Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 22-10-2020 01.07.10

Erano passati tre giorni da quell'abominio, ma mi sembravano un'eternità.
Questo caso aveva scosso l'intera divisione e non stentavo a crederlo.
Fui mandata a New Casal dal commissario Corcion, che mi affiancò un nuovo partner, Gan Luk.
Non lo conoscevo, facendo parte di sezioni diverse, ma speravo di poterci lavorare bene.
Ci mettemmo dunque in viaggio verso la cittadina, mentre io, in auto, leggevo e rileggevo ancora il dossier della povera Landy.
Non riuscivo davvero a capacitarmene...
"Sì, hai ragione..." mormorai vagamente, al suo commento.
Poi, mi chiese se mi andava di fermarci a mangiare qualcosa.
"Sì, ma facciamo in fretta, vorrei arrivare presto nella periferia di New Casal... Prima arriviamo, prima finiamo, spero..." la verità, in realtà, era che avevo lo stomaco chiuso, sottosopra e non mi andava molto di introdurci dentro qualcosa a forza.

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Guisgard 22-10-2020 01.13.35

"Appena troveremo un postico che ispira ci fermeremo..." disse Gan guidando lungo la strada.
Un cartello indicava New Casall e di lì a poco imboccarono una stradina che presto li condusse in una verde campagna.
"Questa dovrebbe essere la periferia Est di New Casall..." Gan guardandosi intorno "... la città è tra le più importanti e industrializzate, ma la sua campagna mantiene un certo fascino... anche se a me sembra troppo isolata... ehi, guarda lì... c'è un ristorantino... sarà un pò alla buona ma magari si mangia bene..."
L'auto svoltò e poi parcheggiò.
Poco dopo i 2 agenti erano seduti ad uno dei tavoli.
l locale era quasi vuoto.
"Io prenderò un calzone ripieno ed una birra..." Gan leggendo il menù.
"Lei invece?" Il cameriere a Gwen.

Lady Gwen 22-10-2020 01.19.40

Annuii distrattamente, durante la parte finale del viaggio.
Raggiungemmo dunque la zona, che si apriva davanti a noi come una verde campagna.
"Certamente, non è un fattore da sottovalutare, nelle indagini..." commentai, riferendomi a quella fetta di città che rimaneva isolata dal centro industrializzato.
Avvistammo un ristorante e poco dopo eravamo già al tavolo.
"Per me un sandwich al tonno e una birra..." ordinai.
Cercai, per quanto possibile, di allontanare il pensiero del caso, fin tanto che eravamo a pranzo, sebbene l'ansia mi attanagliasse letteralmente lo stomaco.

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Destresya 22-10-2020 01.29.00

Quello sguardo nel mio, così azzurro e chiaro, così innocente, che si faceva sempre più grande sempre più vicino, sempre più immobile.
Sentivo le sue mani su di me, la sua stretta delicata e insieme dolce, farsi dapprima sempre più stretta, quasi una morsa intorno al mio braccio, poi di colpo afflosciarsi in un colpo secco, come una carezza che diventava sempre più fredda.
Il suo corpo mi crollava tra le braccia, inerme, senza vita, povero uccellino indifeso.


Come quello che stava lì, appollaiato su un ramo, davanti ai miei occhi.
Oh, ma quello era un uccellino vero, e dopo un battito d’ali, era volato via, ecco che cosa mi aveva distratto. Accidenti, ci voleva proprio poco!
Ancora non mi ero abituata del tutto a questa nuova casa, con tutto il suo bel giardino e persino un recinto con gli animali.
Sì, davano un tocco di ruralità che non guastava mai, e i miei pazienti si sentivano accolti e a loro agio in quest’ambiente così accogliente, in cui si potevano subito mettere a nudo.
Certo, non era facilissima da raggiungere ma la mia fama di psicologa era leggendaria, almeno così mi avevano detto, e questo spingeva molti a fare un giretto un po’ più lungo dalle solite vie caotiche del centro.
Poi cosa c’era di meglio di una bella passeggiata in giardino per dare un che di olistico alle nostre sedute, dato che adesso termini del genere andavano tanto di moda.
Non che a me importasse granchè del denaro, o dei miei pazienti.
Non di tutti almeno, la maggior parte di loro aveva problemi così incredibilmente noiosi da farmi venire voglia di ucciderli.
Oh… che tentazione.

Era caldo, fatto di vita ancora pulsante, scivolava sulla mia pelle, lentamente, inesorabilmente, il mio corpo nudo diveniva rosso a poco a poco che il tempo passava, dapprima piano, poi in modo sempre più incalzante, sempre più vorticosamente, mentre una sinfonia suonava in sottofondo.
Potevo sentire un fremito lungo la schiena, un piacere perverso e solo mio, nascosto al resto del mondo, in quella camera fatta di pura oscurità. Mi gustavo ogni istante di quella doccia sadica, finchè il sangue non riempiva la vasca sotto di me e io mi ci stendevo completamente, chiudendo gli occhi e restando così per un tempo che sembrava infinito.


Mi ero distratta di nuovo, decisamente la mia paziente di oggi era una di quelle noiose!
Oh non prendertela, mia cara, è molto raro che qualcuno non sia noioso ai miei occhi, lo sai?
Mi fermai per un momento a osservarla, cercando di reprimere i pensieri più ovvi, ovvero su come avrei potuto torturarla. E quanto mi sarebbe piaciuto.
Ma ormai erano più di vent’anni che non trattenevo più certi pensieri.
Né i pensieri né le azioni.
Oh certo, tornare a New Casell era stato un azzardo, ma dopotutto nessuno conosceva la dottoressa Ester Dasy. Anche se pareva che avesse avuto in cura la terribile serial killer Destresya, anni fa, arrestata e fuggita.
È vero, sarei potuta non tornare mai e continuare a girovagare per il mondo, ma mi annoiavo. E poi qui ho lasciato qualcosa che loro non hanno mai trovato, e che non troveranno mai.
Presi un profondo respiro e cercai di concentrarmi sui problemi esistenziali della mia paziente del momento.
Mi resi conto di essermi persa qualche passaggio dei suoi inutili piagnistei, così decisi di sfoderare la mia mossa vincente.
La guardai intensamente con un sorriso conciliante e annuii comprensiva.
“E dimmi, mia cara, questo come ti fa sentire? Proviamo a capire cosa c’è dietro tutto questo… sai che devi dirmi tutto!”.
Oddio, tutto magari no, ma l’ora stava quasi per scoccare, e potevo anche permettermelo.
Poi mi sarei versata come minimo un bicchiere di Chianti.

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Guisgard 22-10-2020 01.42.18

Poco dopo il cameriere portò il calzone ripeno ed il sandwich al tonno.
"Bene, sembra tutto molto buono." Disse Gan, sorridendo a Gwen.
Ad un tratto nel locale entrarono alcuni poliziotti.
"Ispettore Goz!" Il padrone del ristorantino. "Benvenuto!"
"Oggi vogliamo qualcosa che ci faccia distrarre." Fumando Goz. "Questo caso mi sta togliendo il sonno, stramaledizione." Imprecò Goz, che subito notò la rossa Gwen seduta a mangiare e fece cenno ai suoi di sedersi al tavolo vicino a quello della ragazza e di Gan.
E qui si accorse anche di Gan.
"Che il diavolo mi porti!" L'Ispettore. "Guarda chi si rivede!"
Gan si voltò e guardò Goz e i 2 poliziotti che erano con lui.
"Il mondo è piccolo!" Ridendo Goz.
"Già, piccolo ed affolato..." annuì Gan.
"Da quando ti abbiamo cacciato dalla polizia sei sparito..." divertito Goz.
"Sono io che me ne sono andato." Replicò Gan. "Ora sono nell'Afrapol."
"Tu? Possibile?" Stupito Goz.
"Questo ti pare possibile?" Gan mostrandogli il distintivo.
"E questa rossa tutto fuoco chi sarebbe?" Goz indicando Gwen.
"La mia collega Gwen Ygraal." Gan presentando la ragazza.
"Mi dica..." Goz sorridendo a Gwen "... Gan è un bell'uomo, ma non preferirebbe avere un collega molto più virile e in gamba? Come il sottoscritto?" Goz sicuro di se.
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Lady Gwen 22-10-2020 01.52.08

Inaspettatamente, mangiare fu più facile del previsto e mi fece sentire decisamente meglio, infatti sorrisi ed annuii a Gan.
Dopo un po', sentii parecchio traffico provenire da un gruppo di persone appena entrate.
Drizzai le antenne sentendo le parole "ispettore" e "caso".
Vidi un tipo dall'apparenza piuttosto discutibile, che sembrava essere l'ispettore di nome Goz, il quale di sedette accanto a noi e non mi sfuggirono le sue occhiate.
Passarono pochi istanti, prima che lui e Gan si riconoscessero.
Beh, in ogni caso ci avremmo avuto a che fare comunque, tanto valeva togliersi subito il dente...
Sbattei le palpebre un paio di volte sentendo come si era riferito a me.
Ma davvero c'era ancora qualcuno che si esprimeva in quel modo?
Dio che cosa grottesca...
"Mi basta un partner che sappia fare il suo lavoro e non intralci il mio, ispettore" risposi, con tono fermo, professionale e certamente distaccato, era necessario con gente di questo tipo.

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Guisgard 22-10-2020 01.59.02

"Ehi, che caratterino." Disse Sard, uno dei 2 polizotti con Goz.
"Stavolta ha trovato pane per i suoi denti, ispettore." Ridendo Lion, l'altro poliziotto.
"Ma no, la ragazza è solo un tantino focosa..." fumando l'ispettore "... io però credo di averla già vista da qualche altra parte, agente Gwen... per caso è stata un'attrice? In uno diquei filmini in cui le protagoniste fanno tante docce davanti alla telecamera?" E Scoppiò a ridere.
"Dacci un taglio, Goz..." Gan all'ispettore.

Lady Gwen 22-10-2020 02.05.04

Osservai uno dopo l'altro gli agenti, poi di nuovo Goz, pensando a chi fosse più rivoltante fra tutti loro.
E la conferma arrivò.
Era decisamente Goz.
Infatti, Gan lo riprese.
"Se questo è l'unico approccio che può vantare con le donne, ispettore, capisco decisamente perchè lei sia così disperato, ne ha tutta l'aria, in effetti" con tono piatto e tagliente, finendo la mia birra.

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Guisgard 22-10-2020 02.26.53

A quelle parole di Gwen, Sard e Lion scoppiarono a ridere.
"Avanti, lo ammetta..." disse Goz alla ragazza "... fa tanto la tipa acida e scontrosa, ma lei è presa dal mio fascino." Divertito.
"Possibile che qui non si possa mangiae in pace?" Seccato Gan.

Lady Gwen 22-10-2020 02.45.36

Non mollavano, né demordevano.
Infatti li guardai tutti e tre, come fossero stati un brutto esperimento uscito male.
Non capivo come Già potesse permettersi di rivolgersi in quel modo
Gan era parecchio seccato e almeno qualcuno che avesse un po' di cervello, ogni tanto....
Iniziavamo proprio bene questo periodo di coesistenza.
Infatti, lo guardai per fargli capire di andare via prima possibile.

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