Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 13-01-2016 02.00.33

“Si, ho udito dire che voi infedeli non bevete vino, né mangiate carne di maiale.” Disse Jean. “Allora neanche io ne berrò.” Sorridendo alla ragazza. “Vi è forse qualche altra bevanda che vi è concesso bere e che ora gradite? Qualche succo, oppure del latte?”

Clio 13-01-2016 02.02.50

Risi a quelle parole di Kostor.
Era lui il primo Montanaro che avevo incontrato.
La sua parlata era inconfondibile, impossibile non capire che proveniva dalle montagne di Berig.
Come dimenticare le sensazioni che mi diede la sua voce quella lontana sera d'inverno?
Dapprima mi sentii a casa, anche se il dialetto di Miral era decisamente diverso.
Ma poi quelle parole.
Forse pensava che non avrei compreso, come poteva farlo, dopotutto, una ragazzina di Sygma.
Già, peccato che io non lo fossi.
Sorrisi appena, ricordando quel giorno lontano.
Il giorno che mi diede la mia nuova vita.
Poi tornai al presente con le parole di Tussor.
"Si beh, almeno ci divertiamo un po'.." sorrisi "Non vorrete battere la fiacca, né... lazzaroni.." divertita "Chissà quando vedremo questo fantomatico barone..".

Lady Gwen 13-01-2016 02.03.46

Guardai un po' perplessa la donna, allora mi alzai e mi avvicinai a lei.
"Qualcosa non va? C'è qualche cosa che posso fare per voi?" le chiesi, con apprensione.

Dacey Starklan 13-01-2016 02.04.16

<< Mi chiamo Dacey, per favore. Non mi piace essere chiamata infedele. E no, non mangiamo maiale, a dire il vero non ne sopporto neanche l'odore. E non amo gli alcolici. Ma non per questo dovete rinunciare al vostro vino. Spero non sia chiedere troppo per un succo di mele signore>>

Sembrava gentile quel Jean e non capivo perché dato che per tutti loro non ero altro che un infedele e in ostaggio.

Guisgard 13-01-2016 02.12.14

“In effetti si fa desiderare il nostro barone.” Disse Kostor a Clio.
“Io credo” mormorò Elas “che il pezzo grosso qui sia il Maresciallo. Un uomo come quello ha la personalità per tenere in pugno ogni tipo di situazione.”
“Si, ma è il barone che paga.” Tussor.
“Chissà, magari è pure un bell'uomo...” civettuola Estea.
“Ne dubito...” fece Anty “... i ricchi signorotti non lo sono mai.”
“Ma quando ci portano da mangiare qui?” Tuonò Kostor.

Guisgard 13-01-2016 02.15.35

“Oh, si, mia cara...” disse la nana a Gwen “... sono nei pasticci e forse voi potete aiutarmi... allora... timo selvatico colto al crepuscolo, mandragola di rovo e amamelide sbocciata presso un lago verdastro... ecco cosa mi occorre... ossia, in verità occorre al mio padrone e se non riuscirò a procurargliene lui si seccherà parecchio...”

Guisgard 13-01-2016 02.18.15

Jean sorrise ed annuì a Dacey.
“Certo.” Disse, per poi chiamare un servo. “Portami del sidro di mele. Deve esserne avanzato nella dispensa. Fa presto.” Tornò a guardare la ragazza. “Dacey... bel nome... è originario dei vostri luoghi? Parlatemi della vostra terra e di voi, naturalmente. Ho sentito dire che vostro padre è un arconte di un'isoletta orientale...”

Clio 13-01-2016 02.20.30

Annuii ad Elas.
"Sì, credo anche io che il pezzo grosso sia il maresciallo, immagino che il barone non si intenda molto delle cose militari, e lasci a lui il comando.. è comprensibile, dopotutto, a ciascuno il suo mestiere..." pensierosa "Immagino che non tarderemo a conoscere per bene la situazione che dovremo affrontare...".
Poi risi a quelle parole di Estea.
"Sì, ci manca solo..." scuotendo la testa divertita.
Anty la smontò, pratica come al solito.
Adoravo quelle ragazze.
"Già..." annuii a Kostor "Da mangiare, e soprattutto da bere!" esclamai.

Lady Gwen 13-01-2016 02.21.20

Sorrisi alla donna.
"Non preoccupatevi, ho tutto" andando poi a prendere le erbe.
Pesai il tutto e preparai dei sacchetti.
"Fanno venti Taddei" le dissi poi "Potete stare tranquilla col vostro padrone" facendole l'occhiolino.
Chissà chi era quell'uomo, per fare una simile richiesta...

Dacey Starklan 13-01-2016 02.27.25

<< Vi ringrazio >> restai in piedi osservandolo accigliata per quelle domande.

<< Volete che vi parli di me? E perché mai? Comunque no, Dacey é un nome europeo, così mi spiegò mio padre. Lui vi ha sempre ammirati, certo prima che un qualche barone mi rapisse... Il mio secondo nome lo ha scelto mia madre invece. Karishma, significa miracolo. Proprio ciò di cui avrei bisogno ora>> trovai anche il coraggio di fare un sorriso.

<< Mio padre si chiama Salman, e si è l'arconte dell'isola di Mirza, nel Mediterraneo vicino alle coste dell'Arabia. É un'isola piccola ma piena di colori e profumi, gli ulivi e gli aranci, i giardini pensili, gli stagni con i cigni, gli uccelli tra le fronde degli alberi da frutto, le fontane e i mosaici... La mia casa mi manca signore... Non mi va più di parlarne ora>>


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