Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 28-02-2020 22.58.39

Cominciarono a cantare strane nenie, filatrocche in un antico idioma dimenticato, mentre conducevano in quella inquietante processione Gwen ed Elv verso quel gigantesco pupazzo di legno.
In breve i 2 ragazzi furono legati alle mani ed ai piedi e poi issati con delle carrucole fin all'altezza del petto di quel pupazzo, facendoli infine entrare in un'apertura che poi si richiuse.
Ora erano intrappolati all'interno di quel gigantesco idolo ligneo.
"Vai, piccola mia..." disse dolcemente Tatiana a sua figlia "... fa ciò che devi..."
La bambina allora con la torcia diede fuoco alla paglia ai piedi del grosso pupazzo, facendo così accendere quell'immenso altare sacrificale agli idoli pagani dell'isola.
"Voglio bruciarci vivi!" Gridò Elv a Gwen.
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Lady Gwen 28-02-2020 23.05.43

Quei folli ci legarono, issandoci con delle carrucole fino al petto della statua, mentre cantavano delle nenie inquietanti
Alla fine, ovviamente, la donna diede ordine alla figlia di accendere la costruzione.
"Grazie Elv, sei molto didascalico, vedo!" esclamai esasperata.
"Dobbiamo trovare un modo per liberarci, deve essere! Saranno folli, okay, ma Dio, siamo scampati alle situazioni più assurde, non possiamo farci mettere fuori gioco così!" dissi ancora, per cercare di fare qualcosa di utile e non farmi prendere dal panico.

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Guisgard 28-02-2020 23.29.37

Il fuoco avvolgeva sempre più la struttura in legno che rappresentava l'anima del gigantesco pupazzo, mentre il fuo saliva volecemente nella gabbia in cui erano rinchiusi Gwen ed Elv.
"Io..." disse Elv tossendo "... io non vedo... vie d'uscita..."
Anche lei cominciò a tossire, con gli occhi che rossi cominciavano a lacrimare e a bruciare, mentre era sempre più difficile respirare.
quelli sotto, cantando e ballando, festeggiavano il sacrificio ai loro dei.

Lady Gwen 28-02-2020 23.34.06

Cominciammo a tossire, gli occhi bruciavano, mentre il fuoco saliva alla stessa velocità delle cantilene di quei pazzi.
"Dobbiamo... Dobbiamo farcela..." arrancai "Ti amo, Elv..." dissi ancora, mentre l'aria nei miei polmoni diventava sempre più incandescente e pesante.


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Guisgard 28-02-2020 23.46.38

Il fuoco avvolgeva sempre più il pupazzo, in un Averno di fiamme, davanti ai canti ed ai balli di quei fanatici.
"Gwen..." disse Elv con un filo di voce "... ti... amo... anche io..."
Poi il pupazzo finì completamente avvolto dal fuoco, fino a consumarsi insieme al suo blasfemo sacrificio di sangue.
https://steemitimages.com/p/FxX5caie...=fit&width=640

Lady Gwen 28-02-2020 23.50.49

Ormai il decadimento di quel fantoccio formato extra large era inesorabile, inarrestabile ed inevitabile.
Beh, avevamo vissuto una bella vita insieme, anche se speravo che fosse più lunga, avevamo fatto ciò che volevamo e l'avevamo fatto insieme, cosa più importante.
E soprattutto, ci eravamo amati come forse nessuno aveva fatto mai.
Non era una bella morte, ma contava come avevamo vissuto e dopotutto andava bene così.
Alla fine, il fantoccio si consumò del tutto.

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Destresya 29-02-2020 00.08.59

"Maledizione!" Imprecai tra i denti nel sentire quella comunicazione.
Guardai l'addetto e dissi che avevo avuto un contrattempo.
Presi il ragazzo per il braccio e lo riportai verso la banchina, dove il mio veicolo mutaforma stava aspettando.
Quando fummo sufficientemente lontani gli parlai.
"È arrivata una nuova comunicazione dai Timemaster, il demone ha lasciato quest'epoca!" Gli spiegai "Dobbiamo tornare sulla nave, ti riporterò a casa e proseguirò verso la prossima epoca! Sarai contento, mi hai rallentato e ho perso l'opportunità di combattere il demone che distruggerà il nostro futuro!" Scuotendo la testa.

Guisgard 29-02-2020 00.12.34

Il filmato terminò e la luce fu riaccesa nello studio di montaggio.
"E questo è quanto." Disse Minsk, accendendosi una sigaretta. "Il fanatismo di quell'isola ecco a cosa portava. Alcuni erano arrivati ad Afragolopolis ed erano stati i responsabili degli atrici delitti scoperti qualche settimana fa dalla polizia. Erano omicidi rituali, come quelli che compivano sull'isola, attirano le persone con la leggenda del torneo."
"Professor Minsk..." uno dei presenti "... e di quei 2 sacrificati nel grosso idolo di legno?"
"Abbiamo fatto riprese fino a poco prima che il gigantesco pupazzo di legno crollasse nel fuoco..." Minsk fumando "... alcuni dei militari giunti con noi hanno tratto in salvo i 2, anche se erano in condizioni serie, visto i danni causati dal fuoco, ma ora sono fuori pericolo di vita."
"Un altro suo successo, professore!" Un altro dei presenti.
"Il successo è di tutti, ma non è ancra conpleto." Mormorò Minsk. "Fino a quando al mondo ci sarà un solo fanatico religioso nessun uomo libero sarà davvero al sicuro."
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Fine episodio

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Guisgard 02-03-2020 15.46.29

IL CAVALIERE DI NOLHIAE



“Circondate Sion, giratele intorno,
contate le sue torri,
osservate le sue mura,
passate in rassegna le sue fortezze,
per narrare alla generazione futura:
questo è Dio,
il nostro Dio in eterno e per sempre;
egli è colui che ci guida in ogni tempo.”


