"Ora testerò il mio macchinario..." disse piano lui a Gwen "... e poi, dopo, tsterò te..." sfiorandole la bocca con la lingua.
Allora la lasciò, regolò il computer ed entrò nel macchinario.

La frase mi avrebbe fatto ridere con malizia, se non fosse stato che un attimo dopo entrò davvero in quel maledetto affare.
Cercai fino all'ultimo di aprire il macchinario, di fermarlo, qualsiasi cosa, ma nulla, ormai tutto era iniziato.
Allora rimasi lì, ad attendere con preoccupazione sperando andasse tutto bene.
Ciò che mi rendeva molto molto agitata, tesa e nervosa era il pensiero che non potessi fare nulla, in caso, per aiutarlo ed era il pensiero peggiore da affrontare.

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Guardai distrattamente il film mentre cercavo i nomi che mi servivano.
Non avevo tempo per quelle cose, avevo una super puntata da preparare, la migliore che fosse mai stata fatta.
Mi servivano i cacciatori migliori, i più fanatici, i più spietati e letali.
Ci misi un po' a scartabellare le cartelle alla ricerca dei nomi perfetti.
Ma alla fine ne scelsi tre, e li convocai nel mio ufficio.

Una luce forte e poi il macchinario si spense.
Gwen vide il pannello aprirsi ed un attimo dopo uscire fuori Yldama.
La guardava.
Poi si guardò tutto.
"Sembra..." disse "... sembra io stia bene... non mi pare di avere nulla di anomalo..." si avvicinò al computer per controllare i dati "... tutto risulta perfetto... l'operazione è terminata con successo!" Esclamò festante. "Ci sono riuscito, Gwen!" E l'abbracciò forte, per poi baciarla.
Nel frattempo, negli studi televisivi, Destresya aveva scelto i suoi cacciatori.
Ma prima che li vedesse arrivare squillò il suo telefono.
"Destresya, sono io..." Zulian, il direttore del network "... siamo in forte ritardo... e temo che la caccia stavolta sia più complicata del solito... il ministero vuole qualcosa in grande stile..." mormorò.

Ci fu una luce molto forte, poi tutto si spense ed io trattenni il fiato.
Lo sportello si aprì e lui uscì apparentemente integro e a posto, mentre io sospiravo di sollievo.
Per fortuna era andato tutto bene.
Controllò ancora qualche dato al computer, ma nel complesso sembrava che l'esperimento fosse riuscito.
Mi abbracciò forte baciandomi, io che circondano il suo collo con le braccia.
"Ero parecchio nervosa, ma sapevo che ci saresti riuscito..." mormorai piano.

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Risposi al telefono, lievemente infastidita da quella interruzione.
"In ritardo?" perplessa "Io ho convocato i miei migliori cacciatori, non sono ancora arrivati, raccontami: perchè più complicata? Cosa ha in mente il ministero?".
Quei cambi di programma all'ultimo non erano la mia cosa preferita di certo.

Quel film mi era piaciuto davvero, le ambientazioni erano le mie ideali.
Comunque chiusi la porta, l'indomani mattina avevo un appuntamento per il mare e non volevo assolutamente parlare con mio marito.

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Per tutta risposta Yldama baciò ancora Gwen, con foga, impeto, trasporto, desiderio.
La ragazza sentì forti le braccia di lui stringerla, imprigionandola contro il suo petto nudo ed incatenandola alle sue labbra ed alla sua lingua.
"Mi sento come un leone..." disse lui "... mai stato meglio di adesso. Eì incredibile... dovresti provare anche tu, sai?"
Nel frattempo Destresya era al telefono col direttore Zulian.
"La caccia non avverrà più nei percorsi interni delle arene del network, ma liberamente per la città..." rivelò.
Intanto, a casa sua, Altea si era chiusa in camera, decisa a non volerne sapere del suo opprimente marito.
Ma prima che si addormentasse il suo telefono squillò.

Mi stringeva con una forza ed una virilità diverse, come rinnovate, era qualcosa di totale che, sembrava strano, prima non c'era.
E le sue parole mi fecero capire che non avevo del tutto torto.
Davvero quell'affare faceva questo effetto?
Accidenti...
"No grazie, sto bene così..." ridacchiai, con tono sarcastico.
"Cos'è, un effetto collaterale?" dissi poi, ridendo divertita.

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"Non lo so..." disse Yldama guardando Gwen negli occhi "... non lo so davvero... ma è una sensazione fantastica..." fissandola "... facciamo l'amore... adesso!" Tenendola stretta al suo corpo nudo.

