Camelot, la patria della cavalleria

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Morrigan 19-10-2010 11.16.55

Lamento per la partenza del crociato
 
Oggi ho ritrovato questa poesia di Rinaldo d'Aquino, poeta italiano del XIII sec., appartenente alla scuola siciliana di Federico II.
E' il lamento dell'amata al momento della partenza del suo uomo per le Crociate... molto triste e molto bello, a mio parere! :smile:


"Già mai non mi riconforto
nè mi voglio ralegrare:
le navi son giunte a porto
e or vogliono collare.
Vàssene lo più gente
in terra d'oltremare
ed io, lassa dolente,
como deggio fare?

Vàssene in altra contrada
e no lo mi manda a diri,
ed io rimango ingannata:
tanti sono li sospiri
che mi fanno gran guerra
la notte co lo dia,
nè 'n cielo nèd in terra
non mi par ch'io sia.

Santus, santus, santus Deo,
che 'n la Vergine venisti,
salva e guarda l'amor meo,
poi da me lo dipartisti.
Oi alta potestate
temuta e dottata,
la mia dolce amistade
ti sia acomandata!

La croce salva la gente
e me fece disviare;
la croce mi fa dolente
e non mi val Dio pregare.
Oi croce pellegrina,
perchè m'hai sì distrutta?
Oimè, lassa tapina,
c'ardo e 'ncendio tutta!

Lo 'mperadore con pace
tutto lo mondo mantiene,
ed a meve guerra face,
ché m'ha tolta la mia spene.
Oi alta potestate
temuta e dottata,
la mia dolce amistade
vi sia acomandata!

Quando la croce pigliao,
certo no lo mi pensai,
quelli che tanto m'amao,
ed i' lui tanto amai,
chi eo ne fui battuta
e messa in prigionia
e in celata tenuta
per la vita mia.

Le navi sono collate
in bonòr possan andare,
con elle la mia amistate
e la gente che v'ha andare!
Oi Padre Criatore,
a porto le conduci,
ché vanno a servidore
de la santa cruci.

Però ti prego, Dolcetto,
tu che sai la pena mia,
che me ne faci un sonetto
e mandilo in Sorìa,
ch'io non posso abentare
la notte né la dia:
in terra d'oltremare
sta la vita mia!"

Guisgard 19-10-2010 19.47.09

Bella e struggente.
La tradizione della scuola sicialiana è straordinaria e questo lirico componimento ne è un degno rappresentate.
Intensa e delicata, dove i più puri sentimenti, la Fede e l'Amore, diventano i veri consolotari per l'amata che saluta il suo amato.
Grazie di averci mostrato questo bel componimento, milady.

Argante 21-10-2010 14.17.08

Il sacrificio che Amore richiede spesso è la separazione, o meglio, il distacco momentaneo o per un lungo periodo di tempo che tempra i cuori e li fortifica,mette alla prova e conferma l'autenticità di un sentimento. La disperazione iniziale così si trasforma in speranza ed in ultimo in volontà e potenza: voler amare per sempre e sapere di poterlo fare oltre ogni distanza, sfidando il tempo, lo spazio e, spesso, anche la morte!!


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