Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Il palazzo delle arti (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=17)
-   -   Taliesin, il primo bardo di Britannia (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1835)

Taliesin 05-09-2011 19.55.03

Taliesin, il primo bardo di Britannia
 
"...nel frattempo Taliesin era giunto per incontrare Merlino il Profeta, il quale lo avva mandato a chiamare per scoprire quale vento o burrasca si stesse preparando, poichè si stavano avvicinando e le nuvole si facevano più spesse...Egli tracciò le seguenti illustrazioni, sotto la guida di Minerva, da sempre sua compagna..."
(Goffredo di Monmouth, Vita Merlini c.1150)

Il Dono di Taliesin

Sedto in vetta a un colle,
su dura roccia,
contemplo uu lembodi terra,
il tintinnio di campane spezzate,
il canto di un uccello ii fuga,
la rabbia di un luogo morto,
il mormorio di gente persa.

Nessun amore può alleviarli,
nè medicina lenire il loro dolore,
nè sonno guarire tali ferite.

Nemmeno io apparendo loro,
o con l'arpa nelle mani,
nè pizzicando le corde,
nè inducendo la luce al ritorno con il mio canto,
enemmeno restando nell'albero spezzato,
la noce cava,
stella velata di nubi, lassù in allettante attesa.

Nemmeno tu, che sei figlio unico,
nè altro figlio di sangue,
potete aprire l'occhio del terrore,
svellere la radice arcana,
che contiene il gigante ctonio del diluvio.

Su dalla pietra e fuori portata
nella terra le calde vene dilavando
estraggono l'oro scuro dai soli in attesa,
in delicati orditi per il tuo Dono.

Solo mani amiche daranno forma
alla pietra sonnolenta,
mutando in gioia che guarisce.

Lontano è il tempo di cui parlo,
aperto il cuore su quel dì selvaggio,
aperto a tutto il dolore, a tutte le voci dei deboli,
a tutte le vittime della ruota.

Seppure lontano si è avvicinato
al seggio posto in cima alla collina;
non v'è alcun momento
foss'anche non odito nello spazio,
ch'io non possa toccare,
nè alcun tratto,
foss'anche non compreso nella spirale del tempo,
di cui Tu....non possa esserne partecipe.

Taliesin, il Bardo

ladyGonzaga 06-09-2011 19.13.14

Molto bello questo vostro canto...


mi piace molto questo passaggio...


Solo mani amiche daranno forma
alla pietra sonnolenta,
mutando in gioia che guarisce.


Spero di leggervi ancora :smile:

Guisgard 06-09-2011 20.22.28

Questa triste epoca è spesso caratterizzata da parole vuote, scritte più per far mostra di sé, che non per dar voce al proprio cuore.
Ma voi, Taliesin, siete schietto e genuino e la vostra arte è sobria, pura e degna dei grandi cantori della passioni umane.
I miei omaggi, mio buon bardo :smile:

Taliesin 02-10-2011 14.49.26

Taliesin, il primo bardo di Britannia
 
".....Sire, non siamo ebbri di vino, ma muti per il potere dello spirito dall'aspetto di fanciullo che siede in quell'angolo laggiù..."

"....e fu così che fu condotto al cospetto del Re e gli fù chiesto chi fosse e da dove venisse, ed egli, senza proferire parola alcuna, cantò così..."


Sono il primo bardo di Elphin,
il mio paese d'origine è la regione delle stelle d'estate,
Idno e Heinin mi chiamavano Merddin,
alla fine ogni essere mi chiamerà Taliesin.

Ero con il mio Signore nella sfera più alta,
quando Lucifero cadde nel profondo dell'Inferno;
ho portato il vessillo innanzi ad Alessandro,
conosco i nomi delle stelle ed il loro corso.

Ero a Canaan quando Assalonne fu ucciso,
ero alla corte di Don prima della nascita di Gwydion.
Ero nel luogo della crocifissionde del Figlio di Dio,
sono stato per tre stagioni nella prigione di Arianrod.

Sono stato in Asia con Noè sull'Arca,
ho visto la distruzionde di Sodoma e Gomorra,
Sono stato in India quando Roma dovva essere ancora costruita,,
e sono stato cercatore tra i resti di Troia.

Sono stato con il mio Signore nella mangiatoia dell'asino,
ho dato la forza a Mosè attraverso le acque del Giordano,
sono stato nel firmamento con Maria Maddalena,
ed ho ottenuto la Musa dal Calderone di Ceridwen.

Sarò sulla faccia della Terra fino al gioro del Giudizio,
e non si sa se il mio corpo abbia la materialità della carne o del pesce,
poichè fui per nove mes nel ventre della strega Ceridwe,
in origine ero il piccolo Gwion,
ed alla fine sarò Taliesin...

Morris 03-10-2011 22.08.54

http://3.bp.blogspot.com/_xrK-1p0QQe...n_il_bardo.jpg

Ne sono testimone!
Eravate con me!

Sir Morris

Taliesin 04-10-2011 08.05.53

Cavaliere del Crepuscolo,
grazie infinite per avere riscaldato questi meandri desolati con la vostra immagine poetica e con le braci scoppiettanti del vostro cuore, anche io vi voglio bene...

elisabeth 04-10-2011 09.47.06

Vi vedo...fianco a fianco Un bardo Signore delle parole del tutto e un Guerriero giustizia e passione.........siete il passaggio tra il tempo e l'infinito.....

Hastatus77 04-10-2011 13.39.42

@Taliesin
Vi ricordo che, é possibile citare fonti esterne a patto di:
  • mettere ben in vista i link/riferimenti.
  • inserire un commento di accompagnamento a ciascun contenuto esterno.
  • separare opportunamente (con quote, ecc.) i contenuti esterni dai commenti personali.

Grazie.

Taliesin 04-10-2011 17.38.29

Cavavlere della Carretta,
perdonate la mia memoria che spesso spara a casaccio tra i suoi menadri diroccati, senza un regolamento no c'è disciplina, senza disciplina regna il caos....

Lord Alfred Tennyson (1809-1892) " I Miti Celtici"

Taliesin 09-05-2012 10.05.38

Il Bardo e le sue Poesie
 

Un breve sentiero fra le parole sussurrate dal grande bardo gallese. Alla ricerca della poesia celtica.

Taliesin, il cui nome significa “Sopracciglio Splendente” o “grande valore”, fu un celebre bardo di origine gallese, al servizio di almeno tre sovrani britannici della sua era, nato approssimativamente nel 534 d.C. e morto pressappoco nel 599 d.C.. Originario di Llanhennock, situato a cinque chilometri circa da Newport, vicino a Caerleon, trascosre la sua esistenza terrena al limitare fra l’esperienza artistica e la crescita mistica. Il suo miracoloso ritrovamento nelle acque dell’oceano da parte di Elphin, figlio di Lord Gwyddno Garanhir di Ceredigion, è a sua volta avvolto da un fitto e fertile alone di magia. Nel suo Llyfer Taliesin, il Libro di Taliesin, traspare una percezione sciamanica della natura, con evocazioni misteriche, religiose e mitologiche, in completa comunione ed unità con l’elemento naturale. Taliesin, durante il corso della sua vita inebriata e inebriante d’arte, fu eletto Capobardo e, come tale, detenne il compito ed il privilegio di essere giudice nelle competizioni poetiche di tutti i bardi britanni.

Ne La Battaglia degli Alberi traspare l’idea principale e centrale della reincarnazione e della metamorfosi delle forme di vita, in una spiritualità e sensibilità ancora spiccatamente pagana, malgrado la recente cristianizzazione della Britannia. Accanto a considerazioni di tipo spirituale si dipingono le immagini fiere e ieratiche di una grande battaglia di difesa, vissuta come una missione morale e divina, nella quale i combattenti si schierano per la lotta, come fossero alberi e arbusti, in completa comunanza con la natura circostante, in completa armonia e ispirazione. La natura, ancora una volta, compartecipa della vita umana, perché invocata a gran voce dal popolo celtico, perché essa intervenga nell’esistenza e nella lotta per l’esistenza, perché essa appoggi i guerrieri, facendo loro dono di una potente trance estatica, in completa simbiosi ed empatia con l’elemento naturale e la forza primordiale. Risulta allora semplice sentire sovvenire alla mente smerigliate e brulicanti immagini di una grandiosa battaglia d’alberi, schieratesi in nome della libertà comune, di uomo e natura, come due creature vive e consapevoli, alberi combattenti in nome della libertà, della salvezza e dell’indipendenza di una lontana Terra di Mezzo, eppure così vicina alle terre celtiche.
La vittoria è così vissuta come un dono divino, un puro e inconfondibile segno della benevolenza e dell’appoggio di Dio. “La Quercia, rapida nella sua marcia, faceva tremare il cielo e la terra”.

Nell’Ora dell’Alba risulta un componimento riflessivo sulla natura del pensiero umano, della conoscenza e della consapevolezza. Ne traspare un’infinità di domande esistenziali, quasi pronunciate con il sorriso ironico di chi sa e volutamente non condivide le proprie risposte e conoscenze.
Calato in un susseguirsi di suggestioni che evocano atmosfere di riti di iniziazione pagana da un lato e di prima liturgia cristiana dall’altro, serpeggia un pathos di emozioni contrastanti, che a gran voce reclamano una risposta, mille risposte, per mille domande esistenziali, in una tensione che culmina nell’agrodolce presa di coscienza che il fulcro ed il cuore della sapienza dei libri non risiede, in fondo, nelle pagine che essi abbracciano, nelle parole che essi pronunciano, ma in ciò che essi non possono o non vogliono dire. “Sai tu chi sei quando dormi? Un corpo, un’anima, o solo un ricettacolo di percezioni?”

