Camelot, la patria della cavalleria

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Riku966 02-09-2021 02.15.24

Si diceva che la vita di una borghese fosse semplice, piena di privilegi e di illimitate possibilità. Ma cosa ne sapevano gli altri? Cosa sapevano di ciò che doveva patire una ragazza, unica femmina tra altri tre fratelli uomini, discendente di una famiglia borghese in lenta rovina?
Ero chiusa in camera mia, i lunghi capelli castani a ricadermi sulle spalle, mentre il mio riflesso allo specchio continuava a scrutarmi.
Erano occhi cerulei, i miei, quelli che mi osservavano e i segni della stanchezza erano fin troppo evidenti.
Ma dovevo mostrarmi splendida, apparire fresca come una rosa in previsione di un possibile incontro con il mio promesso sposo, oppure con qualche collega di mio padre o dei miei fratelli.
Non c'era posto per me, Queenie Williams, per cose futili come una notte passata insonne, il desiderio di poter scegliere chi amare.
No, io dovevo fare quanto la mia famiglia ordinava e seguire le direttive dei miei. Null'altro mi era concesso.




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Guisgard 02-09-2021 02.33.08

"Si, ho sentito del loro arrivo." Disse Belvon a Gwen. "Mi è stato riferito dallo sceriffo Goz. Immagino sua grazia il vescovo voglia mettere ordine in questa faccenda prima che la superstizione alteri il tutto." Mangiando un pasticcino. "Comunque, incontrerò il messo vescovile stasera, ricevendoli a casa mia."
In quel momento entrò Stevar.
"Madamigella, è giunto un biglietto per sua eccellenza." Il vecchio maggiordomo a Gwen, ma indicando il borgomastro.
Questi allora aprì il biglietto consegnatogli da Stevar e lo guardò, restando profondamente stupito dal suo contenuto.
"Cosa c'è scritto, caro?" Chiese sua moglie perplessa per la reazione del marito.




La sua immagine riflessa sullo specchio, quegli occhi vuoti, l'espressione stanca e disillusa sul vetro liscio.
Infiniti pensieri si addensavano nell'animo di Queennie, presto mutati in inquietudini.
Ad un tratto, a destarla, giunse il bussare sulla porte da parte di qualcuno.
Era suo fratello Gret.
"Ehi, piccola." Disse Entrando. "Tutto bene? Perchè te ne stai in casa tutta sola? Fuori c'è un bellissimo tramonto. Devo portare delle pernici al marchese De Fatulon. Nostro padre le ha trovate nel bosco e spettano quindi al marchese. Vieni con me?"

Lady Gwen 02-09-2021 02.43.10

"È esattamente ciò che ho detto io stessa, difatti" annuendo concorde.
"Bene, attendo altri sviluppi, dunque."
Tornò però Stevar, che comunicava l'arrivo di un biglietto per Belvon.
Il borgomastro lo aprì, ma la sua reazione non sembrava essere delle migliori, tanto che sia io che la moglie lo guardammo perplesse ed un po' allarmate.
"Brutte notizie, Milord?" chiesi, in allerta.

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Riku966 02-09-2021 02.44.28

Spazzolai i capelli in un gesto ipnotico, la mia immagine riflessa nello specchio, quando i miei pensieri furono interrotti dal suono sordo della porta.
Quando questa si aprì, sulla soglia si palesò l’immagine di mio fratello Gret.
“Ciao, Gret.” salutai per poi alzarmi dalla sedia “Non sapevo che nascondessi un animo romantico.” dissi in risposta al suo commento sui tramonti “Ti accompagno volentieri, ma speriamo che il marchese non si perda in troppe chiacchiere.” scherzai per poi incamminarmi fuori dalla stanza “Sai dove si trova nostro padre e perché ha chiesto a te, di andare a fare la consegna?” domandai curiosa.


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Guisgard 02-09-2021 02.54.01

I due ragazzi lasciarono poco dopo la loro casa, imboccando il sentiero che conduceva al palazzo del marchese.
Il tramonto aveva ceduto il passo ad un sognante crepuscolo, che proiettava sulla campagna lunghe e misteriose ombre.
"Dopo il tramonto nostro padre non ama uscire per la campagna." Disse Gret a Queennie. "Così tocca a me, il figlio maggiore, portare queste pernici al marchese."
Vi giunsero dopo circa una mezz'ora e trovando a riceverli uno dei servi del nobiluomo.
Ma proprio in quel momento udirono dei cavalli.
"Il machese è già di ritorno." Mormorò il servitore ai due ragazzi.





"In verità..." disse Belv guardando il biglietto stupito "... non saprei come giudicare questo biglietto..." mostrandolo poi a Gwen ed a sua moglie.
Il biglietto era in realtà un foglietto bianco, senza neanche una parola, recante solo uno strano disegno: un'edera nera stilizzata.
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Lady Gwen 02-09-2021 02.56.52

Aggrottai la fronte e guardai il biglietto che mi mostrò.
C'era disegnata sopra un'edera nera.
"Molto molto strano..." mormorai.
Guardai Stevar.
"Chi è stato a consegnare il biglietto, poco fa? Era una persona in particolare? L'abbiamo mai vista qui in giro?"

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Riku966 02-09-2021 03.12.48

Ci lasciammo la casa alle spalle, imboccando il sentiero che ci avrebbe condotti al palazzo del marchese.
“Magari ha paura del buio.” supposi ironica “Beh, dai, almeno sei in mia compagnia.” aggiunsi con fare complice.
Giunti a casa del marchese, un servitore ci informò che l’uomo stesse arrivando.
Non dovevamo fare altro che attendere.


