Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 11-09-2018 01.07.47

“Vi è una sola cosa per ora...” disse Giulius a Gwen ed agli altri “... prendere tempo e così poter decidere il da farsi...”
“E come?” Elv.
“Dobbiamo dividerci, disperderci.” Spiegò Giulius. “Alcuni andranno nei borghi vicini...altri nelle città oltre il bosco, altri ancora si nasconderanno a Sant'Agata di Ghotya... dobbiamo confonderci con i mortali... celare la nostra natura... è il solo modo che abbiamo ora per sopravvivere.”

Lady Gwen 11-09-2018 01.11.40

Ascoltai Giulius.
Già, era una possibilità, ma...
"È rischioso. Le nostre diverse abitudini potrebbero fare insospettire la gente e attirare ancor più l'attenzione su di noi" commentai, con tono rispettoso, così che non sembrasse un atto di maleducazione.
Non pensavo che potessero essere d'accordo sull'andare via, figuriamoci proporlo loro e davvero mi avevano sorpresa.

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Guisgard 11-09-2018 01.17.14

“E' rischioso” disse Giulius a Gwen “ma credo sia la sola cosa che ci dia una possibilità di salvezza. Dopotutto i mortali sono bizzarri, hanno comportamenti irrazionali e difficilmente comprensibili anche per i propri simili. Il barone De Goth, ad esempio, vive rintanato da anni nel suo castello eppure nessuno lo ha mai creduto un vampiro. Vivere invece isolati, in boschi come questi da sempre creduti infestati e maledetti, può attirare i sospetti dei Domenicani. Disperderci credo sia la sola possibilità.”

Lady Gwen 11-09-2018 01.20.41

Come sempre, alla fine, Giulius aveva ragione.
E se era la nostra unica possibilità, al momento, dovevamo rischiare.
Annuii alla sua precisazione finale.
"Ottimo. Come desideri" esibendo nuovamente un cenno rispettoso del capo.
Avremmo tentato ogni cosa, pur di salvarci, ogni cosa, anche mischiarci ai mortali e rinunciare seppur per poco alla nostra vera identità.

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Guisgard 11-09-2018 01.24.32

Così, deciso il da farsi, i membri della congrega si separarono.
Gwen ed Elv fecero ritorno alla loro magione, mentre gli altri cominciarono a disperdersi.
Alcuni partirono in quella stessa notte, altri il giorno dopo, altri ancora impauriti fecero perdere le loro tracce.
Tornati nella loro dimora, Elv appariva pensieroso, inquieto.
Fissava il buio dalla finestra con sguardo cupo.
"Perchè, mi chiedo..." disse piano "... perchè ci odiano così tanto?"

Destresya 11-09-2018 01.24.33

Sant'Agata de Goti.
Un posto davvero incantevole in questa stagione.
Il costone illuminato continua a sorprendermi, con quell'atmosfera sognante, malinconica.
Mi volto a guardarlo, illuminato dai lampioni sul ponte, che sembrano voler sfidare con la loro luce fioca e leggera l'intera notte oscura e cupa.
Cammino silenziosa, come un'ombra nella notte.
La mia passeggiata serale per il borgo è quasi finita.
Trovo affascinanti i vicoletti che si rincorrono per la città, la vista sulla vallata, i localini caratteristici disseminati per tutto il borgo.
È lì che sono stata, per raccogliere informazioni circa la mia missione.
Si possono scoprire più cose dagli ubriaconi che da molte altre fonti, altrochè.
Quello che ho scoperto, però, non ha niente di straordinario.
Niente che non sapessi già, il castello è del barone e vuole venderlo.
Fine della questione.
Qualcuno parla anche di supestizioni, ma è gente che non regge due bicchieri di vino, non è che siano molto attendibili.
Attraverso il ponte lasciandomi alle spalle il borgo, immettendomi nel viale alberato che porta al mio palazzo.
Non mi dispiace, essere leggermente defilata dalla città, il mio padrone mi paga bene per i miei servigi, dunque non dovevo rinunciare a nulla.
E diciamo che mi piace portarmi sempre con me tutto ciò che mi occorre.
Sono qui da giorni, ormai, la mia missione sta per entrare nel vivo.
È sempre così, dopotutto, quando il mio signore vuole che qualcosa sia fatto, e sia fatto bene, viene da me.
Varco il pesante cancello nero, che si apre al mio passaggio, salgo i gradini che portano alla grande porta a vetri ed entro nell'atrio, dirigendomi a passi svelti verso la grande sala, che ho fatto arredare a mio gusto.
Devo ancora lavorare e mettere a punto il mio piano.
Avevo mandato anche alcuni dei miei in avanscoperta.
Mi sedetti sulla sedia e suonai la campanella per chiamare i miei fidati servitori, le mie spie, i miei complici.
Sperando che avessero buone notizie per me.

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Lady Gwen 11-09-2018 01.31.50

Tornammo alla Magione e molti partirono già quella notte stessa.
Tornati a casa, vidi Elv inquieto, che fissava il buio oltre le vetrate.
Mi avvicinai a lui, stringendomi al suo braccio e poggiando il capo sulla sua spalla.
"Perché non capiscono, tesoro..." mormorai "Non capiscono quanto siamo speciali, non ci conoscono e come ogni cosa che non conoscono, preferiscono combatterci piuttosto che venirci incontro..."aggiunsi, accarezzando il suo viso, il suo collo ed il suo petto, lentamente, quasi quel gesto mi aiutasse a riflettere, ad inseguire un pensiero dopo l'altro.

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Guisgard 11-09-2018 01.42.24

La sera era scesa, cupa, silenziosa, intrisa di inquietudini ed ataviche paure.
Il palazzo si era tinto di ombre e la fioca luce che penetrava dalle finestre rendeva tutto vago e mutevole.
Arrivò il vecchio Stuardo che subito mostrò un inchino.
“Madama...” disse a Destresya “... sono tornati Best e Lila... chiedono di parlarvi.”

Guisgard 11-09-2018 01.45.02

“Già, è così...” disse annuendo Elv, per poi voltarsi e stringere a sé Gwen “... domani manderemo Missan in città... dobbiamo trovare una nuova dimora... ma ci occorrerà una nuova identità... anzi due...” sorrise piano “... cosa saremo? Tu chi vuoi essere?” Accarezzandole i capelli.

Lady Gwen 11-09-2018 01.48.11

Annuii mentre mi stringeva a sè.
Accennai un sorrisino.
"Chiunque tu vorrai che io sia..." sussurrai, lasciando morbidi baci sulla sua mano, mentre non mi importava di deviare altrove la nostra discussione.
Eravamo dominati più dall'istinto degli animali che non dalla ragione degli uomini ed era giusto prendere le cose come venivano.
E noi ci riuscivamo benissimo.

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