Ne L’Antro dei Bardi si delinea la sfaccettata figura del bardo, quale cantore, druido, architetto, uomo di scienza, una figura ambigua di molteplici bellezze e misteri. Il poema assume un tono provocatorio, talvolta rimproverante nei confronti di quanti seminano discordia, con maligna leggerezza, di quanti cantano invano, sprecando musica e parole, e di quanti eccedono, sporcandosi e profanandosi di abusi. In un contesto di perdizione, eccessi, nonsensi la figura quasi ieratica del bardo resta monumento alla misura, alla consapevolezza, all’equità, simbolo e fonte inesauribile di giustizia ed equilibrio, frutto dell’antica saggezza, indissolubilmente legata ai misteri intimi della natura e del cosmo. “Amo gli alberi che mi proteggono, amo il Bardo che non compone invano, ma disprezzo colui che si crogiola nella discordia”.

Taliesin, il bardo
tratto da: Poemi e ballate celtiche, 1996, Keltia Editrice, Aosta


Taliesin 13-07-2012 14.26.18

Camelot: la Patria della Fantasia...
 
In un vortice di parole e ricordi in disuso, al tempo in cui questa virtualità riprenderà possesso dell'immaterialità corporale e dovremmo congedarci per sempre da questo bizzaro passaggio temporale, ho pensato di lasciare orme di emozioni reali, vissute come un bisogno, affinchè attraverso i ritratti di Giovani Viandanti che si identificavano nelle loro icone, coloro che verranno da un altro Altrove, capiranno che Camelot non era affatto un regno leggendario, ma la Patria della Fantasia...

Taliesin, il bardo

IL PRIMO BARDO DI BRITANNIA: TALIESIN.

Taliesin, il cui nome significa “fronte splendente” o “grande valore”, fu un celebre bardo di origine gallese, al servizio di almeno tre sovrani britannici della sua era, nato approssimativamente nel 534 d.C. e morto pressappoco nel 599 d.C.. Originario di Llanhennock, situato a cinque chilometri circa da Newport, vicino a Caerleon, trascosre la sua esistenza terrena al limitare fra l’esperienza artistica e la crescita mistica. Il suo miracoloso ritrovamento nelle acque dell’oceano da parte di Elphin, figlio di Lord Gwyddno Garanhir di Ceredigion, è a sua volta avvolto da un fitto e fertile alone di magia. Nel suo Llyfer Taliesin, il Libro di Taliesin, traspare una percezione sciamanica della natura, con evocazioni misteriche, religiose e mitologiche, in completa comunione ed unità con l’elemento naturale. Taliesin, durante il corso della sua vita inebriata e inebriante d’arte, fu eletto Capobardo e, come tale, detenne il compito ed il privilegio di essere giudice nelle competizioni poetiche di tutti i bardi britanni.

Ne La Battaglia degli Alberi traspare l’idea principale e centrale della reincarnazione e della metamorfosi delle forme di vita, in una spiritualità e sensibilità ancora spiccatamente pagana, malgrado la recente cristianizzazione della Britannia. Accanto a considerazioni di tipo spirituale si dipingono le immagini fiere e ieratiche di una grande battaglia di difesa, vissuta come una missione morale e divina, nella quale i combattenti si schierano per la lotta, come fossero alberi e arbusti, in completa comunanza con la natura circostante, in completa armonia e ispirazione. La natura, ancora una volta, compartecipa della vita umana, perché invocata a gran voce dal popolo celtico, perché essa intervenga nell’esistenza e nella lotta per l’esistenza, perché essa appoggi i guerrieri, facendo loro dono di una potente trance estatica, in completa simbiosi ed empatia con l’elemento naturale e la forza primordiale. Risulta allora semplice sentire sovvenire alla mente smerigliate e brulicanti immagini di una grandiosa battaglia d’alberi, schieratesi in nome della libertà comune, di uomo e natura, come due creature vive e consapevoli, alberi combattenti in nome della libertà, della salvezza e dell’indipendenza di una lontana Terra di Mezzo, eppure così vicina alle terre celtiche.
La vittoria è così vissuta come un dono divino, un puro e inconfondibile segno della benevolenza e dell’appoggio di Dio. “La Quercia, rapida nella sua marcia, faceva tremare il cielo e la terra”.

Nell’Ora dell’Alba risulta un componimento riflessivo sulla natura del pensiero umano, della conoscenza e della consapevolezza. Ne traspare un’infinità di domande esistenziali, quasi pronunciate con il sorriso ironico di chi sa e volutamente non condivide le proprie risposte e conoscenze.
Calato in un susseguirsi di suggestioni che evocano atmosfere di riti di iniziazione pagana da un lato e di prima liturgia cristiana dall’altro, serpeggia un pathos di emozioni contrastanti, che a gran voce reclamano una risposta, mille risposte, per mille domande esistenziali, in una tensione che culmina nell’agrodolce presa di coscienza che il fulcro ed il cuore della sapienza dei libri non risiede, in fondo, nelle pagine che essi abbracciano, nelle parole che essi pronunciano, ma in ciò che essi non possono o non vogliono dire. “Sai tu chi sei quando dormi? Un corpo, un’anima, o solo un ricettacolo di percezioni?”

