Camelot, la patria della cavalleria

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Parsifal25 13-01-2012 13.02.46

Il calore che traspariva dal mio Maestro era come quello di un padre affettuoso, rimasi colpito da tale gesto e.... se devo essere sincero, mi aveva commosso. Prima di andar via da quel sacro luogo, il Maestro si soffermò a pregare per la buona riuscita della nostra ricerca, onde evitare di disturbarlo da quello stato, presi il mio taccuino è nel silenzio più totale disegnaì quel magnifico mosaico soffermando le particolarità del disegno soprattutto sui Tre Arcangeli.

Terminato il suo rituale uscimmo dalla chiesetta e procedemmo il cammino. Arrivammo dinanzi ad una modesta casa e cercammo riposo e sostentamento, la donna che ci accolse si mostrò molto gentile e i suoi familiari altrettanto. Rimasi colpito, principalmente dal figlio della donna il quale ci chiese se eravamo cavalieri....sembravo io da piccolo che inseguivo il sogno di diventare cavaliere votato alla lotta contro i mostri e salvando donzelle, ripensadoci, mi viene da ridere.....

All'improvviso il Maestro de' Punici mi porge una strana domanda
"Parsifal, che strano simbolo.....cosa rappresenta?" mi chiese.
Mi colse di sorpresa, non avevo molta dimestichezza con la simbologia, cosa che vorreì tanto imparare....però.....mi feci coraggio e esposi la mia tesi:
"Maestro.....non sapreì descriverlo perfettamente, ma secondo me quel crine intrecciato potrebbe significare una sorta di unione tra il mondo terreno e quello soprannaturale.... non inteso come legame ad un mondo occulto, ma bensì a quello divino."

Ero molto imbarazzato, speravo di non aver fatto o detto una sciocchezza.

Altea 13-01-2012 13.04.27

Goz mi sembrava un personaggio interessante e particolare, pensai che in fondo valesse la pena conoscerlo di più e avrebbe avuto molto da svelare.
"Messer Goz, mi auguro allora di trovare una bellissima sorpresa alla fine di questo viaggio" mentre stavo pronunciando quelle parole si avvicinò un gentile marinaio, in mano aveva dei fiori bellissimi, colorati e luminosi di pasta di vetro, sembravano reali. Ne rimasi affascinata...li guardavo estasiata. Il mio maestro, ad un tratto, mi sorprese con un gesto che mai mi sarei aspettata, scelse uno di quei fiori, pagò e con estrema gentilezza me lo diede in dono.
"Mio maestro, voi rammentate dunque quanto io ami i fiori? e questa orchidea è uno dei miei preferiti insieme alle variopinte rose. Lo custodirò con me come uno dei più preziosi regali, e che sia di buon auspicio. Certo muterà in base al mio umore ma sempre luminoso sarà perchè regalato con il valore della vera amicizia."

Daniel 13-01-2012 14.44.04

Ad un certo punto la vidi eccola.. La donna che avevo visto nell'apparizione.. Era la stessa che vidi quel giorno al mio bancone.. La sentivo La sua Aura Malvagia.. Elisabeth era inquieta quanto me.. Rivolgendomi a Goz dissi:
<<Se farete salire quella donna su questa Nave questo viaggio non avrà affatto una lieta fine!>>
Alle mie parole calò il silenzio sul ponte e sentii tutti gli sguardi su di me..

