Camelot, la patria della cavalleria

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Talia 10-01-2012 14.52.23

La stanza non era molto ampia, ma calda e accogliente. La prima luce dell’alba filtrava dalle sottili tende candide, poi un alito di vento le sollevò e le fece volere in ampie volute... la stoffa leggera fluttuò in aria per qualche attimo e così il primo sottile raggio di sole riuscì a penetrare tra le imposte socchiuse, si soffermò su ciascuno degli oggetti ordinatamente disposti sul piccolo tavolo, sfiorandoli ad uno ad uno, quasi li stesse accarezzando... lentamente avanzò sul pavimento, sul tappeto, illuminò l’ampio cuscino di meditazione... poi la sedia e lo scrittoio... infine salì lungo la gamba della toletta e si infranse sullo specchio, illuminando due occhi scuri che per un attimo brillarono di mille bagliori ambrati.
Smisi di spazzolarmi i capelli, allora, e rimasi per qualche istante immobile, fissando la mia immagine riflessa. La mia mente era lontana da lì. Avevo fatto di nuovo quel sogno quella notte, lo stesso sogno che facevo da qualche tempo: il bambino, cinque o sei anni al massimo, procedeva con passo incerto in uno spazio indefinito ai miei occhi, seguendo quella figura di luce... avevo difficoltà a dare un senso a quel sogno, eppure lo avevo fatto più e più volte ed ogni volta mi ero svegliata con un vago senso di disagio...
D’un tratto, come per scrollarmi quella sensazione di dosso, riposi la spazzola e mi alzai. Con passo sicuro mi aggirai per la stanza per qualche momento, aprendo le finestre, ordinando alcuni oggetti, legandomi i capelli con un sottile nastro color pervinca... poi uscii dalla stanza e scesi la scala. Non c’era nessuno in giro, ma non ci feci caso... dopotutto ero sempre la prima ad alzarmi al mattino.
Uscii così nell’aria fresca della prima mattina e, quasi senza pensare, mi addentrai nella selva che circondava l'imponente edificio, dirigendomi verso il lago... il lago, il mio angolo magico.
Camminai per appena qualche minuto, poi il bosco si aprì nella irregolare radura che ospitava quelle acque cristalline e placide. Raggiunsi la sponda e lì mi inginocchiai, la schiena diritta e le mani poggiate in grembo, chiusi gli occhi e ripensai a quel bambino...
Non era nessuno dei miei fratelli, non era qualcuno che avevo incontrato o che avevo visto da qualche parte... e allora perché continuavo a vederlo?
Perché continuavo a vederlo compiere lo stesso viaggio?
Era davvero in pericolo?
Cosa significava quel sogno?
Perché era stato mandato a me?
Mille e mille domande... tentai di arginarle... con gli occhi ancora chiusi, inspirai profondamente cercando di elevare la mia mente.

Daniel 10-01-2012 15.45.36

Guardai la donna e poi guardai il carrozzone e le dissi:
<<Milady è meglio inseguire un sogno nella vita che restare attaccato ad una triste realtà..>> Senza neanche attendere la sua risposta entrai nella carrozza e presi la mia "Sacca senza fondo", grazie alla magia fuori sembrava piccola ma in realtà dentro era grande come un baule.. Presi tutti i miei vestiti e quanti più libri, filtri e pozioni potevo.. Tornai fuori e presi ancora filtri, pozioni, libri e oggetti magici.. Uscii fuori dalla carrozza e prima di andare via dissi alla donna..
<<Tornerò Milady e vi dimostrerò che vi sbagliate! Arrivederci.. Non mi piacciono gli addii..>> Dissi sorridendo e senza aspettare risposta corsi via verso la biglietteria della nave.. Mi avvicinai all'uomo che vendeva biglietti e dandogli un Taddeo gli dissi:
<<Un biglietto per questa nave..>> aspettai la risposta con un sorriso

elisabeth 10-01-2012 18.33.07

Seguii il vecchio sino al cuore della nave.....l'aria era piu' calda......quasi palpabile,ascoltai con interesse la spiegazione del Marinaio.....tenre a galla il Carrozzone indipendentemente dalla densita' dell'acqua, scienza......poi venne la cosa piu' bella ...mi mostro' lo strumento che permetteva la navigazione.....rimasi meravigliata " Un Astrolabio......l'uomo sta perdendo la capacita' della lettura della volta celeste, meraviglioso strumento queto, mi avete fatto un bellissimo regalo portandomi nel cuore della vostra nave.....e devo dire che portaci una donna e' davvero fuori dalla norma . siete un uomo di grande saggezza.....o siede un uomo di grande scaltrezza.....".....mi voltai a guardare la caldai...e piccoli rivoli di sudore scesero dalla mia fronte..........la mente vago' per qualche attimo e respirai l'aria fresca dei miei boschi.....la mia pelle divenne fresca.....e fuoco mi riconobbe sorella

Guisgard 11-01-2012 00.10.46

“Questo mi piace di voi, milady…” accennando un sorriso il maestro di Altea “… la voglia di vivere e scoprire il mondo che vi circonda… questo significa essere vivi. Quel Carrozzone galleggiante può significare molte cose, come niente… dipende da ciò che si cerca attraverso di esso…” sospirò “… si, posso accompagnarvi al canale… ma non partire con voi…” chinò il capo “… vedete, lady Altea… la mia unica ricchezza sono questi libri… in essi vi è tutto il mio mondo… Omero, Esiodo, Apollonio Rodio, Sofocle, Menandro, Nevio, Plauto, Cicerone, Virgilio, Boezio, Pietro Abelardo, Dante, Petrarca, Boccaccio… questa è la mia sola ricchezza… io non ho denaro, né titoli… e non potrò mai pagarmi quel biglietto…” sorrise malinconicamente “… ma su!” Esclamò. “Sono pur sempre un gentiluomo! Vi accompagnerò ugualmente a vedere quel Carrozzone e la sua promessa di felicità! Andiamo, milady!”