Ne L’Antro dei Bardi si delinea la sfaccettata figura del bardo, quale cantore, druido, architetto, uomo di scienza, una figura ambigua di molteplici bellezze e misteri. Il poema assume un tono provocatorio, talvolta rimproverante nei confronti di quanti seminano discordia, con maligna leggerezza, di quanti cantano invano, sprecando musica e parole, e di quanti eccedono, sporcandosi e profanandosi di abusi. In un contesto di perdizione, eccessi, nonsensi la figura quasi ieratica del bardo resta monumento alla misura, alla consapevolezza, all’equità, simbolo e fonte inesauribile di giustizia ed equilibrio, frutto dell’antica saggezza, indissolubilmente legata ai misteri intimi della natura e del cosmo. “Amo gli alberi che mi proteggono, amo il Bardo che non compone invano, ma disprezzo colui che si crogiola nella discordia”.

Taliesin, il bardo
tratto da:www.celticworld.it

ladyGonzaga 13-07-2012 16.42.26

Ho letto con molta attenzione questo vostro scritto..la vostra idea è quella di tramandare ai futuri abitanti di Camelot la storia di coloro che vi abitarono prima di loro?
Se è cosi è una buona idea la vostra...avete appena descritto chi siete voi e ciò che rappresenta la vostra icona.

:smile:

Taliesin 13-07-2012 18.37.25

La Follia di Taliesin, il bardo
 
"Le sue parole potevano nel cielo
chiamare Sole e Luna e comandargli;
fare di terra mare e inaridire l'acqua,
e nera notte mutare in giorno chiaro;
da solo sgimento tra folte armate gettava
arruolato che era a sbaragliare nemici:
tal che ancora oggi, dal terrore della sua fama,
Essi tremano al solo udirne il nome..."

(The Fairie Queene - Libro III, cap. 3, strofa,12 Edmund Spenser)

Taliesin, il Bardo

elisabeth 14-07-2012 18.21.14

Avete scritto cio' che e' la fonte della vostra ispirazione........molto bello :smile_clap:.......penso a chi potrebbe essere Lady Elisabeth...... un nome oltremodo comune...tra grandi donne e piccole donne che hanno comunque contribuito a creare un brandello di storia.........

Hastatus77 15-07-2012 14.53.13

@Taliesin
Vi rinnovo nuovamente l'invito ad utilizzare la funzione "Cerca" presente nel forum.
Il post da voi introdotto, era la copia esatta di un post inserito due mesi fa.

Taliesin 15-07-2012 17.55.49

Cavaliere della Carretta,
la vostra preziosa puntualità nei confronti della materia nella completa immaterialità è veramente ammirevole, anche io vi rinnovo la mia completa inettitudine nell'affrontare il vostro passaggio temporale, non chideo quindi comprensione ma vi invito, nella vostra immensa saggezza, di lasciarvi andare alle emozioni, anche quelle più nascoste, retoriche o di circostanza, sono loro che ci fanno andare avanti...credetemi, ho qualche esperienza per poterlo affermare...

Taliesin, il bardo

ladyGonzaga 15-07-2012 21.03.35

Mi.sono un po persa

Taliesin 15-07-2012 21.50.37

Non fate caso al mio farneticare Mia Signora,
è la mia memoria che oramai spara un pò a casaccio senza più confini ne dimora, ormai forse posso permettermelo...

Taliesin, il bardo

Morris 17-07-2012 18.46.54

I miei complimenti, Taliesin!
Sento che siete una persona speciale.
Fate ancora qualche sforzo e riuscirete a farvi da me ammirare!

Sir Morris:smile:;)

ladyGonzaga 17-07-2012 20.45.24

scusate se mi permetto nel scrivere quello che fra un po leggerete...

mi domando...

perchè una persona dovrebbe fare sforzi per farsi ammirare da un altra persona?
L'essere ammirati nasce da un qualcosa di spontaneo tra due persone...senza che nessuno compia sforzi....

non so....non riesco a capire.....


scusate la mia osservazione...nessuna attacco a nessuno ....solo semplice e fastidiosa osservazione.

ladyGonzaga 17-07-2012 20.58.47

Citazione:

Originalmente inviato da Taliesin (Messaggio 47905)
Non fate caso al mio farneticare Mia Signora,
è la mia memoria che oramai spara un pò a casaccio senza più confini ne dimora, ormai forse posso permettermelo...

