Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 09-12-2013 17.16.18

I Pilastri di Afravalone
 
Prologo

“Dopo che i tre continenti oggi perduti furono sommersi dagli Oceani, fiorì agli albori del mondo che noi oggi conosciamo la grandiosa civiltà Afravoliana.
A Settentrione si estende la lussureggiante e sterminata foresta di Greenwood, che giunge fino ai margini del terribile e venefico Gorgo del Lagno, infestato da creature mostruose e da ogni sorta di pericolo.
Ad Oriente invece sorgono le inospitali zone montuose, popolate da robuste stirpi barbariche che per vivere forniscono guerrieri mercenari agli eserciti dei paesi civilizzati.
A Meridione poi le grandi strade, aperte dagli antichi generali e dai primi mercanti, che corrono fin verso il mare, segnate da torri e fortezze nei cui meandri tenebrosi si celano orrori inimmaginabili e misteriosi.
A Occidente, infine, vi è il cuore pulsante di questo mondo, con le sue nazioni civilizzate e decadenti.
Principati custoditi da nobili e crudeli cavalieri vestiti di ferro e seta, contee ribollenti d'intrighi, città-stato dalle donne lascive e dai palazzi pieni di tesori, ducati fatti di manieri imprendibili e chiese intrise di icone ed incenso.
Ma il centro di questo mondo meraviglioso e terribile è la splendida capitale di Afravalone.
Famosa per le sue opere d'arte, le sue bellissime donne e le sue invincibili milizie mercenarie.
Posta ai confini tra il mondo ed il sogno, immersa in un perenne crepuscolo in bilico tra i colori del giorno e i misteri della notte, si mostra ai visitatori questa inconcepibile capitale religiosa.
Viaggiatori, pellegrini e soldati di ventura la intravedono talvolta sul far della sera, dopo certi tramonti incantati, quando gli ultimi raggi del Sole morente traggono sfolgoranti balenii dalle cupole e dalle guglie d'oro e d'avorio scambiate per nuvole.
O quando le infinite luci dei suoi palazzi e delle sue torri, simili a riflessi d'agata e d'onice, sembrano confondersi col perenne scintillio del firmamento.
Afravalone sorge in una vasta pianura, protetta dai venti della Terra e da miraggi secolari.
Ma il suo splendore e la sua magnificenza lottano ogni giorno ed ogni notte sull'orlo delle illusioni e su sterminati e cupi abissi.
Sotto le sue mura ci si può giungere solo dopo essere fuggiti alla ricerca dei propri desideri e della propria felicità.
Ma chi non crede alla sua esistenza ed al suo potere, allora può smarrirsi e imbattersi nella sua antitesi, Liberya, su cui regna la Triade della Ragione...”
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I Pilastri di Afravalone


Quadro I: Venditori di sogni


“Era uno di quei ritratti fatti in modo che, quando vi muovete, gli occhi vi seguono. IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA, diceva la scritta in basso.”

(George Orwell, 1984)



Tra le insegne al neon, i cartelloni luminosi e gli schermi animati dei negozi di giocattoli e videogiochi dominava la medesima pubblicità, che sembrava attirare i passanti come la luce fa con le falene.
Era dappertutto.
Nelle strade, nei locali, sui mezzi di trasporto pubblico, nelle stazioni e persino nelle piazze principali, trasmessa da monitor montati in comodi e pratici stand.
Nel vedere quella pubblicità alcuni ridevano, altri inveivano, altri ancora fingevano di guardarla ma solo per curiosità.
Ma tra essi molti apparivano rapiti da quelle parole.
La donna in full motion, dai tratti vagamente orientali e abbigliata in modo gotico, pareva fissare ciascuno di quei passanti negli occhi.
Come se il suo sguardo, enigmatico ed etereo, fosse in grado di raggiungere quello di ognuna di quelle persone.
E dagli occhi giungere poi al loro cuore.
“Non lasciare morire i tuoi sogni...” diceva la
donna virtuale, come se conoscesse da sempre l'ipotetico destinatario collettivo di quel messaggio “... qualsiasi fiore, per bello che sia, può appassire nel nulla senza luce e slanci... le cose preziose vanno custodite, perchè ad esse è legata la nostra felicità... non lasciare che volino via o che si spengano... custodisci i tuoi desideri e i tuoi sogni... non chiuderli nei cassetti della tua insoddisfazione... non fare compromessi con la tua gioia... portali a noi quei sogni... e noi li renderemo vivi... noi alla Fum Soft ti stiamo aspettando... abbiamo una vita nuova per te, la tua... ma per renderla reale abbiamo bisogno dei tuoi slanci e dei tuoi sogni... cosa ti occorre per sentirti vivo? Avventura? Rischio? Potere? Ricchezza? Celebrità? Bellezza? Amore? Possiamo darti tutto questo... vieni, aspettiamo solo te... vieni, il mondo di Afravalone ha aperto le sue porte per te...”
E un immenso maxi schermo faceva bella mostra di sé proprio davanti alla sede della Fum Soft, dove quella pubblicità che prometteva di vivere i propri sogni si ripeteva all'infinito.
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+++

Eilonwy 09-12-2013 18.58.37

Afravalone?
Interessante...veramente interessante ne avrei parlato a mio padre, a Richard e a suo fratello Parsifal.
Pensai mentre guardavo lo schermo.
Tornai a casa in fretta e furia....non stavo piu' nella pelle!
Chissà.... forse io e i miei migliori amici avremmo fatto carriera e avremmo avuto fama, denaro ed onore.
Arrivai a casa. Aprii la porta e dissi: "Papà? Kayley (mia sorella)? Mamma? Sono a casa....ho da dirvi una cosa importante!!! Dove siete?".
Dissi ansimando.
Non c'era nessuno in casa...così presi il cellulare e chiamai Parsifal.
Aspettai che mi rispondesse.
La casa era buia e stava incominciando a piovere!

Altea 09-12-2013 19.12.14

Mi presentai alla Fum Soft...veramente avrebbe esaudito ogni mio sogno? desiderio....mi presentai in quel posto, era pieno di gente.
"Sono Altea" mi presentai "ho sentito parlare dei sogni...e questo Regno di Afravalone..posso sapere qualcosa in più?"

elisabeth 09-12-2013 19.24.20

Ero in macchina tornavo da lavoro e il traffico sembrava aver bloccato il mondo..........guardavo quel cartellone, stavo leggendo..........i sogni, da quanto tempo erano andati via............se solo fossi riuscita saperne di piu'...potevo......riuscii ad infilarmi in una traversa evitando il caos.......mi ritrovai cosi' alla Fum Soft........scesi dalla macchina e mi ritrovai il freddo gelido della sera.......entrando vidi una Signorina........" State sponsorizzando qualcosa di molto allettante........potrei sapere chi se ne occupa ?"..........

