Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 19-09-2012 02.28.17

Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta
 
PROLOGO

Una nuova epoca sta sorgendo, preceduta da scoperte, invenzioni ed un nuovo modo di vedere e concepire le cose.
Il mondo sta cambiando, il suo centro si sta spostando verso spazi e confini nuovi, quasi infiniti.
Il Mediterraneo, culla di grandi civiltà, non è più il centro della storia.
Le strade per il Vicino Oriente, dopo la caduta di Costantinopoli ad opera dei Turchi Ottomani, sono ormai chiuse per gli occidentali e la sconfitta degli eserciti Cristiani durante le Sante Crociate ha fatto perdere le ultime roccaforti latine in Terrasanta.
Nuove rotte e nuove terre vengono dunque cercate dalle grandi nazioni civilizzate.
I portoghesi e gli spagnoli, così, hanno cominciato a circumnavigare le coste occidentali dell'Africa, mentre veneziani e inglesi tracciano nuove strade verso il favoloso e fiabesco Oriente.
Allora, mondi lontani e misteriosi cominciano a mostrarsi agli Europei, come le Indie, il Catai, le coste malesi e quelle del Borneo, fino ai più remoti porti imperiali del Giappone.
E navi spagnole hanno scoperto un nuovo mondo, al di là dell'oceano, popolato da indigeni dalla pelle rossa e olivastra, ricoperti d'oro e stanziati su terre ricche e fertilissime.
In questo nuovo scenario, alla ricerca di grandi spazi ricchi di risorse umane e commerciali, acquistano un ruolo sempre più importante alcune terre scoperte e frequentate dagli occidentali solo da qualche decennio: il sub continente delle Flegee.
Attraversate da navi e commercianti greci, bizantini, italiani, spagnoli, inglesi, francesi e olandesi, queste terre, dai lunghi, lussureggianti ed esotici litorali e frastagliate da isole perlopiù misteriose, sono ricchissime di risorse e rappresentano un crocevia fondamentale per controllare le nuove rotte commerciali sulle quali si sta scrivendo un'altra pagina della storia dell'umanità.
I ricchi e potenti stati europei, allora, cominciano ad ambire al controllo di queste nuove terre.
La corona d'Olanda e quella di Francia, in particolare, vedono nel controllo delle Flegee la possibilità di espandere i propri territori ed imporre le loro leggi commerciali alle altre potenze civilizzate.
Per questo il re olandese concederà ad una corporazione di mercanti e commercianti un credito illimitato per sfruttare quelle terre, oltre ad un'autonomia quasi assoluta sotto l'aspetto giuridico, proprio nella consapevolezza che la penetrazione e poi il controllo commerciale ed economico delle Flegee siano solo il preludio per il dominio politico e militare della monarchia olandese su quelle esotiche terre.
La corporazione di mercanti e commercianti, allora, fonderà la Compagnia delle Flegee Occidentali, affermando così il suo controllo sui porti commerciali più importanti di quei territori ed imponendo dazi e tributi alle navi spagnole, inglesi, italiane e francesi.
In breve la Compagnia delle Flegee Occidentali si ritroverà ad affiancare i governatori olandesi nel governo di quei luoghi.
Tuttavia, ancora un nemico ostacola il dominio della Compagnia nelle Flegee.
Una piaga che da sempre flagella i mari di tutto il mondo: i pirati...

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Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta

Scena I: Mercanti olandesi

“Non evitate le occasioni, e le avventure cercatele.”
(Alexandre Dumas, I tre moschettieri)



Quella mattina la vedetta del porto fluviale di Camelot segnalò l'arrivo di una goletta che, risalendo da Ovest il fiume e costeggiando l'isolotto di Wessek, approdò sul piccolo molo attirando l'attenzione di un manipolo di curiosi.
Sulla banchina scesero alcuni uomini, dagli abiti appariscenti e dalla postura solenne.
Tre di questi, staccandosi dal gruppetto, salirono su una carrozza giunta a prenderli per condurli verso il reame fortificato.
Dopo circa una mezz'ora, la carrozza giunse alla Porta Grande di Camelot e raggiunse rapidamente la piazza principale, proprio davanti al palazzo reale.
I nuovi venuti, fatti scendere, furono subito condotti nel palazzo, dove ad attenderli vi era lord Wilkinson, pari del regno e braccio destro del re.
Il colloquio tra lui e quei visitatori durò circa un paio d'ore, sancito alla fine da un brindisi ed un augurio che sembrava confortare tutte le parti.
Poco dopo, un araldo apparve nella piazza, ormai già colma di curiosi, poiché a Camelot è sempre un avvenimento di un certo interesse l'arrivo di una nave, soprattutto, come in questo caso, quando era costruita e rifinita con un gusto tanto elegante, eppur gentile, quanto robusto e funzionale, per parlare al popolo.
Richiamò l'attenzione di tutti e passò poi la parola ad uno di quei nuovi arrivati.
Questi era un uomo, all'apparire, di una certa positività, ossequioso verso i superiori e molto diretto, con fare bonario, verso tutti gli altri.
“Cittadini di Camelot...” disse, gesticolando con le mani come a voler far scemare il brusio e qualche risata “... siamo giunti nelle vostre terre per cementare ancora di più i buoni rapporti tra le genti inglesi e la corona olandese... noi rappresentiamo la Compagnia delle Flegee Occidentali e portiamo, a nome della nostra società e di sua Maestà Guglielmo d'Orange, un invito a tutti voi. Un invito per una terra nuova, un tempo nuovo ed una vita nuova. Oltre l'oceano, amici ed amiche, esistono terre fertilissime, temperate, bagnate da mari nuovi e ricche di risorse per tutti. Esse sono ancora poco abitate da noi occidentali, ma gli spazi e le possibilità sono praticamente infinite e possono davvero garantire una nuova vita in un vero e proprio paradiso in terra. Per questo la Compagnia delle Flagee Occidentali vuole offrire a tutti voi la possibilità di raggiungere e stabilirsi in quel nuovo mondo. Le Flagee, il nome con cui sono state battezzate quelle terre paradisiache, attendono solo voi. Portare nuovi coloni laggiù rappresenta il solo modo per far sorgere una nuova civiltà, basata sulla libertà, sulla convivenza e sulla fratellanza. Chiunque vorrà visitare le Flagee e rendersi così conto dello splendore di quei luoghi, potrà partire con noi. La goletta con cui abbiamo raggiunto il porto fluviale di Camelot partirà domattina per Truro, in Cornovaglia, dove ci imbarcheremo su un veliero diretto alle Flegee. Amici di Camelot... una nuova vita vi sta chiamando... non indugiate oltre e raggiungete un nuovo mondo che attende solo voi!”


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Altea 19-09-2012 07.41.01

Camminavo con la balia per la piazza di Camelot, era gremita di gente, una strana euforia pervadeva la quieta cittadina e vidi quella bandiera sbandierare trionfante, udii quel uomo parlare ma non vi era bisogno mi soffermassi ad ascoltarlo.
Mi sedetti su una panchina del molo, guardavo il mare esclamando.."Domani partiremo mia cara balia, mio padre, sir Fletcher, ha già deciso per tutta la nostra famiglia, non gli bastano gli agi e le ricchezze che possediamo qui a Camelot, ma vuole iniziare un nuovo commercio. Ho studiato molto su queste Isole Flegee, devono essere di una bellezza disarmante, ma io sono fatta per una vita sociale diversa." scossi il capo "Ho paura balia...di un naufragio, dei pirati...e di una nuova vita che mi attenderà laggiù, ma devo essere coraggiosa, accetterò ciò che Dio ci riserverà. Ora presto andiamo a palazzo per finire di sistemare i bagagli, domani salperemo" ci alzammo e ci dirigemmo verso la dimora.

cavaliere25 19-09-2012 19.43.23

ero appena arrivato a Camelot in cerca di un lavoro ero nella piazza centrale e mi guardavo intorno per cercare qualcuno che mi assummesse come apprendista mi incamminai in una viuzza stretta per vedere se trovavo qualche bottega

Guisgard 20-09-2012 01.33.30

Giunte nella loro dimora, Altea e la sua balia si dedicarono agli ultimi preparativi in vista della partenza.
“Un vecchio detto delle mie parti” disse la balia mentre era intenta a sistemare i bagagli “recita pressapoco così... << quando la formica decide di morire, mette le ali! >>” Scosse il capo. “Partire per terre così lontane... Beata Vergine! E lasciare un posto come la nostra Camelot! Bah, per me è assurdo! E chissà quali genti vivranno laggiù! Ho sentito dire che alcune isole dell'oceano sono infestate da popolazioni che si cibano di carne umana!”
In quel momento un servo bussò.
“Vostro padre” rivolgendosi ad Altea “è uscito per svolgere alcune commissioni... ha lasciato detto di non attenderlo per cena, visto che tarderà.”
Così, giunta la sera, fu servita la cena e fattosi ora Altea e la balia si ritirarono per la notte.
L'indomani i preparativi ripresero allo spuntar del Sole e nella prima mattinata tutto ormai era pronto.
Una carrozza condusse Altea, suo padre, sua madre e la balia al porto fluviale di Camelot, dove era pronta per salpare la goletta dei mercanti e sulla quale sventolava, maestosa e viva di colori, la bandiera della Compagnia delle Flegee Occidentali.

Guisgard 20-09-2012 01.45.07

Mentre Cavaliere25 girovagava per le strade di Camelot, ad un tratto qualcuno lo chiamò.
“Ehi, ragazzo...” disse un uomo fuori ad una taverna “... ti va di giocare con noi? Ci manca il quarto per questo tiro di dadi...” era di alta statura e aveva i capelli cortissimi, quasi rasati e con lui vi erano altri due individui “... vieni, su... se sarai bravo e fortunato potrai guadagnarti un bel boccale di birra... io mi chiamo Rynos e questi due galantuomini che vedi” indicando i due che erano con lui “sono i miei amici... Emas e Fidan...”

cavaliere25 20-09-2012 07.14.25

Mi avvicinai al uomo e dissi salve signore che gioco sarebbe? domandai tutto curioso io sto cercando un lavoro voi non sapete se qualcuno a bisogno di un apprendista aiutante continuai a dire e guardai i tre uomini aspettando che qualcuno mi dasse una risposta

Altea 20-09-2012 07.40.28

Al mattino presto ci svegliammo, vi era un gran fermento nella dimora finchè salimmo sulla carrozza...lentamente vidi casa allontanarsi e provai una stretta al cuore poichè vi lasciavo tanti teneri e bei ricordi.
Durante il viaggio verso il molo calò il silenzio, guardavo mia madre...gli occhi rossi trattenuti di lacrime, la balia era spaventata come la sera prima e mio padre era trionfante..lui forse già sognava ciò che avrebbe concluso e creato in quelle Isole lontane.
Arrivati vidi la goletta battente bandiera della Compagnia delle Flegee Occidentali, era robusta e già molta gente era trepidante di salire: gente di vario ceto sociale, da aristocratici come noi, borghesi e gente povera che sognava di arricchirsi in posti lontani.
Fummo fatti subito salire a bordo, mentre molti aspettavano ancora di salire, volevo subito entrare nella mia cabina e addormentarmi sperando di svegliarmi solo una volta arrivati a destinazione.

elisabeth 20-09-2012 08.11.43

Avevo tante idee per la mente ero piena di sogni e di cose reali che si intrecciavano con essi........la fortuna mi volle far nascere in una buona famiglia.....e questo mi dava la possibilita' di vivere serenamente, i miei erano i conti di Arbroath.......quel giorno rientravo con le mie tele sotto il braccio e i carboncini nell' altra........salii nel nostro palazzo e sentii mio padre e mia madre parlare di un lungo viaggio in terre lontane e pronte per vivere in terre nuove......una nuova vita diversa............mio padre non aveva intenzione di lasciare Camelot e mia madre concordava.........ma io avevo voglia di partire, incomincio' a battermi il cuore, buttai a terra tutto cio' che avevo tra le mani....." Padre io voglio andare, vi prego...terre nuove ...ricostruiamo le nostre vite e se voi non volete, datemi la vostra benedizione e fatemi partire..."......sentivo alle mie spalle il ridacchiare della mia balia, lei mi conosceva meglio di stessa.....sapevo che mi sosteneva....

Guisgard 20-09-2012 18.28.29

Rynos fissò Cavaliere25 e poi i suoi due compagni.
“Ehi, ragazzo...” disse poi al giovane “... anche noi stiamo cercando lavoro, sai? Siamo provetti marinai e siamo giunti qui per partire con quegli olandesi appena giunti a Camelot. Si dice che nelle lontane Flegge il lavoro non manchi. Chissà, forse laggiù riusciremo a trovare lavoro su qualche nave. Tu cosa ne dici? Hai esperienza come marinaio? Ti interessa un lavoro del genere?”

Guisgard 20-09-2012 18.37.20

Giunti al molo, Altea e i suoi familiari furono accolti da uno dei mercanti olandesi.
Il padre della ragazza mostrò i documenti e subito furono fatti salire sulla goletta.
Camelot era particolarmente bella e a vederla dal porto fluviale si poteva ammirare tutt'intorno la verde campagna, fino ai monti lontani resi chiari e nitidi dal fresco vento che soffiava da Est.
Sulla goletta vi erano anche alcuni uomini di colore, intenti in varie mansioni, come controllare gli ormeggi e sistemare i bagagli dei passeggeri.
“Chissà” disse la balia di Altea “da dove vengono questi uomini di colore...”
“Provengono da luoghi diversi, signora.” Fece un uomo sul ponte. “Questi, per esempio, sono originari del Madagascar. Ma molti altri ne vedrete quando ci imbarcheremo sulla nave che ci condurrà nelle Flegee. Senza dimenticare, poi, che laggiù le genti del posto hanno anch'essi la pelle più scura della nostra. La tratta degli schiavi è uno dei commerci più fiorenti nel Nuovo Mondo.”

Guisgard 20-09-2012 18.52.35

Il padre di Elisabeth restò in silenzio per alcuni istanti.
Era seduto davanti ad una larga finestra a fissare la strada sottostante pullulante di gente.
Sorseggiava del vino da un bicchiere ed il suo sguardo sembrava impenetrabile, come se volesse celare ogni minima emozione.
“I miei affari” disse all'improvviso “ci impediscono di lasciare Camelot, ma, da quanto sento, tu invece sei disposta anche a partire da sola... e cosa farai poi una volta giunta laggiù? Sono terre lontane e selvagge, flagellate dalla guerra che le corone d'Olanda, di Francia, d'Inghilterra e di Spagna a turno si danno per il controllo di quei luoghi... hai idea di come sopravviverai laggiù? Ritraendo spiagge bianche e tramonti sul mare? Andiamo, è totalmente insensata questa tua richiesta, Elisabeth! Abbandonare la tua famiglia ed un futuro certo, per rincorrere sciocchi sogni in un luogo lontano dal mondo libero e civile!” Posò il suo bicchiere e si alzò. “E con questo, l'argomento è chiuso.” Ed uscì dalla stanza.
Allora la balia si avvicinò ad Elisabeth.
“Ero ovvio” mormorò “prevedere questa reazione da parte di tuo padre. E forse non possiamo dargli tutti i torti.” Fissò Elisabeth e poi sorrise. “Avanti non fare quella faccia... conosci bene tuo padre e sai quanto sia cocciuto... quasi quanto te. Ma non mi stupirei se, pazza come sei, tu decidessi di scappare per imbarcarti su quella goletta.”

elisabeth 20-09-2012 19.08.47

I sermoni di mio padre li conoscevo a memoria, il mio amore per la pittura era per lui solo perdita di tempo.....ero una dama di buona famiglia e sapevo che pensava a sistemarmi gia' da tempo.......ma io avevo negli occhi il colore di un mondo nuovo e poi, nessuno mi avrebbe impedito di tornare a Camelot.....non ero fatta per gli affari.....non lo salutai avevo gli occhi pieni di lacrime e rabbia , me ne tornai in camera...dove la mia balia mi aveva seguita....." Mi tratta come una ragazzina, non sono fatta per i doveri di corte e lui lo sa....pericoli, i pericoli si trovano ovunque....se solo avesse un po' piu' di fiducia in me.......mia madre sospira e continua ad annusare il suo fazzoletto scuotendo la testa.......anche per lei devo essere una gran delusione......forse avete ragione, ho del denaro messo da parte....mi fu lasciato da mio nonno, sapete bene che nelle spese sono molto parsimoniosa....aiutatemi a preparare il bagaglio, voglio andare via.......pero' non lasciatemi sola, venite via con me, ho denaro anche per voi....."...mi alzai di scatto e in preda ad una strana euforia.....presi una borsa in cuoio e misi all'interno due abiti a alcunia accessori intimi...." Io..sono pronta....".....avevo la borsa ai miei piedi due tele e i miei carboncini.........forse troppo poco...o forse nulla, ma la vita si prende al volo.....e cosi' iniziai il nuovo viaggio

Altea 20-09-2012 21.35.02

Osservavo le verdi colline di Camelot, mi stringevo le spalle in un brivido. Mi voltai per non pensare a quello che stavo lasciando..la mia vita, le amicizie, gli agi e molto ancora. E per cosa? Per un capriccio di mio padre, lo fissavo e provai un senso di odio....doveva chiederci ciò che volevamo, sapevo che mia madre era contraria a partire come me, avrebbe potuto andare via solo e mandarci il guadagno a Camelot. Ma lui diceva teneva troppo a noi, non avrebbe potuto vivere cosi lontano senza i suoi...tesori. Ora quei "Tesori" avevano smesso di risplendere.
Fui destata dalla balia e osservai quei marinai di colore e ascoltai le parole dell'uomo che si avvicinò spiegandoci chi fossero e perchè si trovassero sulla nave.
"Tratta degli schiavi? Mercato fiorente?" risposi stupita "Vendere degli uomini è un commercio? E pure redditizio...è una cosa davvero disumana."
Mi avvicinai alla balia scossa "Ci manca solo che mio padre abbia deciso di intraprendere questo "commercio"..ahimè dobbiamo chiamarlo cosi?"

cavaliere25 20-09-2012 21.51.15

Guardai l'uomo e dissi pultroppo no ma se qualcuno mi imparasse il lavoro non mancherei ad impararlo dissi guardando i tre uomini se vi va mi aggiungo a voi sempre che non vi dia fastidio o problemi e aspettai una loro risposta sperando in una risposta positiva

Guisgard 21-09-2012 03.12.56

La balia fu sorpresa da quelle parole di Elisabeth.
“Venire anche io...” disse quasi smarrita “... io sono nata e cresciuta qui e forse non saprei neanche ricominciare una nuova vita... qui ci sono i miei ricordi e poi ci sono i tuoi genitori...” fissò Elisabeth “... ma dall'altra parte ci sei tu, pronta a partire per un mondo nuovo, fatto di misteri e forse pericoli...” si avvicinò ad una finestra e guardò la strada “... ti ho sempre protetta, sin dalla tua infanzia... e forse non saprei fare altro...” tornò a fissare Elisabeth “... spero tu sappia cosa stai facendo, Elisabeth... e sia, partiamo! Aspettami in strada... prenderò solo pochi oggetti personali... perlopiù ricordi...”
Poco dopo, Elisabeth e la sua balia lasciarono la casa e si diressero verso il porto fluviale.
Qui subito un uomo andò loro incontro, salutandole ed invitandole a salire sulla goletta.
“A nome della Compagnia delle Flegee Occidentali” fece l'uomo “che io rappresento, vi do il benvenuto a bordo, mie signore!”

Guisgard 21-09-2012 03.24.31

A quelle parole di Altea, l'uomo sorrise.
“Vedete, signora...” disse “... il Nuovo Mondo è molto diverso dai luoghi in cui siete cresciuta... sono terre vergini, senza leggi e alla mercé del più forte... le popolazioni locali sono talvolta ostili e sotto molti aspetti sono diversissime da noi occidentali. E l'unico modo per farle lavorare, o anche solo per renderle inoffensive, è quello di imporre loro degli ordini. Ora però non pensate a queste cose... le Flegee sono un Paradiso in terra ed attendono solo noi per mostrare le loro meraviglie. Ora perdonatemi, ma ci stiamo preparando per la partenza.” E salutate Altea e la balia, si congedò da loro.
“Era come pensavo!” Esclamò la balia. “Stiamo per raggiungere un luogo popolato da selvaggi, retti a loro volta da usanze barbare e inumane! Ah, Beata Vergine!” E preso il Rosario che aveva nella tasca, cominciò a recitare alcune preghiere.

Guisgard 21-09-2012 03.33.22

Rynos e i suoi due compagni, a quelle parole di Cavaliere25, si scambiarono rapidi sguardi e poi annuirono tra loro.
“Ma certo, ragazzo.” Disse Rynos a Cavaliere25. “Da quel che si dice, le Flegee sono una terra nuova e il lavoro laggiù proprio non dovrebbe mancare. Certo che puoi unirti a noi! E non temere, ti insegneremo noi i segreti per diventare un buon marinaio.”
“Ehi, credo sia ora!” Esclamò Emas. “Meglio incamminarci verso il porto fluviale, o quella goletta partirà senza di noi!”
Così, Rynos, Emas e Fidan, insieme a Cavaliere25, lasciarono Camelot e si diressero verso il porto.
E quando arrivarono, riconosciuta subito la goletta, si avvicinarono ad alcuni uomini che preparavano il tutto per la partenza e si presentarono.
Furono così fatti salire a bordo.
“E' fatta, amici!” Disse Rynos a Cavaliere25 e agli altri due che erano con loro. “Tra pochissimo partiremo e ci imbarcheremo per le Flegee!”

Clio 21-09-2012 10.10.31

Radunai in fretta le poche cose che avevo con me. Non che avessi molto da portare via, ma non volevo separarmi troppo da ciò che amavo.
Sentii qualcuno entrare nella stanza, non mi voltai, sapevo bene chi era, presi coraggio e dissi: "Parto" aspettai un attimo per continuare : "Hai sentito gli olandesi oggi, vanno oltremare, proprio dove si perdono le tracce di John". No, la verità è che non ho mai creduto a tutte le menzogne che mi hanno raccontato per calmare il mio dolore, no John non è morto, non ha trovato un'altra donna in quei paesi paradisiaci. Il mio cuore l'avrebbe saputo, una parte di lui si sarebbe spento. Dovevo tentare. Mi girai a guardare Alice, la mia unica amica, con i polsi appoggiati sulla cintola, come una mamma che vuole rimproverare una bambina troppo testarda. Borbottava qualcosa sul pagare la traversata o mantenersi, come se fossero quelli i timori che mi facevano stringere lo stomaco. "Non lo sai?" sostenni con un sorriso beffardo:" c'è sempre bisogno di una guaritrice, sia sulla nave che a terra. E poi, so badare a me stessa, sta tranquilla" dissi infilando il pugnale nello stivale. Mi fermai un secondo ad osservarlo, con quanta naturalezza lo avevo riposto eppure, erano anni che non mi facevo quel gesto, ma una fanciulla deve pur proteggersi, pensai.
Giunsi alla porta, abbracciai forte Alice, trattenendo a stento le lacrime, potevamo raccontarci un mucchio di bugie, ma sapevamo entrambe che era un addio.
"Devo andare, o partiranno senza di me".
Mi incamminai verso il porto, pensando alla nuova vita che mi attendeva.

ladyGonzaga 21-09-2012 11.04.29

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Oggi la piazza del mercato è gremita più del solito.Sarà l'aria fresca di fine estate o forse le tante novità giunte a Camelot , a bordo della goletta , ancorata in porto da appena tre giorni.
Una cosa buona di certo ha portato , un nuovo mercante di tessuti ed erbe rare , di certo utili per preparare tisane e infusi salutari alla persona.
Dicono che arrivi da terre lontane , e che sia salito a bordo della goletta , per sfuggire al tiranno della sua terra.
Mi diressi verso la stradina che arriva al porto e non potei fare a meno di notare il grande albero maestro , con la sua immensa vela bianca .
Quanti ricordi mi tornarono alla mente.Uno in particolare che il mio cuore non vuole scordare.
Adesso di quel dolce ricordo mi resta solo uno strumento antico di legno pregiato , e il suo suono è ora solo un dolce ricordo...colui che me lo diede s'imbarcò per le terre d'oriente ..ricordo ancora le sue parole..
" tenetelo voi per me..io sarò sempre con voi..."..
Il tempo passò velocemente , il ricordo di quel giorno mi rapì dal vero motivo per cui ero scesa in paese....

cavaliere25 21-09-2012 14.41.45

Che bello dissi grazie ancora per avermi portato con voi speriamo sia una bella avventura continuai a dire non vi deluderò promesso metterò tutto il mio impegno per imparare a fare il marinaio e sorrisi

Altea 21-09-2012 14.57.02

Fissai quell'uomo mentre si allontanava, notai non si era nemmeno presentato.
D' un tratto sentii un leggero brusio e notai la balia spaventata con un rosario in mano e nominare i Santi Misteri.. "Odette, sia lodato il Cielo, ma voi così invece di rassicurarmi mi mettete ansia. Coraggio andiamo a guardare cosa ci riserva questa goletta e chi sono i nostri compagni di ventura..sono curiosa".

elisabeth 21-09-2012 18.49.47

La guardai con apprensione....e poi la vidi sorridere, sapevo che non mi avrebbe abbandonata......cosi' per me e la mia Balia inizio' l'alba di un nuovo giorno, avevo lasciato una lettera per i miei genitori, mio padre sarebbe andato su tutte le furie, ma in cuor suo eravamo sapeva che avendo lo stesso carattere......avrei preso le mie decisioni a prescindere dalla sua...mia madre invece sarebbe scappata in lacrime nella cappella di famiglia e avrebbe pregato in una lingua che non avevo mai compreso.......felice assieme ad Ingrid, la mia balia, invitate da un uomo sorridente, salimmo a bordo..............ero felice, e forse ero anche ingenua, ma avevo bisogno di crescere e di cambiare vita..........." Ingrid ditemi...non siete felice anche voi....di questa mia splendida decisione ?".....la guardai col mio sguardo da ragazzina che aveva combinato una grande marachella..........ero felice di sentirla vicina,.
La nave era grande e vi erano molte persone sul ponte........ma fui attratta da Camelot e dalla spettacolare visone in quel particolare giorno....una lacrima scivolo' dal mio viso, ma con il palmo della mano....la feci sparire cosi' in fretta....che nessuno se ne sarebbe accorto

Guisgard 21-09-2012 19.09.37

Una lieve brezza soffiava sul porto fluviale di Camelot, rendendo vivaci le acque e cullando dolcemente la goletta.
Gli ultimi bagagli furono caricati a bordo da alcuni uomini di colore, sotto lo sguardo attento di uno dei mercanti.
Ad un tratto una cassa scivolò e cadde a pochi passi da Gonzaga, che sognante fissava la goletta.
“Cosa combini, razza di animale...” disse con rabbia l'uomo che controllava il lavoro degli schiavi a colui che aveva fatto cadere la cassa “... se una sola di queste casse andrà perduta, sarai frustato fino all'arrivo a Las Baias! Ora raccogli la merce caduta a terra!”
L'uomo allora raggiunse Gonzaga.
“Perdonate, signora...” scusandosi con lei “... ma questi selvaggi non hanno il dono dell'accortezza quando fanno qualcosa... vi siete fatta male? Quella cassa vi ha colpita? O vi siete solo spaventata per l'incidente?”

Guisgard 21-09-2012 19.25.26

La balia sorrise ad Altea ed annuì.
Raggiunsero allora la parte inferiore del ponte della goletta e subito furono attirate da un uomo che aveva preso posto verso prua e pronto a parlare a tutti i passeggeri.
“Signori e signore...” disse “... voglio subito darvi il benvenuto a bordo. Sono lieto che abbiate accettato il nostro invito con entusiasmo. Io sono De Blak e rappresento la Compagnia delle Flegee Occidentali. La goletta ormai è pronta a partire e raggiungere subito il porto più vicino, in Cornovaglia, dove ci attende una nave per condurci tutti nel Nuovo Mondo. Sulla nave conoscerete altri membri della Compagnia e vi sarà spiegato tutto ciò che occorre sapere sui luoghi che raggiungeremo. Nel frattempo, per qualsiasi vostro dubbio, io sono a vostra completa disposizione.”



Poco distanti, Elisabeth ed Ingrid parlavano della loro fuga per imbarcarsi.
“Mi chiedi se sono felice...” disse la balia “... non saprei... è tutto così nuovo, incredibile per me... non riesco neanche ad immaginare cosa può attenderci oltre il mare... quelle terre si trovano dall'altra parte del mondo conosciuto e sicuramente saranno diversissime dalle nostre... e... oh, beh, ora basta!” Esclamò. “Ormai abbiamo deciso! Tutte le nostre domande troveranno risposte molto presto!” Ed abbracciò Elisabeth. “Guarda...” indicando poi De Blak che stava parlando agli altri passeggeri “... credo sia importante ascoltare cosa dice... sei d'accordo, Elisabeth?”



Intanto, Rynos, Emas e Fidan avevano accolto con entusiasmo Cavaliere25 nel loro gruppo.
“Ragazzi...” disse Rynos “... andiamo a sentire cosa dice quel mercante ai passeggeri.”
E raggiunsero il capannello di gente attorno a De Blak.

elisabeth 21-09-2012 19.39.00

" Siete saggia come sempre Ingrid cara, si credo che sia conveniente andare ad ascoltare cosa ha da dire quell'uomo,e se poi non la cosa non fosse di nostro gradimento...potremmo tornare a Camelot a nuoto....."...risi, perche' sapevo che non avrebbe mai messo un piede in acqua....ci avvicinammo agli altri ed ascoltai attenta....il nuovo mondo, cosa poteva dire " il nuovo mondo " quello in cui vivevo, non mi sembrava poi cosi' vecchio.....mi avvicinai a De Blak....." perdonate Signore, forse mi sono persa qualcosa.......ma oltre l'orizzonte, io non vedo nulla......la terre su cui approderemo.......come sara'..."...

cavaliere25 21-09-2012 19.46.32

Quanta gente dissi rivolgendomi hai tre amici appena conosciuti saranno tutti interessati a ciò che starà dicendo quel uomo dissi speriamo di trovare un lavoro subito e un alloggiamento e anche da mangiare e sorrisi

Guisgard 21-09-2012 19.49.58

Alice forse disse qualcosa, ma Clio era già andata via per udire la voce della sua amica.
Si incamminò verso il porto fluviale e lo raggiunse dopo circa un'oretta di cammino.
Sul molo vi era un vivace viavai di uomini e merci.
La goletta ondeggiava dolcemente sulle acque, mentre l'imbrunire rendeva, a poco a poco, impenetrabile lo sterminato cielo che avvolgeva ogni cosa.
“Non dite nulla...” disse all'improvviso una voce a Clio “... non una parola... leggerò il tutto dal vostro sguardo...” e saltò giù dalla goletta fino alla banchina “... leggerò i vostri pensieri guardandovi negli occhi, intendo dire!”
Era un giovane dai capelli lunghi e di bell'aspetto, robusto e vestito con una lunga giacca da ufficiale.
“Sapete” continuò “che gli indigeni di Cyumas riescono a leggere nel pensiero? In verità credo si tratti di una sorta di rito religioso o qualcosa di simile... ed affermano che funzioni...” sorrise “... dunque sono curioso di provare... e voi sembrate adattissima a questo mio esperimento, milady... ditemi, volete sacrificarvi per la scienza? Chissà che un giorno il mondo non ci sarà riconoscente!” E rise di gusto. "Ma permettetemi di presentarmi... sono Gurenaiz, ufficiale della marina olandese, milady."

Altea 21-09-2012 20.57.03

Ascoltai con attenzione sir De Black e guardavo gli altri passeggeri, alcuni mi sembravano visi familiari, scossi il capo.."Odette, avete sentito? Tra poco arriveremo in una grande nave, e spero presto..conosci qualcuno di queste persone? E dove saranno finiti i miei genitori?Certo mio padre starà discutendo dei suoi affari ma mia madre è strano non sia qua, non vorrei si sentisse sola." E mi allontanai cercandola seguita da Odette, la quale ormai fin da piccola era abituata ai miei modi irrequieti e inusuali per una ragazza di buona famiglia.

Clio 21-09-2012 21.25.03

Scrutai attentamente l'uomo che avevo di fronte. Non sapevo se essere infastidita o divertita da quel suo atteggiamento così diretto, ma la sua risata era contagiosa, e mi strappò un sorriso. Lo fissai negli occhi per un momento prima di rispondere. "Orbene, Gurenaiz" dissi tentando di sfoggiare il mio inchino migliore, "cosa avete letto nei miei occhi? Sono curiosa. Oh, perdonatemi, non avrei dovuto dire nulla" e sfoderai un sorriso ironico mentre mi coprivo la bocca con entrambe le mani, come a voler trattenere le parole. "Il mio nome è Clio, voglio proprio vedere se riuscite a scrutare nella mia anima. In cosa consiste questo vostro esperimento?".

ladyGonzaga 21-09-2012 22.16.43

" Non preoccupatevi" , risposi a quell'uomo dall'aria imponente che a pareva incuttere timore .
In effetti mi spaventai un po, ma non per la caduta delle pesanti casse, ma per il modo in cui tratto quei poveri marinai.
Il suo accento era spagnolo di certo, il suo comportamento rozzo però nascondeva qualcosa di particolare cosi come particolare era il tatuaggio sulla parte interna del suo braccio...

http://www.tatuaggitattoo.info/wp-co..._colorate1.jpg


Il suo viso...le sue mani...ecco cosa mi colpi in particolare...un uomo dall'aspetto cosi apparentemente rozzo , ma dai lineamenti ben curati , e di certo il sole preso per mare, aveva risparmiato il suo viso...
Era strano...troppo strano...

Guisgard 22-09-2012 01.23.47

De Blak aveva lo sguardo di chi ostenta sicurezza sempre e comunque, la voce nitida di chi non ha paura di farsi udire e i modi spicci di chi vuol far capire agli altri di avere sempre sotto controllo la situazione.
Fissò poi Elisabeth e rise di gusto.
“Milady, le Flegee sono lontane da noi forse nello stesso modo in cui lo sono quelle grosse nuvole sull'orizzonte.” Disse. “Esse si trovano al di là di questa terra e dei suoi mari. Sorgono oltre l'oceano e per raggiungerle bisogna navigare con venti impetuosi e orientarsi sotto stelle sconosciute. Ma una volta giunti, credetemi, esse ci appariranno in tutto il loro esotico splendore e nulla di esse vi sembrerà paragonabile alle cose che avete visto qui.”
“Ma è vero” prendendo la parola Ingrid “che laggiù vivono popolazioni selvagge ed ostili? Che si cibano di carne umana?”
“Signora, tutto in quei mari è strano, terribile e meraviglioso allo stesso tempo.” Rispose De Blak. “Il clima è differente, così come lo sono i venti e le piogge che si abbattono sulla terra con modi e intensità ignote a noi occidentali. La vegetazione dunque che cresce obbedisce a ritmi diversi ed anche le genti hanno abitudini e tradizioni difformi da quelle del mondo libero e civile. Ma non temete, poiché noi giungeremo a Las Baias, ormai colonia olandese disseminata di empori e scali commerciali della Compagnia delle Flegee Occidentali.”



Nel frattempo, Altea, seguita da Odette, era in cerca dei suoi genitori.
Trovò la madre sul ponte a fissare il porto di Camelot, con lo sguardo malinconico e l'aria incerta.
Ma, accortosi dell'arrivo di sua figlia e della sua balia, la donna mostrò un tenero sorriso e cercò di nascondere la sua inquietudine.
“Ormai la goletta sta partendo.” Disse. “Tuo padre parlava appunto di questo con quei mercanti.”
In quel momento si udì una campanella.
“Ecco, è il segnale.” Continuò la madre di Altea. “La goletta partirà tra pochissimo.”



Intanto, anche Rynos, Emas, Fidan e Cavaliere25 avevano udito il suono della campanella.
“Ecco, finalmente si parte.” Disse Rynos. “Ora tireranno su gli ormeggi. La goletta è piena di persone... credo che quei mercanti possano ritenersi soddisfatti. Un bel po' di gente partirà per il Nuovo Mondo.” Fissò poi Cavaliere25. “E noi, appena giunti laggiù, cercheremo subito una nave su cui imbarcarci come marinai.”

Guisgard 22-09-2012 01.33.03

L'uomo fissò Gonzaga e sorrise.
“Voi forse” disse “siete qui per imbarcarvi sulla goletta... e forse quello sciocco schiavo vi ha fatto perdere tempo... se volete potete salire anche da qui. Vedete quei due uomini?” Indicando altri due mercanti sul ponte dell'imbarcazione. “Vi sistemeranno loro a bordo, fornendovi ogni informazione e spiegazione.”
Si udì il suono della campanella.
“E' il segnale...” fece l'uomo “... stiamo partendo... dunque affrettatevi se davvero avete deciso di partire con noi.”

Guisgard 22-09-2012 01.52.10

“Oh, è, come detto, un esperimento della massima importanza, milady...” disse Gurenaiz dopo aver risposto con un inchino a Clio che si era appena presentata “... vedete, molti dottori e filosofi tentano di studiare gli usi e i culti degli indigeni del Nuovo Mondo e magari noi oggi stiamo fornendo alla scienza un notevole servigio per i loro studi.” Sorrise. “Ora però, mi raccomando, non dite altro... nessun'altra parola, poiché tenterò di leggere nel vostro sguardo...” e fissò la ragazza come se davvero cercasse di svelare i suoi pensieri attraverso lo sguardo “... allora... vediamo un po'... a vedervi... si, siete una principessa di qualche luogo esotico... magari figlia adottiva di qualche console o di qualche ministro del re... comprata ad un'asta di schiavi dopo essere stata strappata alla vostra regale famiglia... ovviamente in tenerissima età e ciò spiega il perchè non vi è traccia di traumi o altro, rendendovi dunque solare e luminosa...” assunse un'espressione vagamente pensierosa “... e... e ora siete intenzionata a ritornare nelle vostre terre natali per accampare diritti sul trono di vostro padre... vostro padre che regnava... vediamo... si, su un'isola del Nuovo Mondo colma di oro e pietre preziose di ogni genere... ovviamente nessun altro gioiello di quell'isola era paragonabile a voi...” sorrise nuovamente “... ora potete parlare... ditemi, ho indovinato?” Chiese divertito.
In quel momento si udì la campanella proveniente dalla goletta.
“E' il segnale che stiamo per partire...” fece Gurenaiz “... dobbiamo dunque affrettarci a salire a bordo, altrimenti non giungerete mai nella vostra isola, mia bella principessa.” E mostrò un vistoso inchino alla ragazza. “Ovviamente, come ufficiale del re d'Olanda, io mi occuperò della vostra sicurezza in questo lungo e pericoloso viaggio.” E le fece l'occhiolino.

cavaliere25 22-09-2012 08.59.02

Bene dissi non vedo l'ora di iniziare questa avventura con voi signore e hai vostri due amici continuai a dire guardandoli poi mi misi a guardare in giro ero molto felice dentro di me pensavo chissà cosa mi aspetterà e guardai il mare

Clio 22-09-2012 10.16.41

Restai immobile a fissare l'ufficiale olandese mentre mi svelava la mia storia. Tirai un sospiro di sollievo, no, non esistono metodi per leggerti nell'anima. Eppure ero divertita e affascinata dalla storia dell'uomo, la mia vita non sarebbe stata altrettanto poetica."Su una cosa avete ragione, Milord" e posi il mio sguardo verso la goletta attraccata e pronta alla partenza "devo raggiungere quelle terre misteriose per ritrovare una persona cara" e i miei occhi divennero tristi d'improvviso, mentre portavo la mano alla gola a sfiorare il ciondolo a forma di scudo da cui non mi separavo mai. Ma, tuttavia, non volevo spegnere l'entusiasmo di quel giovane, così galante, e dissi, con un sorriso malizioso in volto: "Eppure, potrebbe anche esserci del vero. Non ho mai conosciuto i miei genitori, dunque potrebbero essere anche loro oltremare, che non aspettano altro di ritrovare la loro figlia perduta, pronti a cederle il trono di una terra paradisiaca. E allora vi sarò grata di avermi svelato in tempo la mia vera identità". Risi, come non facevo più da molto tempo. Avevo pensato a lungo a chi potessero essere i miei genitori ma, una principessa di un'isola lontana, no quella possibilità non l'avevo mai calcolata.
Mi avvicinai all'ufficiale di un passo e gli porsi la mano perchè mi scortasse "Bene, Milord, vi occuperete della mia sicurezza anche se non sono una principessa come credevate?" dissi con il sorriso da timida fanciulla che su di me appariva terribilmente fuori luogo. Ma d'altronde, pensai, il mio classico so badare a me stessa, non impicciatevi sembrava alquanto scortese e inappropriato.

elisabeth 22-09-2012 19.10.35

Non ero totalmente soddisfatta della spiegazione, ma era anche doveroso pensare che il viaggio stava per iniziare.......e Ingrid aveva una terribile paura di chi avrebbe incontrato....andato via De Blak....mi resi conto del fermento che c'era a bordo, tra passeggeri e personale di bordo, tante persone che si mescolavano, chi chiedeva informazione sul viaggio, chi chiedeva spazio per poter lavorare meglio...........non avevo mai visto tanta confusione se non quando accompagnavo Ingrid al mercato........" Non vi batte il cuore mia dolce Balia ?......stiamo voltando pagina, nuova terra nuove avventure, venite a vedere con me i colori questo nuovo giorno su Camelot....li dipingero' appena possibile......cosi' non li dimenticheremo mai..."......Guardai incuriosita, ogni persona a cui riuscivo a vedere il volto.....non mi passo' mai per la mente in quel momento che un giorno avrei potuto pentirmene......

ladyGonzaga 22-09-2012 19.40.10

Partire con voi? risposi ...." per andare dove ? forse in posti a me sconosciuti e per trovare chi?"
Vi ringrazio di cuore Signore, il vostro invito è molto interessante, ma anni fa quando giunsi in questa piccola cittadina , promisi a me stessa che mai l'avrei lasciata ".
Vidi una piccola folla che si radunava al molo, gente piena di speranza, uomini in cerca di un futuro migliore ..una nuova vita !

Altea 22-09-2012 21.41.52

Vidi mia madre scrutare l'orizzonte ella era preoccupata e la abbracciai "Madre, fingete ora di essere serena ma i vostri occhi rossi e lucidi vi tradiscono. Sono io qui con voi, forse mio padre ha ragione e ci troveremo bene laggiù."
D'un tratto una campanella e mia madre mi avviso' che stavamo partendo, mi sporsi e osservai ancora la splendente Camelot..come fosse un ultimo ricordo da portare nella valigia.

Guisgard 24-09-2012 01.21.29

A quelle parole di Gonzaga, l'uomo annuì e non aggiunse altro.
Era ovvio che la ragazza non aveva intenzione di lasciare Camelot.
La salutò allora con un cenno del capo e tornò ad occuparsi delle mansioni a bordo.
“Teresa...” disse all'improvviso una voce a Gonzaga “... Teresa, sei tu, vero? Ho riconosciuto la tua voce, ragazza mia! Sapevo di trovarti qui sul molo, visto che è stata tua madre a dirmelo! Allora hai finalmente cambiato idea, vero? Hai finalmente deciso di accompagnarmi!”
Era un uomo anziano, abbigliato come un borghese benestante ed i suoi modi erano garbati.
L'uomo sembrava conoscere bene Gonzaga, anche se lei non lo aveva mai visto prima d'ora.
“Sono felice” continuò il vecchio “che tu abbia deciso di accompagnare il tuo vecchio zio nelle Flegee!” Chiamò allora uno dei mercanti sulla goletta. “Per favore, ci aiutate a salire a bordo? Qui ci sono i nostri bagagli.”
“Subito, signore.” Sorridendo il mercante. “Quante persone siete?”
“Io e mia nipote...” rispose il vecchio “... io sono Mc Pherson e lei” indicando Gonzaga “è mia nipote Teresa Wilberg.” Si voltò poi verso Gonzaga. “Su, cara, saliamo a bordo... la goletta sta partendo.” E sorrise.

Guisgard 24-09-2012 01.44.09

Sulla goletta ormai tutto era pronto.
L'imbarcazione, una volta partiti, avrebbe risalito il fiume fino a raggiungere il porto di quella cittadina in Cornovaglia, dove ad attendere il suo equipaggio vi era un veliero olandese diretto nel Nuovo Mondo.
E mentre Elisabeth era accanto alla fidata Ingrid, un uomo dell'equipaggio si avvicinò alle due donne.
“Avete detto dipingere...” disse ad Elisabeth “... siete dunque una pittrice... ho piacere di questo, sapete? Sono anni ormai che vivo dall'altra parte del mondo per curare gli affari della Compagnia... mia moglie si trova a Las Baias, in una graziosa casetta coloniale dove sogniamo di riposarci appena mi sarò guadagnato la pensione...” sorrise “... e se siete una pittrice allora anche voi amerete quelle lontane terre... i tramonti laggiù hanno un sapore diverso, particolare e tutto sembra infinitamente più grande... il cielo, il mare, i giorni e le notti... sono luoghi unici, quasi forgiati da un Dio sconosciuto da quello che abbiamo imparato ad adorare qui da noi... un Dio fatto di infiniti colori, di sterminate forme e di eterni suoni... si, credo che le Flegee siano le terre più belle mai create... e quando imparerete ad amarle, sono certo che dipingerete quadri di straordinaria meraviglia...” restò un attimo a fissare il fiume “... ma permettete che mi presenti... il mio nome è Van Jong e ho il compito di condurre tutti voi al veliero che salperà per le Flegee.”



Nello stesso momento, sul ponte della goletta, a quelle parole di Altea sua madre sorrise e poi annuì.
“Hai ragione, ragazza mia...” disse a sua figlia “... si, non può essere che così... del resto tutte queste persone sembrano mosse da vivo entusiasmo per la partenza... appena imbarcate sul veliero chiederemo informazioni per il luogo in cui siamo diretti... non trovi che il suo nome esotico sia molto intrigante? Las Baias... chissà che posto sarà...”
“E' uno dei luoghi più belli di quel continente.” Arrivando il padre di Altea. “E' stato da poco strappato agli Inglesi... ora è amministrato da un governatore olandese...”



Intanto, anche Rynos, Cavaliere25, Emas e Fidan attendevano con ansia di partire.
“Io direi che ora serve un bel brindisi.” Disse Rynos. “Non siete d'accordo?” E mostrò ai suoi amici una piccola bottiglia di rum. “Brindiamo al nostro viaggio e alla fortuna. Che possa sorriderci sempre in quel nuovo mondo!”


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 21.35.46.

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