Taliesin, il bardo


letto tutto da capo..nuovamente...
adesso è tutto più chiaro.:smile:
Avete il cuore di un bimbo e la saggezza di un uomo che ha visto sorgere e tramontare numerose lune:smile:

Guisgard 17-07-2012 21.05.13

Citazione:

Originalmente inviato da ladyGonzaga (Messaggio 47942)
scusate se mi permetto nel scrivere quello che fra un po leggerete...

mi domando...

perchè una persona dovrebbe fare sforzi per farsi ammirare da un altra persona?
L'essere ammirati nasce da un qualcosa di spontaneo tra due persone...senza che nessuno compia sforzi....

non so....non riesco a capire.....


scusate la mia osservazione...nessuna attacco a nessuno ....solo semplice e fastidiosa osservazione.

Milady, comprendo la vostra perplessità.
Anche io avrei reagito allo stesso modo se quella frase non fosse stata scritta dal nostro sir Morris.
Ormai abbiamo imparato a conoscere la goliardia e lo spirito del nostro buon cavaliere e spesso l'ironia è l'arma con cui egli si trova più a suo agio.
Sono dunque certo che è questo l'intento che si cela dietro le parole di sir Morris, che è sicuramente persona assai intelligente ed è dunque il primo a non prendersi troppo sul serio :smile:

Taliesin 18-07-2012 08.20.43

Milady Gonzaga, che camminate in punta di piedi per non fare rumore sull'antica via dei Pellegrini, l'ultima volta che ho visto tramontare la luna aveva il vostro sorriso e la vostra anima fanciulla che riesce a vedere Altrove, dove per molti regnano solo tenebre e materialità...
Grazie per il vostro affetto, come un'Anomalia...

Cavaliere dell'Intelletto,
la vostra puntuale razionalità ha incasellato il dialogo lungo i confini certi della Ragione, dove giustamente deve riportarsi il dialogo, se in qualche maniera lo è stato, e non una sortita solitaria in piena notte nella foresta di Broceliande dove è stato smarrito il senno...
Grazie per esserci in ogni momento, come un Bisogno...

Cavaliere del Crepuscolo,
la vostra sferzante intelligenza calpesta ogni angolo più recondito dell'anima solitaria e pellegrina, relegando l'estasi euforica ad una dimensione assennata e tremendamente realistica...
Grazie per la vostra pazza ironia, come una Virtù...

Taliesin, il bardo

Morris 18-07-2012 18.23.33

Una doppia carezza senza tocco a Gonzaga
Una doppia pacca senza tocco a Guisgard

Il messaggio era diretto unicamente a Voi, Taliesin...
In altri tempi avreste risposto in ben altro modo al mio invito, mio primo bardo.
Col vostro mero intelletto ne avreste afferrato l'unico e reale senso e avreste intonato un delizioso: "Riverisco...Sir Morris... Riverisco e ne prendo atto"... Hastatus ha fatto solo il suo dovere!"

Sir Morris

p.s.: Rinnovo il mio affetto e la mia ammirazione per Voi

Taliesin 19-07-2012 12.00.28

"...In altri tempi avreste risposto in ben altro modo al mio invito, mio primo bardo..."

Sir Morris

Cavaliere del Crepuscolo,
come affermava fermamente il buon Lord Byron "...il buon tempo antico? Tutti i tempi quando sono antichi, sono buoni..." avrei potuto rispondervi con una riverenza senz'altro minore rispetto al vostro intervento circa la proposta di un inchino di riverenza, in quanto i Bardi, come dovreste ben conoscere, non erano semplici giullari prezzolati dagli spocchiosi mecenati di turno, ma anime libere e solitarie, combattenti in battaglia, quindi non solo cantori di versi più o meno assennati, ma mi limito a rispondere alla vostra provocatoria ironia semplicemente con una riflessione: visto che in questa ombrosa virtualità le emozioni devono essere necessariamente filtrate al setaccio dai Signori Benpensanti, spero non vi dispiaccia se qualcuno riescirà a comprendere ed abbracciarle le proprie emozioni in un'altra direzione, anche se contraria al manuale....

Taliesin, il bardo

p.s. contracambio quell'affetto di cui voi siete portatore sano.

Morris 19-07-2012 16.57.17

Distinguiamo ciò che io mai pretesi:

La riverenza, bardo... è un atto pratico definibile con un inchino.
Mentre il riverire è semplicemente un saluto di rispetto (inteso come intesa)

Voi mi avete salutato dicendomi Pazzo Ironico, quindi ... avete trovato giusto definirmi portatore sano di qualcosa che sconoscete per l'appunto.

Siete stato voi a dire che non bisogna far caso al vostro farneticare e che la vostra memoria oramai spara un pò a casaccio senza più confini ne dimora e che ormai forse potete permettervelo!

Siete liberissimo, bardo

Vi salutai con un bacio.. senza tocco.. in fronte.

http://www.film.tv.it/video/preview/B0703-19.jpg

(celluloide ormai sbiadita della nostra amicizia)

Sir Morris

Taliesin 19-07-2012 21.05.57

Cavaliere del Crepuscolo,
siete tornato dunque quello di un tempo.
Ricordate il mio ultimo saluto?
Ed il vostro primo saluto dopo il vostro ritorno?
Lasciamo spazio dunque alle emozioni che ci faranno sopravvivere e deponiamo le polemiche infeconde del tempo infelice ed infruttifero, forse, ritrovaremo due spiriti pazzi e ironici, smemorati e farneticanti, che ci attendono...

