Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   La taverna di Camelot (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=2)
-   -   La vergine di Sant'Agata di Ghotya (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2557)

Guisgard 10-09-2018 16.16.29

La vergine di Sant'Agata di Ghotya
 
Offrite sacrifici legittimi
e confidate nel Signore.

(Salmo 4)


PROLOGO


Era un finire d'Estate spettrale e la Luna brillava sinistra e silente sul vecchio crostone su cui vagabondava l'anziano mendicante.
Era un finire d'Estate di fiori narcotici in quell'umido mare di foglie e di rovi intrecciati, con la vaga e cupa foschia dormiente di sogni fantastici, dimenticati e di sfuggenti colori danzanti.
I barcane che fiancheggiavano il crostone erano screziati di bizzarre increspature di giallo tra le ammantate murature di erbe e sterpi, sotto i quali, nella folta selva sottostante, scorreva placido il dormiente torrente.
Il vecchio mendico ad un tratto si affacciò dal parapetto, vomitando l'acido vino che quell'oste gli aveva servito con l'acqua.
Vomitò fino a gettar via anche l'anima.
Allora una campana iniziò i suoi rintocchi, calmi ed inattesi.
Aveva davvero vomitato anche l'anima, pensò il pezzente, mentre cominciò a sentire stranamente freddo.
E forse fu per questo che ad un tratto udì quel lamento.
Stridulo e sofferente, di una voce che sembrava non avere nulla di questo mondo.
Un attimo dopo la vide.
Qualcosa di pallido e leggero eppure reale che specchiò la sua sagoma nelle silenziose, malefiche ed inargentate acque che riflettevano il maledetto splendore lunare.
Era una donna.
Una donna vera.
Apparve dal nulla e passeggiò lungo le rive in ombra del crostone, tra bianchi petali di loto e di oppio che fluttuavano vaghi nella sera.
Percorse un breve tratto lamentandosi in una lingua inaccessibile e forse anche piangendo.
Aveva la sinistra calma apparente della morte.
Poi, in un vuoto ed innaturale silenzio, svanì fra le ombre perdute della notte.
La campana cessò i suoi lenti rintocchi e l'aria fredda si dissolse nel nulla.
https://c1.staticflickr.com/3/2815/1...155d6109_b.jpg






LA VERGINE I SANT'AGATA DI GHOTYA


Un pallido Sole splendeva nei cieli a tratti velati di Sant'Agata di Ghotya, infrangendo i suoi vaghi raggi sulle murature dell'antico maniero.
Il castello dei De Goth dominava l'ingresso cittadino da secoli ormai, sin da quando cioè i normanni edificarono nobili edifici intorno alla vecchia torre, fortificando l'intera struttura e rendendola la vera forza della città.
Da generazioni oramai i De Goth avevano acquisito il diritto feudale di governare Sant'Agata di Ghotya e nessuno più rammentava tempi in cui questo potere non esisteva.
Il vecchio barone era ormai l'ultimo dei suoi discendenti e raramente si faceva vedere dai suoi concittadini.
Passava intere giornate e poi settimane, mesi e persino anni nel suo castello, anche se molti parlavano del suo odio verso quelle mure.
Ciò però cozzava con ciò che si raccontava.
Infatti secondo molti De Goth voleva vendere il suo castello e lasciare la città.
Voci queste che parvero essere confermate dall'arrivo a Sant'Agata di Ghotya del notaio Clemen, giunto appunto per curare le proprietà del barone.
Eppure nessuno, fino a quel giorno, si era presentato con un'offerta per acquisire l'antico e nobile castello.
http://www.sanniotour.it/site/wp-con...ta-de-goti.jpg






+++

Lady Gwen 10-09-2018 16.28.11

Ero in piedi davanti alla grande e alta vetrata che affacciava sul vasto parco esterno, coperta dalle pesanti tende in velluto verde scuro, a scrutare quella infinitesimale pagliuzza di sole dorato che penetrava da fuori.
Il caminetto scoppiettava e i lampadari in cristallo con le sottili candele accese illuminavano l'ambiente di una luce soffusa e vaga, quasi mistica.

Sentivo tutto e attendevo pazientemente che finisse.

Elv era al secondo piano, intento a trasformare l’ennesimo ospite della nostra umile dimora.

Ovviamente, non tutti potevano usufruire di tale privilegio, no.

La nostra razza era troppo pura e nobile per permettere che il nostro dono venisse concesso a tutti.

Sceglievamo oculatamente chi accogliere fra le nostre fila, dovevano essere persone intelligenti, brillanti, dotate di quel non-so-cosa che avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di pregevole, una volta rinati a nuova vita.

Dopo tutte quelle guerre, la Congrega era rimasta sventrata, distrutta nel suo profondo.

Molti di noi non ce l’avevano fatta, l’intero esercito decimato, perfino il consiglio si era dimezzato e Caius e Julius erano gli unici due membri rimasti.

E stando così le cose, era stato assegnato a noi il compito di rimpinguare la nostra famiglia e far rinascere anch’essa a nuova vita, così come i suoi giovani membri.

E io ed Elv eravamo discretamente bravi, in questo, senza voler essere modesti.

Ci eravamo conosciuti alla corte di Elisabetta I nel 1585.

La regina, donna di spiccata intelligenza che ancora oggi, tanti anni dopo la sua morte, non smettevo di ammirare, era in visita in Irlanda, l’altra metà del suo regno, nonché mia patria, per via di certi affari istituzionali.

Non mi era stato difficile essere ammessa alla sua fitta rete di cortigiani; il mio creatore, Lord Alfred Mahony Conte di Ormond, era un nobile del luogo appartenente alla parìa d’Inghilterra, i miei genitori, invece, dei mercanti alto-borghesi, ma nonostante questa differenza, era stato grazie a lui che ero riuscita ad accedervi.

Avevo fatto la sua conoscenza tramite il mio precettore, amico del conte, nel 1515.

Ci aveva presentati ed ero rimasta un po’ interdetta quando avevo scoperto che il conte cercava moglie e non aveva nessuno a cui lasciare la sua fortuna.

Ma poi, fu anche peggio quando scoprii tutto.

Dopo un po’ che frequentavo il conte, egli mi rivelò la sua vera natura.

Lo sconvolgimento più assoluto mi colse quando mi disse di essere un vampiro.

Ero terrorizzata, dovevo ammetterlo.

Pensavo fossero solo leggende per spaventare i bambini, non avrei immaginato che potesse essere tutto vero.

Lui mi aveva rassicurata dicendomi che non mi avrebbe mai fatto del male, ma che, anzi, aveva bisogno di me.

Mi propose un accordo.

Io sarei diventata sua moglie, acquisendo il suo titolo ed ereditando tutti i suoi averi, così che questi ultimi non andassero perduti e io potessi condurre una vita nella più totale agiatezza, ma in cambio di tanta fortuna dovevo diventare una vampira.

Era quella la condizione.

Diceva che un vampiro lo cercava da tempo, erano in guerra da tempo immemore e presto sarebbe arrivato, ponendo fine alla sua secolare esistenza.

Non subito, certo, ma dopo un po’ la paura lasciò spazio alla compassione per quell’uomo che, nonostante la sua natura, si era dimostrato estremamente umano ed io avevo accettato.

Il nostro matrimonio era stato più un contratto che altro e la notte stessa non la trascorremmo consumando il novello e “falso” matrimonio, bensì a mettere in atto la mia trasformazione.

Per fortuna, avemmo tutto il tempo necessario per farmi abituare alla mia nuova pelle, la mia nuova vita.

Mi sentivo strana.

Ma migliore.

Bene, come mai ero stata prima.

Era una condizione quanto mai buffa, ma che fin dall’inizio non mi dispiacque.

Mi indicò il nome della Congrega, di cui era uno dei principali membri, ma poi il suo destino si compì e il vampiro che da tanto tempo lo cercava, lo trovò e lo uccise, appena un mese dopo.

Non ero felice tanto per i soldi e le ricchezze, dopotutto noi vampiri non avevamo le medesime necessità dei mortali, quanto per il fatto che avesse deciso di lasciarmi un’altra eredità, ben più grande ed importante.

Un dono eterno, da dividere con chi si amava, ma questo lo scoprii dopo.

Caso volle che nel 1528 il titolo di Conte di Ormond passasse alla famiglia materna della regina, poiché si credeva che non ci fossero eredi diretti della famiglia di Lord Alfred, e non mi ci volle molto per farmi accogliere calorosamente fra gli accoliti di Sua Maestà quasi come una lontana parente, dal momento che ormai anche io vantavo il titolo di Contessa di Ormond poiché avevo sposato il Conte, ma questo evitai di dirlo dal momento che erano passati molti anni dal matrimonio e, beh, in settant’anni o non ero invecchiata di un solo giorno.

Fu durante la sera dei festeggiamenti che conobbi Elv.

Avendo avuto esperienze in mare, lui si occupava dei rapporti della regina con i corsari, da lei assoldati di modo da avere un ulteriore vantaggio sulle flotte nemiche.

Fin dalla prima volta che lo avevo visto, bellissimo, affascinante ed elegantissimo nel grande salone da ballo della residenza, avevo capito che c’era qualcosa di particolare in lui e sapevo anche cosa.

Era stato divertente, all’inizio, vedere come cercasse di trattarmi da innocente preda, senza sapere che anche io era un predatore come lui ed era stato ancor più divertente quando lo aveva scoperto.

