Respirai a fondo, perchè metteva davvero alla prova la mia pazienza.
Lo seguii quando proseguimmo per un po' di palazzi e disse che lì viveva la sua padrona. "Crudele da parte tua approfittare, ma geniale" ammisi. Vidi allora di entrare, facendomi guidare da Lovercraft, pronta per fare la mia parte. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lovercraft guidò Gwen attraverso un vialetto, fino alla villa della sua ex padrona.
"Ora non ti resta che bussare, poi comincia lo show." Disse il furbo gatto. |
Roteai gli occhi, mentre attraversavo il vialetto e bussavo alla porta.
Non avevo mai fatto una cosa simile, ma a quanto pareva stavo facendo tante cose nuove, oggi. E sarebbe stato così finché fossi stata sulla Terra. Ma del resto, era per un bene superiore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Venne ad aprire una cameriera.
"Prego." Disse a Gwen. "Cosa desidera?" Guardando poi il gatto. "Oh, ma questo è Lovercraft!" Esclamò. |
Mi aprì quella che sembrava essere la cameriera.
"L'ho ritrovato ed ho pensato di accompagnarlo qui. La vostra padrona è in casa?" con tono gentile ed un sorriso, stringendo affettuosamente Lovercraft fra le braccia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Avevo sempre saputo che qualcosa non andava in me.
Lo vedevo nel modo in cui mi guardavano i miei genitori affidatari, e in particolari l’insopportabile vecchia, Zia Irina, che ogni volta che si presentava alla casa famiglia non faceva altro che insultarmi. Non che me ne fosse mai fregato niente, sia chiaro. Ma c’era qualcosa, qualcosa che non quadrava in quelle loro parole. Perché con i miei fratelli non si comportavano così? Intendiamoci, non è che non li insultassero, ma usavano degli insulti diversi, degli appellativi meno coloriti, o perlomeno meno evocativi. La verità è che ho sempre voluto saperne di più, sentivo che dentro di me c’era qualcosa, qualcosa di segreto, di nascosto e bramavo più di ogni altra cosa far luce su quel mistero. Ecco perché passavo tutto il mio tempo libero in biblioteca. Oltre al fatto che mi permetteva di imparare un sacco di cose su tutto e che nessuno poteva rimproverarmi perché (a quanto ne sapevano loro) ero lì per fare i compiti di scuola e studiare. Puoi mai rimproverare una ragazzina che non fa altro che studiare? (Sì, lo facevano lo stesso, ma dovevano contenersi perché infondo sapevano anche loro di essere dalla parte del torto. La Libera Biblioteca Civica di Uaaropolis era il mio regno. Mi aggiravo tra gli scaffali come una regina tra le stanze del suo palazzo, accarezzando i volumi, ognuno dei quali poteva essere mio, uno a uno, senza limitazione alcuna. Lì non valeva l’autorità di Mother Tatalh, non valevano le sue regole, ma solo le mie. E in quelle pagine polverose, dove mi immergevo per pomeriggi interi, trovavo cose che non mi sarei mai immaginata, cose che nessuno mi raccontava a scuola, cose che erano ormai sepolte dalla coltre del tempo. Avevo anche fatto amicizia con la bibliotecaria, una simpaticissima signora che mi aveva preso in simpatia, anche se non ho mai capito bene perché. Mi guardava in un modo strano anche lei, anche se completamente opposto rispetto ai miei “genitori”, un modo dolce e protettivo. Forse fu proprio per questo che mi permise di andare a curiosare nella sezione proibita, un giorno in cui non c’era nessuno, e poi un altro, e un altro ancora. Era un pomeriggio di marzo, uno di quelli in cui la primavera comincia a fare capolino dolcemente dai vetri, invitandoti a lasciare i libri e andare a passeggiare in giardino. Ancora ricordo quando quella traccia era arrivata nelle mie mani, quando avevo letto quel nome, quella parola sussurrata, che aveva contorni sinistri e oscuri, che veniva però pronunciato con timore. Ancora sorrido se ripenso a quante cose siano cambiate da allora. Il treno avanzava lento mentre il panorama mutava rapidamente intorno a me. Mi sembrava di essermi assopita un secondo eppure qui era tutto diverso, la grande città aveva lasciato il posto a sterminate foreste, a casupole sperdute l’uno dall’altra e tutto attorno a me aleggiava un’aria spettrale. Sì, non che i Carpazi avessero mai avuto la nomea di luogo esotico, soleggiato e di villeggiatura, eppure era qui che conduceva tutto, qui aveva origine ogni cosa. E io dovevo sapere, dovevo scoprire