Guisgard 13-01-2012 15.33.45

Il Carrozzone si fermò a quell’ordine di Goz.
“Una semplice donna” disse questi fissando Elisabeth e Daniel “vi trasmette davvero tanta paura? Al punto da farvi temere per questo nostro viaggio?” Scosse il capo. “Una donna sola, sulla sponda di un fiume in una regione sconosciuta e forse quasi del tutto deserta… non vedo come possa minacciarci, amici miei… e per Carità Cristiana direi almeno di capire chi sia quella donna…”
L’uomo allora si rivolse alla misteriosa donna:
“Milady, cosa vi è accaduto? Vi occorre forse aiuto?”
“Mio buon messere…” in lacrime la donna “… è terribile… aiutatemi, vi supplico…”
“Raccontateci di queste vostre pene, milady!” Fece Goz.
“Vedete…” raccontò la donna “… vivo da sola nel bosco… un giorno due cavalieri giunsero a casa mia e chiesero ospitalità per la notte… entrambi però si invaghirono di me, al punto da rinnegare la loro fraterna amicizia… e l’amore accese in loro una forte rivalità, spingendoli a duellare… ma, per disgrazia, restarono feriti a morte entrambi… la gente di un villaggio vicino allora mi accusò di stregoneria, accusandomi di aver fatto bere ai due cavalieri un filtro d’amore… hanno incendiato la mia casa e mi stanno dando la caccia… aiutatemi, vi supplico, o sarò arsa viva dal loro fanatismo…”
"Non possiamo abbandonarla al suo destino!" Gridò il maestro di Altea ai presenti.

Daniel 13-01-2012 15.53.53

Ero allibito! Ma si rendevano conto? Allora dissi:
<<Ma vi rendete conto? Vi sta prendedno in giro tutti quanti! LEi è una strega cattiva e malvagia! Gode della morte degli altri e talmente tante cattiverie che ha compiuto che la sua anima è marcita! Non fatela salire altrimenti sarà peggio per noi!>>
Guardavo chiunque in cerca di appoggio..

Altea 13-01-2012 17.01.49

Ci fermammo all'apparire di una dama bellissima, di una bellezza quasi inquietante. Ascoltai il suo racconto, era terribile, come ancora certe persone fossero ancora attaccate a queste superstizioni e credenze.
D'un tratto sentii il mio maestro urlare, lo guardai stupita. Egli, infervorito, chiedeva di farla salire...da quando eravamo saliti in questo Carrozzone egli era cambiato molto.
Mi avvicinai a Goz "messere, penso pure io che questa dama deve essere salvata."

Guisgard 13-01-2012 18.58.29

“Una volta scelto il posto per costruire la nostra chiesa” disse frate Jovinus a Cavaliere25 “assolderemo manodopera per cominciare i lavori… mastri muratori, falegnami, scultori…”
Ma ciò che stava accadendo dall’altra parte del Carrozzone rapì subito l’attenzione del chierico.
“Cosa accade?” Domandò a frate Plautus.
“Non so…” confuso questi “… andiamo a vedere…”
I tre, allora, raggiunsero gli altri che si trovavano a prua, a causa della misteriosa donna che chiedeva aiuto.
Ed infatti c’era tensione a bordo.
“Una strega?” Urlò il maestro di Altea fissando Daniel. “Come sarebbe a dire? La conoscete forse? Avete prove di ciò che dite? Sono quelli come voi che hanno mandato a morte, dopo atroci torture, uomini e donne colpevoli solo di suscitare i sospetti dei fanatici e dei superstiziosi!” Si rivolse poi a Goz. “Come capitano di questa nave avete il dovere di trarre in salvo quella donna!”
“Ma siete impazziti?” Intervenne frate Jovinus. “Quella donna chiede aiuto e voi state qui ad interrogarvi su chi sia? E’ chiaro che sta per essere compiuto un crimine! Nessuno può mandare a morte qualcun altro per stregoneria o eresia, senza l’approvazione delle autorità ecclesiastiche! In nome del Cielo, fate salire a bordo quella donna!”
Goz allora fissò due dei suoi marinai e annuì.
Un attimo dopo, la donna fu condotta sul Carrozzone.