Beh, in effetti, avevamo qualcosa in sospeso, dopo che lui avesse appurato che il macchinario funzionava, no?
E non avevamo altro di meglio da fare, a ben vedere.
Allora, abbassai la cerniera laterale del vestito, che scivolò dalla scollatura lungo il fianco sinistro, facendo aprire poi l'abito.
Tolto quello, tolsi i tacchi alti che indossavo e addosso rimase solo l'intimo sottile.
Mi avvicinai poi di nuovo a lui e cercai ancora i suoi baci, conditi da quella nuova e travolgente virilità, ricominciando a scoprire con le mie carezze il suo corpo.

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Yldama non resistette a lungo.
Prese con vigore Gwen fra le sue braccia e le tolse con impazienza l'intimo che ancora la ragazza indossava.
La prese in braccio, senza smettere di assaporare la sua bocca e la sua lingua, portandola poi su tavolo, facendola stendere e cominciando a toccarle con desiderio i seni nudi.
Le divaricò con fremente desiderio e le gambe e vi si insinuò fra esse, facendola sua.
Fecero l'amore con così tanto impeto che quel tavolo cigolava sotto i colpi della virilità di lui, facendo sussultare ogni membra del corpo di Gwen, finoad un amplesso travolgente che la fece sciogliere mille volte nell'apice del piacere più forte.
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Mi prese con forza fare le braccia, togliendo l'intimo e portandomi sul tavolo.
Lì iniziò quella follia fatta di gemiti e passione che durò un tempo infinito.
Le sue mani furono ovunque su di me e fu assoluto, travolgente.
Non avevo mai sentito, provato qualcosa di così intenso e totale.
Potemmo dare sfogo a tutto quel desiderio che avevamo frenato anche troppo a lungo in quei minuti, quando l'impazienza era stata troppa pure per tornare fino al divano poco distante.
Finimmo e ricominciammo arrivando ad un piacere sempre più alto, sempre più sublime, fino a giungere all'apice di quel godimento massimo.
Mi sentivo travolta, appagata e piena di quel piacere folle che ci aveva accesi e consumati in una notte, senza che vi mettessimo alcun freno.

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Dopo quell'amplesso furioso Gwen, esausta, finì per addormentarsi, sudata ed appagata sul petto muscoloso di Yldama.
E sognò.
Sognò di essere in un cortile avvolto dal buio notturno.
Una lieve nebbia si adagiava fra i cespugli che cresscevano lungo il muretto di cinta, seguendo ipnotica il rintocco lento delle campane.
Infatti era davanti ad una chiesa.
Ad un tratto la ragazza si accorse di essere nuda e senza saperne il perchè finì per stendersi su una sorta di altare, ora non più nel cortile della chiesa, ma in un desolato Cimitero.
Sentì dei passi e poi qualcosa le si avvicinò.
Cominciò a toccarla ovunque, indugiando sulle sue parti intime, in maniera sempre più sfrenata, causandole un piacere intense e facendola sciogliere fra le gambe.
Ma più quelle carezza proseguivano, più lei oltre al piacere sentica dolore.
Si rese conto che le mani di colui che accarezzava il suo corpo nudo avevano lunghe unghie affilati.
Gwen allora alzò il capo, accorgendosi con orrore che la stava molestando un essere mostruoso, dall'aspetto bestiale.
Si svegliò di colpo, sudata e col respiro rotto, con l'immagine di quella creature mostruosa ben impressa nella sua mente.
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Mi addormentai su di lui, soddisfatta ed appagata.
E sognai.
Sognai di essere davanti ad una chiesa, la nebbia era leggera ed avvolgeva tutto come un velo.
Camminai, accorgendomi di non avere nulla indosso.
Senza sapere il motivo, mi stessi su una sorta di grezzo altare in pietra.
Avvertii una presenza, sebbene non sapessi proprio chi potesse essere e fu come se il godimento di quell'amplesso continuasse anche in sogno.
All'improvviso, però, sentii dolore.
Forte, lancinante, senza comprendere perché.
Mi accorsi solo dopo che avevo davanti un mostro, coi suoi artigli ed il suo aspetto bestiale.
Mi svegliai sconvolta urlando e sudando freddo per quel terribile incubo, quasi stringendomi e chiudendomi su me stessa per quelle sensazioni ed immagini orribili, dopo gli istanti meravigliosi trascorsi prima di addormentarmi.

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"Ehi..." disse Yldama voltandosi verso Gwen che era stesa sul lettino del laboratorio "... hai avuto un incubo?" Fissandola, mentre lui controllava vari dati al computer "... tranquilla, qualunque cosa fosse era solo un brutto sogno... comunque hai riposato un bel pò, è quasi l'alba..." stava mangiando una banana con del burro di arachidi.
E sembrava avere molta fame.