la verità sulle mie origini. La voce metallica annuncia la mia fermata mentre sono ancora assorta nei miei pensieri, così devo raccogliere tutto in fretta e furia e scendere di corsa. Sono intenta a non inciampare e solo per questo non lo vedo subito, ma è una frazione di secondo, perché poi alzo gli occhi. Eccolo lì, imponente, sinistro, qualcuno dice persino maledetto, infestato da demoni e da fantasmi. Il Castello della Cruna del Lago. Si ergeva sopra la collina, da cui dominava tutta la valle. Per sette secoli era stata la dimora dei signori della valle, i Thritbeth una famiglia la cui nobiltà affondava le radici addirittura ai tempi agli albori del tempo, e che si diceva avesse una predilezione per le arti magiche. Erano mesi ormai che non facevo altro che documentarmi su di loro, libri, testimonianze proibite. Già, proibite. Perché quando Uaarania aveva preso il potere aveva voluto cancellare ogni singola traccia di nobiltà, compresi naturalmente i signori della Cruna del Lago. La voce del taxista mi scosse da quei ricordi e mi riportò bruscamente al presente. Un presente in cui le cose erano molto diverse da allora. Io ero diversa, e quasi mi faceva pena quella piccola ragazzina spaventata ma tanto determinata che era andata a cercare risposte in quel castello lontano. Lo sapevo, oh eccome se lo sapevo. Ora quel castello mi apparteneva, così come mi apparteneva ogni cosa che volessi. E io appartenevo a Lui. Per quello ero qui, a New Chase City, e mi dirigevo a passo spedito verso il Museo di Storia Religiosa. Com’ero diversa da quella ragazzina senza passato e senza futuro che aveva varcato le porte del castello. Una vetrina rifletté la mia immagine e mi strappò un sorriso. Se mi fossi guardata allora non mi sarei riconosciuta. Lui era lì, accanto a me, dentro di me, sempre. Quel potere sconfinato non mi lasciava mai, e mi guidava sempre. “Andiamo a riprenderci anche questo pezzettino di noi!” sussurrai alla mia immagine riflessa. Era vicino, lo sentivo, lo percepivo, e anche questo piccolo tassello del puzzle sarebbe diventato mio. D’altronde, ero diventata la massima esperta dei Thritbeth mica per niente, i miei lunghi studi in storia, storia dell’arte e le numerose specializzazioni servivano unicamente a quello scopo. La vendetta. Arrivai davanti al museo senza quasi accorgermene, alzando poi lo sguardo per osservarne la facciata. Sentivo la reliquia chiamarmi, bruciarmi dentro. Lo sentivo dentro di me impaziente di riaverla. Così varcai la soglia, ed entrai nel museo. “Sono la dottoressa Destresya Reign, mi stanno aspettando!” sentenziai, rivolta a un addetto della portineria, mentre riponevo gli occhiali da sole nella borsetta. https://static-ca-cdn.eporner.com/ga...2_296x1000.jpg |
"Si prego, si accomodi." Disse la cameriera a Gwen, invitandola ad entrare in casa, mentre Lovercraft faceva eco alle parole della sacerdotessa con un lento miagolio.
La ragazza e il gatto furono così lasciati ad attendere in un ampio salone, nel quale arrivò dopo qualche minuto la padrona di casa con aria teatrale e ansiosa. "Oh... il mio gattino!" Raggiungendo Gwen e prendendo il gatto fra le braccia. "Cattivone!" Stringendolo a sè. "Non farmi più prendere un simile spavento!" Ridendo sollevata. "Chi è lei, ragazza?" Poi a Gwen. "Devo a lei il ritorno del mio Lovercgraft?" "Buongiorno, dottoressa." Disse il custode del museo a Destresia, per poi lanciarle un lungo sguardo lascivo e interessato quando la giovane donna si avviò verso il suo ufficio. Qui il direttore del museo le aveva fatto trovare sulla scrivania i fascicoli e i documenti da lei richiesti, circa una nuova serie di reperti paleocristiani giunti da poco. Tra quei fascicoli c'era anche catalogato ciò che lei cercava: la Croce di Clodoveo. Si trattava di un antichissimo monile, risalente ai secoli bui del Medioevo ma mai davvero datato con certezza, di origine certamente germanica e raffigurante una Croce d'oro e gemmata che secondo la tradizione Clodoveo finse di donare all'arcidiavolo Malabolgia in cambio della prima cattedrale Cristiana del regno Franco. Non avendo ricevuto la sacra Croce, Malabolgia maledì i Merovingi, rendendoli dopo Clodoveo la dinastia più miserabile della storia e da cui non sarebbe mai disceso nessun grande uomo. |
Annuii ed entrai in un salone grande ed elegante.
