Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 12-07-2019 22.51.02

L'alba cominciava a rischiarare la fitta foresta, sciogliendo piano le ultime ombre e le tenebre della notte ormai morente, con un rosato candore ancora intriso della magia dei sogni.
Ma per Gwen ora sembrava tutto un immenso incubo, sola com'era in quel luogo selvaggio e misterioso, oltre quelle ciclopiche recinzioni, in balia delle superstizioni degli indigeni.
Tuttavia non era stata legata a quella sorta di carretto e quindi sarebbe potuta scendere, con tutti i rischi che tale situazione comportava.

Lady Gwen 12-07-2019 22.52.46

La magia dell'alba non mi raggiungeva, era tutto un brutto sogno da cui speravo di risvegliarmi.
E speravo accadesse presto.
Per fortuna, non ero legata e mi guardai attorno per capire se potessi andar via da quel posto assurdo e surreale.

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Guisgard 12-07-2019 22.57.58

Gwen si guardò intorno vedendo ovunque solo una vegetazione rigogliosa, fitta, lussureggiante e gigantesca.
Gli alberi più bassi infatti erano molto più grossi delle nostre querce più rimponenti ed ovunque rami e radici sembravano rincorrersi ed intrecciarsi in un gioco perenne e primordiale.
Anche i fiori, le bacche selvatiche e qualunque altro genere di pianta appariva di dimensioni esagerate per i nostri standard.
Insomma sembrava che ovunque la natura avesse trionfato in ogni forma, occupando l'intero spazio disponibile.
L'unica traccia di umanità, se così possiamo dire, intesa come opera umana era la monumentale recinzione alle spalle della ragazza.

Lady Gwen 12-07-2019 23.04.05

Quel luogo era un trionfo di vegetazione, piante ed alberi rigogliosi prendevano il sopravvento su ogni altra cosa, quasi perfino sull'imponente costruzione alle mie spalle.
Alla fine mi decisi e scesi giù da quell'altare, sperando di trovare la libertà da quel popolo indigeno.

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Guisgard 12-07-2019 23.28.19

Gwen scese da quello strano altare e cominciò a vagare in quel luogo così primordiale e lussureggiante.
Dopo circa un chilometro o poco più raggiunse il corso di un fiume che appariva calmo di un blu luminosissimo.
Ad un tratto sentì dei fruscii nella vegetazione circostante.
Poi un basso ringhio, sordo e profondo echeggiare nell'aria.

Lady Gwen 12-07-2019 23.33.15

Avevo fatto più o meno un chilometro quando arrivai nei pressi di un fiume limpido e calmo, di un blu così intenso che mai lo avevo visto prima.
Allora mi avvicinai e sciacquai il viso sentendomi rinata.
Ma mi bloccai sentendo prima un fruscio e poi un ringhio basso.
Mi congelai sul posto e mi voltai, guardandomi attorno.
Nel frattempo, mi avvicinai ad un grosso albero, come per trovare protezione.

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Guisgard 12-07-2019 23.52.26

Quel ringhio divenne più vicino e profondo.
Un lungo brontolio che sembrava descrivere un qualche grosso predatore.
Un attimo dopo Gwen, corsa vicino ad un albero, vide spuntare dalla fitta vegetazione un enorme felino, vagamente simile ad una grossa tigre dalla cui bocca spuntavano due gigantesche zanne a sciabola.
https://i.pinimg.com/originals/86/e4...c68daae9bb.jpg

Lady Gwen 13-07-2019 00.00.59

Non poteva essere.
Sembrava in tutto e per tutto una tigre dai denti a sciabola.
Ma non erano estinte?
Comunque fosse, ora ce l'avevo a poca distanza da me.
Il primo istinto fu quello di urlare, ma mi morsi la lingua pur di trattenermi.
Piuttosto, con movimenti controllati ma comunque rapidi, mi avvicinai ancora all'albero, sentendone la corteccia dura contro la schiena e gli diedi un'occhiata.
Osservai i rami.
Potevo farcela.
Iniziai ad arrampicarmi su quelle braccia robuste e nodose che emergevano dal tronco.
Arrivata a metà, sudando freddo e sentendo il cuore rimbombarmi in gola come un feroce tamburo, mi fermai su uno di essi e guardai giù, cercando di capire dove fosse l'animale.

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Guisgard 13-07-2019 00.14.12

Fu un attimo.
Tanto Gwen fu lesta a salire sull'albero, arrampicandosi velocemente, tanto fu prodigioso il balzo che la tigre dai denti a sciabola fece raggiungendo le radici, per poi saltare all'insuù ed afferrando parte dello stivale di lei, lacerandone il cuio con le sue zanne aguzze.
Riprovò a balzare ancora verso la ragazza, ma il ramo su cui Gwen si era aggrappato era fortunatamente troppo in alto per il predatore.
Per il momento quel gigantesco albero aveva salvato la vita di Gwen.

Destresya 13-07-2019 00.17.43

Lo ascoltavo sorridendo, mentre lo fissavo negli occhi, intensamente.
Lo sguardo intenso nel suo, come a volerne captare i segreti.
C'era qualcosa di magnetico in quello sguardo, qualcosa di intenso.
"Per fortuna che vi siete rinsavito in tempo, no?" versndomi nuovamente del vino.
Dopodichè, posai la forchetta e sospirai.
"Cosa ne dite di una passeggiata sul ponte della nave? Le stelle saranno bellissime in questa parte della galassia..." con aria enigmatica, senza togliere gli occhi dai suoi.


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