Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 05-08-2019 23.10.57

“Uaarania è la meta più lontana.” Disse il primo uomo che aveva parlato a Gwen. “Triplica la distanza e quindi anche i rischi. 6.000 Taddei, tutto anticipato perchè se le truppe regolari o qualche milizia privata o anche solo i pirati ci intercettano io non voglio avere responsabilità, chiaro?”

Lady Gwen 05-08-2019 23.18.55

Ascoltai tutte le condizioni.
Poi annuii.
"Conosco bene i rischi che corro, ne sono consapevole e accetto qualsiasi condizione, non temete" assicurai "Non mi sono rivolta a voi per caso."
Dopotutto, preferivo correre il rischio dei pirati o dei contrabbandieri, piuttosto che scegliere un viaggio regolare super controllato che a me non poteva fornire alcuna garanzia di anonimato.

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Guisgard 05-08-2019 23.29.37

"Bene." Disse l'uomo a Gwen. "Datemi il denaro. Metà ora e l'altra metà stanotte a Mezzanotte, quando partiremo." Fissandola.

Lady Gwen 05-08-2019 23.34.26

Annuii e gli diedi un sacchetto di pelle con la caparra del viaggio, tenendo l'altra parte per dopo.
Mi ero aspettata una partenza ad ora così tarda, la notte era l'unico modo per muoversi inosservati e non mi sorprendeva che questi astroscafisti fossero avvezzi.
Il rischio per loro era decisamente all'ordine del giorno, dunque capivo perfettamente.

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Guisgard 05-08-2019 23.37.22

L'uomo prese il denaro, lo controllò avidamente e lo mise in una borsa.
Poi confermò l'ora della partenza a Gwen, raccomandandosi sulla puntualità, visto che non avrebbero atteso nessuno.
Mancavano ancora diverse ore ed il Sole era alto nel cielo Flegeese.

Lady Gwen 05-08-2019 23.43.50

Lo scafista controllò maniacalmente il denaro, con l'avidità di un avvoltoio che voglia accertarsi della morte della sua vittima.
Mi confermò l'orario della partenza, così fui libera di andar via.
Era ancora molto presto, così decisi che sarei passata a casa a preparare qualcosa da portar via per la partenza e poi avrei cenato in una taverna del porto, aspettando che si facesse mezzanotte.
L'ora più buia, l'ora delle streghe, l'ora che mi avrebbe permesso di non esistere più, di fare perdere, speravo per sempre, le mie tracce.
E pregavo avidamente che ciò accadesse.

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Guisgard 05-08-2019 23.55.01

Era una locanda non troppo grande, umida, impregnata di quell'odore malsano di olio bruciato, di spezie orientali e di quell'aria ammuffita tipica dei posti poco inclini alla pulizia.
L'insegna era vecchia ed arrugginita, cigolante al vento e con ormai la scritta ed i colori completamenti cancellati.
Entrando però era possibile scoprire il nome della locanda guardando il grande e discutibile quadro ad olio alla parete più grande, talmente affumicato e sfigurato che era impossibile capirne il soggetto.
Sotto però si poteva leggere proprio come era chiamata quella locanda, ossia La Tabaccaia.
Qui Gwen, ad uno dei pochissimi tavoli liberi e posti gli uni sigli altri, trovò posto per mangiare e bere.
Sullo squallido e deprimente menù comparivano solo piatti a base di pesce, di certo non freschissimo, un paio di vinelli bianchi e frutta di quella sottovuoto, probabilmente recapitata come scarto dalla vicina mensa della Cadetteria Marina.

Lady Gwen 06-08-2019 00.18.31

Dopo essere uscita da quel buco deprimente e squallido che nell'ultimo periodo avevo chiamato casa, mi diressi alla Tabaccaia.
Che, per inciso, non era meno squallida, lercia e deprimente di casa mia, anzi.
L'insegna penetrava i timpani col suo cigolio ferruginoso continuo, l'odore stantio e fetido di cui ormai era impregnato tutto il locale, i tavoli ammassati ed i clienti non più santi di coloro con cui avevo da poco fatto affari.
Mi sedetti ad un tavolo libero, facendo traballare la sedia sgangherata e ordinai un piatto a base di pesce e patate, con un po' di vino.
Non c'era di meglio, ma era comunque qualcosa.

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Guisgard 06-08-2019 01.05.04

Gwen consumò il suo pasto tra le occhiate furtive, fugaci ed interessate dei vari clienti.
Tuttavia tutto filò liscio.
Le ore trascorsero lente e pigre, sotto una calura a tratti avvilente.
Poi giunse la sera, scintillante e dalle variegate luci che declinavano sul litorale fino alle spiagge ed alla saline.
Le stelle dell'emisfero boreale apparivano di un bagliore enigmatico, esotico, come sciami di lucciole che correvano e si confondevano fino al pallore della falce lunare, che come un truciolo brillava misteriosa e primordiale su un mare ora vasto ed indecifrabile.
https://qph.fs.quoracdn.net/main-qim...fab687bf8d2d83

Lady Gwen 06-08-2019 01.12.37

Non mi curai delle occhiate degli altri clienti, ci ero abituata, ad essere guardata in modo furtivo e dubbioso da quando mi muovevo con circospezione e nel più totale anonimato.
Verso sera, quando la calura era sfiancante, soprattutto sotto il cappuccio che non potevo togliere neanche in questo caso, mi avviai al porto.
La Luna era misteriosa, silenziosa e mi chiesi cosa avesse in serbo per me, per questa nuova vita che stavo cercando, il più lontano possibile da qui.
Il porto, specialmente nella sua zona più degradata, era ancor più cupo e solitario a quest'ora tarda, mentre gli astroscafisti abusivi, se così li poteva chiamare, si apprestavano a traghettare povere anime perse come me e tanti altri lontano da questa non vita a cui eravamo costretti.

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