Aveva una bella faccia tosta il gatto a lamentarsi. Appena un attimo dopo arrivò la donna, che mi prese Lovercraft dalle braccia. "In effetti sì, ho scoperto che lo stavate cercando e sono venuta a riportarvelo" sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh, che cara ragazza..." disse sinceramente la donna a Gwen, con quel suo modo di fare a metà fra la pinguedine e il teatrale "... ma allora lei merita il mio riconoscimento e una ricompensa!"
|
"Oh, ma ci mancherebbe! Non vorrei assolutamente disturbare e approfittare della vostra gentilezza, proprio ora che sono appena arrivata in città, sapete..." con un sorriso mortificato.
Non sapevo se stavo andando bene oppure no, ma mi sarei impegnata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma non sia sciocchina." Disse divertita la donna a Gwen. "A maggior ragione, essendo appena arrivata in città, le occorrerà aiuto. Magari un pò di denaro potrà farle comodo, no?"
|
Stava funzionando?
Pareva di sì. Forse, ero più brava di quanto pensassi, anche se non era molto onesto. Comunque fosse, ricordai ciò che il gatto mi aveva detto di fare. "Dite sul serio?" sgranando gli occhi "No, no, siete così cara, ma non posso accettare... Sapete..." sospirando "Mi è stato insegnato dalla mia famiglia a non approfittare mai della gentilezza altrui... Ed io... Cerco sempre di renderli orgogliosi di me... Cielo, non li vedo da così tanto tempo... sono anni ormai, si chiederanno cosa mi sia successo..." con un altro sospiro, mentre scuotevo drammaticamente il capo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh, povera ragazza..." disse impietosita la donna a Gwen "... quindi sei sola in città? Lontana dai tuoi affetti... e dimmi..." ora intenerita le dava del tu con tono affettuoso "... hai un posto dove andare?"
|
Non appena vidi il plico sulla scrivania capii che finalmente era il mio giorno fortunato.
O almeno, era quello che speravo. Se ne stava lì in bella vista. Mi sedetti senza nemmeno andare a prendere il caffè. Lo sentivo quanto era impaziente. Iniziai a guardare quei fogli, a passarli uno per uno. Era proprio lei, la Croce di Clodoveo. Ancora non sapevo a cosa gli servisse esattamente, ma sapevo quanto lo desiderasse, quanto lo bramasse. Ed era lì, vicinissimo, a un passo da noi. Sorrisi, mi sistemai in poltrona e mi misi a leggere la scheda del catalogo, in fermento. |
Cavoli, funzionava davvero, benedetto gatto.
Continuavo a pensare che fosse crudele, ma tremendamente utile. "No, io... Sono arrivata oggi... Il mio è un paese davvero molto piccolo, all'altro capo di mondo, c'erano stati degli attacchi e vago da quando sono fuggita, non ho mai un posto dove stare..." scuotendo ancora la testa, con un tono ancora più convincente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh, ma ragazza mia..." disse la donna tutta impetosita "... ma allora potrai restare qui, fino a quando lo vorrai!" A Gwen. "Dopotutto non posso certo lasciarti in mezzo ad una strada!" Prese il gatto e lo guardò ridendo. "Dico bene, gattino mio?"
E Lovercraft miagolò. Destresya prese il fascicolo riguardante il monile e cminciò a leggere tutto ciò che era riportato sull'importante reperto. Ma mentre i suoi occhi scorrevano su nozioni di storia, di arte e religiosi risalenti al periodo dei regni romano-barbarici, in lei si fece largo un senso di sconforto e di inquietudine, fino a quando una voce si udì dal pronfondo della sua anima: "Il cuore della Croce cela parole e ogni voce!" |
Quasi non scoppiai a ridere quando Lovercraft miagolò.
