Camelot, la patria della cavalleria

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Hastatus77 09-03-2008 10.45.10

Il mito della tavola rotonda (Norma Lorre Goodrich)
 
Titolo: Il mito della tavola rotonda - La realtà storica di Re Artù e dei suoi cavalieri

Descrizione libro:
Chi era re Artù? Un potente sovrano che diede una svolta alla Storia, o unafigura avvolta nei veli della funzione poetica? Quasi tutti i documentioriginari sono andati dispersi, venduti, bruciati. Quel che rimane è lasuggestiva immagine di un re saggio e coraggioso che, insieme ai cavalieridella Tavola Rotonda, diede splendore a un'epoca. In questo libro l'autrice,dopo aver dedicato molti anni a ricerche e indagini, risponde a tutti gliinterrogativi degli studiosi e degli appassionati offrendo la dimostrazioneche Artù non era un eroe leggendario ma un personaggio reale.

Editore: Bompiani
Autore: Norma Lorre Goodrich

Hastatus77 09-03-2008 10.47.27

L'ho acquistato qualche anno fa, e dopo averne letto poco più di metà, l'ho abbandonato, perchè è un po' pesante... però è mia intenzione riprenderlo e leggerlo dall'inizio alla fine.

Hastatus77 23-04-2008 13.16.57

Mi mancano circa 100 pagine di questo "mattone". E' veramente pesante... per carità, l'autrice, sembra sapere il fatto suo, perchè mette a confronto i vari testi del ciclo bretone, confrontando i nomi di persona e le variazioni o errate traduzioni che ci sono state da un'autore ad un altro. Uno studio simile viene fatto anche per i luoghi del ciclo arturiano, per i quali confronta inoltre le descrizioni dei posti ed i tempi di percorrenza per passare da un posto all'altro, con la morfologia attuale del territorio e con i tempi necessari per percorrere il tragitto che unisce due posti.
Tutte cose che per un umano quale sono io, sono difficili, un po' perchè mi mancano le conoscenze ed anche perchè non ho davanti i testi piuttosto che i territori che cita.

Ho visto che alla fine dovrebbe esserci un capitolo finale, dove tira le conclusioni... vedrò, se possibile, di fare un breve riassunto.

Morris 23-04-2008 21.34.12

Prendetevi tutto il tempo che necessita, Sir Hastatus...e non sottovalutate il vostro intelletto, non ve lo permetto.......siate più concentrato...ne trarrà vantaggio la vostra autostima. Buona lettura.

Hastatus77 01-07-2008 13.55.38

Conclusioni:


"... La conclusione principale è che re Artù e il suo regno vanno cercati nella regione di confine tra quelle che oggi sono la Scozia e l'Inghilterra. Le sue dodici battaglie furono combattute per la gran parte qui, e i suoi accampamenti erano qui. Con ogni probabilità nacque in questi paraggi, qui crebbe, qui si sposò e qui venne mortalmente ferito. La sua battaglia, ancora non localizzata, che si sa svoltasi sul fiume «Dubglas», fu combattutra probabilmente a Douglas, sul fiume di questo nome sulla costa orientale dell'isola di Man. L'ultima sede del suo tesoro fu molto probabilmente presso Avalon, oggi chiamata isola di San Patrizio, adiacente all'isola di Man, o sulla costa occidentale di Man di fronte all'Irlanda. Per questo buon motivo la mitologia dell'Irlanda e i riferimenti a Patrizio, il santo o il successivo abata, si sono insinuati nel materiale arturiano o vi sono sempre stati. ..."

"... La storia e la letteratura conducono entrambe direttamente a luoghi reali nella regione di confine tra gli antichi regni dei Pitti e un'Inghilterra già conquistata e occupata dagli Angli e dai Sassoni durante la vita di re Artù. ..."

"... Nella battaglia di Camlan la guardia scelta di re Artù e i membri della Tavola Rotonda morirono prima del re. Da quel momento non ci fu nessuno che mettesse in salvo i suoi archivi. Il suo corpo fu portato, vivo o morto, all'isola di Avalon. Questa a sua volta cadde nelle mani degli incursori Vichinghi. Tutto fu distrutto, bruciato e portato via. Non rimase nulla. Nel corso di una letteratura secolare, però la memoria di re Artù è sopravvissuta. ..."

"... La ricerca è iniziata con la Storia dei re di Britannia di Goffredo di Monmouth... La sua opera è stata esaminata minuziosamente per poter determinare se il suo libro valesse la candela. ... Goffredo sapeva che re Artù era vissuto in un mondo antico, non nel Medioevo. Vide che il re era venuto al salvataggio della Britannia alla caduta di Roma e subito dopo il ritiro dall'isola delle forze romane occupanti. Re Artù tentò di bloccare la diffusione dell'insediamanento anglosassone oltre la Nortumbria. Riuscì, molti ritengono, a conservare largamente un regno celtico nel Nord della Britannia. Goffredo sapeva anche che re Artù era cristiano, ma io direi che era membro della Chiesa celtica, Chiesa sul punto di essere rimpiazzata dal cattolicesimo romano. ..."

"... Merlino curò l'infanzia e l'educazione di re Artù, organizzò la sua prova di merito facendogli trarre la spada o croce dall'incudine di pietra a Carlisle, lo aiutò nella scelta della sposa, presiedette in qualche occasione la Tavola Rotonda, registrò la storia del regno di re Artù, ebbe le funzioni di astronomo di corte e sopravvisse alla morte di Artù. ..."

"... Le storie delle avventure di Lancillotto e Galvano presentano la generazione più giovane di eroi, ufficiali di campo di Artù che portavano la spade Excalibur in nome del re, come simbolo del loro potere derivante da lui, come l'imperium romano. Galvano invecchia nel corso delle sue avventure e il viso si copre di cicatrici e viene sostituito dal fiero Lancillotto, molto più giovane. Come scuri angeli vendicatori, sono entrambi vittime sacrificate alle arti della guerra. Galvano, sembra, crebbe nel Galloway e ad esso fu associato, ma il suo tutore, chiamato «papa» Sulpicio Severo, ha un nome troppo comune perchè possiamo rintracciarlo in quel secolo. Il molto più brillante Lancillotto ci dà meno problemi, una volta identificato come lo sconosciuto re Anguselus di Scozia..."

"... Abbiamo risposto alla domanda sull'estensione del suo regno: è il Border Country di Scozia con Berwick, Carlisle, Dumbarton e stirling ai quattro angoli. Abbiamo risposto anche alle domande sul genere di guerra che Artù conduceva su un terreno così difficile e montuoso. Artù combatteva battaglie campali, poi si ritirava raggruppandosi e iniziava una guerra di logoramento, con azioni ritardanti e con una varietà di atti di terrorismo psicologico come gli attacchi notturni. Distruggeva le terre dei nemici, bruciava le palizzate per circondare l'avversario come bestiame, o tendeva agguati. Minacciava, lusingava, scongiurava, prometteva, e così guidava uomini e flotte.
Il re poteva sempre ripiegare sulle due fortezze di ancoraggio nella zona di Carlisle, dove tra le paludi dell'estuario dell'Eden era al sicuro dall'inseguimento, e dalle quali poteva dirigersi in fretta verso le isole. Le fortezze dei quattro angoli del suo regno, tutti porti di mare, fungevano da depositi per armi e da centri di raduno. I Britanni sotto Artù potevano facilmente disperdersi, scomparire silenziosamente sopravvivendo nelle Tweed Uplands, o nascondersi nei burroni e nelle valli profonde di quelle zone. Dappertutto si riversavano i guerrieri per servire sotto questo rinominatissimo tra i re guerrieri; qualcuno come Galvano e Lancillotto, rimanendo con lui fino alla morte. Artù vinse tutti i suoi scontri, come è da tutti riconosciuto, fino a Camlan. ..."

Fonte: "Il mito della tavola rotonda" di Norma Lorre Goodrich

llamrei 01-07-2008 20.58.41

Interessante specie perchè chi ha effettuato tali ricerche basa le sue conclusioni su dati tangibili.
Quindi la figura di re Artù è da ricercare in ambito celtico (aggiungerei al riguardo la lettura del libro di Cunning "La leggenda del calice cremisi")....e su questo sarei piuttosto concorde visto il periodo storico in cui il protagonista si trova a vivere.

Bel lavoro sir Hastatus! Grazie davvero! :smile:

Hastatus77 02-07-2008 13.01.26

Quello presentato qui, è solo un riassunto del riassunto dei punti più salienti presentati nella capitolo delle conclusioni.
Se vuoi posso fornirti il riassunto più "allargato".

llamrei 02-07-2008 13.09.53

Grazie Hastatus: l'essenziale è già stato rilevato in modo esaustivo. Trovo interessante lo studio in cui la nota scrittrice/ricercatrice si è avventurata. Non appena avrò (anzi..mi concederò) un attimo di tregua, provvederò a leggere anche questo testo ;)


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