Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Cavalleria, Ordini Cavallereschi, Araldica (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=9)
-   -   La cavalleria - appunti (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=238)

llamrei 29-04-2008 17.56.17

La cavalleria - appunti
 
- L'aristocrazia medievale
dalle sue origini barbariche, l'aristocrazia assume connotati ben precisi fino ad avere una identià molto forte e a creare una determinata "categoria di aristocratici". Questo gruppo privilegiato nella realtà del tempo viene associato all'uso del cavallo, quindi si presentano due diversi tipi di "cavalieri":

cavalire --> colui che combatte a cavallo
cavaliere --> colui che "di rito" ha passato determinati "rituali" e che attraverso questi egli diventa membro di una associazione ben specifica

Le radici della cavalleria sono presenti già in età barbarica.
Infatti i "rituali di passaggio" erano già in uso presso le popolazioni barbariche come il concetto di "morire per il proprio capo" che viene ripreso poi nella concezione della cavalleria medievale.
Florì sostiene che "l'idea che il guerriero diventa tale al raggiungimento della maggiore età è un passaggio che avviene con un rituale, cioè con la consegna delle armi. Questo uso dei popoli barbari viene poi ripreso nella cavalleria. Le armi sono fondamentali per un cavaliere".

Vi cito questo racconto per farvi vedere più chiaramente cosa significa "rituale di passaggio" e "ricevere le armi", con una piccola premessa sul significato di "rituale di passaggio" (antropologicamente parlando)
"i rituali di passaggio sono dei rituali che consentono di passare da uno stato ad un altro. Sono dei momenti di forte esposizione che rendono la persona molto vulnerabile e quindi considerati "pericolosi": questi momenti, quindi, devono essere protetti con l'aiuto di rituali".

Alboino, figlio di Aldoino re Longobardo (Alboino sarà il re Longobardo che porterà i Longobardi in Italia). Qualche anno prima di entrare in Italia (568 dc) avvenne una battaglia: si trovarono a scontrarsi la popolazione dei Gepidi e quella dei Longobardi. Alboino era molto giovane e non aveva ancora ricevuto le armi ma si distinse in battaglia: uccise il figlio del re dei Gepidi e i Longobardi vinsero la battaglia.
La sera ci furono festeggiamente presso la popolazione guidata dal re Aldoino ma Alboino non sedeva accanto al padre. I compagni del giovane principe chiesero al re di far sedere al banchetto Alboino visto come si era distinto in battaglia. Il re a malincuore dovette rifiutare in quanto usanza era che un giovane principe doveva "ricevere le armi" (quindi investito) da un re nemico prima di poter sedere al banchetto. Alboino chiamò a sè 40 suoi compagni e andarano verso l'accampamento dei Gepidi. Alboino si presentò davanti al re dei Gepidi chiedendo di poter da lui ricevere le armi. Il re dovette calmare prima l'insorgere di una rivolta dei suoi uomini in quanto volevano uccidere il giovane e coraggioso principe. Calmate le acque il re fece sedere al banchetto reale il principe nemico e poi gli consegnò le armi che erano del figlio ucciso in battaglia proprio da Alboino.
Alboino tornò al suo accampamento e mostrò quanto conquistato. Il padre lo fece accomodare a fianco a lui nel banchetto appartenente all'aristocrazia.

Questo racconto spiega che rituali di "investiture" erano già presenti secoli precedenti alla cavalleria basso medievale.

Hastatus77 29-04-2008 18.19.17

Ottimo inizio Milady. Ho messo la discussione in rilievo.
:smile_clap: :smile_clap: :smile_clap: :smile_clap:

Morris 29-04-2008 20.24.16

Vi cito questo racconto per farvi vedere più chiaramente cosa significa "rituale di passaggio" e "ricevere le armi", con una piccola premessa sul significato di "rituale di passaggio" (antropologicamente parlando)..............


ESTREMAMENTE SOTTILE! PEDAGOGICAMENTE INTERESSANTE!
SONO ORGOGLIOSO DI VOI, MILADY!

llamrei 29-04-2008 20.25.52

mio caro amico...è il "pedagogicamente interessante" che mi spaventa...:eek: :eek:
grazie infinite:o

Morris 29-04-2008 20.30.13

Etimologicamente il termine "pedagogia" significa:. A) condurre il fanciullo. B) indottrinare lo scolaro. C) educare il milite. D) formare il giovinetto ...
QUINDI NON VI DOVETE SPAVENTARE!!!!

llamrei 29-04-2008 20.35.16

riceverò sicuramente delle bacchettate sui palmi delle mani per questo ma mi collego al vostro post, messere:

pedagogia -->educare giovinetto --> giovinetto-->Gwas-->vassallo--> rapporto "uomo a uomo"-->signoria-->senior
tutto torna ;)

Morris 29-04-2008 20.42.20

Ben detto, Milady.....grazie.. per aver abbellito e confezionato il concetto!

llamrei 03-05-2008 20.11.32

Cavalleria franca alle origini
 
In alcuni punti specifici si denota la presenza di una "cavalleria" o di un ruolo della cavalleria che si sta imponendo in questo periodo storico (età carolingia).

Cardini afferma che a partire dall'anno 755 le assemblee franche (placito) si svolgevano il primo giorno del mese di maggio, mentre prima di tale data il placito si svolgeva il primo di marzo: data posticipata in quanto a maggio vi è una maggiore disposizione di foraggio per i cavalli, quindi si deduce vi sia stata la presenza di una cavalleria.

Inoltre un altro punto in cui si può riscontrare la presenza di una "cavalleria" è in merito al tributo che i sassoni dovevano pagare ai franchi: prima veniva corrisposto in buoi ora in cavalli.

Analizzando gli "Annali del regno dei Franchi, 757 dc, si denota un vero "rituale": il rituale di "accomandare" (raccomandare): Re Pipino "accomanda", fa suo vassallo, Tassilone, duca dei Bavari, durante il placito che si tenne a Compiegne: Tassilone in ginocchio pone le mani all'interno delle mani del suo signore. Tassilone fa giuramento di fedeltà e bisogna inoltre sottolineare la presenza molto forte di reliquie ma non di armi: l'elemento religioso tenderà a diventare sempre più forte in questi contesti.

Emerge un codice etico tra signore e vassallo: nella forma più antica questo codice è piuttosto rozzo (tipo: non picchiare la moglie, non violentare, ecc) ora vi è l'esigenza di formalizzare il rapporto e di portarlo ad un livello più alto. Nell'843 gli stessi valori etici cristiani che avevano assunto la forma regia (re carolingio non era solo una figura militare ma aveva anche una etica religiosa cristiana - proteggeva la parte debole del suo popolo, gli orfani, le vedove ecc.) ne sono la prova.

Morris 04-05-2008 01.00.31

Approfondimento stimolante, Milady!!!

llamrei 10-05-2008 11.08.44

Tratto da: Cavalieri e Cavalleria nel Medioevo di Florì
 
Vi riporto questo breve passo tratto dal libro come da titolo in quanto mi ha fatto sorridere (nel senso buono, si intende ;) ) perchè nella mente di ognuno di noi si forma una sorta di icona-cavaliere, che a volte viene leggermente e simpaticamente scombussolata.

Vi riporto quanto segue e attendo vostri commenti in merito ;-)

"I cadetti di famiglia - per lo meno quelli che non entrano negli ordini ecclesiastici - privati di beni propri, vivono alla corte del fratello o, più spesso, dello zio o di un qualche parente più lontano e vengono "nutriti" da costui in uno stato di semidomesticità che li avvicina ai vasalli e più ancora ai servitori armati. Privi di moglie, essi coltivano in queste corti amori illegittimi e vi generano figli bastardi, creando cosi linee di discendenza nelle quali la loro "nobiltà", già diminuita, si diluisce e può andare perduta. E a questo ambiente di "giovani" in quanto non sposati, non sistemati, in cerca di identità, di dignità e di una ricca ereditiera, turbolenti e frustati, che Georges Duby e Erich Kohler attribuiscono l'origine delle nuove ideologie "cavalleresche", dirette contro chi possiede tutto, ovvero i loro padri e i loro parenti. Condividendo lo stato di dipendenza e le aspirazioni degli altri guerrieri della corte, di origine meno altolocata della loro, eessi predicano l'esaltazione dell'Avventura, la ricerca della gloria, il rifiuto della gelosia, l'amore cosiddetto "cortese".