Era stato subito travolgente e irrefrenabile ciò che era nato fra noi due e poco tempo dopo il rientro di sua Maestà in Inghilterra avevamo deciso di lasciare Londra e partire insieme, iniziare a vivere la nostra eternità insieme, arrivando qui.

Non percepii più alcun segno vitale dal piano di sopra, segno che probabilmente la trasformazione si era conclusa e allora attesi la conferma di Elv.


https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...0b44ae3b4c.jpg

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Altea 10-09-2018 17.25.05

La porta si apri di scatto e udii una voce maschile risuonare nel castello..
"Dove è? Ah rimettessero le donne al rogo".
Uscii dalla mia stanza assonnata.."Barone du Junie, che accade?".
Lui sgranò gli occhi e il servitore lo tenne per un braccio "Padrone, volete morire pure voi?" mentre mi puntava il dito sul naso.
"Osi chiederlo? Esci da quella stanza tranquilla...tu...non ti sei chiesta stanotte dove era mio figlio? Tuo marito?".
Alzai le spalle "Sarà stato a giocare a carte con vecchi amici, ho sempre lasciato libertà ai miei due mariti, uno defunto ahime, il Conte Samperi" sospirando.
"Già il Conte Samperi il quale ha fatto la fine di mio figlio, uno dei du Junie, il mio discendente..ora sono due mariti defunti e la morte..avvenuta allo stesso modo..morti durante un duello dietro alla stessa chiesa con diverso contendente".
Mi portai le mani alla bocca urlando, mentre le lacrime scendevano "No..Gerard...come non può essere morto..io..non ho fatto nulla, non è certo colpa mia se gli uomini per uno stupido sguardo si sfidano a duello come fosse una offesa".
"Sentite la santarellina..non è che qui abbiamo donne vedove dappertutto, non diremo nulla ma sparite..avete abbastanza soldi duchessa Altea de Bastian".
Poggiò una mano sulla ringhiera trattenendo un pianto, misi la mano sul suo braccio ma lui la scostò in modo brutale.."Tornate dalla vostra famiglia a Sant' Agata di Ghotya".
Annuii "Si Barone du Junie, so che può essere una coincidenza ma vi giuro io..non ho tradito vostro figlio, quell' uomo mi fissava insistentemente dalla finestra e mi spiava..io..va bene, faccio le valige, mi dispiace solo non poter essere presente al funerale".
"A piangere e fare la povera vedova innocente?" ridendo lui istericamente.


La carrozza raggiunse velocemente il tratto di strada sterrata che portava alla residenza molto raffinata e signorile della mia famiglia a Sant' Agata di Ghotya e mi chiedevo dove avessi sbagliato con entrambi, era vero che quei due uomini mi attraevano, loro mi guardavano e forse nemmeno amavo i miei due mariti ma non vi era stato tradimento..forse un bacio..altrimenti sarei scappata per amore con uno dei due.
Non ci pensai più e vidi il costone e già sentivo il tepore di casa, di quella famiglia un pò esuberante che ancora ora mi aspettava, decretando ero stata vittima di due vere ingiustizie. Non vedevo l' ora di essere tra le braccia del nonno Mandus de Bastian.

https://images.vanityfair.it/gallery...86bec4d2d0.jpg

Guisgard 10-09-2018 17.33.43

La carrozza arrivò sul crostone e poco dopo era già nel centro cittadino, dove sorgeva il palazzo dei De Bastian.
I cancelli si aprirono e la vettura entrò nel cortile.
Altea fu aiutata a scendere dal cocchiere e subito si ritrovò la vecchia nutrice College che le andava incontro.
“Bentornata, madama.” Disse con un doveroso inchino ed un tono alterato dal piacere e dall'emozione. “Venite, vostro nonno vi attende.”
La condusse nella nobile residenza, poi in un ampio salone arredato con degno gusto ed eleganza, come richiedeva il blasone di famiglia.
Qui Altea trovò suo nonno in piedi davanti alla finestra.
“Eccoti...” voltandosi ed avvicinandosi a lei per abbracciarla “... sono felice di rivederti... ma toglimi subito un peso... cosa sono queste voci su di te e sul tuo onore? Nessuno dei De Bastian ha mai commesso tradimento. Tu, ragazza mia?” Fissandola.

Altea 10-09-2018 17.41.48

Abbracciai la vecchia nutrice College "Oh come sono felice di rivederti, quanto tempo..certo andiamo subito da mio nonno".
Entrai baldanzosa nel sontuoso Palazzo e lo vidi fermo a guardare fuori dalla finestra fumandosi un buon sigaro e poi si voltò col suo volto tra l' altero e il bonario..bonario solo con me e mie sorelle e fratelli.
Alla sua domanda lo guardai negli occhi verdi.."Nonno" abbracciandolo "Mi è bastato poco per rimanere in quel posto e ho avuto ben due mariti uccisi. Io...non ho mai amato nessuno dei due, mi sono sposata per paura di rimanere zitella e finire in convento. Ma vi è solo stato un bacio, alcune parole d' amore..amore fisico no..non pensavo si arrivasse a tanto" ammisi e poi lo guardai "D' accordo con l' ultimo vi è stato un tradimento fisico e passionale, sarà stato per quegli occhi azzurri tremendamente penetranti" con un ghigno sadico sul volto "Ma il barone aveva detto avrebbe messo tutto a tacere" sorpresa.

