Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 01-10-2013 12.06.56

Gli diedi una pacca sul braccio "Fa poco lo sbruffone, tu... non credo affatto che quel Francesco sia Mirabole, anche se posso concordare sul fatto che sia insopportabile.. un ladro dovrebbe essere cauto, furtivo.. allontanare da sè i sospetti in ogni modo.. sai, mischiarsi tra la gente.. non attirarsi addosso l'odio dell'intera città a tutti i costi..." sospirai "...non sei stato un po' crudele? Voglio dire.. la pistola.. andiamo, lo so che è la tua arma preferita, che non sbagli un colpo e così via.. anche se.." lo guardai negli occhi sorridendo "...vuoi mettere l'eleganza, la passione, l'ardore di un combattimento di spada.." risi, piano "..lo so che non ti sporchi le mani però... morire per un colpo di pistola, può essere un attimo.. mah, le armi da fuoco non mi appassioneranno mai.. e il fatto che sia una vera frana ad usarle, non c'entra.." scossi la testa, sorridendo, avevamo fatto quel discordo centinaia di volte "....lo sai che quando hanno attaccato Castel Fiorito sono andata in battaglia con la spada sgauainata?" risi piano "..lì per lì mi sembrava una buona idea.. anche se non è stato esattamente come me l'aspettavo.. altro che l'odore e lo sporco nelle prigioni... ma sono stata miracolata, nonostante le due pallottole che mi hanno colpito in pieno sono ancora qui.. con qualche cicatrice.." sorrisi, guardando lontano.
Dovevo smetterla di pensare al passato.
"Beh.. tornando al mercante.. non lo so mi è parso solo strano, perchè... voglio dire.. non si odiano a morte tra Capomazda e Sygma? Non sono famose per essere il giorno e la notte? Certo, gli affari sono affari.. ma, guarda come ha trattato noi, appena entrati.. dopo quello che ha detto su uccidere borghesi credevo lo mandasse fuori a calci.. invece è stato gentile con lui.. e c'è un'altra cosa.. ristrutturare una cappellina... qui non siete tutti anticlericali? E se fosse un modo per avvicinarsi a Santa Felicita senza destare sospetti? Vabbè, probabilmente non è niente.. devi avermi contagiato coi tuoi sospetti.." sorrisi "..allora, adesso cosa facciamo? Non dovresti tirare un po' per riprendere la tua mira infallibile? Posso farti compagnia, se vuoi, così potrai continuare a prendermi in giro perchè non colpirei neanche un elefante...".
Un brivido mi attraversò la schiena, un duello era un duello, anche se Francesco non era abile con le armi e Roberto sì, c'erano mille cose che potevano andare storte, sopratutto con la pistola.
Un duello di spada poteva finire al primo sangue, ma con la pistola bastava mirare bene.
Tuttavia, non parlai dei miei timori a Roberto, l'avevo già fatto arrabbiare una volta quel giorno, e volevo evitare che pensasse che non avevo fiducia in lui.
Avevo solo paura, non potevo sopportare l'idea di perderlo.

Altea 01-10-2013 14.43.59

Ascoltavo attentamente le parole senza parlare...allora era chiaro che l'uomo che mi aveva consegnato quel biglietto non era Padre Fedele..e mi voltai verso la effige di Santa Caterina pensando a Mirabole.
Che strane casualità e che strana situazione...e a chi mai avevo confessato la verità su me stessa? Ma se quell' uomo mi aveva consegnato il biglietto del Cavaliere di Altafonte..doveva essere persona di fiducia.
Ed ebbi una ulteriore conferma sulle mie perplessità quando il prete parlò dei mori..."Oh si" iniziai a parlare "sono..i servitori di quel Cavaliere, Padre Fedele. Mi avete rassicurato..e scusatemi se vi sono sembrata inopportuna".
Feci un cenno col capo e mi congedai, allora stava arrivando...dovevo aspettare lì dentro ma la curiosità era tanta..volevo accertarmi da me, d'altronde mi sarei solo affacciata sul sagrato.
Aprii la porta e guardai dalla parte del ponte per accertarmi se veramente vi fossero i guerrieri e servitori del Cavaliere ed anche egli stesso.