Altea 11-01-2012 00.28.50

Ascoltai il mio maestro..."Ma...non potete lasciarmi, guardate ho due taddei, uno è per voi. Vi prego, mentre ci dirigiamo verso il Carrozzone meditate sul fatto di venire con me. Avete ancora molto da insegnarmi." Detto questo feci cenno al maestro di uscire da casa e avviarci verso quella ipotetica avventura.

Guisgard 11-01-2012 00.32.21

I due monaci sorrisero a quella proposta di Cavaliere25 e tutti e tre si diressero verso la locanda.
Preso un tavolo, il locandiere servì loro una minestra e della frutta.
“Come raggiungeremo le terre a Nord di Camelot, Jovinus?” Domandò Plautus.
“Questo è un bel problema…” pensieroso Jovinus “… dobbiamo risalire il corso del fiume Calars, ma non sono strade sicure quelle che costeggiano le sue sponde…”
"E quel Carrozzone?"
"Si, ho udito anche io quei due banditori..." rispose Jovinus "... ma per prenderci a bordo occorrono due Taddei... troppo per noi..."

Guisgard 11-01-2012 01.05.18

Il paggio, a quelle parole di Gaynor, annuì e corse via.
“Potreste non rivedere mai più la vostra casa, milady.” Disse all’improvviso qualcuno. “Nessuno sa cosa troveremo alla fine del fiume Calars… potrebbe trattarsi di un mondo spaventoso, o meraviglioso… in entrambi i casi questo viaggio potrebbe essere di sola andata…”
Era un uomo di robusta corporatura, con una lunga barba bianca ed un bastone di noce.
“Cosa cercate veramente da questo viaggio, milady?” Chiese a Gaynor. “Il caldo alito del fiume Calars… o quello del vostro cuore?”

Guisgard 11-01-2012 01.29.22

“Non potrei mai accettare quel denaro, milady.” Scuotendo il capo il maestro di Altea. “Vi accompagnerò come promesso.”
I due, allora, raggiunsero il Canale di Levante, dove era ormeggiato il Carrozzone di Goz.
Il maestro cominciò ad osservare l’originale imbarcazione.
“Posso aiutarvi, messere?” Domandò uno dei marinai.
“Chi è questo eccentrico Goz?” Chiese il maestro. “Perché non si mostra mai?”
“Goz è un sognatore, messere!” Rispose sorridendo il marinaio. “E vuole raggiungere i suoi sogni!”
“E li cerca alle sorgenti di un fiume?”
“Cerca i sogni nel mistero e nel favoloso!” Fece il marinaio. “E oltre questo fiume nessuno può negare che vi sia qualcosa di ignoto, messere!”
“Però si fa pagare per condurre anche altre persone in cerca di quei sogni…”
Il marinaio rise.
“Lo trovate divertente?”
“Messere…” disse il marinaio “… voi e la vostra gentile amica…” indicando Altea “… perché non acquistate due biglietti? Solo alla fine di questo viaggio troverete tutte le risposte a quelle vostre domande! Ma vi consiglio di affrettarvi… il Carrozzone è in partenza ormai!”

Guisgard 11-01-2012 01.40.13

Daniel, preso il necessario, corse via come il vento.
“Sciocco ragazzo…” mormorò fra sé la misteriosa donna, quando ormai Daniel non poteva più sentirla “… credimi, tu non immagini neanche cosa sia la vera magia…” un ghigno apparve sul suo bellissimo volto “… ma presto ci rivedremo… molto presto…”
Un attimo dopo svanì in una nuvola di fumo nero come la pece.
L’apprendista mago, intanto, era giunto presso il Carrozzone.
“Ecco il biglietto!” Fece uno dei ragazzi davanti all’ingresso per imbarcarsi, dando a Daniel un biglietto di colore blu. “Prego, salite pure a bordo, signore!”
Un attimo dopo, l’apprendista mago si ritrovò sul ponte del Carrozzone.
Ad un tratto si udì una campanella suonare.
“Siamo pronti a partire, signore e signori!” Gridò una voce dai corridoi.

Guisgard 11-01-2012 01.49.38

“Vedo che siete una donna attenta.” Disse il vecchio ad Elisabeth. “Del resto solo una mente aperta può comprendere i favolosi ingranaggi che animano e muovono questo Carrozzone…” sorrise alla donna “… sentito, vecchio mio?” Fingendo di parlare al cuore dell’imbarcazione. “Abbiamo trovato qualcuno capace di comprenderci!” E rise di gusto. “E posso chiedervi perché vi siete imbarcata, milady? Ogni passeggero è mosso da una motivazione… un simile viaggio non si intraprende perché non si ha nulla di meglio da fare… cosa vi ha spinto ad imbarcarvi?”
Ad un tratto si udì una campanella.
“Oh, ci hanno interrotto, milady.” Ridendo il vecchio. “E’ il segnale… finalmente il Carrozzone sta per partire!”


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