![]() |
Certo quei monaci erano scaltri. Misi il cappuccio davanti la bocca per camuffare la voce "Siamo due monaci di clausura e proveniamo da un monastero a nord est, sperduto su un isolotto di una grande Laguna". E io conoscevo bene quel posto "Abbiamo fatto un voto alla Madonna di Barbra.. Il posto da dove proveniamo. Quindi vi è stato un furto".
Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise.
“Semplice...” disse fissando Gwen e riprendendo ad accarezzare i tasti del pianoforte “... perchè io sono Fantamas.” Appena divertito. “Dovresti essere onorata da una tale rivelazione... il mondo intero pagherebbe per sapere ciò che tu hai appena scoperto.” Suonando Per Elisa di Beethoven. La Pantera cercò di riprendere pieno controllo di sé ed ispezionare quel luogo. Controllò tutto il pianterreno, ma non trovò nulla. Il primo piano non era più accessibile, poiché le scale erano crollate ed il solaio dal basso appariva in gran parte sfondato ed inagibile. Ma degli strani rumori sembravano giungere dal pavimento. Rumori che lei poteva udire col suo super udito da felino. “Si, un furto...” disse uno dei monaci ad Altea “... un vecchio manuale sui Sette Peccati Capitali, adoperato per la formazioni dei nuovi esorcisti.” |
Scossi lentamente la testa.
Non riuscivo a crederci. Era tutto assurdo. Tutte quelle volte passate con Lizzie a parlarne. E ora? "Onorata? Sei un criminale!" facendolo voltare con un movimento brusco verso di me, anche se aveva ripreso a suonare. Davvero non si rendeva conto? Mi sentivo un'idiota, ad essere stata presa in giro così. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Un criminale...” disse Elv fissando Gwen negli occhi “... come Robin Hood o Zorro? Come Sandokan o il Tulipano Nero?” Ridendo. “Il mio è solo un altro modo, meno ipocrita e più efficace, per fare giustizia.” Alzandosi ed avvicinandosi a lei, accarezzandole di nuovo i capelli.
|
Scossi ancora la testa guardandolo male, con rabbia, ma anche con delusione.
Sì, mi sentivo delusa. Mi aveva presa in giro fin'ora, ogni istante, ogni maledetto momento mi aveva presa in giro e riuscivo solo a sentirmi tradita, altro che onore. Spostai di nuovo la mano dai miei capelli e indietreggiai, per entrare nel panico subito dopo quando mi scontrai con la parete di marmo alle mie spalle. Non pensavo che avrei mai potuto avere paura, se fossi stata insieme a lui, ma ora ne avevo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv la guardò negli occhi.
Con uno strano sorriso, a metà tra il beffardo e l'inquieto. “Tesoro...” disse “... cos'hai? Devo preoccuparmi? Non avrei dovuto rivelarti la verità? Magari sarebbe stato saggio farti fare la fine di tutti gli altri?” Mormorò. “In effetti prima di oggi non ho mai permesso a nessuno di restare in vita dopo aver visto il mio vero volto...” avvicinandosi, con Gwen ormai contro la parete fredda. |
Osservavo il suo sorriso, sentivo le sue parole.
E mi rendevo conto del fatto che avessi una persona completamente diversa. Una persona sbagliata. O forse, più semplicemente, prima avevo davanti una menzogna e questa era la verità. Una verità che faceva male. Molto male. "Sei solo un maledetto un folle" sibilai, vedendolo sempre più avanzare mentre io ero bloccata contro la parete fredda e dura. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gli occhi di Elv.
Erano quelli sfuggenti e misteriosi di Fantamas. Lo sguardo crudele di un uomo temuto e braccato, inafferrabile e geniale. Occhi neri, lucidi, profondi. Occhi che si fecero grandi e che circondarono quelli di Gwen, come se l'oscurità fosse scesa ovunque. Intorno e dentro di lei. Vide il volto di lui vicinissimo, per poi avvertire le labbra del criminale sulle sue. La pressione di un bacio, il morbido e caldo abbraccio delle sue labbra, la lingua languida ed umida intrufolarsi, quasi profanando la bocca della ragazza. |
Anche i suoi occhi erano diversi.
O forse era diverso ciò che ci leggevo ora. Erano occhi di un criminale. Forse il più ricercato, adesso. Quegli occhi neri di cui mi ero innamorata si fecero più vicini, non avvolgendomi bensì sovrastandomi e facendomi sentire piccola, fragile e vulnerabile. In un attimo le sue labbra furono sulle mie. Qualcosa cercò di esplodere a quel bacio, ma ormai era tardi, ormai nulla avrebbe potuto esserci. Non adesso, dopo aver saputo chi era davvero. Sentii le lacrime solcarmi il viso, prima che sfuggissi al suo bacio e gli assestassi uno schiaffo in pieno viso. "Non toccarmi" sibilai ancora, divincolandomi da quella posizione opprimente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo schiaffo di Gwen quasi echeggiò nella stanza, con il criminale che la fissò per un lungo istante.
Fece per colpirla, ma poi si fermò. Senza dire nulla tornò a sedersi al pianoforte, riprendendo a suonare. Per la precisione suonava un brano di Chopin. Una porta si aprì ed entrò un cameriere di colore. “Accompagna la signorina in camera sua.” Disse Elv. Il cameriere annuì e fece segno a Gwen di seguirlo. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 19.15.56. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli