Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 20-06-2018 01.53.54

"Non piangete..." disse Elv a Gwen "... siete molto bella e la vita vi sorriderà... io invece" toccandosi il viso "resterò sfigurato a vita... la bestia, dicono mi ha portato via metà faccia... e con essa tutti i miei ricordi... la mia vita... non so più chi sono..." mormorò.
In quel momento entrarono il Frate e la suora.
"Avete fatto conoscenza..." il religioso "... sapete che Gwen" ad Elv "è un'istruttrice? E magari, quando si sarà rimessa, potrà aiutarvi? Dopotutto la perdita di memoria è spesso momentanea... chissà che con la sua esperienza non riuscirà a farvi riavere ciò che avete perduto."
Elv guardò allora Gwen.

Lady Gwen 20-06-2018 02.03.49

Ogni parola era una pugnalata ed un sollievo insieme.
Non riuscivo a gestire quel conflitto emotivo che avevo dentro e riuscivo solo a sfogarlo attraverso le lacrime.
Poi entrarono di nuovo il frate e la suora.
Non feci nemmeno caso a come facessero a sapere che ero un'istruttrice, mentre prendevo un fazzoletto di cotone dal comodino rustico accanto al letto.
Annuii piano, ancora scossa dai singhiozzi, mentre asciugavo le lacrime col fazzoletto, alle parole del frate.
Mi sentivo male a non parlare, ma non ci riuscivo, qualcosa mi bloccava, mi faceva solo piangere.

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Guisgard 20-06-2018 02.05.49

"Dunque" disse Elv a Gwen "mi aiuterete? Aspetterò che guariate, non temete... vi aspetterò..." fissandola.

Destresya 20-06-2018 02.08.46

Mi sporsi verso di lui, porgendogli il braccio.
"Ecco, appoggiati a me..." gli dissi, preoccupata. "Dopotutto vi devo la vita, cavaliere, è il minimo che possa fare.." cercando di abbozzare un sorriso.
La bestia era ancora lì, a liquefarsi nel lago, sotto i nostri occhi.
Scossi la testa.
"No, avete ragione.." sussurrai, annuendo piano "nessuno ci crederà mai, nessuno saprà mai la verità...".
Poi mi voltai verso di lui, sembrava così sicuro e saldo in quel turbinio di orrore.
"Cosa pensate che fosse?" chiesi, titubante.

Lady Gwen 20-06-2018 02.09.24

Alzai lo sguardo su di lui, con gli occhi ancora velati e il cuore che batteva forte.
"Perché aspettare?" mormorai piano, riuscendo finalmente a parlare, fra un singhiozzo e l'altro.

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Guisgard 20-06-2018 02.12.30

"Grazie..." disse sorridendo Elv a Gwen e porgendole la mano in segno di amicizia, o meglio affetto.
Nell'attesa che possa di nuovo tornare ad essere amore fra loro.

Lady Gwen 20-06-2018 02.18.09

Guardai la sua mano allungarsi verso di me, verso l'unica che avevo.
Il suo sorriso mi lasciò senza fiato, come aveva sempre fatto e come avrebbe sempre fatto, sempre.
Sorrisi anche io e strinsi la sua mano, suggellando quello che sarebbe stato un nuovo patto fra di noi, in attesa che una nuova vita ed una nuova storia iniziasse fra noi tre.

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Guisgard 20-06-2018 02.21.47

“Non lo so...” disse Guisgard sorreggendosi grazie a Destresya “... ho visto tante cose in vita mia... ma mai nulla di simile... ed ignoro come sia morto... di certo nessuno di noi avrebbe potuto ucciderlo...” guardando la ragazza “... venite, torniamo in città...” abbozzando un sorriso.
Il bracconiere Homm de Can il giorno dopo quello che fu chiamato il massacra della Sundra, dove perirono moltissimi uomini e donne, tra cui Ruspon e Justine, avventuratosi con i suoi cani nel bosco incrociò un grosso lupo, dalle dimensioni davvero notevoli, freddandolo con due colpi precisi.
L'animale fu imbalsamato e portato a Capomazda, dove l'Arciduca lo fece esporre nei cortili ducali del palazzo Taddeide.
Il grosso lupo fu riconosciuto ufficialmente come l'animale autore delle stragi nella Sundra.
Dopo la sua uccisione infatti non si registrarono più attacchi da parte della bestia.
La questione fu perciò ritenuta risolta e a Sant'Agata di Gotya la gente ritornò a vivere serena e felice.
Nessuno, tranne Guisgard e Destresya, conoscevano la verità.
Forse neanche loro due fino in fondo.
La fantomatica bestia era dunque un essere giunto da un altro mondo, un pianeta lontano, che per secoli, seguendo rotte astrali scandite da fenomeni celesti, giungeva sulla Terra per le sue crudeli battute di caccia, dove il sangue di donne e bambine rappresentava il suo macabro ed ambito trofeo di predatore.
Tuttavia la magnificenza della natura può stupire anche le intelligenze più evolute e le tecnologie più avanzate.
Così, a contatto con le nostre campagne, intrise di un qualche nuovo concime utilizzato dai contadini del posto per la coltivazione delle patate, l'essere venuto da un altro mondo, come già accadde più volte nella storia, contrasse un tipo di febbre il cui sistema immunitario era incapace di respingere.
Come avvenne, ad esempio, alle popolazioni mesoamericane, quando a contatto con i conquistatori spagnoli contrassero malattie a loro sconosciute e dunque fatali.
Così si conclude la leggenda della sanguinaria bestia della Sundra che per secoli terrorizzò le popolazioni di quella regione.
Oggi tutto giace nella tradizione intrisa di folclore e di superstizione, poiché la verità su questa storia resta ancora custodita dagli alberi di quei boschi, nel buio di secoli antichi e passati.
http://www.sanniotour.it/site/wp-con...ta-de-goti.jpg






FINE

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