Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 31-05-2018 02.47.10

Elv si ritrovò le labbra di Gwen incatenate alle sue per quelle parole che avevano colpito al cuore la ragazza.
Rispose subito a quel bacio, stringendola a sè.
"Adoro le tue labbra..." disse mordicchiando la bocca di lei "... lo sai? Hanno un sapore particolare... come un buon vno rosso..." sorridendo e baciandola ancora "... se ti bacio e chiudo gli occhi sento i profumi, i colori ed i sapori di questa terra...” chiudendo davvero gli occhi “... avverto la fragranza del fiore di zagara, dolce ed acro allo stesso tempo come il tuo caratterino... la morbidezza dei mirtilli selvatici intensi ed inebrianti come i riflessi dei tuoi capelli... e poi il ciliegio maturo che mi ricorda le tue labbra... i petali di erica lungo i canali gorgheggianti, vellutati come le tue carezze...” accarezzandole il viso e poi le labbra “... e poi il muschio umido e selvatico, profondo e luminoso come i tuoi occhi...” annuendo “... si, davvero tutti i colori dei miei sogni sono in te, Gwen...”

Lady Gwen 31-05-2018 02.56.58

Mi strinse a sè e ridacchiai a quei suoi morsi dolcemente maliziosi durante quel bellissimo bacio, ricambiandoli.
Rimasi ad ascoltarlo senza fiatare, senza interromperlo, sarebbe stato un crimine farlo.
Mentre mi diceva quelle cose meravigliose.
Nessuno me le aveva mai dette.
E poi, se pensavo a quella possibilità, mi rendevo conto che forse la mia amica non si sbagliava del tutto a considerare l'idea di mettere radici.
Perchè come avrei potuto resistere o dire di no dopo tanta meraviglia?
"Bada che poi vorrò davvero un vino che mi identifichi..." gli dissi divertita, con un mezzo sguardo di sfida.
Poi lo presi per mano e dopo un po' di strada arrivammo al carrozzone.

Clio 31-05-2018 03.01.08

Guardai Taddeon pensierosa.
"E perchè mai il re dovrebbe acconsentire a degli scienziati stranieri di entrare a palazzo, studiare la cometa, consultare archivi, biblioteche e tutto quello che potrebbe servirci per la missione?" chiesi a Taddeon.
Lui continuava a guardarmi in quel modo così diverso da tutti gli altri, quel modo che mi faceva arrossire anche se non avrei voluto.
Non volevo riprenderlo perchè altrimenti gli avrei dato importanza, ma viceversa non volevo nemmeno che si sentisse autorizzato a farlo ancora.
Decisi così di far finta di nulla... sì, era la cosa milgiore.
Mi versai da bere, e sorrisi a quel brindisi del mio luogotenente troppo affascinante, troppo, decisamente troppo.
Mi distrassi bevendo un sorso di vino.
“Dobbiamo studiare il piano nei minimi dettagli, non lasciare niente al caso...” pensierosa “Saremo tutti scienziati? Oppure non so, delle coperture specifiche per ciascuno di noi?” Chiesi, più ragionando ad alta voce che altro.
Poi mi voltai verso Fantasma che stava in silenzio.
“E tu cosa ne pensi del piano?” Fissandolo mentre portavo il bicchiere alle labbra e accavallavo le gambe nel senso inverso, senza mai lasciare i suoi occhi.

Altea 31-05-2018 07.07.42

Iniziai a spazientirmi.."Pericoloso o meno dobbiamo affrontarlo, andate subito a cercare una carovana che parta.. Devo raggiungere questo Re al più presto" guardai Ismael come fosse un ordine.
Mi alzai e uscii in giardino, la mia mente si uni al mio ciondolo e alla Clessidra del Tempo ed infine al Braciere e Parvia. Dalle mie mani uscì un uccello di Fuoco.. "Vai dal Re e parla con la mia voce a lui" un cerchio di fuoco mi pervase "Sire sono l'Altezza Serenissima Altea, regnante di Serenica, una tempesta ci ha colpito venendo da voi e sono viva per miracolo. Il mio seguito e due vostri soldati sono morti. Mi trovo a Valles, arriverò con una carovana.. Venite in mio aiuto.. Poiché sono venuta ad allearmi con Voi.. Se morirò il mio Popolo si ribellera' contro di voi" e lanciai l'Uccello di Fuoco che iniziò a volare, vidi il Palazzo del Re in trance.. avrebbe pronunciato le mie parole con la mia voce.. Sperai arrivasse a destinazione e rientrai in casa.. "Quindi io sono pronta, diteci solo che pericoli potremmo incontrare" a Erno' e il Borgomastro.

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Dacey Starklan 31-05-2018 11.48.16

Fui costretta a dargli ragione e accettai la sua mano, lasciando che continuasse a farmi strada oltre la porta e verso i suoi probabili pericoli.
Mi aspettavo nuovi spazi angusti, cupi e bui e invece entrammo in un grande ambiente, largo ma soprattutto alto, altissimo.

“ Ora siete voi a credere alle favole? I giganti ovviamente non esistono!”

Fu il mio turno di schernirlo ma in effetti quelli spazio nel sottosuolo avrebbe potuto ospitare enormi creature


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