elisabeth 13-01-2012 19.11.42

Parlava di una cosa successa nel bosco...stregoneria io lo avrei saputo...non c'era nulla che potesse succedere senza che io ne venissi a conoscenza.......la fecero salire a bordo e io mi avvicinai a Goz...." vedete Sir....non temo una donna...e comprendo la carita' cristiana....ma vedete voi siete il signore di questa nave ne conoscete ogni cosa...i boschi sono il mio regno e vi garantisco....che se questa donna avesse detto la verita' lo avrei saputo....ma sento la menzogna e la malvagita'.......una strega?.....allora facciamo un grande falo' noi donne siqaamo tutte streghe......fossi in voi la carita'cristiana la conserverei per altro...ma ormai....avete fatto la vostra scelta e che il Signore ci assista....."......guardai la donna negli occhi......prima o poi dovevo incontrarti..questo fu il mio pensiero sicura che lei lo avesse percepito...." Daniel, venite....qui l'aria e' pesante"....e mi spostai da lei ma non tanto da non poter udire le conversazioni !!!

Guisgard 13-01-2012 19.20.51

Redentos sorrise ed annuì a quelle parole di Parsifal.
“Risposta interessante…” disse, mentre assaggiava un po’ della minestra che la donna aveva servito loro “… ma non del tutto esatta… o meglio, troppo vaga… quella singolare treccia si trova sulla parete centrale, ma non in alto… guarda sulle altre pareti… lì c’è un crocifisso in legno… vedi come è posto molto più in alto, rispetto alla treccia?” Fissò Parsifal. “Devi sempre osservare ogni particolare che ti circonda, ragazzo mio… è chiaro che quello è un simbolo particolare… forse una sorta di amuleto… magari posto lì come protezione…”
“Vi va, nobili messeri, di udire una storiella?” Chiese all’improvvisamente il marito della donna.
“Certo, amico mio.” Sorridendo Redentos. “Ridere ridesta il corpo e lo spirito. Avanti, vi ascoltiamo.”
“Bene.” Fece l’uomo. “Che differenza corre tra una zuppa bruciata e una donna incinta?”
Redentos guardò Parsifal e poi rispose:
“Non saprei…”
“Semplice!” Esclamò l’uomo. “Nessuna! Ormai è tardi in entrambi i casi, bisognava pensarci prima!" E scoppiò a ridere, seguito da suo figlio. “Non la trovate divertente, sir?”
Redentos non rispose, limitandosi a sorridere all’ingenuo umorismo di quell’uomo.
E quella misteriosa treccia di crine era sempre lì, inchiodata alla parete e circondata da un enigmatico velo d’inquietudine.

Guisgard 13-01-2012 19.45.56

“Hai freddo?” Chiese il vecchio cavaliere a Talia.
“Un po’ si…” annuendo la ragazza.
Il vento, freddo e asciutto, attraversava il viale dove i due stavano camminando.
“Posso prenderti il braccio?” Chiese lei.
Lui sorrise e annuì.
“Ricordi come da piccola, quando passeggiavamo, tu avvolgevi entrambi col tuo mantello?”
“Posso farlo ancora, sai?” Ridendo lui. “O ti vergogni di camminare troppo stretta al tuo vecchio padre?”
“Non dire sciocchezze!” Esclamò lei, stringendosi nel mantello del vecchio cavaliere. “Sei l’umico uomo a cui direi sempre di si!”
“Oh, non sapevo di aver conquistato il cuore di una giovane fanciulla!” Ridendo nuovamente lui. “Alla mia età, poi!”
“Smettila, tu non sei affatto vecchio!” Disse Talia.
Il vento aumentò di colpo e Talia, improvvisamente, si ritrovò da sola.
Sentì poi i suoi fratelli che la chiamavano.
Si voltò intorno in cerca del vecchio cavaliere, fino a quando lo vide di nuovo.
Si trovava dall’altra parte del viale e la fissava.
Lei tentò di raggiungerlo, ma la distanza sembrava immutabile tra i due.
E di nuovo la voce dei suoi fratelli che la chiamavano.
Lei si voltò indietro e li vide.
Poi di nuovo guardò verso il vecchio maestro.
Ma non c’era più.

“Talia… Talia, ci senti?”
La ragazza finalmente aprì gli occhi.
“Talia!” In coro i suoi fratelli. “Come ti senti?”
Erano tutti intorno al suo letto.


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