Guisgard 10-09-2018 18.08.48

Il vecchio Mandus sospirò e poi assunse un'espressione cupa e seriosa insieme.
Lasciò un bacio sulla fronte di Altea e le accarezzò il viso, quasi fosse una benedizione.
“Ora sei a casa, ragazza mia...” disse “... non pensare più ai tuoi giorni laggiù.” Abbozzando un sorriso. “Io devo uscire... sono atteso dal notaio Clemen... dobbiamo discutere di una certa cosa riguardo il castello cittadino... tu riposati, hai fatto un lungo viaggio.”

Altea 10-09-2018 18.16.03

Quello sguardo cupo, temetti di aver deluso le aspettative del mio caro nonno.
Ma lui con quel bacio più che paterno mi seppe rinfrancare e mi strinsi a lui..."Oh si, non vedevo l' ora di essere qui a casa...mi sentivo tremendamente sola laggiù anche se voi tutti mi scrivevate ogni settimana. Ma non sono stanca" alzando lo stesso sguardo verde e sorridendo.."Cosa succede nel Castello cittadino..so che per voi uomini le donne non si devono intromettere in questi affari..proprio non posso venire con voi, mio caro nonno?" con sguardo speranzoso e accettando ogni suo volere.

Guisgard 10-09-2018 22.09.35

“Mah, temo che finiresti per annoiarti.” Disse il vecchio De Bastian ad Altea. “Parleremo di scartoffie per te probabilmente senza significato, come atti notarili, piani catastali, censimenti e documenti demaniali vecchi di qualche secolo. Non ti spaventa tutto ciò?” Facendosi uno cherry.

Guisgard 10-09-2018 23.02.31

Un silenzio giunto di colpo, dopo che Gwen era rimasta a fissare le tendine chiuse.
Erano trascorse diverse ore, quando ormai il pomeriggio era divenuto tardo ed il tramonto già lambiva con gli strascichi del giorno il bosco intorno alla magione.
Poi dei passi e qualche istante dopo dalle scale giunse una figura alta e magra, dai capelli lunghi ed il volto pulito, ben fatto e con le labbra bianche ancora tinte da un'ultima goccia di sangue che colava dall'estremità della bocca.
Si avvicinò a Gwen, le accarezzò il viso e senza dire nulla la guardò, per poi baciarla, facendole assaporare l'ultimo alito di vita di quelli che aveva appena reso oscure figure come loro due.
https://pad.mymovies.it/cinemanews/2...iangray_03.jpg

Altea 10-09-2018 23.12.01

Alle parole di mio nonno risi.."Spaventarmi...per così poco..ci vuole altro per spaventare una de Bastian, non vorrei esserti di impiccio...ma perché dovete parlare di mappe?" incuriosita.

Guisgard 10-09-2018 23.14.34

“Perchè il barone De Goth è deciso a vendere il suo castello” disse il nonno ad Altea “ed il notaio Clemen si occupa di trovare acquirenti. Fino adesso però nessuno si è fatto avanti...”

Lady Gwen 10-09-2018 23.17.03

Calò un profondo silenzio.
Poi, il silenzio venne rotto da alcuni passi giù per le scale.
Con la coda dell'occhio vidi la figura alta e slanciata di Elv stagliarsi nell'oscurità.
Bellissimo, oscuro e silenzioso nel suo fascino di tenebra.
Se avessi avuto un cuore, di certo avrebbe battuto all'impazzata ogni volta che mi guardava, mi sfiorava o mi stava accanto.
Mi voltai ed era già lì vicino a me.
Mi guardò in silenzio e così feci anch'io, finché mi accarezzò il viso e mi baciò.
Immediatamente catturai con le labbra quell'unica, piccola goccia di sangue che era sfuggita.
Quella stilla di vita legò i nostri sapori creandone uno nuovo e buonissimo ed era meraviglioso come i nostri baci fossero tutti diversi, mischiati ai tanti sapori diversi che il sangue poteva assumere.
Affondai le mani nei suoi capelli scuri che amavo così tanto e come sempre mi abbandonai a lui.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Altea 10-09-2018 23.22.45

Aggrottai la fronte versandomi un po' di cherry nel bicchiere, posando del ghiaccio e facendo tintinnare il prezioso bicchiere di cristallo "Perché lo vuole vendere..oh, non dirmi per le dicerie e superstizioni..però a chi mai potrà venderlo, hanno governato per anni qui addirittura".

