziai ad esaminare la Croce. |
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