Prima della battaglia
 

Ok, questa è una fanfiction dedicata al delizioso romanzo The sword at sunset. Le cose da sapere per chi non ha letto il libro:
-Artù incontra Cerdic (figlio di Vortingern e della principessa Sassone) dopo una battaglia quando Cerdic è ancora un bimbo. Colpito dal coraggio del bimbo, che ha appena perso la madre, Artù lo lascia andare libero. Cerdic diventerà poi il comandante/re dei sassoni.
-La sorella con la quale Artù concepisce Mordred si chiama Ygerna (come la madre) e la donna cresce Mordred nell'odio. Quando Mordred arriva a Camelot è già grande. Il libro è dal punto di vista di Artù e Artù più volte dice che avrebbe potuto cambiare Mordred se si fosse dedicato a lui, che non legge nulla negli occhi di Mordred e che Mordred è molto sensuale e femmineo.
-Alla fine Mordred tradisce Artù e si schiera con Cerdic.

Ed ora la storia. ATTENZIONE! Slash e allusioni!

Prima della battaglia
Cerdic osservò il figlio di Artù, inchinato davanti a lui. Il ragazzo era identito allo stesso Artù che quasi dodici anni prima lo aveva lasciato fuggire, permettendogli di mettersi a capo dei Sassoni e degli Scoti.
Mordred sollevò la testa e Cerdic dovette ricredersi. Il giovane cavaliere aveva in volto un'espressione chiusa, gelida e femminea, occhi blu scuro che non lasciavano passare nulla, tratti che Cerdic non aveva mai scorto nel viso aperto del re britannico.
"So che siete geloso di me," sorrise Cerdic.
"Perché mai?"
"Artù mi fa doni, mi tratta con gentilezza anche se siamo nemici." Il figlio che avrebbe voluto avere.
"L'unica cosa di cui sono geloso è il suo trono."
"Mi pare giusto," annuì Cerdic, passandosi una mano sul mento a toccare la corta barba castana. "Quindi che cosa volete da me?"
"Che cosa volete voi da me."
Il capo sassone si lasciò sfuggire una breve risata. Che cosa voleva lui da Mordred? Che cosa avrebbe mai potuto volere da un bastardo britannico?
Prima che Cerdic potesse replicare, Mordred si avvicinò alla sua sedia, senza mai alzarsi da terra, arrivando a meno di un metro dal capo sassone. L'uomo portò la mano al proprio pugnale, ma il britannico lo precedette slacciandosi la cintura con la spada e appoggiandola sulle ginocchia di Cerdic.
"Che cosa state facendo?" domandò quest'ultimo, sapendo bene la risposta alla propria domanda. Dodici anni prima Artù lo aveva salvato, lo aveva lasciato scappare, si era comportato in modo giusto ed aveva tormentato i suoi sogni tutte le notti. Gli occhi gentili di Artù, Artù l'Orso, Artù l'eroe. La nemesi. L'ossessione.
"Non sono come mio padre, ma penso di poter bastare," rispose Mordred, togliendosi i guanti ed appoggiando le lunghe mani sulle ginocchia di Cerdic.
No, non sei come tuo padre. Ma bisogna accontentarsi di ciò che gli dei ci donano.
"Penso che potremo raggiungere un accordo," replicò Cerdic, tornando a sorridere e lasciando che la propria mano vaghasse tra le labbra del bastardo di Camelot.

Prosegui... prosegui...

Lascio il resto dell'incontra tra Cerdic e Mordred all'immaginazione XD (chissà cosa fecero eh).

Dopo la battaglia

Cerdic sa di aver perso. Di aver perso tutto.
Il suo esercito è allo sbando, i suoi morti sono mescolati ai cadaveri di britanni e pitti.
Non è rimasto più nessuno e coloro che potevano rimanere sono fuggiti, soli, nella foresta dopo Camlann per divenire pasto per i lupi.
Cerdic ha perso la vittoria e l'onore, ma più di tutto ha perso Artù. Lo ha visto cadere, lo ha visto sanguinare ed ha capito che non si sarebbe più alzato e non avrebbero più combattuto l'uno contro l'altro.
"Avrei dovuto essere io," mormora il capo sassone, brancolando tra i cadaveri del suo popolo. Aveva promesso di ucciderlo e non ci era riuscito.
"Sarei dovuto morire anch'io." Ed è vero. Il braccio sinistro sanguina copiosamente, ma non è una ferita mortale, non come quella al suo onore.
E' troppo giovane per fermarsi, ma è troppo stanco per continuare a combattere la Britannia. Il suo nemico è scomparso, può andarsene anche lui.
Arranca verso il punto in cui ha visto cadere Artù, uccidendo pietosamente un uomo agonizzante, sassone o britanno non ha importanza ormai.
Il vecchio re Orso non c'è più, i suoi soldati lo hanno portato a morire ad Avalon.
"Artù." Non è la voce di Cerdic ad aver parlato.
Il condottiero abbassa lo sguardo ed a terra vede l'assassino di Artù, il giovane Mordred.
"Sei stato tu, Mordred? Hai ucciso tuo padre."
Il volto del cavaliere è una maschera di sangue, ma Cerdic riesce ad intravedere un sorriso.
"Uccidimi, era destino che io e lui morissimo insieme- insieme."
"Non mi rimane più niente," risponde Cerdic, chinandosi accanto a lui.
La tunica di Mordred è rossa e il re sassone può vedere chiaramente lo squarcio lasciato dalla lancia di Artù. Quando ci pone la mano sopra sente il calore del sangue che continua a sgorgare e l'abbassarsi ed alzarsi del respiro affrettato.
E' con la consistenza di un sogno che Cerdic si accorge di essersi tolto la tunica e di premerla sul petto dell'altro, prima di legargliela attorno con un pezzo di stoffa.
"Voi britanni siete sempre pronti ad aggrapparvi alle profezie quando la realtà che vi circonda non vi aggrada," sputa Cerdic alzandosi ed afferrando un braccio dell'altro.
Lo alza a fatica e la testa di Mordred ciondola in avanti, portando il sangue a scendere verso la bocca ed il collo.
"E' destino-" mormora ancora Mordred, ma sembra non ricordarsi più le parole da dire e Cerdic lo trascina avanti di un passo, due passi e tre, ed ancora.

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(Il lieto fine che ho sempre voluto)

before the battle..
 

Comincio ad apprezzarti sul serio...che degno compagno saresti....aspetterò impaziente altro suo materiale...complimenti

Sono felice che vi sia piaciuto : D
Compare donna spero, poiché sono una damigella X3

ma certo
 

ovviamente...mia signora...tra l'altro devo chiedervi se ho sbagliato a postare dove ho postato il racconto del contest...mmh forse si

No no : D lo avete postato correttamente