Guisgard 10-09-2018 23.26.07

Fu un bacio silenzioso, carnale, terreno, profondo come la notte ormai imminente.
Quando le loro labbra si lasciarono ed i loro occhi si ritrovarono, Elv sfiorò ancora il pallido viso di Gwen.
“Alcuni dei nostri” disse piano “sono in pena per noi. O forse hanno solo paura per la nostra razza.” Prendendo una lettera dal taschino. “Mi è stata inviata da loro... appartenevano ad una congrega ma ora preferiscono vivere sparpagliati... un nuovo duca è stato incoronato a Capomazda... un fanatico religioso, ossessionato dall'occulto e da come estirparlo dalle sue terre... pare abbia inviato qui a Sant'Agata di Ghotya un grande Inquisitore per dar caccia a tutto ciò che uomini come loro non sanno dare una spiegazione, un nome ed un senso...”

Guisgard 10-09-2018 23.26.15

“Vuole venderlo” disse il nonno ad Altea “perchè è stanco di vivere da solo fra quelle mura. Ormai, come lui stesso si definisce, è prigioniero della sua stessa casa, del suo passato e della sua solitudine.”

Altea 10-09-2018 23.28.59

"Che tristezza la solitudine, non lo invidio affatto..sono fortunata ad avere voi, ma tanto la solitudine lo perseguiterà ovunque..ma in un posto più affollato forse potrà rifarsi una vita anche se anziano ormai...comunque possiamo andare, le compere all' atelier di moda le farò domani, mi hai incuriosito, mi date il consenso?" portando il bicchiere alle labbra vermiglie.

Lady Gwen 10-09-2018 23.35.22

Fu un bacio carnale e profondo, molto più terreno di quanto noi, ormai da secoli, non eravamo più.
Ma al contempo, era anche qualcosa di ultraterreno, qualcosa di così bello che era impensabile potesse appartenere a questo mondo.
Separò le sue labbra dalle mie e mi guardò negli occhi, dandomi modo di vedere che c'era qualcosa.
Qualcosa che forse voleva dirmi.
E, di fatti, così fu.
Lo ascoltai molto attentamente, guardando poi la lettera e prendendola, mentre la aprivo per leggerla.
"È una seria minaccia, per noi. Dobbiamo subito discuterne alla Congrega, col Consiglio e tutti gli altri. Lo faremo tra poco, quando porteremo il nuovo membro al cospetto di Caius e Julius" dissi, con inquietudine nella voce.
C'era infatti un cunicolo sotterraneo che collegava la nostra magione con la sede nascosta della Congrega ed era tramite quello che portavamo i nuovi trasformati, oltre che ad usarlo per spostarci senza essere visti all'esterno.
"Dobbiamo pensare in fretta ad una soluzione. Dubito che il Consiglio, o ciò che ne resta, approverebbe l'idea di andare via da qui, ma non avremo molta scelta se non capiremo subito come affrontare questa minaccia" aggiunsi, risoluta.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 10-09-2018 23.40.38

Il vecchio De Bastian annuì ad Altea e poco dopo lasciarono insieme il palazzo, raggiungendo l'ufficio del notaio Clemen.
Poi tutti e tre andarono al castello del barone.
Era ormai il crepuscolo, col maniero che si stava tingendo di lunghe ombre simili ad onde piatte di un mare in cui la pallida Luna nascente si affacciava silenziosa.
La città tutt'intorno appariva incantata, quasi stregata da quel cielo ipnotico e profondo.
https://www.monstersandcritics.com/w...s-1024x526.jpg

Altea 10-09-2018 23.44.43

Prendemmo la carrozza e con il notaio Clemen ci dirigemmo verso il castello.
Mi affacciai al piccolo finestrino, come era strano Sant' Agata di Gothya stanotte, non mi era mai parsa cosi tetra o meravigliosamente oscura e gotica, sembra la notte ricamasse tanti misteri con la luce della Luna su quel castello.
Un brivido percorse la mia schiena ma sorrisi a mio nonno..."E' tanto non vedo la cittadina, soprattutto di notte...ha un fascino particolare, ciò che mi incanta" scostando una ciocca di capelli biondi dal bianco viso.

Guisgard 10-09-2018 23.45.58

“Si...” disse Elv annuendo a Gwen, per poi baciarle la mano “... appena scenderà la notte raggiungeremo gli altri della congrega... sapremo così come Caius e Giulius intendono affrontare questa faccenda...” sfiorandole i capelli “... la vita, diceva un mio vecchio confratello, è simile ai fili di una tela...” intrecciando i rossi capelli di lei fra le sue dita “... o anche ai lunghi capelli della propria amata... ma si riferiva alla vita degli uomini... dei mortali...” e la baciò con passione.

