Camelot, la patria della cavalleria

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Chantal 10-12-2011 12.21.14

Caro Lancelot,sono in debito con voi e non è un segreto.Molte volte mi sono ritrovata nel bel mezzo di quest'antro a girare intorno a me stessa disorientata,frastornata.Frastornata da tanti sentimenti,tante paure,tanti desideri.
Credo che se ora non vi fosse uno schermo nel frammezzo,e potessi ascoltare le vostre poesia dalla vostra bocca,o leggere dai fogli sui quali voi stesso avete scritto i vostri versi,ricambierei a tutto questo con dei fiori.
Sono virtuali,invece,i fiori che vi porto ma spero possiate accettarli comunque.

http://4.bp.blogspot.com/-BrMuuOtvxR...Of-Flowers.jpg

Lancelot 10-12-2011 19.48.21

Milady, di nulla mi siete debitrice, se non della vostra compagnia, che bramerei in dosi sempre maggiori e che invece debbo accontentarmi di godere troppo raramente...

Chantal 12-12-2011 19.23.30

La mia compagnia..
Vale davvero tanto la mia compagnia?
Vale sì tanto la vostra attesa, Lancelot?

Lancelot 12-12-2011 21.45.04

Non è importante come voi vediate voi stessa o quante colpe ingiustamente vi attribuiate, ciò che attraverso le vostre parole e il vostro modo di porsi arriva agli altri è nobile e virtuoso, e vi descrive oltre ogni altra congettura. A me non interessa rispondere a domande metafisiche... Per me la vostra presenza è importante, perché voi, con la vostra anima pura, sapete rendere preziosi i minuti passati in vostra compagnia.

Chantal 13-12-2011 22.26.35

Lancelot,più prezioso ancora è il vostro pensiero per me.
Prezioso e tenero.
Grazie,di cuore.

Il Viandante 13-12-2011 22.57.40

Citazione:

Originalmente inviato da Lancelot (Messaggio 40452)
Fievoli sguardi e timidi pallori,
sul corpo affiorano i primi dolori.
Eppure io t’adoro in egual maniera,
tale è il cuor mio qual prima era.

Resta struggente e lieto un tuo sorriso,
più forte in gioventù ardea il tuo viso,
ma non vibrava già più gravi ardori;
restano gli occhi tuoi eletti fiori.

Non ha mortale oggetto il mio desio.
Sempre per me tu sarai bella, ed io,
sempre amante per te: non è mortale
quel che provo; tempo per noi non vale.

Cara, lo vedi, io t’amo più che pria…
La tua beltà con gli anni e la fiamma mia
invano vetustà s’arma ed assale,
ché a lei non soggiace cosa immortale.

E immortale è invero il nostro amor,
ma come puoi tu dubitarne ancor?
Davvero credi che il tuo corpo sia
ciò che m’ha fatto sperar d’averti mia?

Assai ti sbagli se così ragioni,
mille sono i corpi, mille le prigioni.
Ogni corpo un’anima ingabbia,
e presto la carne tornerà sabbia.

Non le membra ma l’anima tua amo
non la pelle, ma’l tuo spirito bramo.
E la tua anima meglio rispecchia
il tuo corpo che adesso invecchia.

Ordunque amor mio, fammi un sorriso
fa di questa terra un paradiso.
Niente più pensieri, niente più paure;
amami, e abbandona le tue cure.

Sia quest’oggi lieto come ieri,
la bocca, i miei occhi, son sinceri.
Ecco, così, abbracciata a me rimani,
per noi sempre ci sarà un domani.


di Marco Cecini

Permettetemi Sir Lancelot di elogiare il vostro dire. Rara essenza in esso scorgo.

Lancelot 14-12-2011 21.03.49

Vi ringrazio, Sir Viandante, e molto amerei poter leggere qualcosa di vostro, giacché mi sembra che l'eccellenza nell'eloquio non vi faccia per nulla difetto :smile:

Il Viandante 14-12-2011 21.46.30

Citazione:

Originalmente inviato da Lancelot (Messaggio 41996)
Vi ringrazio, Sir Viandante, e molto amerei poter leggere qualcosa di vostro, giacché mi sembra che l'eccellenza nell'eloquio non vi faccia per nulla difetto :smile:

Ahime Sir Lancelot, codesti son tempi bui, e la fonte che rampollava carmi, parmi esser disseccata. In interiore inverno, attendo quisciente la stagione del risveglio. Ascosa, germina l'oscura fonte dei miei proponimenti. Purtuttavia vi son grato per l'amabile invito...

Lancelot 20-06-2013 12.24.00

Il Ritorno di Lei
 
Torno a trovarvi dopo forse troppo tempo, e vi saluto con calore e affetto sperando di allietarvi con questo piccolo componimento d'amore... Un inno all'attesa, alla speranza, e alla felicità. Che così tanto bisogno ve n'è in questi tempi disperati e vacui. Ma l'uomo ha nel cuore tutto ciò di cui egli necessita, deve solo ricordarsene, e trovare nell'amore e nel prossimo l'energia di cui ha bisogno per costruire un futuro radioso.
Ben ritrovati a tutti voi, con un particolare saluto per Lady Chantal e Sir Morris, che mi auguro di rileggere presto nei loro commenti.

Il primo sole del mattino è appena sorto
svegliandomi gli occhi al cielo porto,
vedo uno splendido nuovo giorno
giunto è il dì del suo ritorno.

Per veder i suoi s’era messa in viaggio,
silente e presta lasciò il villaggio.
Per quanto lontani sempre i genitori
indimenticabili son, come i primi amori.

Ma a vederla attraversar quel ponte
allontanarsi, scomparire all’orizzonte,
non comprendevo che era giusto così,
solo pensavo: “torna presto qui”.

Ma ormai, lo sento, sta per arrivare
mi porta il suo odore la brezza del mare.
Devo prepararmi, ad accogliere andarla
il cuore in attesa pressante mi parla.

Nella stalla a prendere vado Incanto,
il mio bel destriero dal bianco manto,
la sella dolcemente gli poso in dorso,
m’assicuro che forte stringa il morso.

Mio buon amico conducimi veloce,
averla lontana è per me croce
troppo pesante da portar, immane.
Ma lei, grazie a Dio, ritorna stamane.

Rapido nella prateria mi lancio al galoppo;
un battito d’ali, un bacio, uno schioppo,
metafore sono dell’inceder mio lesto
troppo desidero riabbracciarla presto.

Mi lascio alle spalle case a migliaia,
bella è la frontiera prima che scompaia,
la mano dell’uomo dovunque può arrivare
ormai questa terra è alla sua gloria altare.

Sotto la spinta dell’umano progresso
nulla di prima sembra più lo stesso.
Eppur incontro a lei cavalcando penso
che viver qui gaudio sarebbe immenso.

Noi accoglierebbero questi verdi prati,
qui sono luoghi non contaminati,
i freschi ruscelli, le leggiadre colline,
solo qui crescon rose senza spine.


Eccola, finalmente riesco a vederla
m’è restituita la mia dolce perla.
Anch’ella mi guarda, mi dona un sorriso,
davvero assai m’è mancato il suo viso.

Mi fermo, il galoppo freno d’Incanto.
La vista di lei ha ogni mia forza infranto.
S’avvicina e il movimento mio si blocca
Non può emetter suono la mia bocca.

Lei che ormai m’è giunta d’appresso
Sorridendo dice: “sei sempre lo stesso!”;
poi agilmente sul destrier mio balza,
e dal cuore ogni tremor mi scalza.

Allora stringendola a me l’abbraccio,
quante più carezze posso farle faccio,
e scambiandoci infine un bacio infinito
celebriamo del nostro amore il rito.


di Marco Cecini

elisabeth 20-06-2013 12.32.17

Mi sono permessa di leggere cio' che avete voluto ..postare....
in questo giorno assolato......e devo dirvi che la freschezza di queste parole.....e l'amore con cui sono state scritte.....mi hanno dato .....il senso della grandezza d'animo.....Ben tornato Sir Lancelot...


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