Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 10-01-2017 04.31.30

L'aria era fredda e tagliente, con la campagna circostante intrisa di un verde pallido, appena lambita dalla debole luce del Sole.
“Dubito che questo freddo sia quello a cui eri abituata a casa tua...” disse Elv a Gwen guardandola accarezzare il suo cavallo “... potresti prenderti un malanno... detesto avere per casa gente malata...” rimettendo nel fodero il suo fucile ancora fumante “... sei stata avvertita per stasera? Che non richiederò la tua presenza a tavola con me?”

Lady Gwen 10-01-2017 04.41.00

Casa mia...
Sembrava un concetto così lontano, vago...
"Non vi preoccupate, sto bene" dissi tranquilla, riprendendo le redini del mio cavallo.
Poi mi chiese se ero stata avvertita.
Non fu il modo, ma quello che disse, che non avrebbe richiesto la mia presenza a tavola con lui.
Certo, se dovevo rientrare prima e aveva ospiti era ovvio che non avrebbe richiesto la mia presenza, ma sentirglielo dire mi aveva gettata nello sconforto, anche se non ne capivo il motivo...
"Sì, mi hanno avvisata" mormorai "Beh, sarà per le prossime sere..." aggiunsi abbozzando appena un sorriso.

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Guisgard 10-01-2017 04.46.51

“Si, per le sere in cui vorrò.” Disse Elv fissando Gwen negli occhi. “Perchè sei uscita a cavalcare? Cercavi me?” Accomodando le redini del suo cavallo. “Può essere pericoloso arrivare così all'improvviso. Su questo territorio si viene per cacciare e tu potresti essere ferita accidentalmente.” Mentre il vento soffiava fra i loro capelli.

Altea 10-01-2017 07.24.21

A quelle parole mi si gelo' il sangue e dissi alla suora di radunare tutti ed andare alla uscita dietro al bosco. Mi vestii in fretta e presi la mia sacca e uscimmo verso il bosco..ma dove saremmo andati..chi ci avrebbe salvato. Quei maledetti non potevano fare una strage degli innocenti.."Suor Matilde..andate avanti..portiamo i bambini al monastero dei frati..io controllo la situazione qui dietro" ma mi sentivo inerte e non protetta. La mano era sulla spada.

Dacey Starklan 10-01-2017 10.16.46

Scrutai l'uomo, ora iniziava a infastidirmi e a voce alta, in modo che anche mio fratello udisse,
" Voi, avete bisogno di qualcosa che ve ne state lì impalato?" Con il fare un po' rude di chi aveva vissuto per strada troppo a lungo.


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Nyoko 10-01-2017 12.52.32

Sorrisi ancora alle sue parole. Ero emozionata. Conoscevo anche io monsieur De Bonnet, veniva spesso a trovarci e avevo avuto modo di incontrarlo anche alle feste stupende che mio padre organizzava. Un uomo per bene, rispettoso e buono. Mi sentivo fiduciosa anche io. "Non vedo l'ora, padre" dissi cercando un altro pezzo di focaccia.

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Lady Gwen 10-01-2017 13.14.48

"Già" mormorai solamente, perdendomi in quegli occhi che sembravano quasi la soglia per l'abisso.
Un abisso profondo di pece, in cui perdersi e ruzzolare in una caduta senza fine, come quella di Persefone per raggiungere gli Inferi e al cui termine aveva trovato Ade a prenderla.
E lui?
Lui mi avrebbe presa?
Mi avrebbe stretta a sè nel momento in cui io mi fossi irrimediabilmente persa in quell'abisso?
Mi riscossi alla sua domanda.
"Oh, no... No, ero solo uscita a fare un giro e ho sentito parlare" risposi "Avete ragione, sono stata incauta, starò più attenta" annuendo e seguendo con la coda dell'occhio i movimenti dei suoi capelli neri al vento.
Tutto era così... Attraente e magnetico in lui, tutto, ogni suo piccolo dettaglio, fisico e non.
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Lady Gaynor 10-01-2017 14.01.37

