Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
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-   -   Ringraziamenti (Gdr: Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto) (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2038)

Guisgard 31-08-2012 18.27.13

Ringraziamenti (Gdr: Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto)
 
Ed eccoci giunti, come sempre accade alla fine di ogni gdr, con i ringraziamenti a tutti voi, che avete permesso, impersonando un po' di voi stessi, la realizzazione di questa nostra avventura.
Questo è stato (e sarà, se Dio vorrà) un gdr particolare, speciale.
In primis perchè nasce da un'antichissima leggenda che mi fu raccontata presso un lago incantato, sorto dove un tempo splendevano i marmi bianchi e policromi della vecchia Tylesia.
Una leggenda divisa in due parti distinte, che fa del viaggio la sua dimensione ideale.
Un viaggio epico e avventuroso, romantico e romanzato, mistico ed ascetico, salvifico ed assoluto.
Un viaggio verso una meta unica: noi stessi e i nostri sogni.
Si, perchè, come scriveva Novalis, ogni viaggio conduce verso noi stessi, poiché solo trovando ciò che siamo possiamo poi raggiungere e realizzare i nostri sogni.
Ma questo gdr è magico anche perchè ci ha permesso di inseguire (e lo permetterà ancora a chi vorrà riprendere un giorno questo viaggio) il meraviglioso Fiore azzurro, capace di realizzare la vera Gioia e Felicità.
Ma ricordate che per cercarlo bisogna credere incessantemente alla sua esistenza.
Anche se ciò ci imporrà di calpestare la nostra razionalità, la nostra rigorosità e tutte quelle piccole ed effimere certezze che ci legano ad uno spento quotidiano.
Solo chi ha coraggio sa sognare, scriveva Dumas.
E questo occorre per ripartire alla ricerca del Fiore: il coraggio di lasciare tutto ed inseguire i nostri sogni più belli.
E questo oggi io voglio promettere a tutti voi, mie straordinari compagni di avventure: un nuovo viaggio alla ricerca del Fiore Azzurro.
Dovremo attendere che il Fiore trovi una nuova dimora e dunque un nuovo mondo, con nuovi scenari e nuovi personaggi.
Ma un giorno accadrà.
E allora, a Dio piacendo, il nostro viaggio riprenderà.
Adesso però, voglio solo ringraziare tutti voi, per aver giocato, viaggiato e sognato con noi :smile:

Altea 02-09-2012 22.38.40

E io ringrazio voi sir Guisgard per avermi fatto vivere per una seconda volta una meravigliosa avventura e questa ultima volta più particolare con prove difficili e pensando a ciò che veramente avrei fatto in quel frangente.
E' vero, a volte era come una prova della propria anima.

Parsifal25 03-09-2012 01.31.00

C'è da dire che in questa storia.....l'impresa a cui sono stato messo innanzi, si è rivelata più ardua di quello che pensassi.

Inoltre, le frangie da me presentate hanno subito....parecchi contraccolpi che speravo non accadessero.

Adesso......le gesta che si presenteranno avranno come obiettivi: la speranza di ricongiungersi con la mia compagna di viaggio......ed il trafugatore dell'armatura....spero che inizi a sentirne il peso e la maledizione che la attanaglia.

Si prospetta un gran percorso.

elisabeth 03-09-2012 10.02.12

E anche questa passeggiata sono riuscita a farmela...ormai Sir Guisgard sono anni che mi fa fare cose dell' altro mondo.......una cosa ho imparato, che molto spesso la magia e' ben altra cosa, e si puo' essere maghe e non riuscire a formulare il famoso Abracadabra......ma non per questo non ottenere lo stesso risultato.......Alla prossima allora....

Taliesin 03-09-2012 17.47.09

Cavaliere dell'Intelletto,
ho seguito con lo sguardo furtivo di un lupo di montagna la grande composizione magnificamente orchestrata sotto la vostra attenta direzione, apprezzando gli incisi dei vostri musicisti che hanno raggiunto una sorta di perfezione cosmica vagando tra le righe dipinte dal sapiente calamaio sul pentagramma della Fantasia.

Devo confessarvi che, come il mio frate lupo, amico di tante canzoni, con famelica e attenta visione ho provato un senso a volte di stupore e di invidia, per le semplici modalità con cui avete condotto per mano i vostri fedeli cavalieri, i quali, emozionandosi a vicenda, hanno tracciato un sentiero oramai indelebile in Camelot, la moderna.