Helas 09-12-2013 19.36.26

Citazione:

<parlato> (pensato) narrato
i giorni eran ormai confusi e fin troppo simili poi d'improvviso dalla finestra del mio attico vedo codesta fanciulla... < Fum Soft ... forse è la soluzione a questa monotonia > mi gratto il capo cammino fin alla finestra e resto li a guardar lo schermo che mi tenta con le sue avventure. Sbuffo stanco prendo il mio basso e suono ad occhi chiusi mi rintano nella mia immaginazione come sempre, mi fermo sospiro...( che sia una truffa... ma se fosse vero ) entro in doccia comincio a lavarmi ma il pensiero è sempre lì.... Fum Soft. Mi vesto vedo fuor il mondo.... ( noia ) ...( ma si dai andiamoci mal che vada butterò un pò di soldi in uno stupido gioco) e pian piano mi incamminai in un viaggio che pari non ha

Talia 09-12-2013 20.05.34

“Che cosa ha detto?” la mia voce vibrò alta e cristallina per la stanza, come un coltello.
Ero furiosa.
“Dottoressa...” tentò l’uomo “Dottoressa, si calmi...”
“Calmarmi?” gridai “Calmarmi! Ma mi prende in giro? Si rende conto di che cosa mi sta dicendo?”
L’ometto si torse le mani...
“Si...” disse “Ma, d’altra parte, lei deve capire che sono capitali privati... ed i privati investono in ciò che ritengono più opportuno... o, in questo caso, più fruttifero...”
“Fruttifero...” sbottai, sbattendo forte il pugno sul tavolo “Fruttifero!”
“Purtroppo è così, dottoressa... mi rincresce dirle questo, ma è così!” sospirò “Si rassegni... temo che non vi sia niente da fare! Le confesso che il suo progetto... beh, suo e della sua squadra, era molto interessante... io capisco che sia importante tutelare la nostra storia, salvaguardare il nostro patrimonio... e l’ho appoggiato subito, infatti, quel progetto... ma... beh, questi signori della Fum Soft hanno in mano la gallina dalle uova d’oro, pare... pare che siano in grado di dare ai loro clienti un’esperienza in tutto e per tutto reale... e...”
“E’ un videogioco, dannazione!” gridai “Un dannatissimo videogioco che si è preso i finanziamenti che erano destinati alla tutela e alla salvaguardia del nostro patrimonio storico-artistico... ma in che razza di mondo viviamo? Me lo dica, Direttore... in che razza di mondo?”


Era ormai molto tardi, ma le luci al neon illuminavano la città quasi a giorno.
Io camminavo...
camminavo non sapevo più da quante ore, ormai...
il volto scuro, la mente presa da quei cupi pensieri...
quel ricordo che continuava a ritornarmi alla mente: l’incontro in banca, con il direttore, quel pomeriggio e la notizia che avevamo perso i finanziamenti... quei finanziamenti sui quali avevamo così contato... il progetto a cui avevamo lavorato tanto a lungo e tanto duramente...
la mia mente volò ai ragazzi e alle ragazze del progetto... a come avrei fatto a dirgli che tutto era perduto... che avevamo fallito... che avevo fallito... che per tutte le opere e i monumenti che avevamo messo in catalogo avremmo potuto fare ben poco e che molti di essi avrebbero continuato il loro degrado...
e tutto...
tutto per quel dannato nuovo videogioco!
Era freddo quella sera... mi strinsi di più nel cappotto ed affondai il mento nel bavero, camminando.
Poi, di colpo, qualcosa attrasse la mia attenzione...
mi fermai e sollevai lo sguardo... la folla che sempre brulicava per le vie del centro prese a sfilarmi intorno, spintonandomi nel sorpassarmi... eppure io non ci facevo caso: fissavo il maxi schermo proprio davanti a me, la donna che troneggiava in esso e quel nome: Fum Soft.

Parsifal25 09-12-2013 21.04.49

"Un' altra giornata volgeva al termine......il lavoro a teatro era stato più duro di quanto immaginassi. Certo, che interpretare Truffaldino del Goldoni.....mi lascia senza fiato...."

Avevo lasciato il teatro da poco è in mente non avevo altro che il copione che mi era stato assegnato dal regista. E' una grande scommessa che mi è stata lanciata, e di certo, non vi rinuncio il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi.

Camminavo verso la macchina, finchè alzando lo sguardo non vidi una strana immagine che riportava il viso di una giovane fanciulla in tinta gotica che presentava le meraviglie di un nuovo gioco al di fuori dell'immaginario comune.

Guardando quel gioco mi è venuta in mente subito Eilowyn.....sicuramente si sarebbe divertita un bel pò con questa nuova invenzione. La conosco da tempo.....è una ragazza veramente vivace........" quasi, quasi passo da lei e vedremo cosa ne pensa...."

Presi la macchina e tornai' verso casa.

Clio 09-12-2013 23.00.05

Inspirai profondamente, assaporando intensamente gli odori e i rumori della città, le macchine, le chiacchiere dei passanti.
Mi era mancata ogni cosa, persino l’odore di fumo, di asfalto.
Mi chiesi come mai fosse così buio, ma poi mi resi conto che, infondo, era dicembre, dovevo aver perso la cognizione del tempo,succede, quando stai in isolamento per così tanto tempo.
Mi voltai una sola volta ad osservare l’imponente e austero palazzo da cui ero uscita, il tempo di una rapida e fugace occhiata, non vedevo l’ora di lasciarmelo alle spalle.
I miei effetti personali erano condensati in un unico borsone nero, lo aprii, cercando velocemente il lettore MP3, lo accesi, mi calai le cuffie sulle orecchie, e iniziai a camminare mentre le note di un gruppo locale riempivano il mondo intorno a me.
La canzone parlava di una terra lontana, un cavaliere, una battaglia eterna ed infinita.
Canticchiavo a bassa voce, incurante dei passanti, il rumore della città avrebbe coperto le mie note stonate.
Non avevo avvisato nessuno, certo non la mia famiglia, che era stata l’ultima a difendermi e la prima a non credermi.
"Tutta colpa degli amici che frequenti.." avevano detto "..se al posto di giocare a fare il cavaliere, di imparare a combattere avessi fatto uno sport normale, come tutte le altre ragazze..".
Rabbrividii al pensiero di quello che mi sarebbe successo, se non fossi stata in grado di difendermi.
No, non mi ero pentita, nemmeno per un istante in quei quattro anni.
Non mi aveva toccata, e solo questo contava.
Ma ero un disonore per loro, troppo impegnati a informarsi sulle opinioni della gente piuttosto che sui fatti.
No, non era più la mia famiglia, forse, non lo era mai stata.
C’era un solo posto dove avrei voluto andare, l’unico in cui mi sentivo veramente a casa. Sapevo che li avrei trovati lì, i miei amici, i miei fratelli.
Decisi di camminare, osservando i cambiamenti della città, palazzi che non avevo visto costruire, insegne di negozi che conoscevo scomparse, sostituite da altre di cui non avevo mai notato l’esistenza.
E poi, la vidi, un ‘insegna luminosa in cui sosteneva di poter realizzare i nostri sogni. E quel nome: Fum Soft.
Sorrisi.