"È davvero più di quanto farebbe chiunque altro, non so come ringraziarvi, anche a nome della mia famiglia, sarebbero certamente commossi" annuii, con la mano sul petto. Era fatta, arriva, non vedevo l'ora di scoprire cosa sarebbe successo d'ora in avanti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bene bene." Disse annuendo la donna a Gwen, per poi chiamare la cameriera. "Claretta, accompagna questa ragazza in una delle camere degli ospiti. Resterà con noi per un pò. Oh..." guardando poi Gwen "... non conosco ancora il tuo nome, sai? O forse me l'avrai detto, ma ho una pessima memoria!" Ridacchiando.
|
Chiamò la cameriera per accompagnarmi nella mia stanza e capii che era fatta.
Era stato semplice, a dir poco. Esattamente come lo era stato trovare quel ragazzo, anche se subito dopo l'avevo perso. "Mi chiamo Gwen" risposi sorridendo ed alzandomi dal divano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Molto piacere, Gwen." Disse la donna. "E benvenuta. Ora va con Claretta."
La cameriera accompagnò così Gwen al piano superiore, mostrandole una camera molto carina, arredata con un certo gusto e dal cui balcone si poteva avere una deliziosa vista sul giardino e su quella zona della città. |
Annuii e seguii Claretta nella camera.
La stanza era onestamente molto bella, specie per la vista sul giardino, infatti non persi tempo ad affacciarmi. In tutta questa missione, ogni cosa sembrava facile e complessa al tempo stesso e se c'era una cosa che sapevo bene, era che non avessimo molto tempo. Io, soprattutto, non avevo tempo. Avrei dovuto sbrigarmi e sperare di concludere qualcosa la prossima volta che avessi rivisto Elv, alla sua successiva impresa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre Gwen era a guardare il giardino dal balcone, sulla ringhiera, con un balzo dagli alberi di fronte, arrivò Lovercraft.
"Ehi, genio, vedo che sei riuscita a farti ospitare." Disse accucciato sulla ringhiera. "Ad n certo punto ho temuto di dover prendere io la parola per perorare la tua causa." Saccente il gatto. |
Sobbalzai vedendo Lovercraft arrivare dagli alberi di fronte.
"Ce l'abbiamo fatta e tanto basta, smettila di lamentarti" borbottai, sentendolo straparlare come al solito. "Anzi, la tua padrona sembra molto gentile. Sei tu ad avere un pessimo carattere" asserii, con convinzione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bah..." disse Lovercraft a Gwen "... io, ti rammento, sono un saggio monaco abituato all'armonia della meditazione e alla spiritualità dei riti del mio monastero." Con alterigia il felino. "Comunque, ora che ti ho fatto guadagnare ospitalità qui, prima di riprendere a cercare quel bell'imbusto che si arrampica sui muri dei centri commerciali, credo sia ora che tu possa sdebitarti col sottoscritto. Non intendo mangiare ancora crocchette per gatti, quindi va in cucina e fatti preprare da Claretta un paio di panini con melanzane al sugo e polpette di carne. Nessuno sa farli come lei. Poi con la scusa di volerli mangiare in camera torna qui e io mi farò ena bella abbuffata!" Divertito.
|
Sospirai massaggiandomi le tempie, perchè era davvero troppo da sopportare, quel piccolo animaletto.
Ebbe poi anche l'audacia di ordinare da mangiare. Incredibile davvero. Sbuffai ed uscii dalla stanza, in cerca di Claretta, per avere il cibo richiesto dal principino peloso che avevo in camera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen scese al pianterreno e trovò Claretta intenta a pulire nel salone.
|
La domestica era intenta a pulire in salone, dunque sperai di non disturbarla.
"Scusatemi" dissi, avvicinandomi "Volevo sapere se potevo mangiare qualcosa. Anche qualcosa di veloce, un panino, magari" dissi gentilmente, sorridendo educata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma certo." Disse sorridendo Claretta a Gwen. "Che panino vuole le prepari?" Gentile lei.
|
Non potevo rispondere come Lovercraft mi aveva detto, poichè sarebbe suonato troppo sospetto, ma uno sforzo potevo farlo.