(Salmo 48)


Gli amanti del macabro e del terrore prediligono i posti inquietanti e misteriosi, ma il vero mausoleo della paura è quello che agogna l'estrema periferia Ovest della città più potente del mondo, dove il Lagno bagna e taglia Afragolopolis e forma l'isoletta artificiale di Santa Maria del Ritorno, sulla quale sorge il luogo in cui i sensi cari ai peggiori demoni come l'illusione, la menzogna, la solitudine, l'ignoranza e l'odio si uniscono a generare la perfezione del male.
La più orribile delle visioni è un monumentale castello dalle fattezze gotiche che sorge lontano da ogni strada e distante da dove gli uomini liberi e civili possono vivere.
Con i suoi alti muri di cinta, i grotteschi doccioni dalle forme blasfeme e deformi, i bastioni ammantati di rampicanti e le torri simili a giganti assopiti, l'Imperium Nolhiae è la vera cattedrale della disperazione e dell'orrore, ultimo baluardo prima della porta degli inferi e forse baratro che divide il mondo dei vivi da quello dei dannati perenni.
L'Imperium Nolhiae è il penitenziario criminale di Afragolopolis, nel quale sono rinchiusi i più pericolosi e maledetti nemici di ogni Credo Religioso.
Chiunque, sano di mente e saldo nello spirito, si avvicini alla macabra fortezza comprende che essa è maledetta.
Giungendo dal Lagno la colonia penale emerge sinistramente dai fumi scuri delle industrie cittadine che circondano la periferia, come le membra di un cadavere putrefatto potrebbe affiorare dal suo sepolcro.
Risate stridule, grugniti grotteschi, mormorii ansimanti e grida di folle disperazione trasudano dai suoi muri, echeggiano fra le torri e percorrono la cupa e spettrale atmosfera che avvolge quell'ultimo girone infernale.
E' impossibile accedere all'isoletta di Santa Maria del Ritorno senza un permesso speciale firmato dal procuratore, dal sindaco o dal vescovo e nessuno può avvicinarsi all'Imperium Nolhiae a meno che non vi lavori o, per sua sfortuna, non ne sia ospite e prigioniero.
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Lady Gwen 02-03-2020 16.13.31

Quella mattina mi mossi per casa con indolenza, fastidio quasi, certame noia.
Odiavo quando lo zio mi obbligava a passare la giornata al penitenziario, era una tortura, specialmente oggi, che sapevo mi sarebbe toccato il servizio alla mensa.
Diceva che proprio noi, dall'alto della nostra posizione, dovevamo dare l'esempio, per non parlare di me, unica sua nipote, nonchè allevata come una figlia, e di questo certamente gli ero grata, dovevo mostrarmi gentile, generosa e caritatevole.
Certo...
Tanto poi ci stavo io lì in mezzo, non certo lui...
Era un susseguirsi di corridoi grigi, bui, squallidi, tutti uguali.
Mi fosse mai venuto in mente di commettere un crimine, di sicuro vedendo quel posto mi sarebbe passata la voglia, per paura di finirci dentro.
Non sapevo davvero come la gente rinchiusa lì avesse avuto il barbaro coraggio di delinquere e venire sbattuta a forza dentro una gabbia di cemento, filo spinato e crudeltà, sacrificando tutta la vita che potevano avere qui fuori.
Rimasi a ciondolare in casa fino alla tarda mattinata, poi poco prima dell'ora di pranzo mi preparai e mi feci accompagnare da Gerard, il nostro autista.
Già da lontano era possibile scorgere quella fortezza di cruda disperazione e follia.
Fosse stato l'illustrazione di un romanzo gotico, avrebbe potuto diventare quasi interessante, ma quando le cose erano reali erano più terrificanti che altro.
L'Imperium Nolhiae era un vero e proprio coacervo di pazzia, degrado e promiscuità, come se tutto il fallimento dell'umanità fosse concentrato lì dentro, in quelle mura gotiche e maestose.
Ogni kilometro che mi avvicinava al penitenziario, serviva a fare stringere ancora di più quel modo duro e inestricabile che mi opprimeva lo stomaco.
Oh ma avrei detto basta, un giorno o l'altro.
"Tesoro, ti pare che ti ci porterei, se tu rischiassi?" era solito ripetermi, ma non era questo il problema.
Quel dannato luogo sembrava in grado di corrompere anche le menti più salde e non stentavo a capirne il motivo.
Alla fine, giunsi all'edificio.
Il grande cancello nero si aprì, facendo entrare la nostra auto e subito una delle guardie che spesso mi accoglieva, una delle più fidate dello zio, mi accompagnò fino alla mensa, dove avrei iniziato un altro estenuante pomeriggio.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...29af4828b2.jpg

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