Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Romanzo Excalibur (Bernard Cornwell) (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=52)

Morris 03-05-2008 12.00.12

Stupende letture, Sir Hastatus!!!!!

Lancelot 03-01-2009 20.13.26

A me questo ciclo, ferma restando la maestria stilistica dell'autore, non piace.
A me è parso sia sin troppo realistico, ai limiti del becero, mentre la cosa bella del ciclo arturiano è comunque quel misticismo e quell'alone leggendario di fondo. Comprendo il voler descrivere gli uomini con i loro vizi, prima ancora che le virtù della cavalleria, ma ciò che secondo me è interessante della storia della Tavola Rotonda è che in un mondo sottomesso dal caos un manipolo di uomini illuminati dalla fede e dall'amore per il prossimo abbiano deciso di porre le proprie spade al servizio dell'ordine e della giustizia.
Altra cosa che non mi è piaciuta è la totale assenza di magia, a beneficio di chi vuole questa pratica brutalizzata a mero trucchetto illusionistico.
La magia non deve essere abusata ma deve essere presente secondo me. Sposo appieno le teorie di coloro che considerano la magia non un parto della fantasia superstiziosa di taluni, ma un retaggio perduto della conoscenza umana, scomparso quando l'uomo recise il legame fra se stesso e lo spirito del mondo, smettendo di convivere con esso e decidendo di dominarlo.

llamrei 03-01-2009 22.30.21

Interessante visione la vostra che potrei in parte condividere ma che mi sento, in questo caso, di pormi dalla parte opposta.
Di Cornwell mi piace lo stile asciutto, diretto e particolare che usa nell'esporci la sua visione delle cose; è una persona competente in materia quindi descrive attentamente i particolari rispettando l'epoca e contesto storico; non ho letto solo questa saga ed è per questo che ho preso a cuore questo scrittore, in quanto ha avuto la capacità di coinvolgermi. Ecco: questi sono i motivi per cui Cornwell è posto ai vertici della mia lista degli autori preferiti;) A parte questa mia visione personale dell'autore, vi dico il perchè, invece, questa saga mi piace. A differenza vostra, Sir, mi è piaciuta perchè per la prima volta ho visto un (re) Artù uomo normale con i suoi limiti e le sue debolezze. Non che un "vero" re Artù non ne abbia avute: in qualsiasi forma letteraria esso sia stato messo per iscritto ne balzano all'occhio diverse (basti ricordare la sua prima e grande debolezza che lo ha portato poi alla sua sconfitta: la sua "collaborazione" alla creazione di colui che amerà/odierà, Mordred, non secondo il sorvolare sull'infedeltà della sua compagna). Ho visto un uomo normale, attorniato da uomini normali che vivevano/sopravvivevano in un contesto non facile, non circondati da alte mura che li proteggessero e non vestiti di armature splendenti. Insomma: per una volta ho apprezzato la storia di un uomo, Derfel, che raccontava della sua amicizia con una persona più carismaticha di altre e che aveva compiuto qualcosa di eccezionale senza aspettarsi alcun merito.:smile:

Fermo restando che io sono strettamente e fortemente legata alla tradizione arturiana raccontata da Malory...ma quella di Cornwell, permettetemi, è stata una dolce e "reale" deviazione del percorso ;)

Lancelot 04-01-2009 01.04.40

La diversità è ricchezza in ogni contesto, e in questo non fa che stimolare una interessante discussione nei confronti di quello che di fatto è uno dei cicli più acclamati degli ultimi anni.
Personalmente io sono molto attaccato all'aura di elezione ed eccezionalità che aleggia attorno al mito dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Ciò che Cornwell ci fornisce è un quadro credibile e veritiero di ciò che i Cavalieri sarebbero potuti storicamente essere, ma a me piace che venga preservato il loro spessore morale superiore, il loro inesauribile anelito verso la perfezione, il loro ardore e la loro anima sublimati da una divina nobiltà.
Se Artù e i Cavalieri perdono questo, vale a dire tutto il loro peso iconico e simbolico, diventano solo un altro gruppo di guerrieri conquistatori. Mentre per me essi sono infinitamente di più, sono l'incarnazione di un simbolo e di un modus vivendi che ha ispirato decine di generazioni e ancora brucia senza segno di cedimento: la Cavalleria.

Morris 04-01-2009 02.42.27

Concordo con il concetto di Sir Lancelot...l'alone di misticismo è fondamentale per il valore preponderante dei cavalleria tutta!
Comprendo l'operato di chi, come Cornwell, vuole, per coscienza ed opportunismo, descrivere in modo diverso e naturale le gesta degli eroi a noi sì cari.
Mi ricollego coerentemente al discorso delle riletture e rivisatazioni riguardanti la discussione: "Merlin", quindi, approvo logicamente anche il Bernard che consapevolmente ci invita a riflettere sull'ipotetica condizione reale dei fatti e dei personaggi di quell'epoca.

llamrei 04-01-2009 11.32.26

Citazione:

Originalmente inviato da Lancelot (Messaggio 5595)
Se Artù e i Cavalieri perdono questo, vale a dire tutto il loro peso iconico e simbolico, diventano solo un altro gruppo di guerrieri conquistatori..

Premessa: in questa vostra citazione vi riferite esplicitamente al contesto di Cornwell? Se la risposta è si, il fatto che erano "guerrieri conquistatori" non coincide: erano semmai "guerrieri difensori"

Citazione:

Originalmente inviato da Lancelot (Messaggio 5595)
Mentre per me essi sono infinitamente di più, sono l'incarnazione di un simbolo e di un modus vivendi che ha ispirato decine di generazioni e ancora brucia senza segno di cedimento: la Cavalleria.

Chiedo scusa: mi sono sicuramente espressa male. Cercherò di spiegarmi meglio ora. Ribadisco che rimango ancorata all'ideale arturiano di Sir Malory ed aggiungerei a quello di Chretien (già questo vi spiega la mia idea in merito), sottolineo il fatto che "comunque" Cornwell ci ha fornito una "altra" visione dell'uomo-Artù, che può piacere o meno. Io ho trovato questa sua visione molto più vicina ad una ipotetica realtà ripresa dalla falsa riga del mito/leggenda. Ho apprezzato la visione "umana" dell'uomo con i suoi limiti.
Per quanto riguarda la cavalleria, vi chiedo: avete mai letto il Parceval?

Lancelot 04-01-2009 11.41.00

Citazione:

Premessa: in questa vostra citazione vi riferite esplicitamente al contesto di Cornwell? Se la risposta è si, il fatto che erano "guerrieri conquistatori" non coincide: erano semmai "guerrieri difensori"
In realtà parlavo in generale, se si pensa a Camelot e ai suoi Cavalieri come al Reame che per la prima volta dopo la caduta di Roma riunì Albione sotto un unico stendardo, è facile immaginare le tante guerre di conquista (o pacificazione, se vogliamo essere più sofisticati) che i Cavalieri condussero.
Ora, si può pensare a queste guerre con sguardo storico cinico e realistico, immaginandone tutte le violenze e le brutalità intrinseche, o si può pensare ad esse con un misticismo lirico di fondo, che le nobilita sull'altare di una volontà ferrea di portare giustizia e pace a tutti gli uomini. Ecco, intendevo semplicemente questo ;) Resta come punto fermo, ci tengo umilmente a specificarlo, che incide molto su questa mia visione un gusto personale e una personalissima visione del ciclo arturiano, senza nulla togliere al lavoro di Cornwell che in nulla viene sminuito dalla mia mancata approvazione, giacchè gode di milioni di consensi in tutto il mondo già di per sé.

Citazione:

Per quanto riguarda la cavalleria, vi chiedo: avete mai letto il Parceval?
A dire il vero no, non ancora, lo confesso. Conto di poter porre rimedio quanto prima, cosa potete dirmi di quest'opera?

llamrei 04-01-2009 11.46.35

Citazione:

Originalmente inviato da Lancelot (Messaggio 5605)
In realtà parlavo in generale,

Allora non prendete in considerazione quanto chiesto in precedenza. Mi riferivo, infatti, all'operato dei Cavalieri nel ciclo di Excalibur.


Citazione:

Originalmente inviato da Lancelot (Messaggio 5605)
A dire il vero no, non ancora, lo confesso. Conto di poter porre rimedio quanto prima, cosa potete dirmi di quest'opera?

Vi dico che è un'opera meravigliosa e vi introduce in una visione della Cavalleria non solita ma non meno importante. Ne riparleremo quando avrete terminato di leggere l'ultima pagina ;)

solomon kane 18-10-2010 23.07.26

ragazzai ho appena acquistato l'intera saga su un noto sito di aste online.che dite ne è valsa la pena?

llamrei 18-10-2010 23.17.48

se ne è valsa la pena???? E' il miglior investimento che tu potessi fare!!!!;)


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