elisabeth 01-10-2013 14.59.22

Fu l'uomo chiamato Velv ad avvicinarsi......era suadente...si la sua voce era suadente......chiusi gli occhi..sperando che quella vocina interna che ogni tanto ci parla....mi dicesse qualcosa......silenzio......quando avevo bisogno di lei non c'era mai........" Se vi parlassi del Purgatorio in terra.......dico cosa potrei parlare '..di un posto dove si espiano le colpe......vogliamo chiamare quel luogo prigione ?.......ecco, il Purgatorio e' la prigione....il punto e' che non hanno dato nome a quella prigione...non so quante ve ne siano a Sygma....o da qualche altra parte.......ma dovete cercarli,e fate in fretta......."........mi sentii in prigione...io ero in prigione.....non riuscivo a muovermi .....e anche il quadro sembrava aver perso la sua importanza..........rimasi seduta sulla sedia col mio sacco sulle gambe.....nessuno mi aveva mai chiesto nulla.....se stavo bene ,se stavo male...se avevo fame o freddo........mi vennero in mente quei grandi palazzi illuminati.....la gente ricca...le donne ben pettinate con abiti favolosi...i gioielli sfavillanti.........e l'attenzione dei loro signori...............Padre Anselmo....un pomeriggio....dopo aver parlato con lui delle stesse fantasticherie......mi disse che la libertà e l'amore che avevo io...quei Signori e quelle Signore non le conoscevano neppure da lontano......magari aveva ragione lui........ma in quel momento fu l'unica cosa a cui pensai.....unita al fatto che sarei voluta tornare a casa........i soldi infondo non sono tutto....il punto era che il tetto aveva bisogno di essere rimesso a nuovo e la provvidenza non si era ancora presentata....

Guisgard 01-10-2013 20.35.34

“Semplice...” disse Roberto a Clio “... perchè i de' Binardi e quelli come loro non sono soltanto clericali, ma anche filo Capomazdesi. In pratica disprezzano pure i borghesi di Sygma che nutrono anche solo un accenno di astio verso Capomazda.” Scosse il capo. “Quanto a Mirabole... io non credo che quel Francesco sia lui il vero ladro... probabilmente i de' Binardi formano la banda dietro cui si cela il vero Mirabole e di sicuro quel Francesco è il braccio e non la mente della banda... però se vuoi possiamo recarci a fare un giro a Santa Felicita e vedere cosa accade lì...” poi sorrise “... fammi capire... temi per me? Credi davvero che quell'idiota possa battermi con la pistola?” Poi rise. “Su, però se può farti sentire più tranquilla, dopo andremo a casa e mi aiuterai ad esercitarmi con la pistola. A proposito... mi occorrerà un padrino per assistermi al duello.”

Guisgard 01-10-2013 20.36.42

“Ma certo...” disse Velv dopo quelle parole di Elisabeth “... una prigione è l'ultimo posto in cui cercarli e per questo si nasconderanno lì come topi...” “Ci sono molte prigioni in queste terre, Velv.” Fece uno dei due che erano con lui.
“E inoltre” mormorò il terzo “non conosciamo bene il loro aspetto. L'unico indizio è la descrizione dei carcerieri, ma è molto vaga.”
“Noi però abbiamo un asso nella manica...” replicò Velv “... la nostra dama...” indicando Elisabeth “... milady, ascoltatemi...” rivolgendosi poi a lei “... voi avete viaggiato con loro, dunque ricorderete di certo il loro aspetto... aiutateci a catturarli ed avrete una parte della taglia... cosa ne pensate?”

Guisgard 01-10-2013 20.44.47

Una carrozza attraversava la città.
All'interno vi erano due uomini.
Uno teneva in mano uno specchio e permetteva all'altro di specchiarsi.
“Com'è andata, signore?” Chiese a colui che si specchiava.
“Bene...” annuì all'altro, togliendosi la parrucca “... nessuno mi ha riconosciuto...” per poi staccare dal suo viso la cera e la finta barba “... e se neanche loro si sono accorti di nulla, allora davvero il Tempo è il mio miglior alleato...” pulendosi il viso “... del resto chi era quel ragazzo? Nessuno è davvero indispensabile... nessuno viene mai rimpianto...”
“Avete degli ordini, signore?” Domandò il servitore.
“Si...” fece lui “... recati alla chiesa, sai cosa fare...”
“Si, signore.”
“Ci ritroveremo a casa più tardi...”