Io, che non conosco confini ed incasellamenti di sorta, poco aduso a questo mondo bizzarro e nebuloso, mi complmento ancora una volta con Voi ed i vostri Musicisti, soprattutto per non avere cancellato quel mio Canto, così anomalo, ramingo e malinconico, in un luogo altresì colmo di anime in festa...

Taliesin, il bardo

cavaliere25 03-09-2012 19.22.44

sempre bello partecipare hai gdr di ser Guisgard :smile:

Talia 04-09-2012 15.30.11

I ringraziamenti...
Già, i ringraziamenti sono ormai consueti alla fine dei nostri gdr.
I ringraziamenti sono un modo (o, almeno, per me è così...) per dire agli altri che ci è piaciuto ciò che hanno scritto, che ci hanno emozionato ed interessato con le loro avventure e che li abbiamo seguiti con trepidazione.
I ringraziamenti sono poi un modo, io credo, per dire a sir Guisgard tutto il nostro ‘grazie’ per averci accompagnati e condotti in questo viaggio.
Per me i ringraziamenti sono sempre un po’ malinconici... un po’ come al mattino, quando ci si sveglia e ci si rende conto che quel sogno è ormai finito. Si è un po’ tristi, allora.
Oggi, però, incredibilmente, questa malinconia è molto più lieve delle altre volte... sì... e sebbene oggi io abbia molte più domande di ogni altra volta alla fine di un gdr, sebbene per molti di noi il viaggio non sia affatto concluso ed, anzi, forse sia addirittura all’inizio... e sebbene quella mia dannata curiosità si stia dibattendo e dimenando in me, sebbene stia galoppando verso mille ed una possibili soluzioni a tutte quelle domande... ebbene... eppure non sono né triste e né malinconica oggi, perché voi, sir Guisgard, mio signore, avete promesso che questo viaggio riprenderà un giorno e che tutte queste domande troveranno dunque una risposta...
E allora...
A presto, amici!
Sono già impaziente.
E grazie, per adesso! A tutti!

Guisgard 05-09-2012 04.04.15

Le storie possono nascere in tanti modi.
Da una sensazione, da un'emozione, da un sogno, persino da un ricordo.
Ma ciò che conta veramente, è comprendere il modo in cui una storia può iniziare a prendere forma.
E soprattutto il motivo per cui cominciamo a raccontarla.
Quando ero piccolo ricordo di una vecchia strada, stretta, affollata, piena di voci e volti, con insegne scritte e dipinte a mano, attraversata da profumi ed aromi caratteristici e con tantissimi negozi e botteghe dalle porte in legno verniciato e le vetrine ricche di colori e immagini di ogni tipo.
Era la strada forse più trafficata e non so perchè, ma vi vivevano tantissimi artisti.
Musicisti, ballerini, pittori, scrittori e poeti.
E dall'uscita da scuola, ricordo, spesso tutti noi ci fermavamo davanti ad un uomo molto particolare.
Forse era uno di quegli artisti che vivevano in quella strada, anche se non l'ho mai visto lavorare o fare altro.
Aveva un accento singolare e vestiva in maniera strana, come nessun altro.
Come se i suoi vestiti non dovessero impedirgli di muoversi, di correre, di saltare e forse danzare al passo di una musica invisibile ai più, probabilmente fatta dalla melodia del suo inafferrabile accento.
Sembrava sempre allegro e alieno da quelle preoccupazioni, da quei pensieri che sempre affliggono e distraggono gli adulti.
Forse era l'unico adulto che aveva sempre una parola, un'attenzione per noi bambini, continuamente ben disposto e pronto a sorriderci e a prendere sul serio qualsiasi cosa uno di noi gli dicesse.
Non stava mai fermo, gesticolava, cambiava ripetutamente espressione, parlava di continuo e le sue parole avevano il dono, quando ci fermavamo ad ascoltarle, di diventare subito immagini.
Ci colpiva, ad esempio, quando ad ogni cosa, qualsiasi fosse, riusciva a dargli ogni volta una dozzina di nomi diversi.
Era un uomo molto bello, robusto, agile, dal fisico asciutto e dai lineamenti gradevoli, con un volto pulito, gli occhi chiari, i capelli scuri e corti, con due baffetti sottili che lo rendevano ai miei occhi simile agli attori che vedevo sempre in qualche vecchio film di avventura.
Ma la cosa che più mi sorprendeva era che ogni giorno ci parlava di una cosa diversa e tutte le volte, incredibilmente, ci lasciava a bocca aperta a sognare.
Diceva che era in cerca di una storia.
Una storia buona, che funzionasse, con tutte quelle cose che ogni uomo sogna di vivere durante la sua esistenza.
E un giorno ci parlava di dove ambientare quella sua storia, un altro dei vari personaggi scelti per animarla e un altro giorno ancora ci parlava di come rappresentarla, ossia se dipingerla, cantarla, metterla in musica oppure raccontarla sulle pagine di un libro.
Ci diceva sempre che ogni storia necessita sempre e solo di tre cose per funzionare: un protagonista capace di sognare, una bella da conquistare ed un tesoro da cercare.
Tutto il resto verrà da sé, diceva.
Il cattivo arriverà per combattere il protagonista, le avversità giungeranno ad ostacolare il suo amore per la bella (caratteristica, questa, che solo i grandi amori posseggono) e tutta una serie di personaggi, buoni e meno buoni, correranno attratti dal tesoro, ci raccontava.
E un giorno, in un piovoso e fresco pomeriggio di Settembre, tornando da scuola un po' malinconico, trovandolo silenzioso fuori la bottega di un fioraio, mi avvicinai, restando così a guardarlo senza dire nulla.
Lui allora si accorse di me.
“Qualcosa mi dice” disse “che oggi sarai tu a raccontare una storia a me.”
“Perchè?” Chiesi io.
“Perchè dalla malinconia e dalla solitudine” rispose lui “nascono spesso le storie più belle. Perchè è in quei momenti che immaginiamo le cose più belle, quelle che ci mancano e che vorremo avere con noi.”
“Avete da fare oggi, signore?” Domandai io.
“No, ragazzo mio...” sorridendomi lui “... possiamo restarcene qui tutto il giorno...”
Prese allora un foglio bianco e due matite.
E cominciammo ad immaginare la nostra storia, iniziando proprio dalle tre cose che occorrono a tutte le avventure per incominciare: un protagonista che sa sognare, una bella da conquistare ed un tesoro da cercare...
http://metronimia.files.wordpress.co.../matita_bn.jpg