Taliesn, il bardo

Taliesin 20-07-2012 12.03.01

Per non dimenticare il motivo supremo per cui siamo approdati alle coste di Camelot, per ritrovare il giusto sentiero...

Taliesin, il bardo

"Il giorno successivo Galeotto si recò nuovamente nell'accampamento di Artù. Qui Galvano gli chiese che cosa lo avesse indotto a offrire la pace ed egli rivelò che era stato l'intervento del cavaliere dalle armi nere a indurlo a compiere tale passo. La meraviglia e l'ammirazione per il cavaliere sconosciuto aumentarono ancor più e la regina, che partecipava con grande interesse alla conversazione, domandò quale fosse il nome di quel prode. Quando si seppe che nemmeno il signore delle Isole Lontane lo conosceva, tutti rimasero assai sorpresi e dispiaciuti, poiché avrebbero molto desiderato averlo fra loro. Poco dopo Ginevra si congedò dai presenti e si ritirò, pregando Galeotto di accompagnarla mentre si recava nel suo padiglione. Quando furono soli, essa esclamò: "Mio caro amico, quel cavaliere è l'uomo che più di ogni altro desidererei conoscere, ma temo che voi non mi vogliate rivelare dove si trova. Ditemi, in verità: egli è forse al vostro campo ?" "Regina - rispose Galeotto - a voi posso dire che egli ora non è qui, ma si trova nel mio paese." "Oh, dolce signore, mandatelo a chiamare, fate che egli torni il più presto possibile!"

http://www.ilpaesedeibambinichesorri...-geraint-L.jpg

"Cercherò di rintracciarlo, ma non posso promettervi nulla" fu la risposta.

Ritornato al suo accampamento, Galeotto riferì all'ospite il colloquio con la regina e lo consigliò di incontrarla. Lancillotto rimase a lungo indeciso, poiché non osava trovarsi a faccia a faccia con colei il cui solo pensiero gli faceva venir meno le forze e la ragione. Decise tuttavia di vederla, dal momento che neppure lontano da lei poteva più vivere, tanta era la forza dell'amore che lo divorava. Per tre giorni il signore delle Isole Lontane ritornò al campo di Artù, ed ogni volta, interrogato da Ginevra, rispose che ancora il cavaliere non si era visto. Finalmente, il quarto giorno venne da lei, lieto in volto, dicendole: "Signora, egli è qui ed è ben lieto di incontrarvi". I due presero accordi affinché l'incontro potesse avvenire in segreto, dal momento che la regina temeva di perdere la propria reputazione se la notizia di quell'appuntamento si fosse conosciuta. Il luogo prescelto fu un lussureggiante bosco ai piedi delle mura del castello di Galore, dove mai nessuno di solito si recava. Venne convenuto che la reginagiungesse con un piccolissimo numero di damigelle, le più fidate della sua compagnia, mentre lo sconosciuto cavaliere sarebbe stato accompagnato soltanto da Galeotto. Il giorno successivo, poco prima del tramonto, Ginevra prese con sé la dama di Malehaut e due fanciulle del suo seguito, e con loro si avviò verso il bosco, sedendosi poi ai margini di una radura cosparsa di fiori variopinti. Pochi minuti erano trascorsi, quando si udì un trotto leggero e due cavalieri apparvero fra gli alberi: fra loro la regina riconobbe immediatamente Galeotto, mentre il volto del giovane che cavalcava al suo fianco non le era noto. I due gentiluomini salutarono con grazia le donne del seguito, poi si avvicinarono alla regina che se ne stava da sola qualche metro più in là. Smontarono agilmente, quindi si inchinarono di fronte alla bellissima donna. Lancillotto fu subito preso da un tremito fortissimo, che non appariva in nessun modo in grado di dominare, sicché il compagno, temendo che la propria presenza lo imbarazzasse, si allontanò con un pretesto e raggiunse le damigelle.