Altea intanto si era affacciata sul sagrato della chiesa e vide sul ponte le guardie orientali del cavaliere.
Quelle stavano come sentinelle e presso di loro vi era una giovane fanciulla che subito Altea riconobbe.
Era Eilonwy, la nipote del banchiere Accio.
“Si, damigella...” disse il capo delle guardie ad Eilonwy “... tra breve il nostro padrone sarà qui... ci ha detto che doveva recarsi in questa chiesa...”
E proprio in quel momento sul ponte apparve un uomo a cavallo.
Era il Cavaliere di Altafonte.
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elisabeth 01-10-2013 21.05.11

E certo....io ero l'asso nella manica...li avevo visti in volto.....li avevo visti certo che li avevo visti.....mi assali' un brivido lungo tutta la schiena, tanto che rabbrividii.......avevo come strane sensazioni ......." Si li ho visti molto bene.....ma chi mi garantisce che mi darete la mia parte ......e che sarò accompagnata sana e salva sino a Camelot ?....Priore...garantite voi per questi Signori ?......hanno tentato di approfittare di me...eppure colui che chiamavano il Capo....me li ha tolti da dosso come si fa con le zecche sulle bestie........lui almeno ha fatto questo per me....e loro chi sono.......Padre.....vi chiedo ancora......garantite per loro ?....."....

Altea 01-10-2013 21.09.06

Padre Fedele aveva ragione...sul ponte vi stavano i servitori del Cavaliere ed assieme a loro vi era una dama..focalizzai meglio e la riconobbi..era damigella Eilonwy, la festeggiata dell'altra sera...che strana coincidenza!!
Speravo non mi avesse vista...nessuno doveva vedermi..altrimenti non avrei avuto occasione di parlare con lui.
Dopo un pò fui distratta da dei rumori di zoccoli e sopra il ponte apparve improvvisamente il Cavaliere di Altafonte.
Subito entrai nella chiesa di San Giovanni e mi sedetti sulla prima panca in fondo, in modo tale mi vedesse appena fosse entrato..e potevo parlare senza disturbare..e passando indisturbata.
Iniziai a torcermi le mani, la tensione iniziò a impadronirsi di me...avrei avuto il coraggio di raccontargli tutto? Nuovamente...come avevo fatto con quel uomo incappucciato.
Sospirai...e mi chiedevo cosa avrei mai, poi, preteso da lui dopo la mia confessione...un posto sicuro dove nascondermi...non capivo come mai mi ero fidata di quel Cavaliere a prima vista, forse perchè la sera prima al ballo tra tante facce uguali, lui sembrava l'unico differente dagli altri.

Clio 01-10-2013 23.15.55

"Ah, capisco.. quant'è complicata questa tua città..." annuii "...mi sembra una buona idea andare a curiosare a Santa Felicita, almeno vedrò questo posto di cui tutti parlano..".
Arrossii leggermente alle sue parole sul duello "...certo che sono in pena per te... lo so che sei un asso con la pistola ma, beh.." distolsi lo sguardo, per evitare che Roberto mi leggesse nell'animo.
Era sempre stato abile, questo era innegabile, ma il mercante aveva talmente tanta rabbia, e non prometteva nulla di buono.