Ero sul lettino del laboratorio, non più sul tavolo e lui era al computer.
Annuii, ancora un po' scombussolata.
Mi alzai, mi vestii e mi avvicinai a Yldama, stringendomi a lui per avere un po' di conforto dopo quel sogno orribile.
"Beh, non devo andare in ufficio..." dissi con svogliato sarcasmo, quando parlò dell'orario.
"Hai fame, vedo..." commentai vagamente divertita, guardandolo mangiare.

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"Si..." disse Yldama mangiando "... in verità avevo voglia di qualcosa di dolce e frutta... in grigo mi erano rimasti solo salumi e qualche formaggio... allora sono uscito mentre dormivi..." mangiando con voracità sotto gli occhi di Gwen.

Annuii lentamente, osservandolo mentre mangiava con voracità.
Beh, tutta salute, no?
Strano.
Ma salute.
Almeno lo speravo.
"Dunque... Ci sono novità circa il macchinario?" mi informai, cercando un argomento per smorzare quello strano velo di leggero imbarazzo che si era creato.

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"In verità..." disse mangiando Yldama "... sto aspettando arrivi il nostro misterioso compratore... e visto il tutto funziona magnificamente..." masticando voracemente "... potrò chiedere il doppio o il triplo di quanto invece pattuito in precedenza..." accendendo la tv.

"Beh, è una buona notizia" annuii, mentre accendeva la tv.
"Anche perché non credo che il nostro uomo abbia problemi in tal senso, soprattutto se si tratta del suo impegno per ribaltare il governo" commentai poi, pensando a Cappuccio Nero.

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"Esatto..." disse mangiando Yldama a Gwen.
"Ultime notizie..." la giornalesta del tg alla tv "... ritrovato il corpo di un poliziotto all'interno di un vicolo, a pochi isolati dalla centralissima Piazza della Miglioria... l'agente è stato aggredito e ridotto in condizioni disumane... probabilmente, secondo gli inquirenti, sbranato da qualche animale feroce fuggito dallo zoo o da un circo... sono già partite le indagini..."

Le notizie parlarono di un agente ucciso e ridotto piuttosto male forse da un animale scappato di qualche zoo.
"Assurdo... Dovrebbero controllarli meglio questo animali..." scuotendo la testa "Come possono scappare e fare questi danni senza che nessuno se ne accorga?" sospirando.

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"Molto semplice..." disse magiando Yldama "... il governo è più preso dalla caccia agli atei ed agli anticlericali, piuttosto che dall'assicurare la tranquillità in città..." fissando Gwen.
Squillò il telefono.
"Rispondi tu, per favore?" Lui a Gwen. "Finisco la mia banana intanto..." masticando.

"Credo però che adesso diventerà la priorità, a meno che non vogliano fare finire sbranata tutta la città..."
Poi il telefono suonò e lui chiese a me di rispondere, mentre lui sembrava non saziarsi mai man mano che continuava a mangiare.
Era parecchio strano...
Andai a rispondere.
"Sì, pronto?"

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Lo ascoltai attentamente.
"Sì, questo me lo avevi già detto nel tuo ufficio, io per questo mi sto attrezzando, avevamo parlato di una puntata speciale, in cui il ricercato non sa di esserlo, per volgere a nostro vantaggio la storia dell'evaso!" spiegai, anche se non pensavo ce ne fosse bisogno.
"Come ti dicevo ho convocato i migliori cacciatori, li sto aspettando, ti farò sapere i progressi..." tagliando corto "C'è altro?".

Il telefono iniziò a squillare, mi chiesi chi potesse essere a quella ora. Presi il cellulare mezza assonnata e senza vedere il numero risposi "Si pronto, chi parla?".

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Gwen rispose al telefono, mentre Yldama continuava a mangiare, fino a svuotare l'intero barattolo di burro di arachidi ed a divorare prima una, poi un'altra banana.
"Il gallo canta sempre 3 volte..." disse una voce al telefono.
Nello stesso istante, Destresya, rimasta tutta la notte negli studi televisivi, era ancora al telefono cl direttore Zulian.
"Questa volta la caccia non deve più soddisfare la spettacolarità, ma garantire l'efficacia..." lui a lei "... il governo è molto preoccupato perchè pare che questo ateo sia diverso da tutti gli altri..."
Intanto, a casa di Altea, la stilista aveva risposto al telefono.
"Buongiorno, vista l'ora..." una voce femminile "... le chiedo scusa per l'ora, ma il fuso orario qui è differente rispetto all'ora corrente di Afragolopolis. Sono l'assistente personale del dottor Masper... egli giungerà nella vostra città fra un'ora per un importante convegno ed io sono stata incaricata di trovargli un alloggio e di rifargli il guardaroba..."

Yldama continuava imperterrito a mangiare, come se niente fosse e ora iniziavo ad essere sicura che non fosse normale.
Ma nemmeno ciò che sentii al telefono lo era.
"Cosa dovrebbe voler dire?" dissi al telefono.

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"Buongiorno.. Qui è sera appunto, certamente il dottor Masper troverà tutto ciò che cerca, avviserò domani miei fratelli e mio padre. Da dove arriva il dottor Masper? Ha dei gusti particolari nel vestire o colori preferiti?". Presi il taccuino per annotare tutto ma mi chiesi chi avesse dato il mio telefono alla donna.

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"Buongiorno.. Qui è sera appunto, certamente il dottor Masper troverà tutto ciò che cerca, avviserò domani miei fratelli e mio padre. Da dove arriva il dottor Masper? Ha dei gusti particolari nel vestire o colori preferiti?". Presi il taccuino per annotare tutto ma mi chiesi chi avesse dato il mio telefono alla donna." Per l'alloggio, non saprei.. Abbiamo molti alberghi di lusso in città".





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“Che il gallo canta sempre 3 volte...” disse la voce al telefono, ripetendo a Gwen in pratica ciò che aveva detto un attimo prima, mentre Yldama si alzò ed aprì il frigorifero, cercando qualche altra cosa da mangiare.
“Salumi, hamburger...” mormorò seccato “... detesto la carne... perchè diavolo ho comprato questa roba?”
Nel frattempo Altea, nonostante fosse quasi l'alba, aveva ricevuto quella telefonata.
“Il dottor Masper” la donna al telefono “è un uomo che ama l'eleganza, ma veste spesso anche sportivo. Ama abiti fatti su misura e che esaltino il suo fisico alto e slanciato. Volevo conoscere la sua disponibilità e magari in base ai suoi impegni il dottor Masper potrebbe incontrare lei o qualche sua collaboratore nella giornata di oggi.”

"A dire il vero avevo un impegno al mattino, ovvero tra poche ore. Se facessimo al tardi pomeriggio? Oppure potrei recarmi ora alla Casa di Moda e aspettarlo lì, visto tra un'ora sarà ad Afragopolis".

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Sospirai.
Fra quella voce al telefono e Yldama che dava di matto non sapevo dove dividermi.
"Cappuccio Nero? Sei tu? Non capisco a cosa ti riferisci, dobbiamo giocare agli indovinelli?" sbottai sbuffando.

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"Tra un'ora andrà benissimo, grazie." Disse la donna al telefono ad Altea. "Lei è stata molto gentile. Le auguro una buona giornata." E chiuse.
Nel frattempo, Gwen, anche lei al telefono, cercava di capire con chi stesse parlando.
"Sei molto sveglia, Gwen..." divertita la voce al telefono "... mi piaci... forse mi converrebbe parlare con te e non con quel tipo da cui ti sei fatta portare a letto." Ridendo piano.

Roteai gli occhi in su.
Che simpatico...
"Si dà il caso che il tipo stia dando di matto da quando ha testato su se stesso quella maledetta macchina che gli hai chiesto di progettare e non so che fare" commentai, scocciata.

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Certo.. Buona giornata.. Non avevo dormito nulla. Mi feci una doccia per svegliarmi, indossai un tubino nero, dei tacchi a spillo color rosso. Mi truccai con parsimonia, sgattaiolai fuori dalla stanza e salii sulla fiammante Ferrari. Nel frattempo chiamai i miei collaboratori dicendo di arrivare puntuali pure loro.. Un importante cliente stava arrivando.

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La voce rise al telefono.
"Purtroppo il tuo amante ha avuto l'insana idea di provare personalmente il macchinario..." disse a Gwen "... ora deve lasciare la città... dubito infatti possa trovare una cura per sistemare ciò che ha fatto..."
Intanto Altea, dopo essersi preparata, aveva lasciato la sua casa, raggiungendo la sede della sua azienda di moda.
Qui i collaboratori erano già pronti, come da lei richiesto.
Dopo il suo arrivo alla casa di moda, trascorsero diversi minuti, poi un'auto arrivò e da essa scese un uomo.

"In questo tuo "lasciare la città", c'è implicata la realtà che è meglio allontanarsi perché non riuscirà mai a guarire, nè qui nè altrove, ma tanto vale tenerlo lontano dalla città?" chiesi in tono retorico.
"Peggiorerà?"

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"No, peggio..." disse la voce a Gwen "... finirà per essere catturato... tu sei troppo furba per finire arrestata per una simile storia... sbaglio?"