Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 14-08-2020 23.33.45

Ascoltai ciò che dissero e strabuzzai gli occhi.
"Senti, sai che mi hai proprio scocciato, anzi, tu e quell'altro?" dissi al tizio un po' troppo verde.
Poi se ne andarono.
"Ma ci stanno lasciando qui? Hey!" urlai forte, per farmi sentire.
"Non possono andarsene così!" sconvolta da questa cosa.
Stavano davvero scherzando?!

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Destresya 14-08-2020 23.39.01

La cosa stava davvero sfuggendo di mano.
Possibile che fosse veramente così assurdo? Erano contraddittori, dicevano che non potevano uccidere il commissario ma viceversa se ne stavano andando piantandoci lì.
"Che cosa ne farete di noi?" sbottai "Che vuol dire mettere tutto a tacere?", mi voltai verso Drew, preoccupata.
Cosa ci avrebbero fatto????

Guisgard 14-08-2020 23.51.46

"Credo ci uccideranno tutti." Disse Drew a Destresya. "Perdonami, ma quelle onde funzionano e fanno dire ciò che si pensa..."
Gwen continuava a gridare, mentre Goz era ammutolito dalla paura.
Un attimo dopo si accese una luce dal soffito, abbagliante al punto che spinse loro a chiudere gli occhi.
Un attimo dopo persero conoscenza.

Destresya 14-08-2020 23.56.48

"Dovrebbero diffonderle ovunque queste onde, sai che bello?" sorrisi, leggermente amara.
"Lo so anche io che moriremo.." sospirai "Ma non capivo che cosa diceva sul commissario, che senso ha?" senza capire.
Non capivo niente di niente.
E infatti, un attimo dopo, persi conoscenza.

Lady Gwen 14-08-2020 23.57.58

Il tipo aveva ragione, ma io non mi potevo rassegnare davvero.
Cioè.
Se loro restavano, morivamo.
Loro se ne andavano.
E morivano comunque.
Ma davvero?
Una luce bianca dal soffitto ci accecò, facendoci perdere conoscenza e pensai fosse quantomeno un modo indolore di morire, sebbene non accettassi di rassegnarmi a quella fine.
Non avevo trovato Kim, la mia adorata Kim, non sapevo se Herbert fosse riuscito a trovarla e tutto questo era fonte di rimpianto per me.

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Guisgard 16-08-2020 23.55.30

La luce.
Fredda, asettica, senza calore...

La porta dell'ufficio di Gwen si aprì ed entrò un uomo dall'aspetto piacevole e lo sguardo reso acuto dai profondi occhi neri.
"Buongiorno..." disse porgendo la mano a Gwen "... voglio ingaggiarla..." fissandola "... non mi fido più della polizia, sono degli incompetenti... voglio un detective privato... per questo sono qui da lei... è scomparsa da giorni una mia studentessa..."
Nello stesso momento Destresya stava ritornando nel suo studio, ma entrando trovò una sorpresa.
Un tipo stava seduto con i piedi sulla scrivania.
Aveva un certo fascino, ma i modi erano impertinenti, otentando una certa sicurezza.
"Bentornata." Lui a lei. "Dalle assistenti pretendo puntualità. Non arriva la colazione qui?" Divertito. "Il famoso Drew Star arriva e non trova un'accoglienza degna della sua fama!" Ridendo di gusto e facendole l'occhiolino. "Su, cerchiamo un caso degno di tal nome!"
Un attimo dopo qualcuno bussò ed entrò.
Era una zingara.
"Buongiorno..." quasi intimidita "... io... io cercavo aiuto..." mostrando una foto "... è mia nipote Nicoleta... è scomparsa... ma la polizia non perde tempo a cercare una zingara..."
"Noi non siamo la polizia, signora..." Drew prendendo la foto per guardarla bene "... noi diamo importanza a tutti..."
"Che Dio vi Benedica..." la zingara accarezzando il viso di Drew.
"Visto? Ti ho già portato il primo caso, mia bella assistente..." sottovoce Drew a Destresya.
https://westfargomusings.files.wordp...4/rs-1_18a.png




Fine Episodio

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Guisgard 26-08-2020 00.15.50

"Il demonio non ti chiederà mai di credere in lui, ma solo di non credere in Dio."
(Sant'Ireneo)

