Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 25-05-2016 13.59.48

Il patto del Vero Amore
 
Tanto tempo fa, in una piccola casa nel bosco, viveva una donna.
Il suo nome era Eagna, che nella lingua della sua terra significava ''Sapienza''.
Proprio per la sapienza, un giorno, Invocò gli Dèi che così devotamente venerava per chiedere loro di donarle la Sapienza Massima nell'Arte della magia.
Gli Dèi le dissero che l'avrebbero accontentata, ma ad una condizione: lei avrebbe avuto la conoscenza che desiderava, ma avrebbe dovuto rinunciare alla gioia della maternità.
Eagna, poichè anni prima aveva sofferto a lungo per amore, credendo di non poter più amare nessuno, accettò e gli Dèi le fecero dono della Sapienza per perfezionare la sua Arte.
Dopo un po' di tempo, ella conobbe un giovane di nome Íobairt; i due si innamorarono e convolarono a nozze.
Eagna però ben ricordava il patto che aveva stretto con gli Dèi, ovvero rinunciare ad un figlio a favore di una conoscenza superiore e mai come in quel momento si era pentita di aver accettato.
Allora, in una notte di Luna Piena, Invocò di nuovo gli Dèi, ma quelli le dissero che il patto era indissolubile e lei non avrebbe potuto generare un figlio col suo novello sposo, a meno che lei non avesse consegnato loro qualcuno da sacrificare e il patto sarebbe stato sciolto.
La donna cadde nella disperazione piuù totale nelle settimane a seguire sotto lo sguardo preoccupato del marito, che si sentiva impotente di fronte a tanta sofferenza.
Un pomeriggio, mentre Eagna tornava a casa dopo una passeggiata nel bosco, non trovò Íobairt a casa e pensò che fosse uscito.
Le ore passavano, ma il marito non tornava ed Eagna era sempre più preoccupata, temendo il peggio.
Sopraffatta dalla stanchezza, ad un certo punto, si addormentò.
Le vennero in sogno gli Dèi, i quali le dissero che, quando lei e il marito si erano uniti alcune notti prima, avevano generato un figlio e ciò era stato possibile poichè Íobairt aveva deciso di sacrificarsi per permetterle di godere della gioia di avere un figlio.
Eagna si svegliò di colpo e notò una cosa che prima non aveva notato sul comodino, ovvero un biglietto.
Lo aprii e vide che era di Íobairt, il quale le confessava di aver udito la sua conversazione con gli Dèi, quella notte, e vedendo quanto la negazione della maternità la facesse soffrire, aveva deciso di sacrificarsi, chiedendo agli Dèi un'ultima notte per amarla e per farle dono di un figlio, ma le chiedeva di non piangere per lui, poichè la sua decisone era stata dettata dal grande Amore che provava per lei.
Subito Eagna si sentì sconvolta, ma non pianse, come lui aveva chiesto.
Nove mesi dopo, la donna mise al mondo uno splendido bambino e lo chiamò Wyrth, che significava ''Miracolo''.
Qualche giorno dopo la nascita, una mattina, il piccolo aprì gli occhi ed Eagna rimase senza parole.
Quegli occhi verdi, così luminosi e particolari, erano in tutto e per tutto uguali a quelli del suo amato sposo.
Pensò quindi che anche se suo marito, il cui nome significava ''Sacrificio'', non era più accanto a lei, le avrebbe fatto sentire il suo Amore ogni giorno attraverso quel piccolo Miracolo.

Clio 25-05-2016 18.42.36

Un bellissimo racconto, mia cara.
Un racconto che ha il sapore di quelle storie che nascondono molto più di quello che dicono.
Un racconto capace di far riflettere ed emozionare.
Dunque grazie, per aver condiviso con noi questo bello scritto. :smile_lol:

Lady Gwen 25-05-2016 18.45.58

Vi ringrazio milady :) sia per il tempo speso a leggerlo che per le vostre parole :) ^_^

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Guisgard 26-05-2016 18.03.13

Rinunciare al bene dell'Amore non è contemplato nei principi immortali dell'Amor Cortese, neanche per un figlio, ma tuttavia la bellezza di questa struggente storia colpisce ed incanta.
Grazie per averla raccontata su queste pagine, lady Gwen :smile:

Lady Gwen 26-05-2016 18.06.18

Io penso invece che quello che si può provare per un figlio sia l'amore più puro, un tipo di amore che nemmeno quello Cortese con i suo principi può eguagliarlo :) per altro credo che rinunciarvi per il bene di qualcuno sia già di per sè un atto di Amore.
Grazie a voi per il vostro pensiero :)

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Guisgard 26-05-2016 18.10.46

Io invece credo che il legame fra due anime dettato dall'Amore sia assoluto.
Un pò come ci ricorda il bellissimo mito di Alcesti ed Admeto.
Diciamo che sono fondamentalmente due legami diversi, ma di egual valore.
Amare un figlio è cosa diversa da ciò che si prova per la donna amata.
Ma di certo non è possibile fare gerarchie fra i due tipi di sentimenti.
Questo ovviamente quando il sentimento provato per la propria donna è l'Amore Vero ;)

Hastatus77 03-06-2016 18.43.36

Citazione:

Originalmente inviato da Lady Gwen (Messaggio 88939)
Io penso invece che quello che si può provare per un figlio sia l'amore più puro, un tipo di amore che nemmeno quello Cortese con i suo principi può eguagliarlo :) per altro credo che rinunciarvi per il bene di qualcuno sia già di per sè un atto di Amore.
Grazie a voi per il vostro pensiero :)

Complimenti per il vostro racconto.
Sono d'accordo con il vostro pensiero.

Lady Gwen 03-06-2016 18.52.54

Vi ringrazio, Sir Hastatus :)

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