Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 03-03-2015 01.00.17

Ammone annuì a Clio.
“Si, dobbiamo trovarlo prima di loro...” disse “... ma dove cercarlo?”
“Il cane” fece Afel “sembra incapace di fiutare le sue tracce...”
Infatti il segugio pareva come spaventato.
Come se percepisse qualcosa attorno a loro.
Qualcosa in grado di intimorirlo.
“Forse dovremmo dividerci...” ancora Ammone “... magari avremo più possibilità così... anche se è buio e ogni ricerca può essere impossibile... cosa ne dici?” Guardando Clio.

Clio 03-03-2015 01.07.07

Già, dove può essere andato?
Annuii ad Ammone "D'accordo, dividiamoci... Magari avremo più possibilità..." Sospirando.
Mi voltai poi verso Afel "Se dovessi incontrarli, ricorda.. Tu non sai niente di questa storia, non hai idea di chi sia io.. Solo una ragazza che cercava le marmellate..." Con un sorriso rassicurante "Sarai al sicuro... Almeno, spero.." Osservai il cane "Tienilo tu.." Al garzone "E grazie, per il tuo aiuto...".
Così iniziammo a cercare Icarius nella brughiera, col pensiero fisso di quegli uomini che lo cercavano insieme a noi.
Forse però avevamo un vantaggio: loro non sapevano che era scappato nella brughiera, lo immaginavano a casa, data l'ora, e dai loro discorsi compresi che non sapessero trovare la strada per la casa del pastore.
Avanti, Icarius.. Dove sei?

Guisgard 03-03-2015 01.10.05

De Gur si spostò, lasciandosi cadere poi sulla schiena, restando così con la testa a fissare il soffitto.
“Quando questa storia sarà finita” disse, col bagliore delle fiamme che giocava sui suoi lineamenti “e lord Gvineth sarà diventato duca, io e te ce ne andremo da qui... egli mi darà un feudo... e vivremo là, lontano da tutti quelli che abitano in questo ducato...” si voltò e guardò Elisabeth “... e tu potrai dedicarti alle tue erbe ed ai tuoi poveri... ma fino ad allora dovrai fare come ti dico... essere prudente e leale... altrimenti davvero non potrò più fidarmi di te... capisci, Elisabeth?”
Ma ad un tratto qualcuno bussò.
Era la servetta Lia, quella fidata di De Gur.
“Cosa vuoi?” Fissandola lui.
“Padrone, siete stato chiamato al palazzo.” Disse con il capo chino, per evitare di vedere l'intimità dei due sposi. “Un messo di lord Gvineth è giunto per portarvi là.”
“Si, digli che arrivo subito.” Annuì De Gur.
E prima di uscire la servetta lanciò uno sguardo enigmatico verso Elisabeth.

Guisgard 03-03-2015 01.18.04

Clio, Ammone ed Afel si divisero e ciascuno cominciò a cercare nella brughiera.
Era però notte fonda e quel luogo pareva un enorme, selvaggio e primordiale labirinto colmo di trappole ed abitato da animali feroci.
Almeno a giudicare dagli infiniti versi che echeggiavano in quelle lande ancestrali.
La ragazza si muoveva tra gli alberi secolari ed incantati, la foschia indifferente e gli sterpi aggrovigliati.
Ovunque le ombre parevano sul punto di animarsi e dietro ogni angolo sembrava celarsi una fiera ostile.
Fino a quando, all'improvviso, alla piratessa parve di udire qualcosa.
Erano delle note.
Una melodia.
Quella dell'ocarina.

Guisgard 03-03-2015 01.24.04

Altea riprese a camminare nella brughiera, per rifare la strada percorsa in precedenza.
Ma quelle lande, come ben sa chi le frequenta, sono ricche di sentieri e stradine dimenticate che serpeggiano fino a perdersi e a raggiungere angoli remoti o ignoti ai più.
Così, nel muoversi tra l'oscurità di quei luoghi, la dama de Bastian giunse poco distante da un lieve chiarore visibile davanti a lei.
E nell'avvicinarsi Altea si accorse che era un'abitazione.
Una casupola, poco più grande di una capanna isolata, che sorgeva tra alcuni dossi e tumoli.
Ed il bagliore proveniva da una finestra illuminata.