La nascita di Uaarania

L'isola di Vivar si presentava con la sua folta vegetazione tropicale, le imponenti alture un tempo vulcani attivi che diedero la forma attuale a questo luogo e le sottili coste arse dal Sole australe.
I palmetti discendevano lungo dolci declivi, mentre la vaga foschia si alzava invece a rendere i contorni dell'isola come sospesi tra cielo e mare.
A Vivar vi era solo un piccolo porto, perlopiù usato per fini commerciali, mentre invece un vecchio biplano del 1929 portava i turisti dalla vicina costa sull'isola.
Alcuni, i più facoltosi, venivano qui per trascorrere le vacanze in uno degli alberghi dell'isola o nelle loro ville lungo le scogliere, mentre altri, i più eccentrici, per vere e proprie gite guidate tra le bellezze naturali e le tante leggende di Vivas.
Per questo gli indigeni erano molto richiesti come guide.
https://images.fineartamerica.com/im...re-leclerc.jpg




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Lady Gwen 26-08-2020 00.41.26

Il giorno a Vivas scorreva come tutti gli altri.
Grigio, piatto, come se appartenessimo ad un'altra dimensione.
O almeno, così era ai miei occhi.
Chiunque fosse stato abbastanza vicino al porticciolo dell'isola avrebbe potuto scorgere la nostra sontuosa villa sulla sommità.
Una gabbia dorata entro cui io stessa avevo accettato di farmi rinchiudere per convenienza.
Il risultato, era stata una vita priva di gioie, di soddisfazioni.
Una vita che aveva contribuito ad acuire la mia inquietudine, quella continua ricerca spasmodica di qualsiasi cosa riuscisse a colmare quel vuoto abissale che sentivo dentro.
Nell'esatto istante in cui la lucente fede nuziale aveva oltrepassato la falange del mio anulare, aveva iniziato a germogliare dentro di me quella voglia continua di tutto ciò che riuscisse, temporaneamente, a soddisfare la mia sete pressoché insaziabile di tutti i piaceri che quel contratto poteva concedermi, che fossero essi vestiti, gioielli o potere.
Tuttavia, le ridotte dimensioni di un'isola mi costringevano sempre più in gabbia.
Un minuscolo ed inutile fazzoletto di terra che illudeva chiunque vi giungesse di aver trovato il paradiso, ma era soltanto l'ennesimo inferno.
Riuscivo a racimolare qualche gioia temporanea, sul fondo di una bottiglia di Bourbon o nello sguardo magnetico di un aitante turista, prima che quella si esaurisse, allo scoccare della mezzanotte rappresentata dai miei obblighi sociali.
Era ciò che comportava essere sposata con un degli uomini più importanti del momento, benchè rifiutassi categoricamente di adempiere a qual si volesse obbligo morale nei suoi confronti.
Ero sempre stata molto chiara su questo punto, sapendo che, pur senza mettere le cose in chiaro, sarebbe stata comunque la mia vita da donna sposata, tanto valeva accettare in tempo il mio destino, prima di evitare una cocente delusione.
Attendevo l'arrivo della sera in veranda, prima di avventurarmi, complici le tenebre, nel cuore del paese, contando i secondi che mancavano alla libertà dalla mia prigionia scanditi dal consumarsi della mia sigaretta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...3f6e476846.jpg

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Guisgard 26-08-2020 01.15.33

La sera tropicale.
Gli ultimi riflessi di un tramonto rossastro si spengnevano nell'immenso cielo sul mare, mentre il crepuscolo annunciava il suo arrivo lento.
Gwen era in venerando, col suo abito sexy e raffinato, attirando le occhiate avide degli uomini che lavorano per suo marito Stefan.
Si trattava di un ricco commerciante che aveva sull'isola diversi interessi.
"Mia cara..." disse ad un tratto destando Gwen dai suoi pensieri "... giornata lunga ma fortunata." Avvicinandosi e dandole un bacio sulla guancia. "Tu? Ti sei annoiata? Cosa mi racconti?" Sorridendole.
Era un uomo dall'aspetto comune, di corporatura media e appena più alto della media.

Lady Gwen 26-08-2020 01.25.43

Mi godevo la mia sigaretta in santa pace, notando con annoiato piacere gli sguardi dei dipendenti di Stefan su di me.
E difatti, lupus in fabula, il mio adorato arrivò.
Accennai un sorriso al suo bacio sulla guancia, prima che si sedesse accanto a me.
"Miseramente, caro! Come al solito, superbamente a pezzi!" pronunciai, con tono stucchevolmente vuoto, citando un film che avevo visto al cinematografo poco tempo fa "E tu, anima mia?" facendo un tiro dalla mia sigaretta e accavallando una gamba sull'altra.

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