Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 01-02-2016 17.54.00

A quelle parole rimasi per un attimo silenziosa...cosa mai volevano..calma..ci voleva calma.
"Bene..non vi sono problemi..potete prenderli..ma se non esponete ciò che desiderate o volete...cosa mai potremmo fare noi per voi?Se possiamo essere di aiuto ovvio.." e guardai gli uomini duramente e furtivamente il frate. Speravo la donna trovasse pure una soluzione.

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Lady Gwen 01-02-2016 17.54.41

A poco a poco il battito frenetico del mio cuore tornò normale.
Fuori, il giorno moriva lasciando il posto al meriggio, che faceva entrare una luce fioca e soffusa, ma che comunque non riusciva a scacciare quell'aura sinistra che avvolgeva il maniero.
Poi, udii bussare.
Cosa fare? Aprire? E se non fosse stata la nana? Mi aveva detto di non aprire fino al suo ritorno, ma non potevo essere certa che fosse lei, così attesi per sicurezza.

Dacey Starklan 01-02-2016 17.58.30

Come sempre adottai la mia tattica. Il silenzio. Lasciai che il barone parlasse restando accanto a Jean.
Evidentemente la faccenda del matrimonio lo indispettiva non poco.

Il Maresciallo fu abbastanza saggio nel parlare e lo apprezzai. Anche se il solo metro della bellezza, per giudicare una donna, lo consideravo piuttosto limitato.
Certo che l'arrivo del servo e l'invito del barone mi incuriosirono tanto da prendere parola.
<< Ne sono certa>> mormorai guardando prima il barone e poi Jean e infine udii dei passi, quindi e allungai lo sguardo verso la porta per capire chi stesse arrivando

Guisgard 01-02-2016 18.03.02

“Beh...” disse uno dei militari ad Altea “... magari voi due” indicando lei e Clio “avete argomenti seri da mettere sul piatto della bilancia...” guardandole in modo lascivo.

Guisgard 01-02-2016 18.06.03

Di nuovo qualcuno bussò alla porta di Gwen.
E poi di nuovo.
“Sono io...” disse la nana “... apritemi...”

Lady Gaynor 01-02-2016 18.07.01

Non sarebbe stata una foglia a tradirmi. "Non essere sciocca, Ensa, non posso averla presa addosso alla locanda... sarà successo atraversando il bosco..." Era una risposta plausibile, dopo tutto.

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Lady Gwen 01-02-2016 18.08.35

Bussarono più e più volte.
Sentii poi la voce della nana e scossi la testa, aprendo.
"Dovevate dirlo subito che eravate voi. Mi avevate detto di non aprire a nessuno..." dissi, sottovoce.

Altea 01-02-2016 18.09.49

"Quindi..pure voi, come gli altri uomini del soldato...volete...insomma che noi fossimo più carine con voi" ... e meno male dovevamo stare attenti ai briganti.
Cosa mai potevo fare...l' altra donna non reagiva..ma non potevo permettere uccidessero frate Roberto o lo portassero in prigione...e poi vi era quella figura misteriosa..chissà se era riuscita a scappare.
Guardai il frate...non avrei mai voluto cedere.."E se mi rifiuto che farete...non trovate altre donne disponibili? Un bacio vi può bastare?" avvicinandomi al soldato e guardandolo negli occhi.

Clio 01-02-2016 18.17.14

Alzai gli occhi al cielo, la situazione stava degenerando.
La perpetua ribatteva, giustamente ma non avrebbe ottenuto granchè.
Così mi avvicinai a quello che sembrava essere il capo e lo spinsi leggermente lontano dagli altri.
Presi un sacchettino con alcuni soldi e glielo diedi, ma nel farlo, con l'altra mano gli presi il polso e lo girai, avvicinandomi al suo orecchio.
"Sono Clio, il capitano dei Montanari, hai presente? I mercenari al servizio del barone?" A voce bassissima.
"Non rovinerete la mia missione, sto seguendo un brigante e sono in incognito.. sai che faremo? Mi dai un bello spintone, cado a terra, dici una delle vostre oscenità e tu e i tuoi scagnozzi ve ne andate.. In cambio, non riferirò a Fagas cosa avete detto chiedendo le vostre teste.. Tutto chiaro?" Sempre a voce bassissima.
"Vi prego.." Con voce spezzata, in modo che gli altri sentissero "È tutto quello che ho, non fatemi del male..".
Ma il mio sguardo, che solo il soldato poteva vedere, diceva ben altro.

Guisgard 01-02-2016 18.35.00

Le porte della sala si aprirono ed entrarono alcuni individui, abbigliati alla maniera dei Normanni del Sud.
Davanti al gruppo vi era una donna anziana ed un giovane uomo.
Il loro ingresso fu preceduto da poche cerimonie ed avanzavano con rispetto ed una velata esitazione.
“Salute a voi, nobile signore.” Disse la donna al barone. “Ed a tutti voi, miei signori.” Rivolta poi a Dacey, a Jean e a Fagas. “Giungiamo da Fidelis, patria in cui vivono pacificamente Cristiani, Ebrei e Musulmani. Io sono Dauna e questi è mio figlio Svevos. Siamo pellegrini giunti per pregare nei luoghi della devozione di Santa Caterina e di San Bernardino, custodi e patroni di queste nobili terre.”
“Siete dunque pellegrini.” Fece Ferico.
“Si, milord.” Annuì Svevos.
“Però voi siete abbigliato come un cavaliere.” Ferico all'uomo.
“Perchè lo sono, milord.” Annuì l'altro. “Chi è più pellegrino di un cavaliere? Non è forse un cavaliere il Primo Angelo del Signore?”
“Sappiamo” la donna “che la legge ci impone di chiedere a voi il permesso per raggiungere i luoghi della nostra devozione, milord.”
“Si.” Annuì Ferico. “Solo dietro il pagamento di un tributo vi sarà permesso di raggiungere i luoghi di cui dite.” Sorrise e guardò per un attimo Dacey. “Sapete” rivolto di nuovo ai due pellegrini “che questa bella dama è in realtà una berbera infedele? E dunque voi conoscete tale razza, dato che nei luoghi in cui dimorate molti ne soggiornano.”
“Si, milord.” Rispose la donna. “Ma definirli infedeli non è corretto. Essi adorano il nostro stesso Dio, sebbene attraverso le parole di un profeta non riconosciuto dalla Chiesa.”
“Ah, questa poi!” Esclamò il barone. “La Chiesa riconosce solo il tintinnio dei denari che richiede per concedere poi le sue fasulle indulgenze!”
A quelle parole, Dauna e suo figlio Svevos si scambiarono una lunga occhiata.
“Comunque...” continuò Ferico “... è nostro desiderio che voi facciate compagnia alla nostra odalisca” indicando Dacey “in modo che vinca la sua assurda malinconia verso i barbari e peccaminosi paesi che le diedero i Natali. Per questo vi sarà offerto di alloggiare qui fino a domani. Poi, dopo aver regolarmente pagato il tributo richiesto, sarete libri di andare a pregare dove più vi garba.”
“Si, milord.” Sorridendo Dauna.


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