Clio 03-03-2015 01.26.24

La notte, la brughiera con i suoi fantasmi, i suoi pericoli, i suoi inganni pronti ad ingannarmi, a distrarmi, a perdermi.
Eppure io continuavo a camminare, guardandomi attorno in quel buio tetro e ostile.
Andiamo, Icarius.. Ti prego... Dove sei?
Dove sei?
Quella domanda mi rimbombava nella mente, ancora e ancora, come un mantra o una maledizione.
E poi la sentii, e mi fermai per un secondo con gli occhi chiusi ad ascoltarla: l'ocarina.
Quante volte mi aveva condotto da lui a partire da quel lontano pomeriggio d'estate.
Allora gli chiesi di piantarla, ma poi mi innamorai di quel suono melodioso, malinconico, romantico ed inquieto.
Perché sapevo che mi avrebbe condotto da lui, sempre.
Così, ancora una volta, seguii quel suono con una piccola speranza nel cuore, ma anche tanta paura. Paura per lui, che gli succedesse qualcosa.
Paura per me, che non mi volesse accanto.
Mi aveva mandato via dopotutto.
Comunque fosse, non potevo lasciarlo.

Guisgard 03-03-2015 01.31.27

“La fede” disse Don Nicola a Galgan “è un privilegio. Come la saggezza, la nobiltà d'animo e la forza. Anzi, la Fede è tutte queste cose insieme.” Annuì, per poi alzarsi.
I tre tornarono dall'uomo e il religioso benedì la sua abitazione, il sale e l'olio che adoperavano in cucina, l'acqua che bevevano, le persone che vi abitavano e persino gli animali che avevano con loro.
Fatto ciò, l'anacoreta, il cavaliere ed il suo scudiero lasciarono quel luogo per far ritorno alla cappella.
E mentre vi giungevano incontrarono sul loro cammino due contadini che parlavano fra loro.
“Ma ne sei certo?” Chiese uno dei due all'altro. “A me sembra strano...”
“Ti dico che è così.” Annuì il secondo. “Il Cimitero è stato chiuso poiché non vi sono più i becchini."

Guisgard 03-03-2015 01.40.28

Il suono dell'ocarina.
Dolce e malinconico.
Come il suo animo, come i suoi occhi quand'era inquieto, come il suo volto quando dal ponte della Santa Caterina fissava l'orizzonte lontano, immaginando e sognando mondi lontani.
Clio sentì quel suono più vicino.
E ad un tratto vide una sagoma nel chiaroscuro.
Qualcuno che seduto sotto un albero suonava l'ocarina.
Ma all'improvviso un fruscio tra i cespugli.
Poi un ringhiare.
Ed infine due occhi luminosi ed ostili.
Un lupo allora balzò, tra quella figura che suonava e la ragazza, mostrandole le sue zanne feroci.
“No...” una voce sorta dal nulla “... stai indietro, Clio!” Gridò la figura con l'ocarina. “Via!” Urlò poi al lupo.
L'animale allora si lanciò verso di lui, saltandogli addosso e buttandolo pesantemente a terra.

Clio 03-03-2015 01.48.05

Dapprima sorrisi nel vederlo, ma poi mi accorsi del lupo che si avvicinava, e istintivamente portai la mano alla spada.
Non potevo sparare o mi avrebbero sentito.
Ma prima che potessi fare qualunque cosa, lui mi intimò di andarmene, e cercò di scacciare il lupo, che prontamente si avventò su di lui.
Mi si strinse il cuore, adoravo i lupi, ma lui era mille volte più importante.
Così, estrassi la spada e mi avventai sull'animale mente era voltato verso Icarius, colpendolo pesantemente in profondità.

Guisgard 03-03-2015 01.56.33

Clio, con la sua spada precisa e silenziosa, uccise quel lupo in un attimo tanto veloce, quanto fatale.
Vide allora il volto di Icarius che a fatica si alzava da terra.
Il lupo non era arrivato ad azzannarlo, ma spingendolo sul terreno aveva fatto entrare un ramo secco nella spalla del pastore.
Lui allora si fece forza e con un gesto deciso lo estrasse dalla ferita.
Il braccio però sanguinava parecchio.
“Stai...” disse fissando la ragazza e tenendo la mano premuta sulla ferita “... stai bene?” I suoi occhi erano in quelli di lei. “Allora è proprio vero...” guardando per un istante il lupo ucciso sul terreno “... sei una piratessa...”
Poco distante da loro, Clio si accorse vi era una casa diroccata e disabitata.


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