Camelot, la patria della cavalleria

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llamrei 05-04-2008 21.49.10

Divina Commedia e Ciclo Arturiano
 
Sicuramente tutti voi saprete che nella Divina Commedia - Inferno Dante ha citato un personaggio a noi tanto caro: Mordred.
Discutere con il grandissimo Dante non mi è possibile: accetto la sua Opera così come l'ha posta (scusate...ma era una considerazione di parte...)

Canto XXXII Inferno 61,62

non quelli a cui fu rotto il petto e l'ombra
con esso un colpo per la man dArtù;

"Non Mordrec, nipote o figlio di re Artù che, mirando ad usurpare il trono, fu dal re ucciso con un colpo di lancia che provocò una ferita sì larga da far passare un raggio di sole (a cui fu rotto il petto e l' ombra)
(note di Ludovico Magugliani)

In questo girone popolato in larga maggioranza da figure contemporanee, Camicione cita solo l'esempio praticamente didascalico di Mordred, il traditore diRE Artù che nel ciclo bretone viene trafitto a morte da Lancillotto con tale furia che nel testo del Lancillotto del lago si ricorda come la ferita era profonda tanto da passarci un raggio di sole che buco quindi anche la sua ombra.
(fonte wiki)

Morris 06-04-2008 10.20.50

Ricercatrice...meticolosa!!!!!

llamrei 06-04-2008 14.34.46

Merito di Dante...che anche se ha posto Sir Mordred in un girone infernale...ha creato una meraviglia... ;-)

Hastatus77 06-04-2008 18.04.52

Io questa proprio non la sapevo... ottimo lavoro lady Llamrei

llamrei 06-04-2008 20.36.42

Voi mi lusingate messere ;-)

sir-lancillotto 06-04-2008 21.23.47

la meraviglia di dante la troviamo nel v canto dell'inferno dove si parla della storia tra lancillotto e ginevra.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancillotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".
Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangëa; si che di pietade
io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.



Dante alighieri

Testo n 2 Canto V Paolo e Francesca



Ci troviamo nel secondo cerchio dell’inferno, dove sono puniti “i peccator carnali”. Si tratta dei lussuriosi, i peccatori che hanno ceduto alla tentazione del peccato sessuale. Potremmo oggi definirli come adulteri, donnaioli o playboy. Ce se sono moltissimi, Didone, Achille, re regine. Sono continuamente sbattuti da una bufera infernale, che non si ferma mai. Fra i dannati, ce ne sono due che vanno sempre insieme abbracciati. Dante chiede a Virgilio di parlare con loro. La bufera miracolosamente si ferma per un po’ e i due si avvicinano.
Sono Paolo e Francesca, due cognati uccisi, dal marito di lei e fratello di lui perché sorpresi insieme in flagranza di adulterio. Francesca Malatesta, andata in sposa a Gianciotto Gianni ciotto o zoppo signore di Rimini e paolo fratello di Gianciotto. E’ Francesca che parla e racconta la sua storia e la loro tragedia. Dante rimane scioccato perché scopre che l’amore teorizzato nel dolce stilnovo come strumento di elevazione spirituale può portare invece alla morte. Come è possibile che l’amore possa essere condannato all’inferno? (Questo alla fine del racconto Dante sviene.) Come si sono amati Paolo e Francesca? Come è scoccata la scintilla del loro amore? Ascoltiamo il racconto di Francesca.



Noi leggiavamo un giorno per diletto / Noi, io e Paolo, un giorno leggevamo un libro, per divertimento, di Lancialotto come amor lo strinse; “la storia dell’amore del cavaliere della tavola rotonda Lancillotto e come fu reso prigioniero dall’Amore verso la regina Ginevra moglie del re Artù. soli eravamo e sanza alcun sospetto. Eravamo da soli senza nessun presentimento di ciò che sarebbe successo dopo. Per più fïate li occhi ci sospinse / Più volte quella lettura ci ha fatto incontrare gli sguardi quella lettura, e scolorocci il viso; / scolorandoci il volto facendoci impallidire; ma solo un punto fu quel che ci vinse. ma un punto specifico fu quello decisivo, che ci ha fatto innamorare. Quando leggemmo il disïato riso Quando leggevamo il brano dove si racconta che il desiderato sorrisola bocca di Ginevra, esser basciato da cotanto amante, fu baciata da un così nobile prestigioso amante, questi, che mai da me non fia diviso, Paolo che da me non sarà mai diviso. la bocca mi basciò tutto tremante. Mi baciò la bocca tutto tremante emozionato. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: Galeotto fu l’autore del libro e responsabile, mediatore del nostro amore quel giorno più non vi leggemmo avante». Dopo quel monento non ABBIAMO Più LETTO il libro la storia era cominciata.
Mentre che l'uno spirto questo disse, mentre Francesca diceva queste cose l'altro piangëa; paolo piangeva sì che di pietade io venni men così com' io morisse. Così a causa della compassione nei loro confronti mi sentii mancare, venir meno E caddi come corpo morto cade. E caddi a terra a corpo morto, come un corpo morto.

llamrei 06-04-2008 21.27.01

Dante è sempre meraviglioso, non credete?
Grazie Sir Lancillotto

sir-lancillotto 06-04-2008 21.28.19

e un dovere milady

llamrei 06-04-2008 21.33.56

e noi ve ne ringraziamo milord

Morgen 10-04-2008 22.52.43

Citazione:

Originalmente inviato da sir-lancillotto (Messaggio 1016)
la meraviglia di dante la troviamo nel v canto dell'inferno dove si parla della storia tra lancillotto e ginevra.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancillotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".
Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangëa; si che di pietade
io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.




Dante alighieri

Paolo e Francesca, altri due sfortunati amanti sulle orme di Lancillotto e Ginevra...


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