Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 25-05-2018 15.45.02

Il nome della perla
 
Ascoltai Stuarto con aria annoiata, sorseggiando il mio vino pregiato di Solpacus, che mi aveva portato una servetta che si era già dileguata in fretta e furia.
“Bah, vediamo di organizzare qualcosa se proprio ci tiene, anche se preferirei andare io da lui, che non voglio averlo tra i piedi!” Sbuffando, per poi finire il bicchiere e riempirlo nuovamente.
“Per quanto riguarda i miei servi, invece?” Con l’aria più Incuriosita.
Due dei miei avevano ceduto, iniziato a fare degli strani discorsi ed ero stata costretta a scuoiarli, anche per mostrare agli altri come ci si doveva comportare, così avevo chiesto a Stuarto su procurarmene degli altri.

Guisgard 25-05-2018 16.17.28

Per alcune settimane non accadde nulla.
La bestia non si mostrò e non ci furono aggressioni.
Come sospesa in una sorta di incanto, la Sundra sembrava vivere sospesa, tra un'atavica paura ed una sottile speranza di liberazione.
Pian piano i sentieri dei boschi tornarono ad essere battuti, i solchi degli sterrati di nuovo videro affondare le ruote di cigolanti carretti e giovani pastorelle riportarono i grassi greggi a brucare nelle praterie a fondovalle.
Era un soleggiato pomeriggio di Maggio, in piena Primavera, quando l'alchimia della natura trasforma il paesaggio millenario dei boschi in una vivida ed omogenea massa di verde splendente, screziata degli infiniti colori di un iride fiorito ed i sensi vengono destati da un mare di vegetazione umida, da sottili ed indefinibili odori di terra e verzura.
Boschetti selvaggi ricoprivano e macchiettavano profondi conche, un tempo abitati forse da creature di cui oggi nessuno serba più il ricordo.
Qui pascolavano pigre le belanti pecore tenute al lazzo dall'abbaiare strenuo di un cane, tutte rivolte all'erba bagnata della valle.
Ad un tratto il cane cominciò prima a latrare, poi a guaire.
“Buono, Tobia...” disse la pastorella “... buono, su.”
Alte e sottili nubi mutavano lente in una foschia chiusa, calda, quasi opprimente.
“Tobia, su...” la ragazzina all'uggiolare del suo cane “... buono...”
L'animale allora si accucciò con la testa fissa verso alcuni spuntoni bassi di roccia ammantata di muschio e rampicanti, per poi chinare il capo mugolando.
“Tobia, cos'hai oggi?” La ragazzina a braccia conserte.
Allora da quelle rocce di muschio e rampicanti qualcosa di pesante cominciò a farle quasi scricchiolare.
Il cane scappò via, la pastorella restò con occhi increduli, rossi dalla paura, bagnati dal terrore.
Per un lungo istante restò così, incapace di capire, di comprendere, di credere.
Con uno sforzo riuscì infine a muovere i muscoli tesi ed intorpiditi delle gambe, voltandosi e cominciando a correre a perdifiato verso il bosco, mentre qualcosa di massiccio iniziò a scuotete la terra sotto di sé, inseguendola.
La pastorella correva.
Inciampò e cadde più volte, come Nostro Signore, tra i rovi, le eriche, le radici degli alberi.
Si alzò e riprese a correre, con la gonna strappata, le calze lacerate e la pelle dei piedi sanguinante.
Corse, senza riuscire a gridare.
Nella sua mente confusa e terrorizzata cercava di recitare un Padre Nostro, un'Ave o Maria ma solo pensieri confusi si rincorrevano alla stessa folle e disperata velocità con cui le sue gambe si muovevano.
Vide delle rovine.
Una vecchia casa abbandonata, quasi tutta crollata.
Un ultimo sforzo e la raggiunse.
Non sentiva più nulla alle sie spalle, solo il cuore che batteva impazzito nel suo petto.
Arrivò a toccare le rovinate murature della casa diroccata.
Si voltò, restando con la schiena contro il muro di pietre squadrate.
Non vedeva nulla.
Il cuore batteva ancora forte.
Comincio a sentire le gambe ed i piedi bruciare per i tagli.
Poi un verso indefinito.
Cupo, sordo, profondo.
Un suono innaturale.
Non ebbe il tempo di voltarsi che qualcosa di incredibilmente forte, feroce la issò letteralmente su, sbattendola più volte contro le murature della casa, fracassandole le ossa ed aprendole con profondi squarci la carne.
Poi la trascinò via, nel sinistro silenzio in cui il bosco era ora piombato.
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Guisgard 25-05-2018 16.36.06

Ruspon lanciò un'occhiataccia a Dacey, mentre suo zio rise di gusto.
“Che infantile fantasia” disse il presbitero “hanno le ragazze, non credete?”
“Si, eminenza.” Annuì cupo Ruspon. “Comunque le pelli di così tanti lupi” rivolto poi alla nipote del presbitero “sono una notevole ricchezza. Molti artigiani di Sant'Agata di Gotya faranno a gare per averle e tanti clienti resteranno soddisfatti, damigella. Quanto a me, sono soddisfatto del fatto che da settimane nei nostri boschi non vi sono più aggressioni. Era di certo opera di qualche dannato lupo.”



Il vecchio tutore restò a guardare Gwen che si allontanava con la piccola Therese, dirette in biblioteca.
“A me piacciono le favole...” disse la bambina “... tu che conosci qualcuna? Mi piace quella di Ardea de'Taddei... messer Elv me la racconta spesso.”