http://www.ilpaesedeibambinichesorri...vra/IMG212.JPG

"Signore, molto ho dovuto attendere prima di potervi vedere, sebbene fossi assai desiderosa di incontrarvi. Ma ditemi: siete davvero voi il prode che da solo ha saputo vincere ogni avversario nei due giorni di battaglia?" "Non spetta solo a me il merito della vittoria, ma anche a tanti valorosi cavalieri" rispose con modestia Lancillotto. "Foste voi, tuttavia, a portare armi rosse durante il primo scontro e nere in quello successivo?" "Sì signora, fui io""È strano che nulla si sappia di un uomo che ha saputo dare tali prove di sé. Chi vi ha ordinato cavaliere?" "Foste voi, dolce signora" La regina apparve assai sorpresa di quelle parole, e invano cercava di ricordare in quale occasione ciò fosse accaduto. Dominando l'emozione che ancora lo attanagliava, il giovane ricordò che Artù lo aveva fatto cavaliere, ma che la spada che egli sempre impugnava era un dono di lei, che gliel'aveva mandato dopo la liberazione della dama di Nohant. Perciò si riteneva servitore non di Artù, ma della regina, poiché è la spada il vero segno della cavalleria. Ginevra rimase piacevolmente stupita che il bellissimo giovane che le stava di fronte fosse lo stesso che aveva compiuto quella splendida impresa, e ancor più lo ammirò quando seppe che era stato lui, ancora, a liberare il castello della Dolorosa Guardia."Voi siete dunque Lancillotto, figlio del nobile Ban, signore di Benoic, come era scritto nella tomba della Dolorosa Guardia." Poi, di fronte al silenzio del cavaliere, continuò: "Imprese come queste non si compiono se non per amore di una donna. Ditemi, se non sono indiscreta: chi è costei?"

Un forte rossore attraversò come un lampo il viso di Lancillotto, che poi impallidì come se nel suo corpo non vi fosse più sangue: "Siete voi, signora" disse con un filo di voce. "Dunque voi mi amate? E da quando?" "Dal primo momento in cui vi vidi. "

Pronunciate queste parole, il giovane fu preso da un tale tremito che non poté più parlare. Galeotto, che, pur stando a una rispettosa distanza, osservava la scena, vide l'amico in difficoltà e intervenne prontamente. "Signora, vedete come soffre quest'uomo.

http://www.ilpaesedeibambinichesorri...a/lancelot.jpg

Solo a voi è dato il potere ,di cancellare i suoi tormenti: fatelo, in nome di ciò che egli ha fatto per voi." "Come posso lenire il suo dolore?" domandò la regina. "l'essere piPromettetegli di diventare per sempre la sua dama ed egli sarà più felice detta terra" . "Così sia - pronunciò a bassa voce, ma con tono sicuro Ginevra - lo prometto."

Tale fu la gioia di Lancillotto che egli credette di non poterla sopportare e di cadere morto al suolo. Ma non morì, e non morì neppure quando la più bella delle donne, per nulla turbata dalla presenza di Galeotto, gli si avvicinò e unì le labbra alle sue in un dolcissimo, interminabile bacio...

Hastatus77 21-07-2012 14.50.04

Ragazzi... siete OT. Utilizzate la sezione "Fuori tema".
Grazie a tutti.

Taliesin 21-07-2012 22.13.01

Perdonate il mio essere rinfanciullito Cavaliere della Carretta,
cosa sigifica nell'arcano linguaggio virtuale il termine OT?
Grazie, attenderò la vostra esaustiva risposta...

Taliesin, il bardo

ladyGonzaga 21-07-2012 22.31.48

significa che state andando fuori tema...le vostre discussione non sono attinenti all'argomento del post.

Morris 24-07-2012 17.39.24

In cerca di Taliesin
 
Per Voi, primo bardo:

http://www.youtube.com/watch?v=QXqHJe6VdWA

Sir Morris

Morris 31-07-2012 11.25.47

Folk Medieval Celtico per Taliesin
 
Mi piace molto questo brano folk, mio caro "Primo Bardo".. e lo dedico a voi ed al vostro antenato!

http://www.youtube.com/watch?v=Q8JxcBs_hVI

Sir Morris:smile:

p.s.: alle persone che meritano!

Taliesin 01-08-2012 14.42.49

Sepolto vivo ti ho detto che sarò...
Dall'Amore reso piccolo
e da una Donna privato
come Sansone della mia gloria,
ed il tempo è ora vicino...

E' venuto il corvo di mare a predirmi la sorte,
tempo non avrò per fuggire,
mi raggingeranno molto presto,
strapperanno i miei occhi e bruceranno il mio cuore,
tempo non avrò per fuggire...

Donatele il mio braccialetto,
affinché Ella illumini i suoi bui corridoi della notte,
cercate il suo bianco sorriso e baciatela dolcemente,
asciugate le sue lacrime ed i suoi calzari stanchi,
affinchè possa contnuare il suo cammino sulla via dei pellegrini...

I miei incanti sono ora tutti spezzati,
ponete il mio copo sulla pira fiammeggiante
e lasciatelo fluttuare sulle acque inquiete,
affinchè ogni mio scritto venga dimenticato,
il mio volto strappato dall'icona degli uomini,
ed i segni del mio passaggio per sempre cancellati...

Tutto il resto rimarrà solo silenzio...

Avanti, Cavaliere del Crepuscolo,
affido alla vostra fedele e ferma mano la torcia dell'oblio.

Taliesin, il bardo

Morris 02-08-2012 11.20.37

La battaglia degli alberi: Poema dal libro di Taliesin
 
Il Mago Gwydion rende vivi gli alberi per sconfiggere Bran il Benedetto.

http://www.youtube.com/watch?v=t0gduIjXOU4

Taliesin .. per voi... cammineremo insieme....

