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"Davvero?" sorpresa ma non avevo scappatoie.."No, non prenderà questo Palazzo...di servitori ce ne saranno no che vogliono lavorare o lasciare un padrone tiranno...beh, domani vedremo il da farsi...a costo di vangare da sola il giardino".
Sorrisi e dissi volevo fare una camminata fuori, dovevo guardare in che posto ero, vedere quanto distava dal Palazzo del fantasma..lui mi avrebbe protetto e io non lo avrei tradito. https://i.pinimg.com/originals/3c/ae...e96c9447ac.jpg |
Stavo lì, davanti a lui, come una scultura classica, a farmi guardare, desiderare, accarezzare.
Le sue mani lasciavano brividi e sensazioni mai provate prima in tutto questo tempo. Perché era lui, erano le sue mani, le sue dita affusolate ed eleganti che mi piacevano tanto e che erano state una delle prime cose che avevo notato in lui, oltre ai suoi bellissimi occhi scuri, al suo sguardo attento, ma anche appassionato, malizioso e ricco di ardore. Tornò alle mie labbra e le assaporò, insieme alla lingua calda, come si sfoglierebbe un fiore, ma con quel pizzico di desiderio che rendeva tutto più eccitante. Iniziai ad accarezzare a lungo il suo petto dalla pelle liscia e tesa e i muscoli morbidamente accennati, come dolci valichi da attraversare. Poi lo portai con me, stendendomi supina sul morbido materasso e percorsi più e più volte la sua schiena forte e definita. Era tutto dolce e sensuale, mai avrei pensato che questo connubio potesse esistere, ma a quanto pareva mi sbagliavo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“State attenta, madama...” disse il custode ad Altea “... il Maresciallo è un uomo pericoloso... non si arrende facilmente...”
Anche sua moglie annuì. “E' notte fonda, madama...” aggiunse il custode “... meglio andare a dormire ora... mia moglie preparerà la vostra camera, così potrete riposare.” |
"Si, so che è un uomo pericoloso..che il Signore ci protegga".
Salii e seguii la moglie del servitore nella mia sontuosa camera.."Potrei sapere i vostri nomi? E chi abita qua attorno? Vorrei passare innosservata" sospirando. |
Quel bacio continuò a lungo, con Elv che assaporava le le labbra di Gwen, stringendola al suo petto nudo e ben fatto.
Allora la guardò negli occhi. Uno sguardo eloquente, chiaro, detto, carico di desiderio. Un invito all'Amore, ad amarsi. Scese con la bocca sui seni di lei e li baciò, prima uno, poi l'altro. Allora la fece stendere su quel letto. Ma ad un tratto un mostruoso latrato echeggiò nella notte. Proveniva dal cortile e sembrava il verso famelico di una feroce bestia. La moglie del custode accompagnò Altea di sopra, nella sua camera. Era arredata in modo lussuoso, persino sfarzoso. “In verità ci sono pochi vicini qui...” disse la donna “... un palazzo ad un paio di chilometri, oggi dato in affitto a due sorelle molto ricche, madama.” Preparando il letto. “Il mio nome è Olie, mentre mio marito si chiama Pompilio.” Con un lieve inchino. |
"Grazie per la informazione Olie, dunque sarò tranquilla se vi è solo un Palazzo con due sorelle".
La donna preparò il letto e io mi ci stesi e mi addormentai per un po' ma non avevo sonno. Allora mi sedetti sul bordo del sontuoso finestrone e guardai fuori, il bosco e ciò che lo circondava...forse aspettavo solo l'arrivo di un nuovo giorno e speravo mi avesse portato fortuna. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...7f6f9b9e63.jpg |
Nuovamente illuminai tutto intorno a me, cercando il proprietario della voce misteriosa ma ancora non vide nulla se non la sala vuota.
E il ritratto che troneggiava appeso al muro. E gli occhi del Barone che sebbene dipinti parevano muoversi. La sensazione di essere quindi osservata si fece prepotente, lasciandomi un netto senso di inquietudine. “ Lo sai” mi aveva risposto la voce nel momento stesso in cui avevo riportato la mia attenzione sul volto del Barone. Strano per essere una mera coincidenza. “ Mi hai fatto spaventare!” Sbottai dopo aver fatto un balzo, presa alla sprovvista dall’arrivo di mio fratello. Mi portai una mano al petto, il cuore batteva forte. “ Volevo vedere l’uomo che mi farai sposare..” Dissi con sincerità per rispondere alla sua domanda ma omisi di aggiungere ciò che avevo sentito Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il suo sguardo riusciva a dire tutto.
Ad esprimere il desiderio, la bramosia. Gemetti quando sentii la sua bocca calda sui miei seni e sulla mia pelle gelida e marmorea, e quasi riusciva a scaldarla, renderla quasi pulsante di vita. Mi stavo completamente abbandonando a lui, stringendolo forte a me, ma poi sentii un altro latrato provenire da fuori. "Accidenti, la scuoio io stessa prima o poi quella bestia!" esclamai con rabbia, guardando la finestra "Puoi affacciarti e vedere che succede?" più dolcemente ad Elv, con una carezza sul suo viso. Non ce la facevo più, rischiavo di andare fuori di testa in quel modo,non era neanche lontanamente possibile immaginare un attimo per noi in cui non succedesse assolutamente nulla. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Altea non riusciva a dormire e guardò allora fuori dalla finestra, verso i boschi fatti di cipressi e le colline tutte intorno.
Era una sera silenziosa, misteriosa, fatta di stelle scintillanti e l'odore di mosto portato da una lieve brezza. Restò così, a fissare la notte passare lenta. L'alba era lontana, come il palazzo diroccato e maledetto, dalla sua nuova casa. Il Maresciallo guardò d'istinto il ritratto del barone alla parete. “Ora torna a dormire.” Disse tornando a fissare Dacey. “Domani farò arrivare qui il miglior sarto di Monsperone, così che tu abbia abiti degni per accogliere il barone. Buonanotte.” Congedandola. Ma in quel momento arrivò un soldato. "Il prigioniero chiede un prete, signore." Al Maresciallo. "Che vada all'Inferno." Secco il Maresciallo. "Digli che qui siamo tutti atei, dunque di frati e di preti non ne abbiamo." "Si, signore." Il soldato, per poi andare via. |
Elv, col petto nudo e solo con i pantaloni addosso, sorrise a Gwen e la baciò.
Allora si alzò e guardò alla finestra. Nel cortile c'era Ivan, anche lui attirato da quel latrato. “Ehi...” disse Elv “... cos'è stato?” “La bestia è qui, nel palazzo...” Ivan “... temo siamo tutti in pericolo...” Elv si voltò verso Gwen. “Perchè non chiedi aiuto al barone?” A lei. “Come tutti i nobili sarà un degno cacciatore, no? Così capirai se lui davvero c'entra in questa storia...” |
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