Lady Gwen 10-09-2018 23.53.18

Annuii anche io, mentre mi baciava la mano.
Poi, accarezzò i miei capelli ed io lo ascoltai, incuriosita ed affascinata
Sorrisi con civettuola malizia a quella sua variazione sul tema.
Già.
Anche io amavo i suoi capelli.
Sembravano intessuti coi fili della stessa seta oscura con cui avevamo filato la nostra anima, con la pazienza dei secoli e il fuso di tenebra della passione e della nostra natura perversa, terribile e raffinata.
"E invece... Invece della nostra, di vita? Cosa si dice?" dissi pianissimo, con sottile divertimento, n l mezzo di quel bacio appassionato.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 10-09-2018 23.56.41

La carrozza arrivò al castello ed il portone d'ingresso si aprì, facendola entrare all'interno del castello.
Altea, suo nonno e Clemen si ritrovarono nel grande cortile interno.
Apparve allora una donna molto anziana, dai lunghi capelli bianchi e gli occhi di un grigio vago, piatto.
“Il barone De Goth ci attende.” Disse il vecchio De Bastian.
La donna annuì e pregò loro di seguirla.
Entrarono così nella parte che un tempo avremmo definito nobile del castello, tutta avvolta da una sinistra penombra che a stento il candeliere tenuto dalla vecchia riusciva a lacerare del tutto.
Arrivarono in un salone un tempo di certo sfarzoso, ma ora cadente ed impolverato.
“Attendete, prego.” La vecchia, per poi andare via.
Qui, i tre notarono un vecchio ritratto alla parete, raffigurante una donna bellissima.
http://www.stars-portraits.com/img/p...#91;41755].jpg

Guisgard 11-09-2018 00.01.29

“Che è simile alle sottili ombre delle notti senza Luna...” disse Elv sfiorando con le labbra quelle di Gwen “... dove non vi è la compassione delle stelle, né la consolazione della prossima alba... ma solo il rincorrersi di ore senza tempo... immortali e perdute...” baciandola ancora, con stavolta più desiderio.

Lady Gwen 11-09-2018 00.08.13

Tennis gli occhi chiusi sentendo le sue labbra dolci e vellutate danzare sulle mie mentre sussurrava la sua risposta al mio quesito.
Sorrisi poi, incantata da quelle parole così vere, prima che mi baciasse di nuovo.
Quella scintilla divampò fra noi, da un momento all'altro e nessuno di noi due sembrava intenzionato a volervi porre un freno.
Ma perché farlo, dopotutto?
Nulla ci era imposto, in questa lunga e notturna esistenza, allo stesso modo in cui nulla ci era vietato, soprattutto amarci e soddisfare il reciproco desiderio.
"Che poeta, ho scelto, con cui trascorrere l'eternità..." sussurrai, con un vago sorriso divertito.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 11-09-2018 00.13.38

“Chissà...” disse Elv sulle labbra di Gwen “... forse sono solo un ladro che ruba versi per usarli poi come chiave ed aprire il tenebroso cuore della mia meravigliosa compagna...” baciandola con impeto, affondando le labbra su quelle di lei fino a farle schiudere, aprendosi così la strada in cui far scivolare la sua umida lingua ancora pulsante del sangue delle loro vittime e trovando ad accoglierla quella di lei.
Un bacio lungo quanto il crepuscolo infinito su quei boschi, fino a dissolvere il resto del giorno e chiamando a loro la cupa sera, buia e sinistra, perduta e sensuale.
Giunse così il tempo in cui andare.

Lady Gwen 11-09-2018 00.21.04

Sorrisi scuotendo appena la testa, prima di venire talvolta dall'impeto del suo ennesimo bacio.
Un bacio forte, profondo, caldo, che ancora una volta ci unì in quel vincolo inscindibile e umido di sangue.
Un bacio che portò via con sè gli ultimi sprazzi di giorno, chiamando a sè la sera, scura e illuminata appena da un piccolo spicchio di luna.
"È ora, dobbiamo andare. Il nostro ospite a breve si desterà dal suo ultimo sonno e dovremo anche parlare urgentemente con il Consiglio..." dissi piano.
Lo baciai un'altra volta, poi mi allontanai da lui e aprii le tende di velluto, così che la magia della notte pervadesse il grande salone della Magione.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 11-09-2018 00.32.59

Il buio della notte invase la stanza ed Elv salì sopra, dagli altri.
Scese dopo un po', seguito dai nuovi adepti e futuri confratelli.
Non c'era tempo per spiegare loro quella nuova non vita.
Elv porse la mano a Gwen e tutti insieme, attraverso il cunicolo segreto, raggiunsero l'ultimo rifugio della congrega.
Si ritrovarono così in un vestibolo sotterraneo, illuminato da alcune candele ed ospitante diverse figure incappucciate.
Caius e Giulius erano in piedi, in mezzo ad altri confratelli e dai loro volti Elv percepì che già erano al corrente di tutto.

