Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 10-06-2019 22.45.40

Passarono altre due ore senza la minima notizia.
Bell aveva ragione, sebbene anche Lizzie avesse sentito qualcosa di simile in tv, quindi qualcosa di vero doveva pur esserci.
Poi, la signora ci chiese se volessimo cenare.
"Io in effetti avrei un certo languore e stiamo ancora aspettando! Che dite?" ai due.

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Guisgard 10-06-2019 22.50.59

Anche Elv e Belven, come Gwen, acconsentirono alla proposta della donna.
Poco dopo lei apparecchiò ad uno dei tavoli che si trovavano sotto una staccionata preparata per la cena e qui mangiarono i buoni piatti del posto.
Ad un tratto videro arrivare qualcuno.
Era un'auto di grossa cilindrata, nera con i vetri oscurati.
Da essa scesero alcuni individui, in giacca e cravatta ed occhiali scuri.
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Lady Gwen 10-06-2019 22.56.52

La donna apparecchiò un tavolo per noi tre, rifocillandoci con degli ottimi piatti.
Ad un certo punto, vedemmo arrivare un'auto di grossa cilindrata, guidata da degli strani individui.
"Guardate..." indicandoli ai due "Non vi sembrano dei tipi strani?"

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Guisgard 10-06-2019 23.02.52

Elv e Belven guardarono quegli uomini indicati da Gwen.
Non ebbero tempo i 2 di esternare le proprie impressioni che quelli si avvicinarono al loro tavolo.
"Signori..." disse uno di quegli individui "... siamo qui per voi. Prego seguiteci."
"Per un giro turistico?" Sarcastico Belven.
"Prego." Quello con un tono che non sembrava amare i giri di parole.

Lady Gwen 10-06-2019 23.05.22

Un attimo dopo, i due si avvicinarono a noi, dicendoci di seguirli.
Belven fece il sarcastico, ma i due sembravano molto seri.
Guardai inquieta, e anche spaventata, Bell, senza sapere cosa aspettarmi.

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Guisgard 10-06-2019 23.10.55

"Credo ci tocchi..." disse Elv a Gwen ed a Belven.
Così i 3, senza neanche finire di mangiare, presero i loro bagagli, pagarono l'albergo e seguirono quegli uomini con la loro auto dai vetri oscurati.
Ovviamente per questo motivo non videro nulla riguardo la strada che la macchina imboccò.
Fu un tragitto alquanto lungo, visto durò per circa 2 ore."
"Immagino non risponderete a nessuna nostra domanda, vero?" Belven a quegli uomini durante il tragitto.
"Non siamo autorizzati a farlo, signore." Rispose uno di quelli.
"Comprenderete che tutto ciò è un pò... come dire?" Elv. "Inquietante e di cattivo gusto, no?"
"Che questo tragitto sia per voi piacevole e per quanto possibile veloce" fissandolo l'uomo "è un nostro dovere, professore."

Lady Gwen 10-06-2019 23.17.07

Non ci diedero il tempo di finire di mangiare, prendemmo i bagagli e lì seguimmo.
Rimanemmo in macchina per oltre due ore.
Era un tragitto lungo, piatto, che ovviamente ci privava della vista sull'esterno.
Sì, piacevole...
Come no.
"Essere "prelevati" all'improvviso, senza un apparente motivo, in una macchina simile ad un bunker, non è molto piacevole..." Commentai io.

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Guisgard 10-06-2019 23.18.23

"Vi stiamo accompagnando dove eravate diretti." Disse l'uomo a Gwen con tono secco e senza tradire emozioni particolari.

Lady Gwen 10-06-2019 23.20.12

Annuii lentamente.
Immaginavo che fosse per questo ed avevo ottenuto la conferma che aspettavo.
Certo, sicuramente un segnale sul navigatore sarebbe stato più comodo e meno traumatico, ma l'importante era raggiungere l'obiettivo.

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Guisgard 10-06-2019 23.44.06

Dopo circa due, durante le quali l'auto parve imboccare strade parecchio anguste, Gwen ed i suoi 2 compagni di viaggio sentirono un rumore metallico, come se un grosso cancello di ferro si stesse aprendo.
Finalmente dopo qualche altro metro l'auto si fermò.
"Siamo arrivati." Disse uno di quegli uomini.
Così scesero tutti dalla macchina, ritrovandosi in un luogo praticamente indescrivibile, se non attraverso la scenografia di un film fantascientifico.
Intorno a loro infatti si ergeva un'indescrivibile città che pareva unire e confondere all'unisono i tratti e le fattezze di un'arte e di uno stile fuori dal Tempo.
Un'architettura monumentale ed imponente, ma allo stesso tempo raffinata ed armoniosa, sorgeva su una concezione dello spazio e della materia assolutamente nuova e rivoluzionaria, in blico tra un romantico passato ed un visionario futuro.
Gli stessi materiali utilizzati sembravano essere qualcosa di sconosciuto e straordinario, come le piante che abbellivano i terrazzi, i balconi, i giardini, i parchi e le piazze di quella città, dal fogliame e dai frutti mai visti prima.
Un'infinità di colori e variazioni cromatiche scintillavano e si riflettevano sulle forme e sulle immagini di quel mondo, alcuni audaci e superbi per audacia e scelta.
Ma fra quel trionfo infinito di tinte, stranamente, mancavano il bianco ed il nero.
"Benvenuti a Uaaropolis, signori." Disse uno di quegli uomini ai 3 nuovi arrivati.
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