La ragazza dai grandi occhi verdi mi si avvicinò, timidamente.
“Grazie..” mormorò, inseguendomi per farsi sentire.
“Di nulla, tranquilla.. Sono allergica alle ingiustizie..” le sorrisi, riprendendo il mio posto sulla panchina. Raccolsi il quaderno e lo aprii dove lo avevo lasciato.
Smisi di calcolarla e ricominciai a scrivere, perdendomi nel mondo fantastico che prendeva vita dalle mie pagine.
La sentii ridacchiare, e mi voltai a guardarla in modo interrogativo.
“Scusa..” mormorò lei arrossendo “..è solo che..”
“Cosa?” tuonai.
“Beh, ironico detto qui dentro..”
Non riuscii a trattenere un sorriso “Sì, Non hai tutti i torti..” alzai le spalle “ma è per questo che sono qui..” sospirai "..più il mondo è sporco, più addita a chi tenta di essere pulito..".
Mi si avvicinò ancora di più, timidamente.
“Lia..” disse, con un cenno del capo, una strana luce illuminava i suoi occhi.
“Clio..” sorrisi, indulgente, facendole segno di sedersi.
“A chi scrivi?” mi chiese, osservando le pagine colme di parole.
“A nessuno, sono solo dei racconti…”
Si illuminò “Davvero? Io adoro i racconti... mi sto laureando in letteratura francese! Di cosa parlano? Posso leggerli?”
Sorrisi, colpita da quell’entusiasmo che era merce rara tra quelle quattro mura.
“Letteratura francese? Interessante.. Io sono un'appassionata di Storia.. Comunque.. Nessuno legge i miei racconti.. li scrivo per me.. narrano le gesta di un manipolo di cavalieri che girano il mondo in cerca di onore.. sai, difendere i deboli, salvare damigelle, liberare regni dai malvagi…” sorrisi, pensando a quei personaggi così veri “..e, ovviamente, la più in gamba del gruppo è una ragazza… neanche a farlo apposta..” strizzandole l’occhio “niente di speciale.. ma mi fa sentire vicino ai miei amici, e occupo il tempo..”.
“Ma è fantastico!” battendo le mani come una ragazzina, con tanto entusiasmo da riuscire a strapparmi un sorriso.
Mi chiesi cosa ci facesse lì dentro, ma forse lei si stava facendo la stessa domanda.
“Hai sentito della Fum Soft?” mi chiese
Scossi la testa “No.. sono qui da troppo tempo.. cos’è?”
“Pare che sia un videogioco… talmente reale che permette di realizzare i propri sogni..” con aria sognante “potresti viverle davvero quelle avventure..”.
“Un videogioco è un videogioco.. mica può fare miracoli.. certo, sarebbe bello.. scappare da questo mondo marcio… anche se, cosa otterremmo? Scappando non si risolvono le cose!”.
“Cosa le chiederesti?”
La guardai, interrogativa.
“Sì, alla Fum Soft.. realizzano i sogni.. io vorrei essere libera..”
Risi “..sì, quello lo vorremmo tutte.. troppo facile..”
“No, intendevo.. niente regole, niente costrizioni.. insomma.. libertà..” mi guardò con gli occhi scintillanti.
“Siamo un po’ diverse, Lia.. quello che descrivi è il mondo in cui viviamo.. e guarda com’è ridotto..”
“Allora tu cosa vorresti?”
“Un regno che valga la pena difendere, un ideale per cui combattere, avventure, onore.. una bella spada affilata…” sorrisi “..e dei compagni d’arme con cui condividere tutto questo.. altrimenti che noia..”.
“E un principe da liberare?”
Risi “Sì, perché no.. con tanto di 'e vissero per sempre felici e contenti'...” scossi la testa “Ho passato troppo tempo a scrivere e fantasticare, eh?”.


Lì per lì non vi avevo dato peso, ma allora Lia non si era inventata una bella storia, era reale.
Centinaia di persone cercavano di entrare in quel palazzo, inseguendo i propri sogni.
Scossi la testa, e proseguii. Con tutti i problemi di questa città, fanno la calca per un videogioco? C'è davvero una gran voglia di scappare dalla realtà!
Mi guardai intorno, in effetti, era una proposta allettante. Anche se, io ero davvero negata ai videogiochi.
Camminai ancora per un paio di isolati, allontanandomi sempre più dal centro.
D’un tratto, le fattezze della città cominciarono a cambiare, assumendo sembianze familiari.
Svoltai in una stradina, chiedendomi solo in quel momento se le cose non fossero cambiate.
Ma già dalla strada sentii le risate, le voci che si mescolavano le une sulle lare.
Aprii lentamente la pesante porta di legno, e lanciai una rapida occhiata al locale.
Era esattamente come lo ricordavo, i tavolini di legno, le luci calde, l’odore di birra che riempiva l’aria.
Poi, finalmente, li vidi, al solito tavolo, apparentemente impegnati in una conversazione molto divertente.
Dovetti resistere per trattenere le lacrime.
Ero davvero a casa.
Mi avvicinai di soppiatto, posai il borsone a terra. Erano talmente impegnati nei loro discorsi, da non accorgersi di me.
“Allora, che mi sono persa?” dissi, sedendomi al mio posto, apprezzando il fatto che l’avessero lasciato vuoto, come se fosse un banale lunedì, e non li vedessi dal sabato sera.
“Beh, cosa sono quelle facce?” osservando i loro sguardi “…avete visto un fantasma? Non ditemi che vi sono mancata, adesso.. mi avete talmente sommerso di lettere che non ho nemmeno avuto il tempo di respirare..” scherzai, ma era la verità “..grazie..” sussurrai.
Li guardai uno per uno, i miei fratelli d’arme.
Battei il palmo della mano sul tavolo “Bene, dovrei avere abbastanza soldi per una birra.. su, non fate caso a me, continuate.. mi mancano le conversazioni del lunedì sera.. cosa vi divertiva così tanto? Il nuovo videogioco?”.

Guisgard 10-12-2013 01.11.00

Eilonwy arrivò così a casa, entusiasta per ciò che aveva visto ed udito in strada.
E poco dopo entrata nella stanza, vide comparire una ragazza.
“Eccoti...” disse Kayley “... quante volte devo dirti di non gridare appena sei a casa? Sai che papà è nel suo studio a quest'ora...” scosse la testa “... allora... entrando ti ho sentita parlare di una cosa importante... di cosa si tratta?”
Intanto, però, dal telefono di Eilonwy era partita la chiamata per Parsifal.

Guisgard 10-12-2013 01.14.31

A quelle parole di Elisabeth, la ragazza della Fum Soft sorrise.
“Una scatola di cioccolatini” disse candidamente “può di certo attirare per la confezione o l'immagine del suo contenuto... ma solo aprendola e assaggiando si può conoscere la sua bontà...” si avvicinò ad una porta per aprirla “... prego...” invitandola con un cenno ad entrare “... non è il paese dei balocchi, non temete... ma quello delle meraviglie...”

Guisgard 10-12-2013 01.21.58

Una delle segretarie si alzò dalla sua scrivania e si avvicinò ad Altea.
“Certamente...” disse con gentilezza “... le informazioni sono del tutto gratuite e questi comodi opuscoli vi preciseranno ogni dettaglio... Afravalone è un mondo fantasy... un regno perfetto... quindi può realizzare ogni nostro sogno... ma la prego... mi segua... il signor Miz le spiegherà tutto...” e la condusse in una sala adiacente.
Era un ambiente luminoso, con vari schermi su cui scorreva la pubblicità di Afravalone.
Ad un tratto la porta si aprì e apparve una figura sulla soglia.
“La signora Altea” disse la segretaria “è qui per conoscere dettagli e informazioni varie.”
La figura annuì e la segretaria uscì.
“Altea...” mormorò l'uomo “... sono Miz, responsabile della sezione gestione per il Progetto Afravalone... ma lei non è qui per avere semplici informazioni, vero? No...” sorrise appena “... lei è qui perchè non è soddisfatta della sua vita... ed è nel posto giusto per rimediare...”
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Guisgard 10-12-2013 01.28.34

Parsifal saltò in macchina e corse via, proprio mentre in strada la pubblicità della Fum Soft, quasi come un'ossessione, attraversava per l'ennesima volta le insegne luminose sui grattaceli.
Un attimo dopo squillò il cellulare del ragazzo.
Era Eilonwy.

Eilonwy 10-12-2013 01.39.40

“Ne parleremo tutti a tavola con Parsifal e Richard…OK?” dissi sorridendo a mia sorella Kayley, la quale aveva 3 anni in meno di me.
Non rispondeva il mio migliore amico, così gli scrissi un messaggio:
Codice:

Ciao Parsy! Cm stai? Senti potresti venire a casa mia...ti devo parlare di una cosa importante! Porta anche tuo fratello Richy!!! :smile_wub:
Mandai il sms e decisi di andare a fare la doccia.
Utilizzai il mio solito bagnoschiuma sbiancante e schiarente alla camomilla. Anche se avevo già una pelle lattea e d' alabastro, volevo che rimanesse come tale. Odiavo l'abbronzatura (mi squamavo sempre).
Finita la doccia e dopo avermi messo quintali di deodorante e profumo alla rosa, decisi di indossare dei pantaloni attillati di pelle nera e un dolcevita senza maniche bianco.
Mi spazzolai con energia i miei capelli castano-mogano e mi misi un po' di cipria all'amido di riso, un po' di blush ambrato sulle guance, un leggero tocco di mascara nero sulle ciglia e un lipstick rosso corallo trasparente sulle labbra.
Ecco così poteva andare…. dovevo essere al meglio per Richard!
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Richard era il fratello minore di Parsifal, ragazzo simpaticissimo e altruista.
Come il fratello, Richard era di una bellezza poetica, intelligentissimo, maturo e nobile d’animo. Aveva 5 anni in meno del fratello e 2 anni in piu’ di me.
Richard aveva bellissimi e liscissimi capelli corti neri, due occhi stretti ed azzurri ed era alto un 1.87 cm (pur essendo alta un 1.77cm, sembravo una nanetta rispetto a lui).
Noi tre avevamo frequentato la scuola piu’ prestigiosa della città, la “The Most Fast Learning Accademy”.
Essa comprendeva:
- dai 3 ai 5 anni--> programma di 5 anni in 3 di scuola elementare
-dai 6 ai 8 anni--> programma normale di 3 anni di scuola media
-dai 9 ai 12 anni-->programma di 3 anni in 4 di liceo
-dai 13 ai 17 anni-->programma normale di università con 30 facoltà di scelta
Era stato un inferno, altro che Dante! E per quanto avessi avuto per la laurea il massimo dei voti con lode in “Lettere Italiane”….nessuno mi aveva dato un lavoro.

Guisgard 10-12-2013 01.52.27

Clio si sedette così in mezzo a loro.
Bastò poco per rompere quel velo di stupore e di vaga commozione che prese tutti loro nel rivederla.
Jack scoppiò in una fragorosa risata e Mac le diede una pacca sulla spalla.
Reika invece scoppiò in lacrime, mentre Lisa le si gettò al collo, abbracciandola senza dire nulla.
Passarono diversi minuti.
Sguardi, qualche domanda, poche risposte.
Era sempre stato così.
Si erano sempre capiti al volo.
Arrivarono altre birre e in breve Clio si sentì di nuovo serena.
“Non è un semplice videogioco...” disse dopo un po' Jack.
“Certo che lo è.” Replicò Mac. “Anzi, no... è una cavolata.”
“No, non lo è.” Ribadì Jack.
“Insomma, di cosa parlate?” Chiese Reika.
“Conosco un tipo che c'è stato...” fece Jack “... che si è fatto un giro...”
“Sono tutte stupidaggini.” Scuotendo il capo Mac.
“Si è fatto un giro dove?” Domandò Lisa.
“Ad Afravalone...” fissandoli Jack “... e credetemi, non è più lo stesso...”
“Sarà diventato un nerd.” Sbottò Mac.
“No...” sorseggiando la sua birra Jack “... si è innamorato...”
“E di chi?” Ridendo Mac. “Di un ologramma? O di una donna in 3D?”
Reika rise anche lei.
“Non lo so...” finendo la sua birra Jack “... so solo che non è più lo stesso di prima...”

Guisgard 10-12-2013 02.15.35

Helas scese così in strada, in una città rumorosa, caotica, affollata ed inquieta.
Le luci, i grattacieli di ferro e vetro, le pubblicità che correvano sui tabelloni luminosi, la gente che si riversava indifferente per la strada.
In breve, quasi senza accorgersene, Helas si ritrovò davanti alla sede della Fum Soft, dove dominava quella pubblicità.
“Non restare a fissarla, ragazzo...” disse all'improvviso qualcuno “... ti vogliono friggere il cervello... riprendi la tua strada e non voltarti indietro... ascolta il mio consiglio...” era un vecchio seduto sul marciapiedi “... se cadi nella loro tentazione, poi non ti riprendi più...”
Ma proprio in quel momento la donna virtuale sul maxi schermo riprese a parlare, come se si rivolgesse proprio ad Helas.
Un attimo dopo due ragazzi uscirono dalla sede della Fum Soft.
“Che forza!” Esclamò uno dei due. “Lo rifacciamo?”
“Si e i soldi chi te li da?” Replicò l'altro.
“No, io voglio rifarlo!” Fece il primo. “E la prossima volta voglio essere un re, non più un paladino!”
“Io lo rifarei solo per incontrarla di nuovo...” mormorò l'altro “... era troppo bella...”
“E' solo un videgioco!”
“Non mi importa...” fissando il vuoto l'altro “... nessuna è come lei...”

Parsifal25 10-12-2013 02.23.24

Il cellulare squillava insistentemente. Alzai' lo sguardo e vidi che era Eilowyn che mi tempesteva di chiamate, come sempre, appena vi è una nuova novità o pettegolezzo, subito me lo viene a raccontare. Sorrisi nel ricordare il suo modo di fare:

"Quella pasticciona.....non cambierà mai!!!! Era cosi' da piccola e di certo non è cambiata affatto....ma cosa posso fare.....è pur sempre lo scricciolo di turno."


Pochi minuti è mi giunge il messaggio di Eilowyn....."fortuna che è rosso!!!" uno sguardo veloce è lessi che desiderava incontrarmi a casa sua; postilla: "porta tuo fratello"......come se fosse facile rintracciarlo.....e' sempre impegnato con le sue "amiche". Aveva un appuntamento con una ragazza stasera che......strano, ma vero.....è da circa tre mesi che sta frequentando, che sia la volta buona?!

Guisgard 10-12-2013 02.35.03

Parsifal, ricevuto il messaggio di Eilonwy, era pronto a raggiungerla a casa sua.
Ma mentre attendeva che il semaforo diventasse verde, una moto si accostò accanto alla sua auto.
“Che mi prenda un colpo...” disse il pilota della moto alzandosi la visiera del casco “... Parsifal! Sei proprio tu! Ehi, cos'è quella faccia? Non ti ricordi più di me? Sono Emil! Studiammo insieme all'Accademia Vanvitelliana d'Arte Drammatica!” Rise. “Accosta un momento, voglio salutarti!” E gli fece cenno di parcheggiare.
“Come stai, vecchio mio?” Dandogli una pacca sulla spalla. “Cosa fai di bello? Impegnato in qualche spettacolo? Io ti dirò... ultimamente non ho lavorato molto e mi sono preso un anno sabbatico...”
Accanto a loro vi era uno schermo luminoso in cui scorreva la pubblicità della Fum Soft.
“Forte quella roba, sai?” Fece Emil, indicando la pubblicità. “Io ho voluto provarla... più per curiosità che altro... ma ti assicuro che è davvero fantastico... è vero, sul palcoscenico possiamo essere chiunque... Amleto, Cirano, il cavaliere di Goldoni, Oreste... ma quella roba, fidati, è un'altra cosa... io sono stato cavaliere ad Afravalone... e credimi... nessun'altra esperienza in vita può essere più straordinaria...”

Guisgard 10-12-2013 02.42.52

Eilonwy, dopo essersi fatta una doccia, si preparò in attesa di Parsifal e di Richard.
La tv nel soggiorno era accesa e stava andando in onda l'onnipresente pubblicità della Sum Soft.
A vederla c'era sua sorella Kayley.
“Chissà dov'è il trucco...” disse lei guardando la tv “... sarà una sorta di videogioco interattivo, tipo quelli della Nintendo, della Sony o della Microsoft...”
“Ecco le mie principesse.” Entrando nella stanza loro padre.
Tomas Iodis era un ingegnere di successo, apprezzato e stimato professionista.
“Allora..” continuò “... cosa mi raccontate di bello, ragazze? Un uomo ha diritto a rilassarsi dopo una lunga notte di lavoro. Ci prendiamo un bel tè insieme? E qualche pasticcino?” E chiamò Olga, la loro domestica per far preparare loro del tè con pasticcini.

Guisgard 10-12-2013 02.57.41

Talia si fermò davanti al maxi schermo, a fissare il volto di quella donna e ad ascoltarne le parole.
Parlava di sogni, di insoddisfazione, di ricerca della felicità.
E lo faceva come se stesse vendendo uno qualsiasi di quei prodotti che solitamente affollano le nostre tv in casa.
Lì erano finiti i finanziamenti che Talia attendeva per i suoi progetti, in quell'assurda pubblicità.
La Sum Soft aveva monopolizzato non solo l'attenzione dei media, ma anche di molti imprenditori privati, che avevano intuito l'affare del secolo.
Poi la pubblicità cambiò.
La donna virtuale rise e mostrò due pillole, una rossa ed una verde.
“Questa” disse mostrando quella rossa “è ciò che ingoiate ogni giorno... è fatta di compromessi, di rassegnazione... questa invece” indicando la verde “è quella che vi offriamo noi... per raggiungere i vostri sogni... o forse, più semplicemente, per farvi svegliare da questo sonno senza più sogni...” ingoiò la pillola verde e rise ancora.
Un attimo dopo la pubblicità ripartì di nuovo dall'inizio.
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Clio 10-12-2013 09.36.33

In un breve momento, ero di nuovo a casa.
Mi ero chiesta più volte cosa avrei provato nel rivederli per più dei pochi minuti che ci erano concessi.
La loro accoglienza mi scaldò il cuore, e quei quattro anni scomparvero immediatamente dalla mia mente, quasi non fossero mai esistiti e il tempo si fosse fermato.
Certo, potevo scorgerli sui loro volti, più maturi, ma la loro risata non era cambiata.
Restai in silenzio ad ascoltare i loro discorsi, le classiche dispute tra Mac e Jack, mai una volta che la pensassero allo stesso modo.
"Beh, innamorarsi del personaggio di un videogioco può essere pericoloso.. " dissi, poi " Insomma, è come innamorarsi del personaggio di un libro.. E ne so qualcosa io che sono ancora follemente innamorata di Lancillotto.. Insomma, nessun essere umano può reggere il confronto.." Sospirai, imitando fossi un'adolescente in preda ad una cotta "..però, forse ne vale la pena.." È scoppiai a ridere.
"Afravalione.. Sembra il titolo di un romanzo fantasy... " Mi strinsi nelle spalle "beh, male non può fare... Insomma, è solo un videogioco, ti puoi svagare un po', e poi devi sempre tornare alla realtà... A meno che non ne diventi drogato... Ma chissà quanti soldi ci vogliono... E quanto tempo..." Sorrisi "Però, potremmo sempre provare una volta, per curiosità... certo, siamo abituati alle battaglie in costume tra boschi, che, per inciso, mi mancano da morire.. Ma sono felice che voi abbiate continuato così bene.. Mac mi ha tenuto aggiornata sulle vostre vittorie..." Battendo le mani "Comunque, qualcosa di diverso sarebbe una novità.. non so voi, ma io di tempo libero ne ho a iosa.. Non ho la minima intenzione di tornare a casa.. Anzi, se qualcuno di voi ha una stanza o un divano libero mi salverebbe la vita.. Altrimenti potrei davvero rifugiarmi in un mondo fantastico.." Sospirai "Beh, l'ho fatto ogni giorno, infondo, con i miei racconti, i libri... sarà un trauma tornare alla vita reale.." Dissi piano, quasi parlassi a me stessa, alzai lo sguardo e sorrisi "Siamo dei cavalieri, dopotutto, no?" Risi "anche se le mie abilità con la spada non mi daranno da mangiare... E nemmeno i miei racconti..".

Helas 10-12-2013 10.20.35

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 59313)
Helas scese così in strada, in una città rumorosa, caotica, affollata ed inquieta.
Le luci, i grattacieli di ferro e vetro, le pubblicità che correvano sui tabelloni luminosi, la gente che si riversava indifferente per la strada.
In breve, quasi senza accorgersene, Helas si ritrovò davanti alla sede della Fum Soft, dove dominava quella pubblicità.
“Non restare a fissarla, ragazzo...” disse all'improvviso qualcuno “... ti vogliono friggere il cervello... riprendi la tua strada e non voltarti indietro... ascolta il mio consiglio...” era un vecchio seduto sul marciapiedi “... se cadi nella loro tentazione, poi non ti riprendi più...”
Ma proprio in quel momento la donna virtuale sul maxi schermo riprese a parlare, come se si rivolgesse proprio ad Helas.
Un attimo dopo due ragazzi uscirono dalla sede della Fum Soft.
“Che forza!” Esclamò uno dei due. “Lo rifacciamo?”
“Si e i soldi chi te li da?” Replicò l'altro.
“No, io voglio rifarlo!” Fece il primo. “E la prossima volta voglio essere un re, non più un paladino!”
“Io lo rifarei solo per incontrarla di nuovo...” mormorò l'altro “... era troppo bella...”
“E' solo un videgioco!”
“Non mi importa...” fissando il vuoto l'altro “... nessuna è come lei...”

Guardo il vecchio li seduto sulle scalinate e pian piano sposto lo sguardo verso i ragazzi son tanti i pensieri che mi pervadono la mente, tutti confusi perchè dovrei star a sentire a un vecchio pazzo seduto a terra forse è anche ubriaco e poi i soldi non mi mancano grazie alla multinazionale di mio padre posso comprar quel che voglio......anche una nuova vita......guardo il palazzo mi batte forte il cuore son emozionato, ormai nulla mi stimolava più da tempo, ho sempre avuto quel che volevo e ho sempre voluto più del dovuto, ma per una volta vorrei esser un eroe che da il proprio valore, forse questa è la strada giusta ... avanzo lungo le scale pian piano sento una grande forza dentro di me........son pronto arrivo dinanzi alla reception e mi informo sulle procedure da svolgere per entrar nel mio nuovo mondo.

Altea 10-12-2013 15.12.35

Rimasi ancora più stupita nel sentire dire che Afravalone era un mondo fantasy, osservavo la segretaria che era sorridente e sicura di sè mentre mi accompagnava e parlava e stringevo il mio libro...ma cosa stava succedendo?
Ad un tratto mi si presentò quell'uomo..era sicuro di se stesso, come se potesse leggere e sapere cosa celassero le menti delle persone...il signor Miz.
"Voi pensate io non sia soddisfatta della mia vita...e con quale sicurezza potete affermare ciò signor Miz?" dissi sorridendo ponendo sopra il tavolo laccato nero il libro..un libro con una etichetta in bella mostra e decorato con fiori stile orientale.
"Vedete questo signor Miz? E' il mio libro di poesie...oh no, non scrivo poesie per diletto, io studio e in più sono una poetessa. Ho presentato il mio libro a una casa editrice...dicono le mie poesie siano innovative e non stanche ma...che al giorno di oggi non è ciò che il mercato richiede" mi sedetti sulla poltrona di fronte a lui..."E sapete perchè? La gente ha fretta...non ha tempo di leggere ogni singola strofa e pensare, riflettere su ciò che il poeta vuole dire..come ci insegnavano a scuola e avrà imparato pure lei, signor Miz..la gente non vuole forse confrontarsi e svelare i propri reconditi segreti della anima. E quindi...non sono appetibile nel mercato della editoria..si figuri" risi al solo pensiero "mi proposero di scrivere un bel libro di spionaggio...magari contornato da qualche mistero storico inventato..ovviamente ho rifiutato".
Osservai negli occhi l' uomo e ripresi in mano il libro.."Io vivo sola, con un gatto nero..animali che adoro...studio, lavoro come cameriera per pagarmi gli studi..e vorrei diventare una poetessa..ma allora, dovrei cambiare il mondo per me? Dite sono insoddisfatta....forse delusa".

Il suono del cellulare...inconfondibile il rumore del sms.
Il cuore batteva, presi lo smartphone e lessi il messaggio.
"Sono in aereoporto..tra poco faccio il check in e poi salgo in aereo..sarà un viaggio molto lungo, ma vedrai tornerò per te e saremo più uniti".
"Aspetterò con ansia il tuo ritorno" sentivo un nodo alla gola trattenendo qualcosa che voleva uscire in me...lacrime..ma che volevo reprimere.
La risposta arrivò subito..."E' proprio questo che temo..il mio ritorno..e come tornerò qui in questo aereoporto".
Poi il nulla..mesi di attesa, un sussulto a ogni messaggio ricevuto.

"E poi signor Miz...attualmente la mia vita è contornata di dubbi troppo forti..ma voi sapete le problematiche mie e forse saprete comprendere ma ciò che non comprendo io è cosa significa tutta questa storia del videogioco..dei sogni..e del regno di Afravalone...se potete spiegarmi?"

Guisgard 10-12-2013 16.24.22

Miz sorrise ad Altea.
“Amica mia, lei non mi racconta nulla di nuovo.” Disse. “Guardi dalla finestra. Milioni di persone ogni giorno lavorano e vivono in questa nostra città, correndo come forsennati verso cosa? Il nulla. Il Tempo passerà inclemente, loro invecchieranno ed i figli crescendo andranno via. Magari vergognandosi anche dei propri genitori. Chiunque di quelle persone è insoddisfatto. Ognuno di loro ogni giorno si confronta con il demone del rimpianto. Perchè lei scrive poesie? La poesia è il linguaggio dell'anima. Ed il suo sono certo è meraviglioso. Ma nessuno lo coglierà.” La fissò negli occhi. “Cosa le manca? Davvero solo una mancata pubblicazione dei suoi componimenti? Solo questo? No, non ci credo. Ma non voglio saperlo. Voglio darglielo.” Rise appena. “Ed è molto più vicino di quanto crede. E' ad Afravalone. Si, è un mondo fantasy, in un epoca lontana. Ma è importante conoscere quale? Se sia passata o ancora da venire? Ciò che conta invece è vivere quel mondo. Perchè lì sono custoditi i suoi sogni, Altea.” Digitò alcune parole sul pc ed un grande schermo si illuminò.
Apparve allora un mondo medievaleggiante e gotico, dalle atmosfere surreali e visionarie.
“Questo è Afravalone...” indicando quelle immagini Miz “... e lì voglio condurla... ma deve dirmi cosa sogna... cosa vuole essere e cosa vuole trovare... può essere tutto e avere tutto... deve solo scegliere... cosa sognava di essere da piccola? Una principessa? Una spadaccina? O forse una maga? O magari una ladra? O altro ancora... bene, ora può realizzare tutto questo...”

Guisgard 10-12-2013 16.31.02

Helas arrivò davanti all'ingresso della sede della Fum Soft e subito due porte automatiche si aprirono, facendolo entrare in quel mondo di luci, colori e suoni.
In un istante una delle segretarie gli andò incontro, salutandolo con cortesia.
“I Pilastri di Afravalone” disse la ragazza mostrandogli un fascicolo “è un videogioco di ultimissima generazione. Miliardi di poligoni si muovono su uno schermo pressoché infinito ad una velocità pari a quella che può percepire in tempo reale l'occhio umano. I fondali in lontananza sono renderizzati, ma diventano interattivi quando il proprio alter ego giunge ad una distanza prestabilita. In pratica è la più avanzata esperienza video ludica che si possa offrire oggi sul mercato. Altri dati tecnici le saranno forniti da questi pratici manuali. Per i contenuti narrativi, invece, potrà incontrare il signor Gail. Prego, mi segua...” e lo condusse in una stanza vicina, piena di monitor e pc.
Seduto ad una scrivania, ma con le spalle rivolte alla porta c'era un uomo.
“Signor Gail...” fece la ragazza.
“Può andare, grazie...” rispose l'uomo seduto.
La ragazza uscì.
“Venga pure avanti...” disse poi Gail a Helas “... sono qui per lei...” si voltò, mostrandosi “... per conoscere i suoi sogni e realizzarli tutti...”
http://images.wikia.com/nonciclopedi...eus_matrix.jpg

Guisgard 10-12-2013 16.36.03

I ragazzi ascoltavano Clio che parlava di quella nuova moda video udica, quando lo sguardo di Jack si spostò su un tavolo vicino.
“Ehi...” disse Reika fissandolo “... cos'hai?”
“Date un'occhiata lì...” indicò Jack.
Si voltarono e videro una ragazza che leggeva un libro mentre sgranocchiava delle patatine fritte.
“Beh?” Fece Mac. “Ti sei infatuato di quella tipa?”
“Leggi il titolo del suo libro...” mormorò Jack.
“I Pilastri di Afravalone...” leggendo Lisa “... quindi? Mi sono persa qualcosa?”
“E' il titolo di quel videogioco...” rispose Jack “... quello è il romanzo da cui hanno tratto l'ambientazione e i personaggi...”
“Già, tutto è commerciale oggi...” commentò Mac.

Clio 10-12-2013 16.49.58

Seguii lo sguardo dei ragazzi, ed osservai la copertina di quel libro.
Mi voltai verso Jack e gli sorrisi "Beh, che stai aspettando? Vai a chiederle di cosa parla, su non essere timido.. Qua siamo curiosi!" Risi "prima che ci vada Mac!".

Altea 10-12-2013 16.50.43

D'altronde Miz aveva detto cose giuste, annuii e concordavo con lui, poi lo vidi digitare qualcosa nel pc e li...si aprì un mondo surreale e fantastico.
Mi alzai di scatto dalla poltrona e mi avvicinai al pc...osservai quel mondo medioevale...dalle alte guglie e dai svettanti torrioni, un paesaggio gotico e surreale.
"Cosa volevo essere da bambina...oh tante cose...si una dama coraggiosa e amante delle avventure...non certo una futile dama di corte ma dal carattere forte e coraggioso..pronta a combattere per i propri ideali come un cavaliere o con accanto un cavaliere valoroso..e di vivere una storia dai risvolti magici e leggendari...e cosa devo fare per arrivarci ditemi" lo guardai entusiasta..come se qualcosa di diverso e nuovo si aprisse nella mia vita.

http://i41.tinypic.com/2coo295.jpg

Talia 10-12-2013 17.24.25

Fissavo nervosamente il maxi schermo, mi sentivo presa in giro...
sogni, successo, felicità... questo vendevano...
vendevano miraggi...
vendevano fumo!
Ma la cosa che mi irritava maggiormente era che proprio in quel calderone di illusioni e false speranze erano finiti i soldi su cui avevo contato...
i soldi che mi avrebbero permesso di pagare gli stagisti, di acquistare il materiale, si svolgere gli esami chimici e geologici necessari...
Strinsi i pugni nelle tasche, accidenti se era freddo!
Di mala voglia distolsi gli occhi dall’immagine della ragazza sullo schermo e mi infilai in un bar lì vicino... avevo bisogno di scaldarmi... e di riflettere...
“Mi fa un caffè?” dissi al barista, sedendomi ad uno dei tavoli “Anzi... aspetti! Mi faccia una cioccolata calda... è meglio!”
Pochi minuti dopo, con gli occhi fissi sulla parete di vetro che dava sulla strada gremita di passanti e le mani intorno alla tazza calda di cioccolata, riflettevo...
la Fum Soft non stava certo badando a spese in quanto a pubblicità...
quei maxi schermi, i video, i manifesti...
una campagna promozionale senza precedenti...
ma potevano davvero dare ciò che promettevano?
Se così era avevano davvero tra le mani la gallina dalle uova d’oro...
ma era possibile?
E se fosse stato un flop, forse gli investitori avrebbero ripreso in considerazione il nostro progetto?
Sospirai...
dovevo andare alla Fum Soft, pensai...
dovevo scoprire che razza di gente erano...
dovevo capire se davvero sapevano il fatto loro...

elisabeth 10-12-2013 17.50.47

Una Donna apparve ....parlandomi candidamente di cioccolatini...anzi, di come una scatola di cioccolatini potesse essere coloratissima.....o avere forme diverse.....ma questo non toglieva che il contenuto potesse diverso....gustoso disgustoso ...al liquore....ripieno......mi venne da ridere, ripensavo alla giornata che avevo trascorso nel mio negozio di oggetti antichi.....giravo il mondo per avere oggetti particolari......e proprio il giorno prima un signore mi porto' una scatola di cioccolatini molto vecchia era in metallo, perchè io l'acquistassi ....mi raccontò che era di una Dama.....che aveva partecipato alle Crociate come Cavaliere.....risi di gusto...come poteva essere......lui disse che era la sacrosanta verità...e così me la lasciò sul banco ed uscì ...lo rincorsi fuori dal negozio , sembrava svanito......nel tornare dentro....c'era un forte profumo di sandalo.................era questo che stavo pensando in fila...quando guardai quel tabellone e presi la decisione di cambiare strada........." Abbiamo la stessa concezione sui cioccolatini......ma adesso sarebbe così gentile da illustrarmi questo magico mondo ...a cui dare vita ad un mio sogno ?.....".....

Guisgard 10-12-2013 18.47.11

Talia sorseggiava la sua cioccolata calda, quando all'improvviso sentì alcuni ragazzi parlare fra loro.
“Ci sono stato...” disse uno.
“Dove?” Chiese un altro.
“Ad Afravalone...”
“Ah, quel videogioco...”
“Si ed è fantastico!” Esclamò il primo. “E non è un semplice videogioco, fidatevi!”
“E com'è?” Domandò il terzo fra loro.
“E'...” entusiasta il primo “... è come la vita reale... anzi, meglio... cioè, è come la vita reale se fossimo stati fortunati! Se avessimo avuto tutto!”
“Mio padre dice che ti friggono il cervello...” mormorò il secondo.
“Si, ti fanno diventare un lobotomizzato.” Aggiunse il terzo.
“E comunque non ho certo tutti quei soldi per andare sulla loro giostra!” Esclamò il secondo.
“Guardate qua...” tirando fuori dallo zaino un libro, il primo che aveva parlato “... I Pilastri di Afravalone... è il libro da cui hanno tratto il videogioco...”
“E di cosa parla?” Chiese il terzo.
“Io l'ho sentito in tv...” intervenne il secondo “... parla di un regno sterminato, minacciato da... come lo hanno definito? Aspetta... ah, si... in pratica è...”
“Signorina...” all'improvviso il cameriere a Talia “... desidera altro?”

Eilonwy 10-12-2013 18.52.45

Ah…a proposito, cari lettori….voi penserete che io mi sono laureata in “Lettere Italiane” perché mi piace la cultura dell’Italia!!!
Bene questo è vero, tuttavia io mi sono laureata in questo tipo di facoltà anche perché ho delle origini italiane e poiché ci vado ogni estate.
Delle origini italiane???....vi chiederete.
Ebbene mio padre, Tomas Iodis, è figlio del grande ingegnere inglese Claus Iodis e della poetessa fiorentina Fiammetta Puccini.
Invece mia madre, Arwen Cavalcanti, è figlia del medico fiorentino Federigo Cavalcanti, il quale è un discendente dello stilnovista Guido Cavalcanti, e della casalinga americana Jane Miller.
Chiusa questa parentesi, cari lettori…..quando vidi arrivare mio padre dissi: “Papà? Ciao, come va? Sempre a lavoro su quel ponte…eh! Dove mamma? Sì, hai ragione…un bel thè ci vuole! Anzi, io gradirei una bella cioccolata calda densa!!! Ah….prima che me ne scordi. Ho invitato questa sera Richard e Parsifal, per parlare tutti assieme di una cosa veramente interessante”.
Se quella sera fosse venuto anche Richard, lo avrei forse finalmente conquistato. Sì…ne ero certa!
Lo amavo e la mia scrivania era piena di suoi ritratti fatti da me stessa:
http://images3.wikia.nocookie.net/__...s_DCAU_003.jpg

Guisgard 10-12-2013 20.11.37

La ragazza sorrise ad Elisabeth e le chiese di seguirla.
La condusse così in una stanza laterale, con vari monitor e schermi con immagini virtuali che scorrevano rapidamente.
Qui vi era un uomo che li fissava con attenzione.
“Signor Umin...” disse la segretaria “... una donna vuol sapere di più su Afravalone...”
“Bene...” fece Umin.
La segretaria uscì e l'uomo si avvicinò ad Elisabeth.
“Qualsiasi cosa abbiate cercato o stiate cercando” fissandola “non la troverete mai nella vostra vita. E lo sapete anche voi questo... ma ad Afravalone...” accese un monitor ed apparve una lussureggiante foresta “... cosa cercate voi? Ricchezza? Potere? Amore? O altro? Chiedetelo pure... chiedete tutto ciò che vi occorre...”
http://www.thefancarpet.com/uploaded...559_Medium.jpg

Guisgard 10-12-2013 20.22.23

Tomas sorrise a quelle parole di Eilonwy.
“Bene.” Disse. “Adoro quando si riunisce tutta la famiglia per cenare insieme. Vostra madre” fissando le sue figlie “a momenti sarà qui. Credo sia passata a trovare la signora Mayers ed i suoi figlioletti, visto suo marito è capitano di una nave da crociera e manca da un mesi. Però devo dire di essere curioso di conoscere questa cosa interessante vista dalla nostra Eilonwy.” Rise.
In quel momento suonò il campanello.
La domestica andò ad aprire e un giovane entrò in casa.
Era Richard.

elisabeth 10-12-2013 20.26.54

Una grande stanza.......tanti monitor e pensare che nel mio vecchio negozio ne avevo comprato uno ....solo perchè una mia amica aveva insistito......quel negozio fu' il lascito di mio nonno....nessuno lo voleva...polveroso e con vecchi sogni impolverati, era un uomo semplice.....ma mi raccontava che nonostante la sua vita fosse stata piena di viaggi e avesse trovato moltissime cose belle...nessuna di quelle lo aveva condotto all'Amore.........e se ci pensavo....ero arrivata alla mia età senza ancora averlo trovato......." Mi sembra che la ragazza vi abbia chiamato Umin......non rientra nel mio modo di pensare tutta questa modernità....rende tutti i miei sogni quasi impossibili da pensare......però alla fine non ci perdo nulla, quando ho fatto cambiare rotta alla mia macchina...sapevo di non lasciare nulla, tranne quello che fino ad ora mi ha fatto sognare........Cerco l' Amore Umin.......la cosa più difficile al mondo.....L'Amore.......se siete in grado di far si che il mio sogno viva......non ho perso il mio tempo stasera ....... e se c'e' un prezzo da pagarne sapro' affrontarlo....."...Mi sentivo sicura in quel momento..........avevo solo il timore...di essere uscita fuori dal mio guscio....dal mio quotidiano.....dal posto dove nessuno mi conosceva tranne gli amici più intimi.....ora ero fuori....

Eilonwy 10-12-2013 20.27.55

Richard!
Corsi alla porta. Me lo trovai davanti piu' bello che mai...gli corsi incontro abbracciandolo.
"Riiichaaard!!! Come stai, raggio di sole?" dissi l'ultima frase ridendo come una ragazzina innamorata.
Poi gli diedi tre baci sulle guance e lo abbracciai di piu' forte.

Parsifal25 11-12-2013 00.43.07

Mentre attendevo che fosse verde......vidi una moto affiancarsi alla mia macchina. Mi affacciai' e vidi che sotto il caso vi era un volto che conoscevo molto bene.

"Emil? Sei tu?......vecchio mio, come stai? Da tempo non ci si vede.....stavo raggiungendo Eilowyn per parlarle di una cosa bizzarra che stanno pubblicizzando. Un gioco online......" I pilastri di Afravalone"......"

Il verde era scattato, salutai' Emil e giunsi sotto casa di Eilonwy....."chissà, cosa le passa per la mente......son curioso!!!!" Parcheggiai' la macchina e bussai' al citofono.

Eilonwy 11-12-2013 00.52.59

Sentii suonare il campanello e la domestica aprii la porta.
Sulla soglia c'era Parsifal.
Quasi senza accorgermene presi per mano Richard e fanciullescamente lo trascinai verso suo fratello.
"Ciao, Parsifal!!! Come butta cicciobello?" dissi scherzando e baciandolo sulla guancia.

Parsifal25 11-12-2013 01.00.27

"Richard? Ma non avevi un appuntamento?" gli sorrisi e dissi: "......non cambierai' mai....." e gli diedi un colpetto sulla spalla.

Presi in braccio Eilonwy e la salutai' in meglio. Mi affacciai' verso le stanze della casa e porsi i miei saluti ai suoi genitori.

"Allora.....di che cosa vuoi parlarmi, scricciolo!!!! Spero......che non si tratti.....del nuovo gioco....." feci un sorrisino ironico.

Guisgard 11-12-2013 01.05.25

Umin sorrise a quelle parole di Elisabeth.
La invitò allora a sedersi su una poltrona dall'aspetto avveniristico, ma nello stesso tempo comoda.
Ritornò allora la segretaria con un tablet in mano.
Umin fece sedere con garbo Elisabeth su quella poltrona e fece un cenno alla ragazza.
Questa allora prese un piccolo flacone e si avvicinò ad Elisabeth.
“La Fum Soft” disse “si impegna ad offrirle tredici ore di gioco effettive, salvo interruzioni dovute alla morte virtuale del suo personaggio in uno dei qualsiasi livelli di gioco. Inoltre le offre una polizza assicurativa che garantisce e tutela ogni informazione legata alla sua privacy. Il prezzo totale è di un 1.000 Taddei da pagarsi in contanti e anticipatamente.”
“Queste sono le normali informazioni che per legge dobbiamo fornire...” mormorò Umin, mentre aiutava Elisabeth a sedersi su quella poltrona “... a me però interessa altro... interessa lei... l'Amore... e sia... è importante che ciò che viene richiesto non sia presente nella sua vita... ma come vuole trovare questo amore? Facendo cosa? Ha un mestiere o una professione in mente? O magari un rango sociale? Cosa vuole essere Elisabeth ad Afravalone?”
“Se nutre dubbi o trova difficoltà in merito” intervenne la segretaria “possiamo fornirle il nostro schedario dei personaggi, dove con ogni probabilità troverà qualcosa in grado di stimolare il suo interesse e la sua fantasia.”

Guisgard 11-12-2013 02.25.54

“Basta volerlo...” disse Miz ad Altea “... basta desiderare di esserlo...”
Ritornò la segretaria e si avvicinò ad una poltrona dall'aspetto futuristico, sulla quale Miz aveva fatto accomodare Altea.
Aveva un tablet ed un piccolo flacone in mano.
“La Fum Soft” fissando Altea “si impegna ad offrirle tredici ore di gioco effettive, salvo interruzioni dovute alla morte virtuale del suo personaggio in uno dei qualsiasi livelli di gioco. Inoltre le offre una polizza assicurativa che garantisce e tutela ogni informazione legata alla sua privacy. Il prezzo totale è di un 1.000 Taddei da pagarsi in contanti e anticipatamente.”
“Per legge sono informazioni che dobbiamo fornire ai nostri clienti.” Sorridendo Miz. “Ma parliamo di lei, Altea... io sono qui per lei, per i suoi sogni... sto per condurla ad Afravalone... ma cosa vuol essere là? Una dama d'avventura... ottimo... e cosa precisamente? Non so... una ladra... una cacciatrice di taglie... una ricercata stessa... o perchè non un'assassina? O una cercatrice di tesori, magari reliquie? Può essere tutto ciò che desidera, Altea... Afravalone sarà il suo mondo...”


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