“Allora” disse l'uomo bruno ad Altea “voi siete il capo di questa banda immagino. Briganti comandati da una donna... però!” Ridendo piano. “Potrebbe essere la trama di un bel romanzo!” Annuendo. “Si, in effetti comincia a farsi tardi...” guardando il cielo del tardo pomeriggio “... davvero mi dareste ospitalità? E senza derubarmi?” Sarcastico.
“Non c'è posto nel nostro covo.” Sbottò Gozil ad Altea.



“Ho cominciato a sondare un po' il terreno alla vecchia Locanda del Brigante, marchesa...” disse Stuarto ad Elyse “... lì spesso vi sono forestieri, vagabondi, viaggiatori di passaggio... spesso si incappa in qualche losco individuo... ebbene ho avvicinato tre ambigui giovinastri e forse erano alquanto interessati a prendere servizio qui al castello, milady... naturalmente non ho detto loro tutto, ma non mi sembravano personaggi con molti valori o principi...”

Altea 25-05-2018 16.39.45

"A dire il vero è Gozil ma poi seguono sempre me" ed infatti prese la parola ribellandosi.. "Sarà ospite nella mia casetta.. No, non vi deruberemo e voi non svelerete il covo" presentai il resto della banda.. "Avete un cavallo?".

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Dacey Starklan 25-05-2018 16.48.47

Abbassai rapida lo sguardo stringendo le labbra, impedendo loro di svelare un sorrisetto sotto i baffi.
Era così divertente vedere il faccione di Ruspon rabbuiarsi.

“ Ne sono sicura, come ho detto, siamo tutti grati per il vostro atto coraggioso.
Tutti tranne i lupi naturalmente!”

Senza smettere di ricamare.


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Lady Gwen 25-05-2018 16.51.20

"Oh, non conosco questa favola..." con un sorriso dispiaciuto "Ma ne troverò un,altra altrettanto bella da raccontarti" con un sorriso più sicuro.
"Chi è Messer Elv?" chiesi curiosa.
Eravamo ormai arrivate in biblioteca e ci raggiravamo lentamente tra gli scaffali ricolmo di antichi volumi.

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Clio 25-05-2018 16.57.57

Annuii a Stuarto.
Conoscevo la Locanda del Brigante, era un posto appena fuori le mura, accessibile tramite una scalinata scavata nella pietra.
L’atmosfera era Spartana ma servivano dell’ottima carne e, se sapevi scegliere, anche dell’ottima birra.
“Bene, e dove sono questi fantomatici giovanotti?” Chiedo scrutandolo torva “Stavolta voglio esaminarli di persona, non come l’ultima volta che erano dei buoni a nulla!” Sospirosi scuotendo la testa “Portatemeli!! Ordinai.

Guisgard 25-05-2018 17.01.38

L'uomo sorrise ad Altea e salutò il resto della banda.
“Ne avevo uno, ma è finito in una tagliola e ho dovuto sopprimerlo con un colpo di pistola.” Disse. “Dunque ora sono appiedato.”
“La mia pistola!” Esclamò Gozil.
“Ci sono tagliole ovunque in questi boschi...” lui fissando Altea “... temete molto i lupi da queste parti vedo...”



Di nuovo Raspun lanciò un'occhiataccia a Dacey.
“Ringrazia la tua buona sorte che sei la nipote del presbitero, altrimenti...” disse fra sé e sé l'uomo.
Ad un tratto qualcuno bussò.
“Avanti.” Il presbitero.
“Eminenza...” entrando un servo “... poco fa, nel bosco...”
“Cosa diavolo è accaduto?” Nervoso Raspun.
“E'... è stato trovato il corpo di una ragazza...” mormorò “... morta... sgozzata e sbranata...”
Il presbitero guardò Raspun.
“Pare che qualche lupo sia sfuggito ai vostri cacciatori.” Con occhi di fuoco a Raspun.
Questi strinse i pugni per la rabbia.



“Va bene.” Disse annuendo felice Therese a Gwen. “Una favola bella allora!” Esclamò, mentre la ragazza fissava i tanti libri sugli scaffali. “Messer Elv è un mio amico. Vuoi conoscere un segreto? Ma solo se prometti di non rivelarlo a nessuno...”



“Milady, sono ancora alla locanda...” disse Stuarto ad Elyse “... non sapendo ancora le loro intenzioni ho pagato l'alloggio... ora sono lì...”

Altea 25-05-2018 17.06.47

Alle sue parole rimasi in silenzio.. "Mi spiace.. Pensano che i lupi siano la colpa di alcune morti nei boschi.. Che sciocchezze.. I lupi uccidono prede per fame non per gusto di uccidere." sospirai pensierosa a quella rivelazione "Io ho un cavallo, verrete con me.. Guan meglio io e te stiamo all'inizio come sempre e gli altri dietro" feci segno loro di andare a prendere i cavalli e procedere verso il covo.

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Lady Gwen 25-05-2018 17.08.12

Annuii sicura, mentre guardavo i libri a disposizione.
Ne presi uno che narrava fiabe e leggende dei mari con mostri sottomarini e principesse sirene.
"Questo andrà benissimo!" mostrando il libro e andando a sistemarci sul morbido tappeto.
"Oh certo, non lo dirò a nessuno, tranquilla" annuii, curiosa.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...5b29243a13.jpg

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