Camelot, la patria della cavalleria

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Galgan 02-09-2014 01.03.53

Il Cavaliere Bianco
 
Galgan aprì la porta, ed entrò nella taverna, poi rimase immobile per qualche istante, a contemplare quei luoghi.
Fu contento nel vedere che al momento non erano molti gli avventori, fino a quel momento, aveva condotto un'esistenza raminga e solitaria, assorto nella contemplazione e nel duello, cercando di trovare un equilibrio tra i due momenti, scoprendo spesso, che gli equilibri tendono ad essere versatili.
Ora tutto era cambiato, qualcosa lo aveva chiamato lì, in quei luoghi, in quella città ai limiti della leggenda, quella città che, altrove, veniva celebrata come esempio di eguaglianza e giustizia, Camelot.
Qualcosa lo aveva chiamato lì, e sapeva che sarebbe stato difficile il fondersi con altri esseri umani, perché i silenzi lo attiravano più dell'interazione, ma le vie dell'Onnipotente non hanno limiti, né necessitano di giustificazione alcuna, pertanto, il viandante andò a prendere posto ad un tavolo lievemente isolato.
Si sedette.
Il candore delle sue vesti era in netto contrasto con la polvere depositata su essi, segno che il Cavaliere Bianco, così amava denominarsi a chi lo aveva incontrato fino a quel momento, era in viaggio da molto, molto tempo.
Quando l'oste gli si presentò davanti, Galgan ordinò una cena piuttosto parca, una pagnotta di pane ed una brocca d'acqua, perché da tempo percorreva la via della morigeratezza.
Spezzò il pane, e prese a mangiarlo a piccoli morsi.

Galgan 04-09-2014 01.02.13

Per quanto frugale, la cena durò molto, molto tempo, al punto da spazientire l'oste, che, intenzionato a chiudere la bottega, aveva preso a rivolgergli occhiate malevole, allo scopo di fargli capire che, forse, era opportuno che se ne andasse; eppure, Galgan non aveva potuto farne a meno, non era riuscito a non dare ad ogni singolo morso di quell'umile pane, un'approfondita riflessione di quanto stava accadendogli.
Il suo vagare giungeva al termine?
Il suo stato di eterno pellegrino, si trovava ora ad un'inevitabile mutamento?
Camelot sarebbe stata, forse, l'anticamera di quello stato di grazia che, tempo addietro, lo aveva spinto ad abbandonare l'ormai lontana terra natia, in cerca di un dorato nulla?
Forse, e forse no, perché in effetti, i disegni dell'Altissimo sono pregni di mistero, e non abbisognano di spiegazione alcuna....Quell'ultimo pensiero, spinse Galgan ad una muta preghiera, un'invocazione, una supplica, che gli venisse concesso di non perdere mai la via, né la costanza nel percorrerla.
L'oste continuava a guardarlo male, eppure, al candido viandante cominciarono a pesare le palpebre, come, se, improvvisamente, la stanchezza dei suoi anni raminghi fosse giunta a reclamare il suo impietoso dazio.......Gli occhi del cavaliere si chiusero, ed egli sprofondò in quel reame dove ogni regola è bandita, fintanto che non sopraggiunge il giorno.

Galgan 08-09-2014 01.04.35

Galgan spalancò gli occhi, ed il suo sguardo incontrò quello, sbigottito ed esterrefatto, del taverniere, di sua moglie e sua figlia, che lo stavano osservando, tra il sospettoso e il preoccupato, tenendosi a distanza di sicurezza da lui.
Si massaggiò un istante le tempie, pensando al sogno che aveva appena fatto, che sembrava così etereo, eppure così reale....
Dalla sua terra natale, aveva viaggiato molto, e molti nemici aveva affrontato, ed ogni volta, aveva ringuainato la spada ed era ripartito, senza sosta, accompagnato solo dallo scalpitare degli zoccoli del suo candido destriero......Non aveva conosciuto soste, né le aveva desiderate, eppure ora, se il sogno aveva parlato dicendo il vero, una nuova esistenza stava per cominciare, uno stile di vita più elevato.
Si concesse uno dei suoi rari sorrisi, poi si alzò, e dette una generosa mancia all'oste e alla sua famiglia; poi, senza dire una parola, tornò al suo cavallo, e si lanciò al galoppo.
Ora, dopo tanto tempo, sapeva dove sarebbe andato.

Midvahniir 15-03-2015 09.27.50

Davvero bel racconto lord, molto riflessivo. Sono lieto che lei sappia dove e come avventurarsi messer Galgan. E che il fato lo grazi.
Distinti saluti
Midvahniir l'elfo arcano.

Galgan 16-03-2015 00.53.17

Vi ringrazio messere.
Nel fato di ognuno di noi è possibile la redenzione, basta volerlo, ed adoperarsi in tal senso.

elisabeth 16-03-2015 21.03.56

Sir Galgan......le palpebre si chiudono proprio in quei momenti in cui....il sonno ci sorprende, quasi una pace interiore....come se qualcuno ci raccontasse di noi.....
Ho sempre pensato che la nostra anima sia cucita da noi stessi al termine di ogni lungo cammino.........E la cosa...piu' bella e' la consapevolezza che quel cammino lo hai studiato...preparato nei minimi dettagli...i tuoi amici..nemici...i tuoi fallimenti, amori...ogni cosa......e piu' l'Amore per loro in te cresce piu' il cammino diventa potente.......

Bel racconto Cavaliere

Galgan 17-03-2015 03.06.06

Sono solo granelli di sabbia nel vento, cara Maga delle Pietre, ma grazie del complimento.

Altea 17-03-2015 17.35.32

Milord Galgan..vedo che la vostra strada poi la avete trovata e pure quella giusta.

Galgan 18-03-2015 04.59.01

L'importante è non smettere mai di cercare, lady Altea ;)

Lady Rose 23-04-2016 19.12.22

Lady Rose
 
Buona sera....


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