Morris 10-05-2008 16.00.37

Splendida Rivelazione!
Intrigantemente sottile e profonda.......essa la dice lunga sulla psicologia umana.
Strabiliante intervento Milady!

llamrei 10-05-2008 18.10.17

Citazione:

Originalmente inviato da Morris (Messaggio 2612)
Intrigantemente sottile e profonda.......essa la dice lunga sulla psicologia umana.

Strabiliante descrizione ;) complimenti:smile_clap:

Citazione:

Originalmente inviato da Morris (Messaggio 2612)
Strabiliante intervento Milady!

Giro il merito a Florì che ne è l'autore ;)

Morris 10-05-2008 20.21.13

Una stretta di mano a Florì...ovunque sia!

llamrei 11-05-2008 12.50.18

Citazione:

Originalmente inviato da Morris (Messaggio 2615)
Una stretta di mano a Florì...ovunque sia!

Sta al Cnrs ;) è il direttore:smile:

Morris 11-05-2008 17.02.03

Meglio ancora! Buona Direzione!

llamrei 25-05-2008 11.04.27

Perceval - Chretien de Troyes
 
pp.25-26

Vi volevo far leggere questo breve passo tratto dai "Romanzi Cortesi". Racconta l'"investitura" del cavaliere. Da tenere conto che il rito variava da periodo storico a periodo storico ma comunque il filo logico rimane - è comunque sempre un "rito di passaggio" ossia un rito di passaggio da uno stato ad un altro.
"Al mattino l'ospite s'alza e va al letto dove il ragazzo (Parceval) giaceva. Gli fa portare in dono camicia e brache di tela fine, calze tinte di rosso di verzino, cotta di panno di seta violetta tessuta in India. E per fargli indossare quelle vesti gli dice: - Amico, se volete credermi, prendete gli abiti che qui vedete - . - Bel signore - risponde il ragazzo -potreste parlare meglio. Gli abiti che mi fece mia madre non valgono forse più di questi? E voi colete ch'io li cambi!- . - Per la mia testa e per i mie due occhi, ragazzo, quelli ch'io vi porto valgono di più!- . - No! Valgono meno!-. - Caro amico, quando vi condussi qui non avete forse detto che avreste obbedito a tutti i miei comandi? - . - cosi farò e non mancherò in nulla-. Il ragazzo allora si veste, ma non degli abiti donati dalla madre. Il valent'uomo si china e gli calza lo sperone destro. Questa era infatti la costumanza: chi faceva un cavaliere doveva calzargli lo sperone. S'avvicinano numerosi valletti e ciascuno fa a gara per armare il giovane. Ma è il maestro che gli cinge la spada e lo abbraccia.

Da notare:
-essendo l'investitura un rito di passaggio, il cavaliere deve essere "nuovo" quindi vestito di "nuovo", vestito con abiti nuovi. Gli abiti devono essere ognuno di un colore diverso dall'altro e ogni colore rappresenta una simbologia ben precisa
- chi fa cavaliere un giovane deve essere un altro cavaliere (in questo brano è il Maestro che lo fa cavaliere)
- gli consegna sperone, armi e cingulum, degni di un cavaliere
- al posto dell'alapa (il colpo, lo schiaffo) lo abbraccia - l'alapa ha un significato molto vario: all'inizio veniva inferto in modo assai violento da far restare anche una cicatrice e serviva per far "vedere" che lo si era ricevuto; poi si era passato ad uno schiaffo (o duplice schiaffo) più leggero: questo schiaffo, nell'etica del cavaliere, è l'unico che non deve essere restituito

Morris 25-05-2008 22.10.13

Dolce e tenero racconto, Milady, grazie!

llamrei 26-05-2008 12.44.09

Dovere messere

Vorrei aggiungere: non è merito mio neanche questa volta....stavolta va ad un cavaliere di nome Chretien

Morgen 26-05-2008 19.23.07

Conoscevo già questo brano ma rileggere Chrétien de Troyes è sempre un piacere! :smile_clap:

llamrei 27-05-2008 11.47.50

:D :D Mia cara Morgen....se mi dai un pò di tempo...provvederò a riportare in questa sezione un brano inerente all'iniziazione alla cavalleria di Lancillotto (Anonimo)...so che fremi per questo! :p :p

Morris 27-05-2008 19.10.12

Anch'io Attendo Pur Non Fremendo Al Pensier!

llamrei 27-05-2008 21.07.31

E fate bene a non fremere messere! Sembra che Lancillotto (personaggio del ciclo arturiano - nessun riferimento a persone di codesto forum.....sia chiaro) non sia molto simpatico (sempre il personaggio del ciclo e NON persona iscritta al forum) ad almeno 2 donzelle di Camelot :D

Morris 27-05-2008 23.18.38

Sono soltanto contento di questo!

llamrei 06-06-2008 13.34.19

Lancillotto in prosa, Anonimo
 
In questo breve racconto, che trovo molto interessante, la Dama del Lago racconta la storia dell'inizio della cavalleria a Lancillotto. Inoltre spiega che le armi hanno un proprio significato. L'arma, per il cavaliere, è lo "strumento di lavoro" e diventa "parte integrante" del cavaliere, tanto da assumere un nome proprio -Excalibur nel ciclo arturiano, Durindana nella Canzone di Rolando.

"Allora la Dama del Lago prese Lancillotto per mano e lo condusse nella propria camera; e là, dopo averlo fatto sedere, gli disse. "I primi cavalieri non lo furono a causa della loro nascita, chè tutti discendiamo dallo stesso padre e dalla stessa madre. Ma quando Invidia e Cupidigia cominciarono a crescere nel mondo, allora i deboli istituirono al di sopra di sè dei difensori che mantenesssero il diritto e li proteggessero. Per questo ufficio vennero scelti i grandi, i forti, i belli, i leali, gli arditi, i prodi. E alcuno, a quei tempi, avrebbe osato montare a cavallo prima d'aver ricevuto la cavalleria. Ma essa non era conferita per il piacere. Si chiedeva ai cavalieri d'essere indulgenti salvo che coi felloni, pietosi coi bisognosi, pronti a soccorrere i sofferenti e a confondere i ladri e gli assassini, buoni giudici senza amore e senza odio. E dovevano proteggere la Santa Chiesa e colui che porge la guancia sinistra a chi l'ha colpito a destra. Chè le armi non sono state date loro senza motivo. Lo scudo che pende dal collo del cavaliere e lo difende sul davanti significa ch'egli deve interporsi tra la Santa Chiesa e chi l'assale, e ricevere per essa i colpi come un figlio per la madre. Allo stesso modo incui il giaco lo veste e lo protegge da ogni parte, cosio egli devo coprire e circondare la Santa Chiesa in modo che i malvagi non la possano raggiungere. l'elmo è come la garitta da cui si sorvegliano i malfattori e i ladri della Santa Chiesa. La lancia, lunga in modo da ferire prima che colui che la porta possa essere raggiunto, significa ch'egli deve impedire ai malintenzionati di avvicinare la Santa Chiesa. E se la spada, la piu nobile delle armi, è a doppio taglio, è perchè essa con un taglio colpisce i nemici della fede e con l'altro i ladri e gli assassini; ma la puntan significa obbedienz, chè tutte le genti devono obbedire al cavaliere; e nulla trafigge il cuore come obbedire a dispetto del proprio cuore. Infine il cavallo è il popolo che deve sostenere il cavaliere e sopperire ai suoi bisogni ed essere sotto di lui e ch'egli deve menare al bene secondo il proprio intendimento. Egli deve avere due cuori: uno duro come un magnete per gli sleali e i felloni, l'altro morbido e plasmabile come cera calda per i buoni e gli indulgenti....."

llamrei 06-06-2008 14.09.41

1302 Battaglia degli speroni d'oro
 
Mi è venuto in mente questo fatto guardando la foto postata dal nuovo-primo-cavaliere Sir Guisgard ;) che posta la sua (ahemmmm) foto...vagamente somigliante ad un certo Bloom Orlando di professione...cavaliere pure lui. Notavo lo sperone.
Nei rituali (diversi lungo il percorso del medioevo) lo sperone veniva consegnato al nuovo cavaliere assieme al cingulum, alla spada, agli abiti ecc.
Nel 1302 vi fu una sanguinosissima battaglia nei pressi di Contrai in Belgio (perdonate eventuali orrori di digitazione), battaglia chiamata, appunto come da titolo, "La battaglia degli speroni d'oro" e vi spiego perchè ;)
I cavalieri francesi erano armati pesantemente: avevano delle armature che impedivano loro il movimento se appiedati, quindi dovevano combattere solo a cavallo. I borghesi appiedati e armati di forconi riuscirono astutamente disarcionare, con l'aiuto dei forconi, i cavalieri francesi: una volta a terra i cavalieri erano pressochè inermi dentro le loro bellissime armature pesanti. Cavalieri vulnerabili quindi facilmente uccidibili. I borghesi tolsero quindi tutti gli speroni d'oro dei cavalieri uccisi e li ammucchiarono: questo era il loro trofeo per aver vinto la battaglia contro la cavalleria francese. Le sconfitte della cavalleria sui campi di battaglia in questo periodo incrinarono la figura della cavalleria stessa e quindi la figura di una intera classe sociale...si dice che fu l'inizio della fine della cavalleria...ma questa fine a noi non tange ;)

Morris 06-06-2008 19.04.01

Aveva ragione Sir Hastatus......Pacca delicata sulla Vostra spalla, Lady llamrei.:shakehands:

llamrei 06-06-2008 20.00.32

caspita! Non merito cosi tanto :o grazie a voi per aver letto :smile_wub:

llamrei 10-06-2008 13.42.54

Aristocrazia e ceto mercantile
 
Nel XII-XIII secolo circa è il momento in cui si solidificano le monarchie europee. Con il sistema del "feudo oblato" si stabilisce una forma di accordo e subordinazione tra signore e re. Il feudo viene "consegnato" al re che lo restituisce al signore sotto forma di feudo riorganizzato. Significa che il signore/duca/conte ecc perde i poteri politici autonomi che aveva in precedenza e che ora invece vengono svolti dal re (ossia dai suoi uomini che operano per suo conto). Questa è una sottomissione al re e da qui nascono le "monarchie feudali". L'aristocrazia perde i suoi poteri autonomi ma li mantiene nei confronti dei contadini. Il ceto mercantile offre alla monarchia personale politico (ossia coloro che andranno a svolgere gli incarichi per conto del re come sopra descritto, uomini da adibire ad uso militare, ecc). Questo ceto riesce a rispondere alle richieste del mercato, richieste che gli aristocratici non riescono a coprire e a soddisfare.
(scusate questa lunga premessa ma mi sembrava giusto presentarvi la situazione per introdurre quanto segue :o )
Verso la fine del 1200 la cavalleria si chiude nel senso ereditario per proteggersi dai nuovi ceti che stanno prendendo piede: chi vuole diventare cavaliere deve essere figlio di un cavaliere. Questo è un interesse della classe cavalleresca ma anche dei sovrani. L'unico che può fare eccezione e che può fare cavaliere un non-figlio-di-cavaliere è il re.
Nessuna nobiltà come ceto non può non essere ereditaria. Il solo fatto di nascere in questo ceto ben specifico (nobiltà di diritto) significa avere già un diritto. Questo è il momento in cui la cavalleria diventà "nobiltà".

Morris 16-06-2008 00.17.54

Regole condivisibili ma che a non tutti piacquero!

llamrei 16-06-2008 13.29.31

Certo, hai ragione Morris. Però....in un contesto come quello medievale...diciamo che si sono trovati un po costretti dalla situazione....;)

Morris 17-06-2008 00.18.25

Infatti, condivido, Milady.