"Oh, non saprei. Avete carta bianca. Se siete a servizio della signora, di sicuro saprete cucinare più che bene" ridacchiando. "Stupitemi con una vostra specialità" divertita ed incoraggiante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Vista l'ora magari uno spuntino con un panino sarebbe l'ideale." Disse Claretta a Gwen. "Come lo gradisce? La mia specialità sono i panini con polpetta." Ridacciando lei. "Vuole che ne prepari uno caldo per lei?"
|
"Sembra buono!" ammisi "Non vedo l'ora di assaggiarlo" annuii.
Perchè dalle descrizioni che avevano fatto, quei panini sembravano davvero ottimi. "Sono tipici del posto oppure è il vostro cavallo di battaglia?" chiesi curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sono anche tipici e sono pure la mia specialità." Disse con ogoglio Claretta a Gwen. "Ne preparo subito uno."
Poco dopo la cameriera consegnò a Gwen un appetitoso panino e un bicchiere di Coca Cola ghiacciata. https://www.ligurianotizie.it/wp-con...307-WA0001.jpg |
Ascoltai interessata annuendo, mentre lei preparava quanto richiesto.
"Accidenti che profumo, siete veramente brava a cucinare" dissi ammirata, sentendo il profumo del panino e soprattutto della carne. "Vi ringrazio tanto, vado a mangiare in camera" sorridendo e portando il panino ed il bicchiere nella stanza. "Avevi ragione, gatto, quella donna sa davvero il fatto suo" annuendo con convinzione "Ma mi sa che dovrai dividere la ricompensa" con un sorriso divertito, dando metà panino a me e metà a lui. Lo addentai ed era semplicemente divino. "Paradisiaco, davvero" scuotendo la testa incredula. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ehi, un momento..." disse il gatto a Gwen "... io ne volevo due di panini e tu me ne porti solo metà da dividere con te?" Protestò. "Bah..." rassegnato, per poi addentare la sua metà di panino "... ho una fame..." mangiando con voracità il felino "... mi mangerei anche gli zebedei di un demone..." masticando "... ma perchè diamine non me ne hai portati due?" Leccandosi i baffi.
|
"Per l'amor del Cielo, sei un pozzo senza fondo, per caso?" dissi, anche se io stessa ne avrei mangiati un'infinità.
Presi poi un sorso dalla bevanda fredda ed era buonissima anche quella. "Questa cosa crea dipendenza" commentai, riferita alla bibita. "Potresti andare tu la prossima volta ad ordinare da mangiare, sai Claretta che faccia farebbe?" sarcastica. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ah-ah..." disse sarcastico il gatto a Gwen "... molto spiritosa." Leccandosi i baffi. "Comunque, visto che questo era solo un assaggio, credo che svuoterò il frigo stanotte." Bevendo la Coca Cola dal bicchiere come fosse una ciotola. "Eh, abbiamo la TV in camera!" Indicando il televisore. "Accendila, magari becchiamo una bella serie TV. Io adoro quelle con i supereroi!"
|
"Povera signora, chissà quanto la farai penare..." commentai.
"Ma allora!" esclamai, quando bevve dal mio bicchiere "Disgustoso..." mormorai con una smorfia, guardando la mia povera bevanda. "Ti sembro pratica di questi aggeggi, per caso?" dissi, laconica, non sapendo da dove cominciare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quanto sei antica..." disse sbuffando il gatto a Gwen "... guarda e impara." Saltando fino al televisore, per poi premere con la zampa sul tasto dell'accensione del telecomando, facendo accendere il monitor della TV.
"Fatto!" A Gwen. "Ora cerchiamo una bella serie TV..." Ma in TV davano il telegiornale e sullo schermo c'era il volto di Elv. |
"Scusami se ho vissuto gran parte della mia vita in un tempio praticamente in un altro mondo" scuotendo la testa.
Riuscì ad accendere la tv, mentre io memorizzavo il suo gesto ed un attimo dopo apparve il viso di Elv. "Sì, è davvero magico, quell'aggeggio" dissi con ironico sarcasmo, ascoltando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lovercraft però non si accorse di Elv in TV e continuò a cambiare canale, così Gwen si ritrovò a fissare la pubblicità della Jeep che sponsorizzava la Juventus.
https://www.motorionline.com/wp-cont...1-1024x683.jpg |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 22.10.26. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli