![]() |
Storie d'amore a confronto: Lancillotto e Tristano
Voglio dir la mia in merito al personaggio di Lancillotto.. si è vero ,lady llamrei che ha tradito il suo re,non che suo intimo amico..ma c'è da dire che come per Tristano e Isotta,l'amore è un qualcosa di incontenibile,insopprimibile.. e come Tristano,che ha cercato di nascondere e soffocare questo sentimento nei confronti dell'amato zio e non vi è riuscito...così Lancillotto..
Credo dunque che debba essere giustificato,in minima parte...non trova? |
In parte giustificabile in quanto "al cuor non si comanda". Ma ricordiamoci che Tristano e Isotta si sono amati per aver bevuto il "beivre", il filtro d'amore che era destinato invece a Isotta e a re Marco ;)
|
bhè nel film del 2006 non si parla di filtro...e poi credo sia vero..."al cuor non si comanda".... ti sarà capitato credo..che per un motivo o per un altro tu abbia cercato di sopprimere un sentimento nascondendolo,negandolo,cercando di sconfiggerlo,ma che alla fine sia tornato alla ribalta sopraffacendoti, più violento e irruento di prima!!!..e poi quando sai di amare e di essere amato,e di non poter stare con quella persona..il desiderio si fa più struggente e sconvolgente...
con ciò non giustifico il Tradimento in sè..ma semplicemente l'amore...come già detto..:smile: |
Il film l ho trovato bellissimo! E' tra i miei preferiti.
Io non mi riferivo al film ma alla storia "vera" di Tristano e Isotta" quella riportata da Thomas ;) Il filtro d'amore è la parte essenziale del racconto: il racconto si articola attorno ai filtri e ai veleni i quali Thomas chiama entrambi "beivre". Le stesse attinenze si ritrovano nel Cliges di Troyes e Cliges viene "erroneamente", secondo me e secondo molti filologi, considerato un anti-tristano. Invece i due racconti hanno attinenze molto simili, una di queste sta proprio nella presenza di un filtro. Il filtro è stato preso da Tristano e Isotta in modo inconsapevole; quello che Fenice invece "offre" a Alis, glielo offre in modo consapevole...Sto uscendo dal contesto. Chiedo scusa. Volevo solo chiarire questo concetto e ti consiglio di leggere Il Tristano e Isotta di Thomas...tra una visione e l'altra del film (adorabbbbileeee...però ahimè ha poco della reale storia d'amore tra il bel Tristano -che sarebbe un semi dio celtico....- e Isotta la Bionda) Ti posto il link nel caso ti interessasse il libro o qualche info su di esso: http://www.camelot-irc.org/forum/sho...ristano+isotta |
bhè si i film son quasi sempre diversi!!!... tutta un'altra cosa....hai ragione!
cmq per il libro ..sono in procinto di comprarlo.. mi avete fatto venire la curiosità!!!!...cmq Grazie :) molto gentile... |
Il filtro d'amore è la parte essenziale del racconto: il racconto si articola attorno ai filtri e ai veleni i quali Thomas chiama entrambi "beivre".
Il filtro è stato preso da Tristano e Isotta in modo inconsapevole; quello che Fenice invece "offre" a Alis, glielo offre in modo consapevole...Sto uscendo dal contesto. Chiedo scusa. Ti posto il link nel caso ti interessasse il libro o qualche info su di esso: http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=379 ma che si beva inconsapevolmente un filtro, o che si metta un piede in fallo, o che si capiti nel posto giusto al momento giusto, o al posto sbagliato, nel momento sbagliato..(queste sono cose che in fin dei conti si comprendono solo dopo:p)...amica mia.. cosa cambia? forse il filtro è la metafora del destino, della sorte che in qualche modo ognuno di noi "beve" involontariamente. |
Citazione:
Personalmente anche io mi abbandonerei ai sentimenti e darei più ragione al cuore ;) Ma nel racconto in questione non è cosi: la passione è avvenuta grazie ad arteficio, ossia il filtro/beivre;) |
Buongiorno,
secondo me, si è vero che in tutte e due le storie "Lancilotto e Ginevra", "Tristano e Isotta" ed altre che le leggende ci portano a noi per spiegarci secondo me, che l'amore è una variabile della vita incontrollabile ed inrazzionale che fa fare cose impensabili fino al momento in cui non si cade nella passione, ma il punto secondo me, è che noi abbiamo, a differenza del regno animale un cervello o visto nella sfera religiosa, sempre una scelta da fare, che è quella che quando ti pone il problema di poter causare dolore o del male ad un'altra presona senza nessuna ragione, la passione, dovrebbe essere mitigata, non dico, tolta, ma mitigata dal sentimento di lealta' verso la persona a cui potrebbe causare (questo momento di passione) del dolore gratuito. Questo è il mio pensiero sul discorso "tradimento passionale" verso chi crede di aver trovato fiducia e lealtra nella persona in cui aver riposto e donato la propria. Cio' non toglie che tutti possiamo sbagliare, ma non usciamo, come alibi, i concetti, passione o errore, per giustificare comunque esso si voglia chiamare "tradimento" esso rimane sempre cio' che è......nella termilogia più conosciuta. Saluti, Lord Fnner |
Solo quando capita di innamorarti intensamente, capisci ciò che si prova realmente: non esiste più alcun'altra donna, non esisti nenche più tu!
Esiste solo lei e nient'altro! Il tradimento, io, lo imputo esclusivamente al rapporto sessuale, fine a se stesso. L'innamoramento vero e proprio non è condannabile o giudicabile! Ho troppa esperienza, bisogna farsene una ragione, a tutti i costi, anche quando vi sono in ballo i figli! Un giorno, essi, potrebbero vivere la stessa situazione e capire il genitore imputato! |
Citazione:
|
Citazione:
Una persona inquadrata come me, molto giudiziosa, disciplinata, ligia ai doveri e alle responsabilità, trema di paura dinanzi a una forza come l'Amore che descrivete, che io riconosco capace, per potenza ed enormità, di cancellare tutto il resto. Di cancellare il Giusto, di cancellare la famiglia, i doveri, tutto. Ne ho sinceramente paura. Spero, se mai mi dovesse capitare, che Dio mi dia la forza di poterlo controllare e sconfiggere. Anche perché spesso succede che tali passioni ci abbandonino con la stessa velocità con la quale seppero imporci il loro impero. |
(state andando fuori tema ;) - siete nella sezione tematica del Ciclo Arturiano Bretone e dovete attenervi al confronto fra le storie d'amore di Lancillotto e Tristano...aprite una sezione in fuori tema se volete continuare questo discorso che tocca i sentimenti a livello personale;))
|
Ma perché Tristano e Lancillotto non sono forse due metafore attraverso le quali i poeti e la storia hanno voluto descrivere l'incontrovertibilità del dominio di sentimenti irrazionali sulla ragione e il senso morale dell'uomo?
Secondo me non siamo fuori tema, semplicemente lo stavamo allargando, comunque faccio come volete. |
Se volete parlare di sentimenti a livello personale (come mi pare risulti fortemente dagli ultimi post) vi chiedo di aprire un topic in fuori tema. Si discuteva in questo il raffronto tra la storia d'amore di Lancillotto e Ginevra e quella di Tristano e Isotta.
Chiedo per cortesia: evitate di prendere ogni suggerimento come un affronto personale. grazie infinite a tutti |
Vi ringrazio per la disponibilità, ma oggi non sento né bisogno né voglia di parlare di miei sentimenti personali; semplicemente ho commentato il post azzeccato di Sir Morris esprimendo una mia personale empatia nei confronti di quanto successo alle vite di Tristano e Isotta e di Lancilotto e Ginevra, dal momento che i loro stessi tormenti morali, le loro stesse paure, e il loro stesso senso di impotenza e di ineluttabilità dinanzi all'Amore sarebbero credo anche i miei, in circostanze analoghe. Pertanto secondo me non ci sono differenze talmente profonde tra le due vicende che possano tenere il passo con le molte similitudini che le accomunano: ovvero sia che l'uomo costruisce castelli di virtù e moralità su un terreno non edificabile quale è il suo animo istintivo e irrazionale, preda di passioni incontrollabili.
p.s. Vi prego smettetela di dirmi continuamente che mi offendo, io non mi offendo affatto per cose così leggere, quando lo faccio per motivi seri di solito lo si capisce subito perché non mi si vede più :) |
Citazione:
quando vi ho chiesto, a parte nel mio post di cui sopra, se vi sentivate da me offeso?:neutral_think: Per quanto riguarda, sempre i posts di cui sopra, credo che gli ultimi -a cui detto dialogo tra Voi e me-non rientrassero nel contesto. Non vedo perchè non poterne parlare in un contesto più consono. Tutto qui. |
Citazione:
Siete un cavaliere al quanto forte nei vostri pensieri per l'eta' che avete, mi fa piacere questo in un giovane, ma abbiate rispetto per chi gestisce da più tempo questa dimora che ci ospita. Saluti, Lord Fenner |
Il rispetto che nutro per Lady Llamrei è smisurato, come lei stessa sa, ma ciò non mi impedisce di dire ciò che sempre penso, nei dovuti modi e nella forma sempre educata che spero mi rappresenti. Ad ogni modo avete fatto bene a sollevare il dubbio: se mio malgrado io dovessi essere risultato offensivo o mancante di rispetto, sebbene io e lady Llamrei abbiamo già avuto modo di parlarne ridendo amichevolmente ieri in privato, naturalmente e umilmente chiedo scusa, perché non era nel modo più assoluto mia intenzione ;)
|
Citazione:
Lord Fenner, siete un Vero Cavaliere, proprio come Tristano, il quale ammiro e stimo.;) Con Sir Lancelot abbiamo potuto chiarire in una piacevole chiacchierata: molto spesso, in questi contesti, è difficile percepire l'enfasi delle cose dette. L'importante poi è chiarirsi;) (siamo ot) |
Citazione:
Saluti, Lord Fenner |
Citazione:
Cio' mi era dovuto, Lady Ilamrei, La ringrazio per l'accostamento a Tristano. Saluti, Lord Fenner |
La storia di Tristano e Isotta a mio avviso è più vera rispetto a quella di Lancillotto e Ginevra.
Certo Tristano e Isotta si innamorano a causa di un filtro, però loro combattono per il loro amore fino alla fine, mentre Lancillotto e Ginevra no. Mi spiego meglio. Ho sempre considerato Ginevra una bambina ipocrita, inadatta ad essere regina di Camelot e moglie di Artù. Critica tanto coloro che non seguono i dogmi cristiani e la cultura di Avalon e la Dea che servono quando lei si concede più volte a Lancillotto. Si considera tanto pia e fedele a Dio quando commette spesso adulterio. Odio Morgana per semplice fatto che lei è libera mentre Ginevra no. Ella stessa ammette che desiderava unirsi a Lancillotto co il consenso di Artù. Per me una persona del genere è ipocrita. Ha paura di vivere questo amore perchè la condurrà al peccato per questo non riesce ad evare figli! Quando si ama si combatte per difendere il proprio amore come fanno Tristano e Isotta. Quando fuggono, Ginevra preferisce rinchiudersi in un monastero che vivere al fanco di Lancillotto ora che ne ha la possibilità. Non è amore vero questo. Quando ami davvero non riusciresti mai a separarti da chi ami. Lo vorresti corpo cuore e anima. Vorresti stare con lui anche a costo di passare l'eternità all'inferno. Questo è amore. Ginevra è una sciocca bambina che si è asciata influenzare dai preti, che non capisce la differenza tra amare veramete qualcuno che fregarsene di ciò che dicono i preti. Ad amare veramente è solo Lancillotto che rispetto. La storia di Tristano e Isotta è un'altra cosa se paragonata a una bambina ipocrita che ha troppa paura di amare e critica gli altri perchè è più facile. |
@Liadan
Interessante e singolare il vostro punto di vista. Complimenti... farete riflettere molte persone :smile_clap: |
Citazione:
Mi trovate perfettamente d'accordo!:smile_clap::smile_clap: |
Sono felice che le nostre idee siano in armonia lady Ilamrei.:smile_lol:
|
Citazione:
|
Perdonatemi,lady liadan,ma sono in toto in disaccordo con voi,credo che "ipocrtita"sia una qualificazione che nessuna donna meriti al mondo,sia essa adultera o devota al proprio uomo.Ogni donna ama a modo suo,secondo la propria cultura,le proprie capacità intellettive ed emozionali,e credo che Lady Ginevra,nella realtà o fantasia che sia,non sia da meno,anzi..in rispetto agli uomini che ha amato,seppur in modo contestabile,ha sacrificato se stessa,perchè si ama anche quando si rinuncia.
Ovviamente,ogni donna ha una sua visione dell'amore,diversa come diverse sono le donne stesse,e questo,forse,ci rende inimitabili ed affascinanti agli occhi degli uomini. Non me ne volete,vi prego. |
Lady zaffiro, permettete? Io ho letto e riletto le vostre ragioni e vi dico già da subito che le rispetto. Ma non le condivido.
Mi trovo più propensa ad appoggiare la visione di lady Liadan. Trovo che Ginevra (lei come esempio ma potrebbero essere le donne/uomini comuni) si sia comportata in modo ipocrita in quanto ha voluto e/o preferito amare due persone contemporaneamente. Attenzione: queste due persone erano uno il marito e l'altro il migliore amico del marito. Al giorno d'oggi...come avreste definito una persona (uomo o donna che sia) che avesse compiuto un tale gesto? E ancora: Ginevra a cosa ha rinunciato? A vivere alla luce del sole dopo essere stata scoperta. Ma lei era coscente delle conseguenze che avrebbe subito se fosse stata scoperta....e una volta scoperta ha preferito rinchiudersi in un convento piuttosto che affrontare a la realtà. |
Non ve ne voglio lady Zaffiro al contrario. Siamo proprio per mettere le nostre idee a confronto e non dobbiamo necessariamente trovarci d'accordo.
Purtroppo lady Zaffiro, resto dell'idea che l'amore sia un sentimento importante nella vita di ogni essere umano, anche se può diventare una cosa dolorosa, lo so bene. Per chi si ama si farebbe di tutto anche affrontare la morte. Il modo in cui Ginevra si è comportata, e che continuo a definire ipocrita, è lo stesso di molte donne dei nostri tempi, donne che però non capiranno mai cosa sia l'amore. Io ho amato una persona come nessunomai, benchè mi venisse consigliato di dimenticrlo ho continuato ad amarlo perchè il solo pensiero di perderlo mi faceva soffrire anche fisicamente. Ora che il mi amato non fa più parte della mia vita continuo a soffrire è vero. Ma sono dell'idea che se si incontra l'amore della tua vita, si rimane legati d un filo rosso che difficilmente si spezza. Ginevra non comprende appieno il significato di ciò. Il timore del peccato viene prima di Lancillotto. Ebbee non riesco a credere che una persona così possa capire il significato dell'amore. Nimue si uccide per seguire Kevin. "Cos'è l'amore? L'ho chiesto a molti... Mi è stato detto che l'amore è il sentimento più forte del mondo, il sentimento che lo fa muovere, che lo fa giare. Mi è stato detto che l'amore è un qualcosa di appiccicoso, qualcosa che attacca due persone, e può essere un bene nel senso che quei due resteranno sempre insieme, così come può essere un male perchè nello stare sempre attaccati uno dei due, prima o poi, potrà anche scocciarsi e cercare un solvente per scappare via lontano. Mi è stato detto che l'amore è la cosa peggiore che ad un ragazzo possa capitare. Mi è stato detto che l'amore è una brutta bestia... una medaglia con due volti. " |
Prendendo spunto dalle due vicende in questione ma riferendomi soprattutto alla vita quotidiana, ritengo che l'ipocrisia più comune consista a mio parere nel definire talvolta come tradimento e basta, altre volte come amore irrefrenabile situazioni che spesso sono in verità (quasi) le stesse. Nei casi in cui si tende a definire un adulterio piuttosto come un amore irrefrenabile tra due persone apparentemente predestinate a vivere una storia d'amore, seppur avversa alle circostanze, innegabilmente tali circostanze romantiche più che razionali ci inducono a simpattizzare per i protagonisti (veri o letterari) ed a provare comprensione per essi.
Basta considerare appunto Tristano e Isotta (milady llamrei non me ne voglia se esulo in parte dal tradizionale contesto letterario della saga e lo adeguo alla mia opinione, mi tocca pur sintetizzare): il filtro d'amore che i due assumono giustifica ogni loro desiderio reciproco, ...d'altra parte, che ci possono fare? Non potevano saperlo! E se si fossero innamorati alla stessa maniera con... diciamo una poesia altrettanto magica, o una melodia, o soltanto con poche parole come Romeo e Giulietta? Il filtro in tal caso è il pretesto per legittimare l'amore "illecito" tra i due, i lettori hanno la massima comprensione per la loro storia. Pur sapendo che nella vita quotidiana non esistono filtri d'amore (che io sappia), credo che molti di noi conoscano almeno indirettamente situazioni altrettanto "illecite" viste però di buon occhio, o comunque non considerate come tradimento vero e proprio. Invece Ginevra, come è stato detto e concordo in pieno, vuole amare contemporaneamente il miglior amico di suo marito. Dunque è un adulterio, ovvio. Ma il vero amore quale è in questo caso, quello con re Artù ed il loro matrimonio praticamente mai consumato, potrei dire forse una sposa mai veramente (carnalmente, in senso passionale) rivendicata come tale dal re e marito, al quale tuttavia lei rimane ligia e buona consigliera almeno finché il tradimento non venga scoperto? O il suo vero amore è appunto Lancillotto, che per lei perde persino la faccia e la reputazione facendosi trasportare su un carretto come un poveraccio, pur di salvarla quando lei venne rapita? Con la premessa mia personale che considero questo comunque un adulterio vero e proprio, è molto più immediato secondo me considerarlo una sorta di "matrimonio di comodo", ...Leodogrance che dona la tavola rotonda per le nozze... ... sebbene Arthur almeno all'inizio fosse realmente innamorato (o forse è meglio dire soltanto "interessato"?) a Ginevra. È ben più difficile dunque avere comprensione con Ginevra, infine si ritira in convento anziché rimanere con Lancillotto, forse perché sente il peso del matrimonio fallito con Arthur (e di tutte le conseguenze, in pratica deve quasi accollarsi la responsabilità per esser stata la causa dell'indebolimento e la caduta del regno), e proprio per tale sorte l'amore con Lancillotto non può più essere puro e spensierato come quello tra due giovani amanti. Questa vicenda si aggiorna nella quotidianità ai nostri occhi ovunque ci volgiamo (chiaramente senza re e cavalieri). Possiamo forse sintetizzare che le donne da un lato sono appassionate dal lato oscuro, imprevedibile ed impulsivo dell'amore, quindi riferibile a Lancillotto, che le coglie, sorprende e rapisce in ogni momento della vita, anche durante il matrimonio. Dall'altro lato hanno bisogno della certezza di una relazione stabile su cui appoggiarsi, forse da vivere in pieno, forse ad un certo punto soltanto come "sottofondo" della vita, non spetta a me dirlo. Su una cosa concordo in pieno con lady Liadan, ovvero per quel che concerne l'influenza negativa della chiesa nel contesto storico: è prosperata sull'ignoranza della gente per seminare superstizione e maggiore ignoranza! E personalmente inoltrerei quest'opinione ben al di fuori dal contesto medievale, ma... ... non è il caso. |
Io credo che riguardo a Lancillotto e Ginevra non si possa parlare assolutamente di tradimento.
Ovvio, c'è un adulterio e quindi l'infedeltà è concreta, ma non si tratta di tradimento. Se noi giudicando questa storia con gli occhi della ragione (che spesso è la madre di tutti i futuri rimpianti...) non riusciremo a cogliere il senso di questo travagliato amore. Lancillotto non è solo il cavaliere pefetto, ma è anche l'amante perfetto. Se leggiamo l'opera di Chretien de Troyes, ci rendiamo pefettamente conto che il vero signore di Lancillotto non è Artù, ma Amore. Questo è il punto fondamentale attorno alle vicende di Lancillotto e chi non tiene quest'aspetto in giusta considerazione finisce per travisare l'ideale che Chretien ha rappresentato nella sua opera. Egli per Amore perde ogni cosa, onore compreso. E' deriso, odiato e infangato. Eppure resta il più forte e valente, il primo cavaliere. Chiunque manchi di rispetto alla regina sa che perderà la vita, poichè il miglior cavaliere di sempre la chiederà come pegno per l'onore di Ginevra. Lancillotto pecca contro Dio. E' indubbio. E perde il diritto di trovare il Santo Graal. Ma comunque da lui discenderà colui che dovrà succederlo nella gloriosa ricerca (Galahad), proprio perchè egli è resta il primo cavaliere. Potremmo fare quasi un parallelo, con le dovute proporzioni ovviamente, tra Lancillotto e Re David, che pure si macchia di adulterio e va incontro alla punizione divina. Eppure Dio, nonostante tutto, da lui e Betsabea, la donna per cui ha tradito, farà nascere il suo degno successore, Re Salomone, che porterà a termine ciò che aveva ideato lo stesso David suo padre, ma che la colpa aveva reso indegno di compiere: il Tempio di Geusalemme. Lancillotto quindi pagherà per il suo peccato, non potendo trovare la reliquia più grande della Cristianità, ma da lui Dio farà comunque nascere colui che compirà la sacra ricerca. Segno che Lancillotto è e resterà il primo fra tutti i cavalieri. |
Messere siete una persona veramente acuta.
Sono colpita dalla verità delle vostre parola. Ci siamo sempre limitati ad accusare il comportamento di Lancillotto e Ginevra paragonandolo a quello di Tristano e Isotta. Ci avete dato una nuova visione su cui riflettere. :smile_clap: |
Citazione:
Come in tutte le situazione ce' sempre un equilibrio, non bisogna mai, secondo me, eccere sia in verso o nell'altro...........difficile, lo so, benissimo, ma chi a mai detto che la vita è facile? è proprio la cosidetta scelta che l'uomo fin da Adamo ed Eva il Signore ci ha concesso, di scegliere appunto di fare la cosa giusta. Saluti, Lord Fenner |
Citazione:
|
Sir Guisgard.. purtroppo.. questo argomento spaccherà il mondo sempre in due!
Non mi schiero con nessuna delle parti...e mi astengo... augurandomi che ciò non accada mai a nessuno di "noi"! Per quanto concerne la provvidenza divina.. nel concedere tali gloriose successioni...ciò evidenzierebbe.. forse... il fatto che Iddio stesso.. sia d'accordo..in quanto.. "predestinato"????!!!! Oppure perchè Lo stesso vuol farci comprendere che dal male può nascere ...malgrado noi....del bene!!!!???? Sir Morris |
oh.. bene.. manco da Camelot da qualche mese e vedo che proliferano discussioni serrate!!l'amore, la passione...e quanti volti nuovi...ho letto interessanti punti di vista, anche se distanti anni luce gli uni dagli altri!!
la mia posizione è nota alla mia amica lady llamrei..(ma che bella la nuova immagine, mylady...la dolce Morgana)..ho un debole per la Regina... tanto da dedicarle il mio nick..però anche la storia di Tristano e Isotta mi colpisce a fondo.. non credo di poter esprimere una preferenza, perchè ogni amore è unico a sè stesso, e solo visto dall'interno può esser giudicato. (per cui per "simpatia" voto per Ginevra:p:p:p)... |
|
Secondo me la storia tra Lancillotto e Ginevra è ben diversa da quella di Tristano ed Isotta.
Non che il sentimento sia diverso (infatti a mio giudizio l'intervento del filtro magico va visto sotto l'aspetto simbolico e allegorico e non limita la genuinità dell'amore tra i due amanti di Cornovaglia), ma è il contesto che è differente. Tra Tristano ed Isotta non c'è la divina compagnia della Tavola Rotonda. Re Marco non è re Artù. Artù soffre e perdona. Non riesce ad odiare la sua donna ed il suo fraterno amico. Anche nella sofferenza egli è destinato ad un fato insostenibile per chiunque. Re marco invece è geloso e prova odio. Egli brama la vendetta. Questo non vuol dire che per Tristano ed Isotta è giusto e per Lancillotto e Ginevra no. Intendo dire che la sacralità che Lancillotto e la regina vanno a rompere è ciò che alla fine li condanna. C'è troppo in ballo. Il loro amore deve lottare contro ostacoli immensi. Eppure i due amanti non possono rivoltarsi contro il loro destino. In ballo ci sono gli ideali della cavalleria, della Fede, del regno. Eppure Amore interviene e dispensa i suoi beni ed i suoi favori. Lancillotto a questo punto non è più soltanto un cavaliere del regno, ma è, soprattutto, un servo di Amore. Un amore immenso che lo spinge a mettere tutto in secondo piano. Artù soffre, è vero. Ma anche Lancillotto e Ginevra soffrono. E' un immenso dramma. Ma credete davvero che davanti all'amore perfetto, quello che completa, quello che giustifica e legittima un'intera esistenza si possa decidere di ignorare i comandi del cuore? I protagonisti di questa saga sono in primis devoti e succubi di Amore. Sono paladini di questo sentimento. Soffrono per questo e per questo purificano il loro cuore. Non è una volgare tresca amorosa. Non è un carnale richiamo dell'istinto. Non è una puerile avventura di una notte. E' Amore. Quello vero. E come scriveva l'immenso Dante: "Amor ch'a nullo amato amar perdona..." Citazione:
Sir Morris, il mio intervento voleva indicare come l'amore ha sempre natura divina. I grandi amanti della storia, anche i più infelici, credo siano dei predestinati. Amore non dona le sua grazie senza un motivo. Il mio intervento in questo caso voleva sottolineare come chi ama alla fine vince sempre. |
1) L'amore ha sempre natura divina?
Direi ..Umana! 2) I grandi amanti della storia, anche i più infelici, credo siano dei predestinati? Dovreste scegliere, Sir...tra ..Libero Arbitrio e Destino! 3) Amore non dona le sua grazie senza un motivo. Amare è anche un bisogno, Sir! 4) Chi ama alla fine vince sempre? Perde Spesso, Sir! Sir Morris |
Messere, siete campione di cortesia e avete da sempre la mia stima, ma senza indugio ed esitazione vi dirò che se amare è come perire o essere sconfitto, cosa che io non credo affatto, allora io dei perdenti voglio essere il campione.
Amare è un bisogno, voi dite? Si, sono d'accordo. Ma è soprattutto un bisogno dell'animo. La sofferenza d'amore altro non è che un grido. Il grido dell'anima. Voi dubitate che i grandi amanti fossero dei predestinati? Allora vi chiedo: credete forse che se ad Isotta chiedessimo di rivivere senza tormenti e senza amore lei accetterebbe? Per Francesca la vita senza Paolo, anche se breve e drammatica, sarebbe stata degna senza aver amato? Didone forse non pagherebbe con la sua corona pur di seguire il suo Enea nel violaceo mar del suo disperato amore? Angelica forse pensò alla povertà di Medoro quando lo scelese come compagno, respingendo i migliori paladini di Francia? E Penelope non preferì forse sfilare la sua tela rischiando tutto, pur di non strappare l'amore per Ulisse dal suo cuore? Amore chiede spesso molto. Forse troppo per i comuni mortali. Ma chi ama, io credo, non ha nulla di mortale. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 06.33.48. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli