Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 23-05-2015 01.49.22

“Fateci strada...” disse Loi all'omaccione.
Così il gruppo seguì l'energumeno, muovendosi nel buio e nella decisa frescura della sera.
Si inoltrarono così nel vasto campo alle spalle della locanda, dove trovarono, accanto ad un albero, una carrozza.
“Salite a bordo e non provate a fare scherzi.” Disse l'omaccione.
Fria allora ruppe gli induci e salì sulla vettura.
E tutti gli altri la seguirono, Clio compresa, naturalmente.
L'omone prese il posto di guida e la carrozza partì.
“Dove ci starà portando?” Chiese Sbriz agli altri.
“Lo sapremo presto...” mormorò Loi.
“Voi cosa ne pensate?” Domandò Junior a Clio, mentre la vettura viaggiava rapida su una solitaria stradina di campagna.

Clio 23-05-2015 01.54.37

Lo seguimmo, e ci portò in una carrozza, su cui fummo costretti a salire senza fare storie.
Ovviamente!
Non non sapevamo se fidarci di lui, e lui ovviamente non sapeva se fidarsi di noi.
Senza contare che eravamo in sette, quindi se fossimo stati malintenzionati per lui sarebbe stata la fine.
Alzai gli occhi su Junior, e scossi la testa.
"Sinceramente non so che dirvi... possiamo solo sperare.." sospirai "Però mettiamola così, al Vice Procuratore bastava arrestarvi..." a voce bassa "Anche quando vi ha visto davanti a casa sua. Perché fare questo teatrino?" pensierosa "È l'unica cosa che mi fa sperare, per il resto non abbiamo elementi sufficienti per valutare la situazione..." guardai un po' tutti "Voi che dite?".

Guisgard 23-05-2015 02.09.04

“Si, concordo...” disse Orden a quelle parole di Clio “... è inutile farci domande ora... tra non molto scopriremo la verità...”
“Sperando che tutto finisca bene...” fece Junior.
Orden provò a guardare dai finestrini ma era impossibile, in quanto i vetri erano oscurati e non permettevano di vedere fuori.
“Questa cosa mi piace poco...” mormorò Orden, indicando i vetri.
Intanto la carrozza proseguiva rapida sulla strada.
Infine, dopo aver percorso un bel tratto, finalmente cominciò a rallentare, per poi fermarsi di colpo.
“Credo che la corsa sia finita...” a tutti loro Loi.
La porta della vettura si aprì.
“Scendete, forza.” Disse l'omaccione.
E scesi dalla carrozza si ritrovarono nel bel mezzo di una bosco, davanti ad una chiesa preceduta da un cimitero.
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Clio 23-05-2015 02.11.44

Annuii agli altri.
Dopotutto, non avevamo molta scelta.
Trascorremmo così il viaggio coltivando la speranza, ed era l'unica cosa che potevamo fare.
Dopo un po' ci fermammo, e ci fecero scendere.
E appena scesa sorrisi.
"Una chiesa.." mormorai pianissimo "Buon segno..".

Lady Gwen 23-05-2015 13.17.42

Continuavo a leggere distrattamente, quando mi venne in mente una cosa e mi bloccai di colpo.
E se qualcuno nel frattempo avesse preso il libro alla biblioteca?
Non potevo fare in modo che succedesse; decisi così che sarei tornata la mattina seguente, con la scusa di riconsegnare il libro.
A proposito di quest'ultimo, decisi di chiuderlo definitivamente, lo misi sulla piccola scrivani e mi diressi verso la libreria, scegliendo una tragedia greca e iniziai a leggere.


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elisabeth 24-05-2015 17.55.15

X78 sembrava un Droide molto galante......con lui potevo stare sicura, non si vantava della sua conoscenza ma era lecito che lui ne condividesse con me la parte colta di cui era dotata la sua memoria..." Conoscete niente meno messer Accianin, segretario del Marchese di Villaombra...........siete stato fortunato...io in vita mia non ho mai conosciuto neanche un Capitano ?...per dirla tutta il Capitano Grant e' il primo che conosco.......ma tanto X78, non credo che sia un gran problema, non credo che avro' tempo di stare molto sulla terra ferma, ho gia' tanti di quei panni da lavare e ottoni da lucidare.....che forse tu sarai la mia unica fonte di racconto........dovro' sudarmelo questo incarico.......quindi mio arrugginito amico, sarai la mia fonte esterna........".....il canto dei marinai si stava affievolendo....e la nave cominciava a rallentare il suo volo....incominciavamo a scendere...e Maruania sembrava sempre.....piu' imponente......." Sai X78....non so....se questo posto farebbe per me, tu che ne dici ?....."....ed attesi che la nave attraccasse al porto.......

Altea 24-05-2015 20.31.10

Mi addomentai ma il sonno era leggero..udivo il tichettio della pioggia, il rumore del vento tra gli spifferi e poi gli animali notturni..o forse ero io a essere nervosa...il mio breve sonno durò poco anche perchè un rumore in quella fatiscente camera mi destò.
Il cuore accellerò leggermente...accidenti..dovevo caricare la pistola..ero sola con quel folle marchese ed era palese quello mirava alla mia bellezza..e non so a quali scopi.
Mi alzai leggermente dal giaciglio ma rimasi ferma lì, la torcia si era spenta e quel rumore era sempre più forte...vicino a me. I miei occhi, come quelli di un felino, si abituarono presto al buio e vidi davanti a me una sagoma e ciò che spiccava erano gli occhi...azzurri e mutevoli..ma soprattutto enigmatici e indagatori..eppure sembravano gli occhi di quel quadro poco nitido visto nella nicchia..poteva essere un fantasma? Pepino non era un fantasma..visto la frittata se la era mangiata ovvio.
Rimasi ferma, ma lo fissavo negli occhi..forse lui mi aveva visto già prima e aveva aspettato io rimanessi al buio o aveva spento la torcia mentre dormivo, potevo sentire il suo respiro...ma in questo momento non era il caso di scherzare, il tipo mi sembrava molto convinto di sè.
Sottovoce e lentamente iniziai a parlare.."Mi chiamo Altea..sono una gitana, girovaga..insomma ora non so nemmeno chi sono visto ho perso tutto..sono qui perchè un marchese di nome Ozilon ha portato me e la mia comitiva qui dicendo aveva comprato questo maniero..e tutto ha avuto inizio..è una storia lunga..so solo sono rimasta qui per difendere questo maniero parlando con un certo messer Pepino e aspettavo il vero padrone del maniero..poichè quel marchese mi sembra una persona irruenta e poco onesta oltre ad avermi offesa e lesa...altro non ho da dire..anzi..in questo maniero sembra ora siamo io, il marchese e voi..e il marchese se venisse qui ci farebbe fuori tutti e due visto non vuole intrusi...ecco tutto..voi chi siete invece?" e cercavo di vedere il suo volto ma i suoi occhi sembravano cambiare espressione a ogni mia parola, ma non mi mossi.

Guisgard 25-05-2015 16.42.21

Scesi dalla carrozza, Clio e quegli attori furono condotti dall'energumeno all'interno della chiesa di campagna.
Era questa un edificio a tre navate, con quelle laterali più strette di quella centrale che terminava con un transetto delimitato da un'abside.
Le due navate laterali invece continuavano il loro tragitto fino a congiungersi col deambulatorio che si apriva dietro l'abside.
Tutto il sacro edificio era avvolto da una lieve penombra, appena interrotta dai primi bagliori del giorno nuovo, il cui soffuso alone iniziava a schiarire le alte vetrate sul finto matroneo.
Un monaco suonava l'organo, posto lateralmente alla destra dell'altare a mensola, con una suora accanto che intonava i versi di un Inno.

“Solo Tu sei il mio Pastore,
niente mai mi mancherà.
Solo Tu sei il mio Pastore,
o Signore... o Signore...”

L'omone entrò, si segnò per poi inginocchiarsi e senza che il monaco e la suora si curassero del suo ingresso, continuando il loro Inno.

“Mi conduci dietro Te, sulle verdi alture...
ai ruscelli tranquilli lassù,
dov'è più limpida l'acqua per me,
dove mi fai riposare...”

Infine l'omone fece cenno a Clio e agli altri di seguirlo.
Raggiunsero così una porta che dava alla sacristia.

“Solo Tu sei il mio Pastore,
niente mai mi mancherà.
Solo Tu sei il mio Pastore,
o Signore... o Signore...”

Entrati nella sacristia, Clio e gli artisti itineranti videro una figura seduta su una sedia, intenta a leggera un libro al chiarore di una candela.
Il libro era il De Amore di Andrea Cappellano.
“Sono tornato.” Disse l'omaccione.
Allora la figura abbassò il libro e mostro il suo volto, sul quale spiccavano un sorriso rassicurante e due occhi azzurri e mutevoli.
http://i664.photobucket.com/albums/v...4.jpg~original

Guisgard 25-05-2015 16.44.01

Gwen continuò la sua lettura fino a notte fonda, quando il sonno si fece poi troppo insistente e cadde addormentata.
Fu il chiarore del mattino, danzando sul suo viso e fra i neri capelli, a destarla.
Il palazzo era già sveglio e le voci dei servitori erano ben chiare.

Guisgard 25-05-2015 16.45.59

Il battello mercantile cominciò la manovra di atterraggio appena avvistato l'Astroporto di Maruania.
Da qui diversi battelli, ma soprattutto navi militari, di piccola e media stazza, atterravano e decollavano con una certa regolarità, mentre sullo sfondo, oltre la zona consentita ai civili e agli stranieri, due grosse Fregate erano ormeggiate in un molo artificiale e sorvegliate da diversi soldati armati.
“Non esistono città belle o brutte” disse X78 ad Elisabeth, mentre il battello scendeva dolcemente “ma solo suscettibili dei gusti, delle abitudini e delle aspettative umane, madama. Vedrete che vi troverete bene durante questo nostro breve soggiorno qui. Personalmente credo che Maruania non abbia nulla di più o di meno delle altre città.”
Il battello finalmente atterrò e tutti si diedero un gran da fare per scaricare la merci.
“Madama...” avvicinandosi il capitano ad Elisabeth “... resteremo circa mezza giornata qui, dunque potrete godervi una breve licenza, visto i vostri servigi ora non sono richiesti a bordo. Ripartiremo nel tardo pomeriggio. Se volete potete portare con voi X78 che vi farà da guida.” E tornò dai suoi uomini.


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