Lady Gwen 11-09-2018 00.42.10

Le nuove reclute scesero giù, favorevoli o meno che fossero alla loro nuova vita.
Lo avevamo deciso al posto loro e tanto doveva bastare.
Avevano l'eternità per comprendere.
Attraversammo lo stretto cunicolo, ormai spinti dalla forza dell'abitudine per quante volte avevamo percorso quel passaggio e ci ritrovammo nell'ampia sala illuminata solo da larghe e tozze candele dalla fiamma incerta e traballante.
La pianta centrale della stanza era circondata dai nostri confratelli e consorelle disposti a semicerchio e incappucciati.
Al centro, in mezzo a loro, Caius e Julius mostravano un'espressione seriosa e che dava ad intendere che fossero al corrente di tutto.
Mi fermai facendo un lieve cenno del capo e mi avvicinai a loro, il fruscio del mio vestito che accarezzava il pavimento in marmo e il ticchettio dei miei lenti passi che riecheggiava rimbalzando da una parete all'altra.
"Immagino saprete già ciò che sta per accadere" mostrandogli la missiva datami da Elv "Dobbiamo immediatamente pensare ad una soluzione, non è situazione che possa essere presa sotto gamba. C'è in gioco il futuro della nostra razza e non possiamo permettere che un misero mortale lo metta in discussione" continuai, con tono profondo e greve, fissando i loro occhi cremisi.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 11-09-2018 00.53.53

Caius ascoltò Gwen e lesse la lettera.
Poi la mostrò a Giulius.
“Vieni avanti, Atano...” disse Caius ed uno dei confratelli fece un passo verso di lui “... hai detto di conoscere questo Inquisitore, vero?”
“L'ho visto...” l'altro “... ero a Licinia... e poi l'ho rivisto a Suession...”
“Che uomo è?”
“Colto, furbo...” Atano a lui “... è un Domenicano e ha praticato diversi esorcismi... Don Tommaso lo chiamano... l'ho visto condannare diversi uomini accusati di eresia... il duca gli ha concesso carta bianca... può firmare sentenze e condanne senza che nessuno possa mettere in discussione il suo operato.”

Lady Gwen 11-09-2018 00.58.22

I due membri del Consiglio lessero la lettera e chiamarono Atano.
Affermava di conoscerlo e la sua testimonianza sembrava affidabile.
Oltre che terribilmente nefasta.
"Farlo sparire sarebbe un azzardo, sarebbe come indicare loro la strada per la nostra casa e chiedergli di ucciderci" constatai "Ma allora cosa fare? Come scongiurare il pericolo?" pensierosa, mentre cercavo una soluzione pensando a velocità frenetica.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 11-09-2018 01.07.47

“Vi è una sola cosa per ora...” disse Giulius a Gwen ed agli altri “... prendere tempo e così poter decidere il da farsi...”
“E come?” Elv.
“Dobbiamo dividerci, disperderci.” Spiegò Giulius. “Alcuni andranno nei borghi vicini...altri nelle città oltre il bosco, altri ancora si nasconderanno a Sant'Agata di Ghotya... dobbiamo confonderci con i mortali... celare la nostra natura... è il solo modo che abbiamo ora per sopravvivere.”

Lady Gwen 11-09-2018 01.11.40

Ascoltai Giulius.
Già, era una possibilità, ma...
"È rischioso. Le nostre diverse abitudini potrebbero fare insospettire la gente e attirare ancor più l'attenzione su di noi" commentai, con tono rispettoso, così che non sembrasse un atto di maleducazione.
Non pensavo che potessero essere d'accordo sull'andare via, figuriamoci proporlo loro e davvero mi avevano sorpresa.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 11-09-2018 01.17.14

“E' rischioso” disse Giulius a Gwen “ma credo sia la sola cosa che ci dia una possibilità di salvezza. Dopotutto i mortali sono bizzarri, hanno comportamenti irrazionali e difficilmente comprensibili anche per i propri simili. Il barone De Goth, ad esempio, vive rintanato da anni nel suo castello eppure nessuno lo ha mai creduto un vampiro. Vivere invece isolati, in boschi come questi da sempre creduti infestati e maledetti, può attirare i sospetti dei Domenicani. Disperderci credo sia la sola possibilità.”

Lady Gwen 11-09-2018 01.20.41

Come sempre, alla fine, Giulius aveva ragione.
E se era la nostra unica possibilità, al momento, dovevamo rischiare.
Annuii alla sua precisazione finale.
"Ottimo. Come desideri" esibendo nuovamente un cenno rispettoso del capo.
Avremmo tentato ogni cosa, pur di salvarci, ogni cosa, anche mischiarci ai mortali e rinunciare seppur per poco alla nostra vera identità.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 11-09-2018 01.24.32

Così, deciso il da farsi, i membri della congrega si separarono.
Gwen ed Elv fecero ritorno alla loro magione, mentre gli altri cominciarono a disperdersi.
Alcuni partirono in quella stessa notte, altri il giorno dopo, altri ancora impauriti fecero perdere le loro tracce.
Tornati nella loro dimora, Elv appariva pensieroso, inquieto.
Fissava il buio dalla finestra con sguardo cupo.
"Perchè, mi chiedo..." disse piano "... perchè ci odiano così tanto?"

Destresya 11-09-2018 01.24.33

Sant'Agata de Goti.
Un posto davvero incantevole in questa stagione.
Il costone illuminato continua a sorprendermi, con quell'atmosfera sognante, malinconica.
Mi volto a guardarlo, illuminato dai lampioni sul ponte, che sembrano voler sfidare con la loro luce fioca e leggera l'intera notte oscura e cupa.
Cammino silenziosa, come un'ombra nella notte.
La mia passeggiata serale per il borgo è quasi finita.
Trovo affascinanti i vicoletti che si rincorrono per la città, la vista sulla vallata, i localini caratteristici disseminati per tutto il borgo.
È lì che sono stata, per raccogliere informazioni circa la mia missione.
Si possono scoprire più cose dagli ubriaconi che da molte altre fonti, altrochè.
Quello che ho scoperto, però, non ha niente di straordinario.
Niente che non sapessi già, il castello è del barone e vuole venderlo.
Fine della questione.
Qualcuno parla anche di supestizioni, ma è gente che non regge due bicchieri di vino, non è che siano molto attendibili.
Attraverso il ponte lasciandomi alle spalle il borgo, immettendomi nel viale alberato che porta al mio palazzo.
Non mi dispiace, essere leggermente defilata dalla città, il mio padrone mi paga bene per i miei servigi, dunque non dovevo rinunciare a nulla.
E diciamo che mi piace portarmi sempre con me tutto ciò che mi occorre.
Sono qui da giorni, ormai, la mia missione sta per entrare nel vivo.
È sempre così, dopotutto, quando il mio signore vuole che qualcosa sia fatto, e sia fatto bene, viene da me.
Varco il pesante cancello nero, che si apre al mio passaggio, salgo i gradini che portano alla grande porta a vetri ed entro nell'atrio, dirigendomi a passi svelti verso la grande sala, che ho fatto arredare a mio gusto.
Devo ancora lavorare e mettere a punto il mio piano.
Avevo mandato anche alcuni dei miei in avanscoperta.
Mi sedetti sulla sedia e suonai la campanella per chiamare i miei fidati servitori, le mie spie, i miei complici.
Sperando che avessero buone notizie per me.

https://images.pornpics.com/1280/201...7_002_03ae.jpg

Lady Gwen 11-09-2018 01.31.50

Tornammo alla Magione e molti partirono già quella notte stessa.
Tornati a casa, vidi Elv inquieto, che fissava il buio oltre le vetrate.
Mi avvicinai a lui, stringendomi al suo braccio e poggiando il capo sulla sua spalla.
"Perché non capiscono, tesoro..." mormorai "Non capiscono quanto siamo speciali, non ci conoscono e come ogni cosa che non conoscono, preferiscono combatterci piuttosto che venirci incontro..."aggiunsi, accarezzando il suo viso, il suo collo ed il suo petto, lentamente, quasi quel gesto mi aiutasse a riflettere, ad inseguire un pensiero dopo l'altro.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk

Guisgard 11-09-2018 01.42.24

La sera era scesa, cupa, silenziosa, intrisa di inquietudini ed ataviche paure.
Il palazzo si era tinto di ombre e la fioca luce che penetrava dalle finestre rendeva tutto vago e mutevole.
Arrivò il vecchio Stuardo che subito mostrò un inchino.
“Madama...” disse a Destresya “... sono tornati Best e Lila... chiedono di parlarvi.”

Guisgard 11-09-2018 01.45.02

“Già, è così...” disse annuendo Elv, per poi voltarsi e stringere a sé Gwen “... domani manderemo Missan in città... dobbiamo trovare una nuova dimora... ma ci occorrerà una nuova identità... anzi due...” sorrise piano “... cosa saremo? Tu chi vuoi essere?” Accarezzandole i capelli.

Lady Gwen 11-09-2018 01.48.11

Annuii mentre mi stringeva a sè.
Accennai un sorrisino.
"Chiunque tu vorrai che io sia..." sussurrai, lasciando morbidi baci sulla sua mano, mentre non mi importava di deviare altrove la nostra discussione.
Eravamo dominati più dall'istinto degli animali che non dalla ragione degli uomini ed era giusto prendere le cose come venivano.
E noi ci riuscivamo benissimo.

Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 21.04.30.

Powered by vBulletin versione 3.8.9
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License