Camelot, la patria della cavalleria

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llamrei 24-03-2008 20.59.11

Il nome della rosa
 

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Regia: Jean Jacques Annaud
Personaggi ed interpreti:
Guglielmo da Baskerville (il francescano detective): Sean Connery
Asdo da Melk (il protetto di Guglielmo): Christian Slater
Bernardo Gui (l’inquisitore): F. Murray Abraham
Jorge de Burgos (il vecchio benedettino): Feodor Chaliapin jr.
L’Abate dell’Abbazia: Michael Lonsdale
Malachia (il bibliotecario): Volker Pretchel

Autunno 1327: tra stupende montagne innevate, nel nord Italia, sorge un maestoso monastero. Vi giunge Guglielmo Da Baskerville, francescano ex inquisitore, teologo affascinato dalla cultura e dalla filosofia: con lui c'è il novizio Adso da Melk, che segue il maestro dovunque egli vada. Nel monastero deve svolgersi un incontro tra francescani, domenicani e delegati papali: dovranno chiarire alcuni problemi di fede. Il perspicace Guglielmo però si rende conto che fra i monaci c'è tensione e paura: l'abate, dopo aver tentato di rassicurarlo che tutto procede bene, è costretto a riferirgli che un giovane monaco, ottimo miniatore, Adelmo da Otranto, è stato trovato morto ai piedi della torre del monastero: si teme qualche influenza demoniaca. Guglielmo inizia le sue ricerche per far luce sull'oscura vicenda, aiutato dal fido Adso. Ma ben presto si rende conto che alcuni monaci fanno di tutto per ostacolarlo nell'impresa o per dissuaderlo dal ricercare le cause degli eventi: c'è il vecchio mistico francescano Ubertino da Casale, il venerabile Jorge de Burgos che teme la sete di conoscenza di Guglielmo, il bibliotecario Malachia e il suo vice, Berengario, entrambi feroci custodi dei segreti del ricco patrimonio librario, tenuto gelosamente celato a chiunque. Nel frattempo viene trovato un altro giovane monaco morto, Venanzio, traduttore dal greco, amico del defunto Adelmo. Guglielmo è sempre più attratto dal mistero di queste morti e si convince che la soluzione del giallo si trova nella natura sibillina di alcuni testi molto antichi. Collabora con lui, per chiarire alcune circostanze delle morti, il monaco erborista Severino, ma Malachia e il suo vice Berengario fanno di tutto per intimorire il saggio francescano. Tuttavia Guglielmo, con il fedele Adso, riesce ad introdursi nella grande biblioteca ove sono conservati libri rarissimi, creduti scomparsi, contenenti teorie greche e latine che sembrano in contrasto con la fede cristiana. Lo studioso è estasiato, la sua ansia di sapere sembra essere finalmente appagata.
Ma la morte incalza: vengono trovati i cadaveri del vice bibliotecario Berengario, dell'erborista Severino, ucciso senza pietà, e dello stesso bibliotecario Malachia. Intanto arrivano al monastero sia i delegati papali nei loro abiti sfarzosi e nel loro atteggiamento presuntuoso sia il crudele e severo inquisitore Bernardo Gui, il quale è sicuro che l'autore di tanti delitti è qualcuno influenzato dal demonio. Crede di trovare i colpevoli in Salvatore, un monaco gobbo e deforme dal linguaggio incomprensibile, in una ragazza del villaggio che veniva ad elemosinare qualcosa da mangiare in cambio di favori "particolari" verso i monaci più corrotti e lascivi ed infine in Remigio, il cellario, che faceva anche i propri interessi nell'esigere i tributi dalla povera gente. I tre disgraziati vengono condannati al rogo come eretici ed indemoniati nonostante il parere contrario di Guglielmo, che sa benissimo che sono innocenti, e di Adso, il quale si è innamorato della ragazza che gli si è concessa, attratta dall'ingenuità del giovane. Dopo aver superato trabocchetti e reticenze di ogni genere Guglielmo scopre tutto: Adelmo, la prima vittima, era entrato per caso in possesso di un libro antichissimo contenente molte teorie affascinanti ma pericolose per la fede e con le pagine avvelenate; dopo aver rivelato la sua scoperta all'amico Venanzio, si era ucciso per il rimorso di aver ceduto alle lussuriose proposte di Berengario. Venanzio muore per il veleno del libro e il suo cadavere viene occultato dallo stesso Berengario, il quale perisce anche lui per il medesimo veleno. Severino viene ucciso da Malachia perchè era riuscito, guidato da Guglielmo, ad impossessarsi del famoso libro, ma Malachia stesso viene eliminato dal veleno delle antiche pagine. Tutto l'intrigo era noto al venerabile Jorge, il quale è la persona che ha mosso tutti i fili della squallida vicenda fin dall'inizio.
Guglielmo e il suo pupillo lo hanno scoperto e vorrebbero rivelarlo a tutti, ma Jorge fa in modo di mandare a fuoco l'antica biblioteca con tutti i suoi preziosi libri, letali, a suo parere, per la fede cristiana. Il saggio francescano e Adso dopo aver messo in salvo alcuni libri, riescono a scampare al poderoso incendio, nel quale perde la vita il vecchio Jorge.
Dopo aver fatto preparare i roghi per i tre condannati, i delegati papali e l'inquisitore vanno via: il fuoco divampa ormai in tutto il monastero, Salvatore e Remigio vengono arsi vivi ma la ragazza, per la confusione crescente, viene risparmiata. Infatti i monaci tornano verso il vecchio edificio per tentare di salvare quello che si può e i contadini affamati arraffano e saccheggiano quello che capita loro sotto mano. L'inquisitore nella sua fuga disperata ha un incidente con la carrozza, viene raggiunto dalla folla inferocita con lui per la spietatezza del suo verdetto e scaraventato in un burrone. La pace viene ristabilita nel monastero: il fuoco ha distrutto molte cose ma i colpevoli dei misfatti non ci sono più. Guglielmo e Adso si allontanano dal luogo: il giovane decide di seguire per sempre il suo maestro, rinunciando all'affetto della ragazza venuta per salutarlo. Conserverà per tutta la vita il ricordo tremendo dell'esperienza nel monastero..


Morris 24-03-2008 22.57.53

E' più facile scrivere un libro o scrivere una sceneggiatura di un film????
Dopo aver superato questo dilemma mi accingerei a dir che "Il nome della rosa" è un gran bel film. I fatidici "punti di vista" non esistono...quando un film è fatto bene null'altro mi sfiora! Se vogliamo sembrar degli intenditori a tutti i costi non è necessario parlar per forza a sproposito. Grazie x la scelta oh mia signora llamrei....meritate un sorriso!!!:)

llamrei 25-03-2008 11.49.06

Vi do ragione messere: il libro è favoloso altrettanto lo il film. Credo che sia uno dei più riusciti film tratti da un libro (ho scritto giusto questa volta Sir Morris? ;-) ). Contraccambio il sorriso

Morris 25-03-2008 17.00.46

La prima volta che mi sono permesso di correggervi l'ho fatto per conoscervi.. e v' ho fatto sorridere....vi prometto che non ci sarà una seconda volta ...non sopporterei vedervi irritata! Mai più... oh mia Signora..mai più

llamrei 25-03-2008 18.59.18

Ho dato l'impressione di essere irritata messere? Io non ne avevo assolutamente l'intenzione.Anzi è giusto essere corretti ed è da intelligenti accettare la correzione.

Morris 25-03-2008 20.37.00

No....sino ad ora no.....è per questo che mai più .....farò ciò che feci...

Morgen 08-04-2008 16.24.47

A me è piaciuto tantissimo ( grande Sean Connery! ), e ho trovato le atmosfere gotiche di questo film molto suggestive...

Morris 08-04-2008 17.51.47

<P>Son felice&nbsp;pei Vostri gusti, Milady!</P>

Hastatus77 19-04-2008 15.00.12

Il libro non l'ho apprezzato molto, però il film mi sembra veramente fatto bene.

Morris 20-04-2008 09.50.48

Sono contento che siate contro corrente come me, Amico Sir mio, la maggior parte degli umani asserisce il contrario.

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