Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 12-01-2016 03.02.42

Gwen raggiunse le guardie ed attese il suo turno.
I soldati scherzavano fra loro, con battute volgari e risate che celavano una certa grettezza unita a quell'indole crudele che si palesa nei modi di certi individui.
“Il prossimo.” Disse poi uno dei militari. “Nome, provenienza e mestiere.” Fissando la ragazza.
“Aspetta, questa la conosco io.” Avvicinandosi un altro di quei soldati. “Si, certo, ora rammento... lei batte ogni sera per le strade della città, vero?” E scoppiò a ridere.

Guisgard 12-01-2016 03.06.04

“Una donna” disse Betta a Dacey, mostrandole quelle stoffe “è sempre una donna per un uomo. Al di là del suo Credo. E poi la religione non c'entra nulla. Il barone non è neanche credente.” Fissandola. “No, non so come possiate abbigliarvi voi infedeli... immagino in modo esotico.” Sorrise. “Da piccola mi raccontavano spesso favole tratte da Le mille una notte... ed io passavo interi pomeriggi ad immaginare gli abiti della principessa amata da Aladino e di quella salvata da Sinbad... ma immagino siano solo fandonie fiabesche, no?” Scosse il capo. “Il barone? Vuoi sapere com'è? Come tutti gli uomini ricchi e potenti. E presto lo vedrai.”

Lady Gwen 12-01-2016 03.12.41

Cercavo di ignorare le battute dei soldati.
A quella frase lo guardai seria, impassibile, poi mi voltai, fingendo di ignorarlo, ma di nascosto schioccai le dita, facendo rotolare delle pietre vicine che lo fecero arrivare a terra e lo guardai con soddisfazione, per poi voltarmi verso l'altro soldato .
"Mi chiamo Gwen Ygraal, vengo da Corc e possiedo un negozio, un'erboristeria."

Guisgard 12-01-2016 03.14.38

I due fratelli cucinarono i fagiani e poi si sedettero a tavola.
“Infatti.” Disse mangiando Tomas ad Altea. “Il censimento riguarda gli stranieri, non certo noi. Perchè mi fai questa domanda? Ovvio che non ci riguarda.” Bevendo. “Davvero ottimi questi fagiani... non avevo alcuna intenzione di lasciarli sulla tavola del barone.” Ridendo. “Comunque tranquilla, con la storia del censimento che li sta impegnando, non si accorgeranno certo che mancano questi due fagiani dalle terre baronali.” Divertito.

Guisgard 12-01-2016 03.21.55

Le pietre rotolarono magicamente ed il soldato si ritrovò in terra, davanti agli altri militari divertiti.
“Accidenti...” disse alzandosi con rabbia “... ha bisogno di qualche lavoretto questo castello... o ci crollerà in testa prima o poi...”
“Corc?” Ripetè il soldato che annotava le informazioni per il censimento. “Dove diavolo si trova Corc?” Fissando Gwen.
“Un'erboristeria...” avvicinandosi a lei un altro di quei militari “... dunque lavori con le erbe e con i fiori... attenta o qualcuno ti darà della strega...” ridendo “... la gente è davvero ignorante... ma se qualcuno ti infastidisce poi sempre venire da noi... vero, amici?” Agli altri soldati. “Magari faremo amicizia, no?” Con modi lascivi.
“Ora piantatela e lasciatemi annotare queste informazioni!” Il soldato che annotava rivolto agli altri militari. “Dunque, dicevamo... ah, si... Cort... dove diamine si trova?” Guardando Gwen.

Lady Gwen 12-01-2016 03.29.04

Stavo per rispondere al soldato, quando sentii gli altri insistere.
Non c'era nulla da fare, con quelle bestie, non meritavano nemmeno l'appellativo di uomini.
"Corc" correggendo il militare "È un paese del Nord. Cos'è, non si studiano qui i territori fuori da Sygma? Non esiste solo questa città, al mondo. Adesso, se non c'è altro, avrei fretta" con aria scocciata, guardandolo.

Dacey Starklan 12-01-2016 09.15.32

<< Allora se la religione non centra nulla smettila di chiamarmi infedele. Ho un nome. Mi chiamo Dacey>>
La stoffa acquamarina mi piaceva particolare e in effetti era il caso che mi cambiassi, avevo ancora le vesti indossate il giorno del mio rapimento.
<< Va bene, ti spiegherò come fare allora, non è difficile una volta compreso il modo in cui si piega la stoffa per creare un bel effetto. Le Mille e una notte?>> e sorrisi appena, << le ho studiate, mi piacciono molto anche se io non arrivo da quei luoghi. Mia madre sì però, le sue terre si perdono al di là della Persia. No, io sono nata in un isola vicino mediterranea, nata e cresciuta lì quindi non posso del tutto confermare che le mille e una notte narrino un modo eccessivamente fiabesco, ma non posso neanche negarlo. Quando andrò a trovare i miei nonni materni forse scoprirò qualcosa in più... Se ci andrò a questo punto... Dipende tutto dal barone il mio destino ora >> e quella frase fu pronunciata con ironia mista a disprezzo.
Finalmente ottenni dell'acqua calda in un catino con cui lavarmi, togliendomi di dosso la salsedine e la polvere, quindi fu il turno dei capelli e quando mi sentii meglio tornai al vestito.
Presi delicatamente la stoffa da un lato e iniziai ad avvolgerla con sapienza intorno alla vita, arricciandola e gonfiandola per poi passare al busto fino a formare un abito dal taglio evidentemente orientale, forse non molto adatto al clima ma non sapevo altro modo per vestirmi.
Chiesi aiuto a Betta per l'acconciatura, più elaborata di una semplice treccia nella quale inserii un paio di fiori presi dal vaso nel centro della stanza.
<< Non avete del kajal? É una sostanza nera, per decorare gli occhi >> Forse era sciocco ma non ero abituata a vedermi senza, mi faceva sentire paradossalmente nuda l'assenza del trucco
Mi guardai allo specchio, soddisfatta ma non detto, certo viste le mie condizioni però avevo fatto del mio meglio.
" Una donna é pur sempre una donna" aveva detto Betta, chissà che l'agghindarmi avrebbe avuto i suoi vantaggi, magari avrei persuaso l'uomo a lasciarmi andare o magari... Preferii non pensare ad altre ipotesi, beh peggiori per la mio sorte
<< Va bene, sono pronta. Non facciamo aspettare oltre questo barone>>

Altea 12-01-2016 15.13.52

Posai il bicchiere di vino.."Tomas, devi stare attento...se ti prendono in una terra del barone fai una brutta fine..anzi la facciamo entrambi. Sei diventato una sorta di Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri?".
Rimasi pensierosa, alzandomi e presi un lumicino visto stava per fare notte.."E' tardi, devo andare a dormire, domani mattina devo andare a lavorare presto in taverna..il censimento, ovvio siamo di queste parti non lo dobbiamo fare ma sai che siamo nascosti, non vorrei ci trovassero..e se vai nelle terre del barone faremo questa fine" un momento di silenzio e guardai con i miei verdi occhi il volto di sfida e indifferente di Tomas, per nulla preoccupato.."Ma non ti sembra strano questo censimento? Perchè riguarda solo gli stranieri e non la gente del popolo? Stanno forse cercando qualcosa o qualcuno..ma non ho sentito pericoli di estranei..anzi il pericolo sta nel barone e nei suoi odiosi uomini che vengono ad ubriacarsi ogni giorno in taverna, ma li so tenere a bada". Però quel pensiero mi rimase in mente...forse cercavano qualcuno.
Salutai mio fratello e salii le scalette di pietra, poggiai la lanterna su un tavolino di legno, vi soffiai e mi stesi sul giaciglio coprendomi di coperte di lana grezza e mi addormentai.

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Clio 12-01-2016 17.05.38

Osservai la scena con un sorrisetto divertito, per poi rimettere a posto i pugnali nel bracciale di cuoio.
Quello sì che era stato un bell'acquisto.
Finalmente arrivò un soldato con un po' di sale in zucca, che ci portò da chi di dovere.
Avrei comunque chiesto la testa di quel soldato, o meglio avrei avvisato il barone che intendevo farlo fuori.
Non che io chiedessi mai il permesso di fare qualcosa, ma mi sembrava cortese avvisare.
Seguimmo l'altro soldato, mentre mi guardavo in giro incuriosita.
Era sempre così quando arrivavamo in un nuovo luogo.
Lasciammo i cavalli e avanzammo a piedi, con passo marziale e saguardo distaccato.
Avevamo una reputazione da difendere, dopotutto.
Reputazione che spesso e volentieri ci precedeva.
Entrammo nella stanza, e ci ritrovammo al cospetto di quello che doveva essere il capo delle guardie.
Maresciallo l'aveva chiamato il soldato.
"Salute, maresciallo..." Con un cortese e secco cenno del capo "Il mio nome è Clio, e sono il comandante dei Montanari.. Costui invece è Elas.." Indicando il giovane dai riccioli scuri al mio fianco "Il mio luogotenente... Tratterete principalmente con noi, anche se i Montanari sono dei pari..." Puntualizzai.
Ormai eravamo molto più che una compagnia di ventura, eravamo fratelli.
"Volete illustrarci il nostro incarico?" Chiesi, scrutando il maresciallo.

Marwel 12-01-2016 23.08.12

Marwel camminava per la città con le briglie strette in mano, accompagnata dal suono leggero degli zoccoli di Mantya. Non sapeva dove andare e non voleva destare sospetti e attirarsi nemici.
Sentì il bambino dire che, in quanto straniera, sarebbe dovuta andare dai soldati. La cosa non le piacque per nulla, ma non poteva tirarsi indietro. Sapeva bene cos'accadeva a chi ignorava le leggi di Sygma.
Chiese a delle donne dove avrebbe dovuto presentarsi per registrarsi in città e dopo un'ora di cammino, e dopo essersi persa più volte, arrivò nel luogo in cui avrebbero registrato il suo nome.
Legò le briglie di Mantya attorno al ramo basso di un albero e si mise in coda.


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