Monsieur De Gagliarden aveva decisamente scelto il momento meno opportuno per farci visita. La voglia di incontrarlo era pari a zero, ma l'ospitalità mi obbligava a riceverlo.
"Digli che scendo subito..." dissi al domestico "Nel frattempo di' a Stewart di farlo accomodare e offrirgli da bere..." Stewart era il nostro impagabile maggiordomo, affezionato e fedele come pochi servitori sanno essere.
Uscito il servitore, mi allontanai dalla finestra e mi sedetti alla toeletta per acconciarmi i capelli, che in genere lasciavo sciolti quando ero sola o in presenza di mio marito. Mi tolsi la vestaglia e mi vestii in fretta, sperando che la visita di De Gagliarden fosse breve.
Scesi nel salone e mi imposi un sorriso ed una cortesia che non provavo affatto.
"Buongiorno, Monsieur..."
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Clio 10-01-2017 16.53.48

Lo guardavo con gli occhi sognanti, il mondo mi sembrava sempre meraviglioso quando era con me.
Perché lui era tutto il mio mondo.
I miei occhi si velarono di lacrime a quelle parole, era esattamente così, l'attesa era la mia vita ormai, ma quando era con me quell'attesa mi appariva poca cosa rispetto alla felicità che ci avvolgeva in quegli attimi insieme.
Quel bacio, quelle labbra sfogliavano le mie che calde e avvolgenti lo lasciavano fare, lo esortavano, lo volevano, lo avvolgevano a loro volta.
Ero immersa e persa in quel bacio infinito, e per poco non sobbalzai.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
Spalancai gli occhi immediatamente, trovandovi i suoi che mi fissavano, quanto erano belli quegli occhi.
Ed erano per me, solo per me.
Quante dame avrebbero cercato invano quegli occhi nei loro amanti senza mai trovarli.
Non esisteva uno sguardo uguale al suo, non esisteva un azzurro che fosse lontanamente paragonabile.
Ed era lì, nell'intimità nostra casetta, e non a
Palazzo Ducale con il suo sfarzo, era mio, mio soltanto, ed io ero la donna più fortunata del mondo.
E mi amava.
Mi amava.
Mi amava.
Non riuscivo a credere che l'avesse detto davvero, ad alta voce.
Lui, su cui gravava il peso della maledizione, che rischiava la vita anche solo a pensarlo.
Non riuscii a trattenere le lacrime, lacrime di intensa e pura felicità.
L'emozione fu forse la più forte che avessi mai provato.
Un'emozione che diede compimento a tutto: all'infinita attesa, al tira e molla sulla nave, ai dubbi, alle lacrime, ai battibecchi da bambini.
Dapprima non riuscii a parlare, limitandomi a baciarlo con tutto l'Amore che mi consumava da sempre, mentre il mio cuore continuava a battere irregolare, impazzito di felicità.
Poi presi il suo viso tra le mani, con gli occhi luccicanti di lacrime e Amore.
Allora annuii.
"Sono solo tua.." sussurrai, con la voce tremante "Da sempre e per sempre..." con gli occhi nei suoi "Vita dopo vita, ti cercherò, e ti amerò ancora... per sempre!".
Chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un nuovo bacio.
Un bacio dal sapore diverso.
Un bacio che sapeva di Eternità e Amore.


Sospirai, quelle pagine erano sempre cariche di emozioni.
Poi qualcosa fece bloccare il carrozzone, chiusi il libro e guardai gli altri.
"Che succede?" Chiesi.

Guisgard 10-01-2017 16.56.58

Suor Matilde annuì ad Altea ed in breve radunarono tutti i piccoli ed innocenti ospiti dell'orfanotrofio di San Giovanni.
Uscirono poi da una porta secondaria che dava sul vasto bosco, mentre all'ingresso principale i soldati della libera e democratica repubblica di Agnonone cercavano di entrare con la forza.
Suor Matilde, ormai l'unica suora rimasta nell'orfanotrofio visto che nel paese ogni istituzione religiosa era stata messa fuorilegge, guidava il piccolo gruppo di orfani con Altea che li seguiva e sempre con la mano sull'elsa della sua spada.
Il Sole era sorto da poco e nel bosco la luce del nuovo giorno lottava contro le ultime ombre della notte.
Ma non tutti i demoni si erano ritirati nelle tenebre.


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