Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 05-10-2021 19.40.51

Avevi acconsentito, alla fine, ad unirmi a lui per una passeggiata in giardino avvolta da uno scialle per ripararmi dal vento fresco.
Le folate trasportavano il profumo dei fiori che andavano, tuttavia, a morire.
Sentivo Lucidor parlare delle varie specie del giardino, ma quando mi voltai a guardarlo notai un dettaglio.
Aveva dei graffi sul collo.
E corrispondevano terribilmente a quelli che ricordavo di aver provocato ad Elv, nella foga del momento.
Guardai la mia mano, poi di nuovo lui.
"Vi danno noia quei graffi? Volete che li disinfetti?" mi offrii, ma in realtà volevo vedere cosa mi avrebbe risposto.

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Destresya 05-10-2021 23.00.32

Mi alzai e mi guardai intorno.
La testa girava e tutto intorno a me non aveva il minimo senso.
Poi lo vidi.
Un castello nella finestra.
Oh quella sì che era bella! Ma dov'ero finita?
Ridacchiai tra me e me, mi sistemai l'assurda gonna lunga che avevo e mi diressi verso il castello.
Magari lì avevano una spiegazione a tutta quella situazione assurda che mi stava succedendo.
Perché era assurda, no?
Sì sì, non mi piaceva per niente, per niente!
Così arrivai davanti alla porta del castello e bussai.

Guisgard 05-10-2021 23.32.59

"Beh, non sarà facile ritrovarlo, madama..." disse Goz ad Altea "... voglio dire,se è ancora in città lo si può fr chiamare dai soldati, ma non so se sia rimasto a Suession o meno. Volete che incarichi qualche soldato per cercarlo, madama?" Lui subito sugli attenti per non deludere il duca.


"Graffi..." disse Lucidor guardando Gwen "... oh, si..." sfiorandosi il collo "... non ricordo neanche dove me li sia fatti..." accarezzandosi la pelle graffiata.


Destresya raggiunse il castello.
Era silenzioso, isolato, immerse nel vedere della brughiera e reso come incantato dal'umidità della pioggia che cominciava a cadere.
Lei lo raggiunse e bussò.
Dopo lunghi istanti, infine, si sentì un rumore dall'interno, come se qualcuno aprisse diversi catenacci e chiavistelli.
Il portone si aprì e un uomo vecchio, decrepito, apparve sulla soglia, fissando Destresya co la sua espressione rugosa e decadente.

Lady Gwen 05-10-2021 23.35.48

Sollevai di poco il sopracciglio senza farmi notare, perchè io ormai credevo di essere del tutto impazzita, ma le circostanze non aiutavano.
"Beh, se volete posso darvi una mano, ci vorrà solo un attimo" dissi allora.

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Destresya 05-10-2021 23.50.16

Accidenti che roba!
Ma chi era questo tizio orribile che mi era venuto ad aprire?
Ma si era visto?
Lo guardai sgranando gli occhi.
"Ciao, mi sono persa! Dove siamo?" guardandomi attorno, stranita.

Guisgard 07-10-2021 15.59.51

"Certo, grazie." Disse gentile Lucidor a Gwen. "Voi siete sempre molto gentile, damgella." Sorridendole.




Il vecchio rugoso fissò Destresya negli occhi.
"Siete al Castello dell'Angelo Caduto, madama." Disse. "In cosa posso aiutarvi?"

Lady Gwen 07-10-2021 16.05.05

"Di nulla, siete sempre mio ospite" sorridendo.
Lo condussi allora all'interno, facendolo accomodare su una poltrona.
Pulii i graffi e vi applicai sopra una pomata.
"Favorirà la cicatrizzazione, vi passeranno in un batter d'occhio" dissi, mettendo via il preparato.
"Erano dei bei graffi, non ricordate come Ve li siete procurati?" con tono curioso, volendo capire cosa mi avrebbe detto.

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Destresya 07-10-2021 16.05.21

"OOOohhh...." sgranando gli occhi a quelle parole.
Che nome buffo che che aveva! L'angelo caduto!
Anche inquietante a dirla tutta.
Volevo entrare e chiedere di riportarmi a casa.
Ma...
Dov'era casa mia?
Chi potevo chiamare? Perché tutte quelle cose erano tutte annebbiate?
"Mi fate riparare dalla pioggia? Io volevo andare in città!" dissi, gasandomi per quell'intuizione.
C'è sempre una città da qualche parte, no?
E magari avevo picchiato la testa e non mi ricordavo bene la mia.
Perché è strano, io di solito so sempre tutto!

Guisgard 07-10-2021 16.23.23

Lucidor portò i suoi occhi neri su Gwen, seguiti da un lieve sorriso.
"Perdonatemi, madamigella, ma temo di non potervi rivelare ciò che mi chiedete." Fissandola. "Vi ringrazio comunque, sento già sollievo." Sfiorandosi il collo graffiato.




"Prego, madama." Disse il vecchio a Destresya.
La ragazza si ritrovò così nell'ampia corte di quel castello gotico e monumentale.
Tutto pareva antico e venerabile fra le sue mura e una strana apatia, come un sonno senza fine, sembrava insistere su quel luogo.

Destresya 07-10-2021 16.26.39

Entrai nella stanza e mi guardai intorno.
Accidenti che cosa inquietante!
E poi da quanto non pulivano?
Non avevano i camerieri per farlo?
Sospirai, stizzita per quella situazione assurda.
"E vivete qui da solo?" chiesi al vecchietto, così per sembrare gentile.


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