Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 05-12-2018 23.52.45

La leggenda di San Nicolò e il culto
 
Ogni anno io, e pure Sir Guisgard, siamo soliti ricordare San Michele Arcangelo. Egli è il mio Santo Protettore, ovvero del luogo dove risiedo.
Ho pensato bene di rendere omaggio ad un altro Santo e a Dio volendo forse tra pochi giorni ad una santa che sono solita festeggiare.
E' un Santo famoso, ma qui nelle mie zone del nord est prende un significato particolare, tanto da festeggiarlo già in data odierna con persone, che vestite con la mitra sul capo e la tunica vescovile, offrono dolciumi ai bambini....e stanotte sotto l' Albero illuminato verranno posti i doni e una certa principessa li aspetta già da stasera.
La storia è antica, non sapevo se porla qui o in altra sezione. E' una storia tra il Sacro e direi il Profano ed infatti a fondo pagina l' ho voluto rappresentare in due modi.

La Leggenda di San Nicolò

San Nicolò è uno dei Santi più venerati nel mondo e la sua fama è universale. Particolarmente sentito è a Trieste il culto del Santo protettore dei bambini che il 6 dicembre di ogni anno porta dei doni a quelli buoni e carbone a quelli più discoli.
Nicola nacque in Medio Oriente presumibilmente nella città di Patana nella regione della Licia (attualmente in Turchia) attorno all'anno 270 d.C. da una famiglia nobile molto ricca. Rimase orfano molto presto ed usò le proprie ricchezze per aiutare i più poveri. Divenne sacerdote nella città di Myra, sempre nella regione della Licia, dove in seguito ne fu il Vescovo. Grandissime sono le doti ed i miracoli ancora in vita attributi a questo religioso, dalla resurrezione di tre bambini uccisi da un oste all'aver scongiurato una carestia nella città, dall'aver calmato una tempesta in mare all'aver salvato dalla pena di morte tre ufficiali condannati ingiustamente. Moltissimi altri miracoli sono inoltre a lui attribuiti dopo la sua morte ma la leggenda di San Nicolò narra anche di un padre, nobile decaduto, costretto a mandare alla prostituzione le sue tre figlie non potendo offrire loro la possibilità di un matrimonio decoroso, al quale Nicola gettò dentro la finestra tre sacchetti pieni di monete, una ogni notte per tre notti di seguito; nell'iconografia del Santo troviamo infatti, oltre alla mitra ed al bastone pastorale, anche tre sacchetti o tre palle d'oro. Per tutto questo e molto altro ancora, San Nicola è oggi il Santo Protettore dei bambini, delle ragazze nubili, degli scolari, dei marinai, dei farmacisti, degli avvocati, profumieri, bottai, mercanti, pescatori e delle vittime di errori giudiziari.
In vita fu perseguitato da Diocleziano ma fu liberato da Costantino e sembra sia stato uno dei 318 partecipanti al Primo Concilio di Nicea del 325 voluto dall'Imperatore Costantino per sedare i conflitti interni della Chiesa. Morì a Myra il 6 dicembre di un anno non ben definito (presumibilmente nel 343). Il 9 maggio del 1087, 62 marinai partiti da Bari, trafugarono le spoglie del Santo dalla città di Myra conquistata dai Musulmani e le portarono nella città pugliese. Alcuni anni dopo la Serenissima riuscì a trafugare altre ossa del Santo rinvenute nella zona del suo primo sepolcro a Myra e le depositarono nella chiesa di San Nicolò sul Porto del Lido.
San Nicola è quindi il patrono di Bari e si festeggia sia il 6 dicembre che il 9 maggio. Nelle zone di Trieste, Gorizia, basso Friuli, Istria e Alto Adige (zone ex Impero Austro-Ungarico), permane il culto di San Nicolò che porta, doni, mandarini e dolci ai bambini al loro risveglio il 6 di dicembre.

Dal culto di San Nicola nasce quello di Santa Klaus (ossia Saint Nikolaus) o semplicemente Babbo Natale, che viene festeggiato tradizionalmente il giorno di Natale.
San Nicola da Myra, San Nicola di Bari, San Nicola Magno, Santa Klaus, San Niccolò, sono tutti i nomi con il quale si identifica uno dei Santi più popolari del mondo e sicuramente uno dei più amati a Trieste dove, come dialetto vuole, viene chiamato San Nicolò con un "c" sola.
Il culto si San Nicolò si sviluppò a Trieste già alla fine del XVIII secolo con l'istituzione del porto franco ed il conseguente afflusso di commercianti dal Medio Oriente ed in particolare grazie all'insediamento in città di una folta comunità greca che diede avvio, in concomitanza alla festa patronale, ad un mercatino lungo le vie della città. Ancora oggi la "Fiera di S.Nicolò" anima il Viale XX Settembre nella prima settimana di dicembre.
La chiesa del culto Greco-Ortodosso in Riva III Novembre a Trieste è intitolata a San Nicolò e dal suo fianco parte l'omonima via che raggiunge quello che nell'Ottocento era il centro finanziario della città.


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Guisgard 06-12-2018 17.36.00

San Nicola, lady Altea, è molto venerato anche nelle mie nobili ed antiche terre ed è uno dei Santi a me più cari.
In suo onore vengono preparate le famose Panelle Miracolose, che ricordano il modo in cui il Santo spiegò il Santissimo Mistero della Divina Trinità, sconfessando e ridicolizzando il monaco eretico (ed ignorante) Ario davanti alla Vera Fede ed agli occhi della Storia.
Si dice poi che queste Panelle, ossia piccoli pezzi di pane, se gettate per strada durante un temporale la pioggia si fermi all'improvviso e torni il sereno :smile:

Altea 06-12-2018 17.45.30

Davvero interessante, non sapevo questa tradizioni delle "panelle", è davvero particolare e immagino siano pure buone. :smile:


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