llamrei 23-06-2008 20.19.32

Inizio della cavalleria
 
Ovviamente non si può "datare" con certezza il momento in cui ha avuto inizio la cavalleria: sappiamo comunque che le radici sono evidenti già in età barbarica, come già riportato.
Volendo proprio imputare una data approssimativa, si potrebbe prendere in considerazione quella della Battaglia di Adrianopoli 378: in questa battaglia si ha una prima presenza dell'uso delle staffe (origine mongola-cinese) che permetterebbe al guerriero-che-combatte-a-cavallo di comandare/guidare il cavallo con l'uso delle gambe ed avere quindi maggiore libertà nell'uso delle mani/braccia.

llamrei 20-07-2008 20.48.11

La cavalleria e la cultura cortese
 
Tra il XII e il XIII sec. si afferma la letteratura cortese. Gli esponenti di questo genere letterario, chiamati "trovatori", erano essi stessi dei cavalieri.

Bertrand be Born fu uno dei maggiori esponenti (possiamo anche citare Chretien de Troyes) e viaggiava tra la Francia e l'Inghilterra e nei suoi versi fa un esplicito elogio alla guerra. Vi cito alcuni versi e vi dò anche una sommaria spiegazione di essi.

Mi piace assai la gaia stagione di primavera, che fa spuntare foglie e fiori; e mi piace quando odo l'allegria degli uccelli che fanno risuonare il loro canto per il bosco; e mi piace quando vedo piantati sui prati tende e padiglioni; ed ho grande letizia quando vedo schierati per la campagna cavalieri e cavalli armati

(Bernard elogia la primavera in quanto proprio in primavera si combatte. Non si combatte in inverno)

E mi piace quando gli esploratori mettono in fuga la gente e i loro averi; e mi piace quando vedo venire dietro a loro una grande moltitudine di armati; e godo in cuor mio quando vedo assediati forti castelli e i baluardi rotti e sfondati e scorgo l'esercito sulla riva che è tutto intorno chiusa da fossati con palizzate di pali forti e fitti

(Bertrand era un cavaliere e combatteva egli stesso, effettuava saccheggi ed assedi)

E mi piace anche quando un signore è il primo all'assalto, a cavallo, armato, senza paura, chè, cosi fa acquistare ardire ai suoi con prode nobiltà. E poi che la mischia è ingaggiata, ciascuno deve essere preparato a seguirlo volentieri, chè nessuno ha alcun pregio fino a che non ha ricevuto e dato molti colpi.

(Elogia il signore che è colui che deve partire all'assalto per primo e dare quindi l'esempio ai suoi cavalieri)

(tratto da: Be'm platz lo gais temps de pascor - Bertrand de Born)

Nocturnis Lady 19-08-2008 10.06.42

Citazione:

Originalmente inviato da llamrei (Messaggio 2611)
Vi riporto questo breve passo tratto dal libro come da titolo in quanto mi ha fatto sorridere (nel senso buono, si intende ;) ) perchè nella mente di ognuno di noi si forma una sorta di icona-cavaliere, che a volte viene leggermente e simpaticamente scombussolata.

Vi riporto quanto segue e attendo vostri commenti in merito ;-)

"I cadetti di famiglia - per lo meno quelli che non entrano negli ordini ecclesiastici - privati di beni propri, vivono alla corte del fratello o, più spesso, dello zio o di un qualche parente più lontano e vengono "nutriti" da costui in uno stato di semidomesticità che li avvicina ai vasalli e più ancora ai servitori armati. Privi di moglie, essi coltivano in queste corti amori illegittimi e vi generano figli bastardi, creando cosi linee di discendenza nelle quali la loro "nobiltà", già diminuita, si diluisce e può andare perduta. E a questo ambiente di "giovani" in quanto non sposati, non sistemati, in cerca di identità, di dignità e di una ricca ereditiera, turbolenti e frustati, che Georges Duby e Erich Kohler attribuiscono l'origine delle nuove ideologie "cavalleresche", dirette contro chi possiede tutto, ovvero i loro padri e i loro parenti. Condividendo lo stato di dipendenza e le aspirazioni degli altri guerrieri della corte, di origine meno altolocata della loro, eessi predicano l'esaltazione dell'Avventura, la ricerca della gloria, il rifiuto della gelosia, l'amore cosiddetto "cortese".

Gentili genti, nel leggere con attenzione e gratitudine questo 3d.e desiderando discuterne in maniera più allargata ed approfondita, chiederei le citazioni delle fonti se non è impervio per voi poterlo fare.
Vi ringrazio del bel post.:Tudor-Knight-icon:

llamrei 19-08-2008 12.48.42

Citazione:

Originalmente inviato da Nocturnis Lady (Messaggio 3952)
Gentili genti, nel leggere con attenzione e gratitudine questo 3d.e desiderando discuterne in maniera più allargata ed approfondita, chiederei le citazioni delle fonti se non è impervio per voi poterlo fare.
Vi ringrazio del bel post.:Tudor-Knight-icon:

Milady, vi consiglio di leggere anche sopra il testo da voi quotato...vi è riportato titolo e autore.

Morris 19-08-2008 19.31.31

Lady Nocturnis, suvvia, anche se Lady llamrei avesse dimenticato le fonti, non sarebbe stato più soddisfacente, per Voi stessa, attendere un migliore e ideale pretesto per ricambiar della, di colei, innocente, sottolineatura?
Il Vostro carattere è forte, ma non Vi fate distrarre dallo stesso!
Sono pronto a sostenere le Vostre idee, se mi convinceranno...
....mi piacete...orsù dunque allor...perdonatemi!

llamrei 19-08-2008 20.18.31

Citazione:

Originalmente inviato da Morris (Messaggio 3961)
Lady Nocturnis, suvvia, anche se Lady llamrei avesse dimenticato le fonti, non sarebbe stato più soddisfacente, per Voi stessa, attendere un migliore e ideale pretesto per ricambiar della, di colei, innocente, sottolineatura?
Il Vostro carattere è forte, ma non Vi fate distrarre dallo stesso!
Sono pronto a sostenere le Vostre idee, se mi convinceranno...
....mi piacete...orsù dunque allor...perdonatemi!


Sir Morris: evidenzio il fatto che non ho dimenticato la fonte: è la signora che ha dimentica di leggere il titolo.

La sottolineatura è dovuta a tutti: e soprattutto a coloro che la "sorvolano"....come si è visto....

Morris 19-08-2008 22.09.41

Infatti, Lady llamrei, mi sono espresso con un: "anche se avesse dimenticato".
Ho evidenziato a Lady Nocturnis la sua ingenuità, prodotta dal suo andar frettoloso e...impulsivo.

llamrei 29-10-2008 09.51.59

tratto da "Guglielmo il Maresciallo" di Duby

...La consuetudine di andare errando da soli esisteva solo nella finzione romanzesca. [ ]Nella realtà i guerrieri tremavano al pensiero di restar soli: l'isolamento li copriva di vergogna. Colui che si vedeva cavalcare senza compagnia faceva la figura di un pezzente o di un esiliato.

Merlino 17-08-2010 23.52.47

Un bel lavoro!
 
Ringrazio Lady Ilamrei per la pazienza messa a disposizione nella ricerca di tali documenti preziosi e di valore inestimabile al fine di concorrere ad un'approfondita quanto mai accurata ricerca a proposito di cavalieri, investiture e cerimonie di ogni foggia. A meno che non ho letto male però, mi sembra che sia stata sottovalutata, a mio parere e secondo le mie modestissime conoscenze, il fatto che la Chiesa di Roma e gli ideali cristiani spesso predicati da papi e vescovi abbiano giocato un ruolo assai determinante per far si che gli ideali di cavalleria, se prima si fermavano a battaglie e razzie, con l'età cortese trasfigurassero in un qualcosa di più aulico e nobile, più adatto ad una corte che ad un campo di battaglia, più adatto ad una città gloriosa come Camelot, piena di uomini d'onore e degni di nota per cortesia e gentilezza. Gli ideali cortesi infatti, se non vado errato, rispecchiavano non solo la difesa dei più deboli (come Madama ha già detto) ma anche una serie di norme di comportamento "regale" che nei secoli avvenire si sarebbe, credo, tradotto con il Dolce Parlare. In definitiva la Chiesa ha posto il cavaliere a servire il proprio signore seguendo però ideali cristiani. Prego tutti i lettori di codesto breve manoscritto di correggermi qualora errassi. Grazie! :Tournament-Horse::2handed:


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