Sentii delle voci provenire dallo spiazzo dietro il roseto, mio fratello non era solo.
Mi avvicinai, incuriosita e lo trovai in compagnia di un ragazzo dal portamento elegante, riccamente vestito.
I mossi capelli d'ebano gli arrivavano quasi alle spalle, e negli occhi ambrati riluceva un'espressione vivace.
Stavano ridendo gaiamente, e mi chiesi il motivo di tanta allegria. Era raro che mio fratello si intrattenesse con qualcuno così allegramente, nonostante il suo comportamento disinvolto, faticava a fidarsi delle persone.
Nel vedermi arrivare, Diomede si girò verso di me, cercando di ricomporsi.
"Ah, sei arrivata.." disse, sorridendo.
"Hai compagnia.." assentii.
Lui si limitò ad annuire e a indicare l'altro ragazzo "...ti presento il conte Roberto Fiosari... Roberto, questa è la mia sorellina Clio...".
Il giovane alzò lo sguardo e il suo viso venne illuminato da un sorriso che non gli vidi mai più.
Mi avvicinai per porgergli la mano da baciare.
"Possibile che non possa passeggiare nella mia proprietà senza incontrarvi?" sorridendo a mia volta.
Lui si limitò a sorridere, e ad accostare la mia mano alle labbra.
"Vi siete già incontrati?" disse Diomede, guardando torvo Roberto per un momento.
Lui annuì e mi guardò intensamente. Da quando ero arrivata non aveva ancoa pronunciato una parola.
"Ma sì.. è il fesso che si è fatto soffiare il cervo sotto al naso, la settimana scorsa.. te l'avevo raccontato.." dissi, ridendo appena "..anche se me lo ricordavo più loquace..".
Lui si inchinò, come se gli avessi fatto un complimento.
Diomede parve più rilassato "..strano, Roberto ha un'ottima mira..".
"In realtà era tutto calcolato.." disse il Fiosari, ritovando la voce "...era una tattica per rivedervi, milady.." strizzando l'occhio.
Non potei fare a meno di sorridere "...ma davvero... e, ditemi.. dove speravate di rivedermi se nemmeno sapevate chi ero?".
Per un momento, mi fissò negli occhi, senza dire nulla "...beh, poco importa.. non solo vi ho rivista, ho perisno ballato con voi.." sussurrò quasi.
"Non per mia volontà, magra consolazione.." dissi, senza smettere di sorridere.
"Allora, alla prossima occasione dovremo rimediare.." disse, dolcemente.
"Non ci conterei tanto..." si intromise Diomede, guardando prima lui e poi me "...dovrai vedertela con me, conte.." disse, ridendo.
"Ma davvero?" rispose l'altro, intuendo il tono scherzoso "Cominciamo subito, allora..".
Diomede annuì "Roberto è abile con le armi da fuoco, gli ho chiesto di insegnarmi.. so che nostro padre non vuole.. ma.. il mondo sta cambiando, non possiamo combattere con le spade contro i cannoni...".
"Attento a ciò che dici.." dissi, fingendomi seria. Nostro padre era ossessionato dalla pace, non tollerava che si parlasse dell'ipotesi di una guerra.
"Allora, siete dei nostri, altezza?" mi chiese Roberto, con mia grande sorpresa.
Spalancai gli occhi, possibile che avesse capito com'ero? Ci conoscevamo appena.
Normalmente, se Diomede si allenava con qualche giovane rampollo io dovevo starmene lontana.
Guardai Roberto "...io detesto le armi da fuoco.. sono rozze e dozzinali.." risposi, come indispettita ma nascondendo un sorriso.
"Non ne sarei così sicuro.." disse Roberto.
"Lascia stare, con lei è una battaglia persa.. ma le armi le servono solo come divertimento.. non dovrà mai affrontare un duello.." disse Diomede, sapendo di farmi infuriare.
"Oppure temete di non esserne capace, milady? Voglio dire.. infondo, siete una fanciulla.." incalzò l'altro "..anche se differente da tutte quelle che ho conosciuto finora.." sussurrò, cambiando tono.
Scossi la testa "...e sia, quanto può essere difficile?" mi arresi, con un sorriso.


Da allora eravamo diventati inseparabili, quasi Roberto fosse veramente nostro cugino.
Lui ci aveva dimostrato quanto fosse capace, e Diomede lo aveva uguagliato in fretta, soltanto io non ero mai riuscita a migliorare.
Sorrisi, pensando a quanto mi arrabbiassi ogni volta che non colpivo il bersaglio, nel sentire le loro risate sommesse.
"Allora, ti serve un padrino eh.. a chi pensi di chiederlo? Fossi un uomo lo farei io, ma questo già lo sai... in ogni caso verrò con te quel giorno, non si discute.. anche solo per fare da testimone.. non me lo perderei per nulla al mondo..". E gli feci l'occhiolino.

Eilonwy 02-10-2013 00.01.07

Senti arrivare da dietro qualcuno.
E lo vidi...sì...vidi il Cavaliere d'Altafonte a cavallo.
Era bellissimo come al solito!
Mi scossi e dissi:"Oh buongiorno Cavaliere! Scusate se ho spaventato un po' i vostri uomini, pensavo che fossero briganti o profanatori di chiese. Qual buon vento vi porta qui?" sembrava torvo, ma allo stesso tempo soddisfatto"Io ero qui ad allenarmi a scherma e a tiro con l'arco. Non vedo l'ora di battermi con Mirabole!" dissi con coraggio e con vivacità.

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