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Guisgard 02-09-2021 15.30.20

Quando Maday entrò nella stanza fu subito colpito dal pungente ed esotico profumo del tè all'aroma di sandalo indiano, che sembrava aver intriso le ricche pareti di velluto di quell'ambiente.
Scorse allora la sagoma, sprofondata nella poltrona in stile Luigi XVI, di Minsk che sorseggiava l'ennesima tazza di quell'ambrata bevanda, tutto assorto nella lettura di un libello al punto che non si accorse dell'arrivo del suo assistente.
Minsk era stato da poco nominato Giardiniere della Repubblica, ossia il più alto grado a Uaarania fra i dottori esperti in botanica e scienze naturalistiche.
“Leggevo l'articolo da parte del responsabile del Comitato di Salute Pubblica, in merito al caso da noi brillantemente risolto su quel dottor Bannd, soprannominato dai giornali l'avvelenatore di Bacco.”
“Si, rammento il caso.” Annuì Maday.
“Uomo eccentrico, pagato da alcuni fanatici vicino alla Chiesa di Roma, per avvelenare i vitigni intorno a Uaaropolis.” Mettendo via il libello Minsk. “In verità il caso non ci occupò più del tempo del previsto, una volta ottenuto il quadro psicologico del nostro sospettato. Gli uomini credenti, i Cattolici, gli Ebrei e gli Islamici più di tutti, sono invero sciocchi e prevedibili. Il loro fanatismo rende nulla ogni possibile piano e strategia da parte loro. Non a caso, a differenza di quasi tutti gli altri devoti di qualche credo religioso, hanno così poca fantasia da non essere riusciti ad inventarsi più di un Dio in cui credere. Sotto questo aspetto prediligo di gran lunga satanisti e pagani, di certo più fantasiosi nel fantasticare su un gran numero d demoni e dei.” Divertito. “La mente umana, amico mio, gode di due sfere intellettive... una volontaria e l'altra involontaria. In quest'ultima agisce ciò che non possiamo controllare, come l'istinto, i cinque sensi e la memoria. Sono perciò l'imprevedibilità di un uomo, ma ciò nei Credenti è invece limitante, essendo loro ossessionati unicamente dal loro Credo.” Finendo il suo tè. “Ma immagino tu sia qui per dirmi qualcosa, giusto?”
“Esatto.” Annuì Maday. “Tu mi pare fossi in cerca di un nuovo caso, capace di intrigarti ed occuparti, vero?”
“Naturale.” L'altro.
“Ebbene nella vecchia Afragolignone, sempre generosa di casi umani di rara ignoranza e fanatismo, sembra ci sia una certa questione salita alla ribalta ultimamente, al punto da smuovere persino il vescovo di Suession.” E gli mostrò un estratto del gazzettino locale.
“Due briganti fuggiti nel nulla mentre erano alla gogna sulla banchina di San Cuono, sulla costa Ovest del Lagno. Secondo la testimonianza di alcuni soldati la loro sparizione sarebbe stata subito successiva alla comparsa di uno spaventoso lupo, descritto grosso come un vitello, dal pelo fulvo e dalle fauci simili a quelle di un leone.” Per poi gettare in terra il foglio Mink. “Amico mio, mi porti l'ennesimo caso di una misteriosa belva apparsa in quelle lande selvagge?” Sbuffando annoiato. “E' vero che studio piante ed animali particolari, ma l'ennesimo licantropo o simili li trovo alquanto avvilenti.”
“Forse avresti dovuto continuare a leggere, Minsk.” Mormorò Maday. “Ciò che troverai interessante credo sia l'accusa su quei due rei... eresia.”
A quella parola Minsk portò i suoi occhi neri e profondi in quelli di Maday, illuminati da un vivo ed improvviso interesse.
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Guisgard 02-09-2021 15.56.43

Stevar guardò Gwen.
"In vertità, madamigella, rammento il suo abito scuro e lungo, il bavero alto ed il tricorno sul capo.Gli occhi erano il solo anglo di viso scoperto, ma l'ombra del copricapo ne celava il taglio ed il colore." Disse alla sua padrona.
"Si tratterà di uno scherzo." Ridendo Belvon mentre strappava il foglio con lo strano simbolo impresso. "Magari di qualcuno analfabeta che ha pensato bene di ovviarealle sue carenze con questo disegnino." Divertito.
"Uno scherzo sciocco e senza motivo direi." Mormorò sua moglie.




Ad un tratto arrivò il marchese, accompagnato da alcuni suoi bracconieri.
Era un uomo alto e robusto, dallo sguardo penetrante.
Fissò prima Gret, poi le pernici.
"Chi" disse seccato "ha cacciato nelle mie terre?"
"Nessuno, mio signore." Rispose Gret. "Queste pernici sono finite in un fossato scavato da nostro padre per catturare le volpi. Così le abbiamo subito portate a voi."
"Ed io dovrei credervi?" Tuonò, per poi fissare Queennie che era accanto a suo fratello.

Lady Gwen 02-09-2021 16.00.27

La descrizione di Stevar era parecchio insolita, ma non faceva scattare alcuna scintilla, nella mia memoria.
Il borgomastro, tuttavia, non sembrava granché impressionato, tanto che strappò il foglio liquidando l'accaduto come uno scherzo.
"Beh, se ne vedono tante, di cose strane, di questi tempi..." finendo il mio tè.

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