Talia 05-09-2012 16.21.14

Sono affascinata, mio signore... e senza parole.
Proprio come voi, bambino, di fronte a quell'uomo...
E proprio come facevate voi allora, oggi io mi sederò qui davanti a voi ed attenderò che iniziate a raccontare di nuovo...

Guisgard 06-09-2012 04.24.37

Allora sedetevi pure accanto a me, milady, perchè la prossima storia che saremo chiamati ad animare sarà speciale.
Sarà un'avventura che mostrerà subito una parentela, un'affinità particolare con il Cinema.
Il grande Cinema, quello vero.
E questo legame non dipenderà solo dalla lingua che useremo, dai paesaggi e dagli scenari che fisseremo in immagini simili ora a fotografie mozzafiato, ora a disegni inchiostrati e colorati pronti ad animarsi davanti ai nostri occhi.
No, questo legame presupporrà tutti i trucchi più straordinari che il Cinema ha saputo far suoi per imitare e talvolta superare la realtà.
E questo legame attraverserà la nostra scrittura, che, sapientemente ed abilmente adoperata da tutti noi, saprà riprodurre magnificamente le meraviglie del grande schermo.
Così, attraverso i nostri scritti, liberemo la musica che ci accompagnerà, adattandosi, in tutte le situazioni che ci vedranno protagonisti.
Le nostre parole giocheranno con le luci e le ombre, generando splenditi ed impareggiabili giochi di chiaro scuro, in cui prenderanno forma i risvolti della trama che ci avvolgerà e ci rapirà.
Scrivendo saremo in grado di caratterizzare e sviluppare i nostri personaggi, fino ad unirci a loro, per vivere in prima persona, proprio grazie alle meraviglie della nostra scrittura, le mirabolanti avventure che un mondo di eroismo ed esotismo sta per donarci.
Abbandonatevi allora alla vostra scrittura, miei impareggiabili compagni di viaggio, poiché essa è uno strumento perfetto per farci vivere la vera avventura, quella con la A maiuscola che solo il grande Cinema sa farci sognare.
Perchè la scrittura, proprio come il Cinema, è fatta della stessa sostanza dei nostri sogni.
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