Chantal 03-08-2012 11.48.57

Citazione:

Originalmente inviato da Taliesin (Messaggio 48342)
Sepolto vivo ti ho detto che sarò...
Dall'Amore reso piccolo
e da una Donna privato
come Sansone della mia gloria,
ed il tempo è ora vicino...

E' venuto il corvo di mare a predirmi la sorte,
tempo non avrò per fuggire,
mi raggingeranno molto presto,
strapperanno i miei occhi e bruceranno il mio cuore,
tempo non avrò per fuggire...

Donatele il mio braccialetto,
affinché Ella illumini i suoi bui corridoi della notte,
cercate il suo bianco sorriso e baciatela dolcemente,
asciugate le sue lacrime ed i suoi calzari stanchi,
affinchè possa contnuare il suo cammino sulla via dei pellegrini...

I miei incanti sono ora tutti spezzati,
ponete il mio copo sulla pira fiammeggiante
e lasciatelo fluttuare sulle acque inquiete,
affinchè ogni mio scritto venga dimenticato,
il mio volto strappato dall'icona degli uomini,
ed i segni del mio passaggio per sempre cancellati...

Tutto il resto rimarrà solo silenzio...


Taliesin, il bardo

Struggenti, malinconiche, dolorose parole ci cantate..eppure, corpose di un'anima propria che sa parlare d'amore.
Ma, sapete, mio signore, che ogni fiore è portatore di un suo messaggio, ogni giorno ha la sua speranza e ogni cuore è attraversato da un suo vento che soffia via la tristezza?
E' in questo fiore, mio signore Taliesin, che vorrei coglieste Bellezza e Speranza, Candore e Poesia, sebbene non manchi già alcuno di questi doni ad impreziosire il Vostro Cuore.
L'ho raccolto per Voi..il fiore dell'Angelo.

http://imagecache.artistrising.com/a...2/9UC8000A.jpg

Taliesin 07-08-2012 21.30.04

Milady...
nessun fuoco poteva ardere là dove io andai, poichè il vento dele vostre parole piene di saggezza e di amore incondizionato, hanno ascuigato la fiamma dell'oblio e della sofferenza, sussurandomi che ancora non è dunque giunto il tempo per riabbracciare la terra...

Ovunque siete e ovunque andrete, non dimenticherò...

...non dimenticherò...

Taliesin, il bardo

Chantal 07-08-2012 22.18.26

Sapete, milord?
Ho avuto paura..
Ho temuto di non esser più capace di ritrovare la via di Camelot.
Ho creduto che solo un'eco..un'eco di sincerità potesse essermi da consolazione nel tormento e mostrami la torre che non riesco più a scorgere.
Quell'eco..credevo avesse un suono solo.. Invece..invece.. può farsi di tante note e guidare dove non si credeva di poter giungere..

Oh.. come sono in imbarazzo..poichè questo spazio è la celebrazione di Taliesin il bardo, ed io giungo come pausa fuori tempo nella canzone (in breve, milord, siamo fuori tema, e me ne dolgo, nonchè me ne scuso con Voi, con i moderatori e con gli utenti tutti).

Taliesin 08-08-2012 07.59.56

Milady...
Essere "fuori tema" è da sempre il mio diletto, da quando venni al mondo per creare le mie canzoni e la mia musica; un'emozione, come quella che voi avete manifestato, non è affatto "fuori tema" e se qualcuno dei Signori Benpensanti volesse cancellare il nostro intervento in proposito, faccia pure il suo compito, io farò per sempre il mio...
Grazie per le vostre parole, sono queste emozioni che ci fanno andare Oltre e non preoccupatevi dello spazio "celebrativo" di Taliesin il bardo, è solo lo spazio del suo estremo saluto ad un mondo nuovo, sconosciuto, ma che ha egalato al sue eterno peregrinare un'esperienza unica ed irripetibile grazie anche alle persone, fatte di carne e sangue, come voi...Chantal.

Taliesin, il bardo

elisabeth 08-08-2012 12.13.11

Non vi e' spazio OT lì dove si parla e si scrive di Taliesin il bardo, ci sono cose che l'uomo non puo' trattenere tra spazi fatti di pura conversazione.......che una storia o una poesia sia scritta ogni dove che importanza ha......se un puro sentimento viene depositato tra gli spazzi di qualsiasi discussione...quale importanza dovrebbe avere.....alcuna, la paura non esiste quando chi scrive scrive con amore e rispetto.... Lady Chantal....mi sembra di conoscervi da un tempo infinito e so per certo che avete un dono raro...la vostra estrema dolcezza ha il potere di curare l'anima.....donare un fiore per voi e' come donare dei petali magici..........e voi Taliesin il bardo....non allontanatevi da Camelot ...cosi' spesso...potremmo perdere il cammino....la saggezza e' cosa assai rara in questo tempo...come la forza di dire cio' che si pensa.........


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