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Era una giornata non bellissima, col cielo nuvoloso e grigio, anche se il mare si presentava abbastanza calmo.
Elv consultò un paoio di mappe nautiche e poi diresse l'imbarcazione verso l'Isola di Nisides, oltre la quale avrebbe preso le correnti più settentrionali. Gwen era di sotto, a sistemare le sue cose in cabina. Dopo circa un'ora di navigazione il cielo sembrò aprirsi e finalmente la sua apparizione il Sole. "Invece di star laggiù a consultare i tuoi libri" disse lui alla nipote "perchè non vieni a goderti il Sole? Le rosse non amano la tintarella?" Divertito. |
Destresya ordinò una pizzae chiuse così in bellezza quella giornata.
Quella seguente infatti prometteva di essere molto interessante. La notte trascorse calma, senza sogni ed al mattino la sveglia suonò puntuale. Era il gran giorno ed in facoltà attendevano solo lei. |
Da ciò che mi sembrava di vedere dall'oblò, il cielo non era dei migliori, ma il mare era placido e tranquillo, segno che non dovevamo preoccuparci.
Dopo un'ora, il cielo divenne limpido e sereno ed uscì il Sole, tanto che invase tutta la cabina. Sentii Elv chiamai da sopra. Scossi la testa ed a quel punto applicai un po' di crema solare sulle braccia scoperte per la maglietta, poi presi il mio pc portatile e lo raggiunsi di sopra. "Non sai che le rosse devono preservare la pelle bianca, perchè si scottano facilmente?" dissi, con un sorriso sornione, sistemandomi al Sole, che illuminò i miei capelli ramati e continuai tranquillamente le mie ricerche. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...42d798c5d6.jpg |
Continuai a setacciare l’ufficio di mio padre, il silenzio aleggiava nella stanza, finché non trovai un dossier nel quale, sfogliandolo, trovai delle notizie riguardanti la maledizione dei Taddei.
Lessi diversi nomi, i quali potevano ricondurre all’attore defunto di recente, ma uno in particolare catturò la mia attenzione. Decisi, quindi, di prendere il MacBook Pro che avevo nello zaino e, tramite internet, cominciare a ricercare informazioni sul maestro Nakakata. |
Per fortuna mi fecero salire ed ero molto speranzosa di vederlo. Poi il silenzio totale.
Scesi i piccoli scalini ed entrai nella sala dei comandi, curiosa osservai ogni aggeggio "Guisgard" chiamai ..nessuna risposta e vidi Matiz sopra uno strano aggeggio. "Matiz..." osservando la gabbianella "Sai dove si trova Lui?" avvicinandomi dell'uccello che scappò. Fu un attimo, da quello strano aggeggio vidi l'immagine del Duca e una donna..i suoi capelli erano come i miei e gli pure verdi come i miei. La mano si allungò verso l'immagine ma persi completamente e misteriosamente i sensi. |
La serata scorreva leggera e fin troppo lenta.
La pizza, un film di spionaggio, ma la mente che continuava a correre sull'isola misteriosa. Stavo davvero per coronare il mio sogno? Il sogno di tutta una carriera e una vita? Non potevo far altro che sperare che l'indomani arrivasse presto. E infatti arrivò. Mi preparai di tutto punto, presi la preziosa tavoletta, e andai in facoltà, pronta a incontrare questo misterioso finanziatore. https://img.24reel.com/cdn/big/cast/...adb7084a91.jpg |
Il mare era ora piatto, attraversato solo da lunghe e lente trainate dalla brezza salata, mentre la prua della nave avanzava verso Occidente.
Elv rise alle parole di Gwen. "Non so, tua zia è bruna, non mi intendo di rosse." Disse tenendo le mani sulla ruota del timone. "So però, da quanto si dice, che le rosse siano lunatiche e spesso intrattabili." Mentre il vento gonfiava i suoi capelli bruni. |
Quennie cominciò a cercare in Rete notizie su quel Nakakata.
Alla fine scoprì che si trattava di un monaco Taoista, giunto dal Giappone anni prima, chiamato in Occidente dal ricco imprenditore Taddeus, zio del famoso divo cinematografico Guisgard. Il monaco pare si fosse ritirato poi a vita privato dopo la morte del celebre attore. Ora sembra vivesse in un luogo imprecisato della Foreste Verde, il grande polmone verde tra le città di Afragolopolis e Caivania. |
Il fiume Elsa che scorreva, le fresche e dolci acque, il suono melodico delle increspature, la trasparenza fra le roccie, i riflessi dorati contro le sponde brulle.
Allora si videro i riflessi di un castello, tutto sommerso dalle acque del fiume. Dalle alte e quadrangolari torri merlate, i bastioni e le mura di un metallo sconosciuto alla nostra epoca. E infine una damma dai capelli lunghi e chiari, dai riflessi di giada fra le ciocche, l'abito leggero, i dademi fatti delle più preziosi gemme e pietre giunte dall'Olimpo e da Asgard, segno che ogni cultura e mitologia si prostrava di fronte a quella dama dagli cangianti... Altea vide questo in sogno, un istante prima di aprire gli occhi. Sentiva la calda sabbia dorata sotto di sè, la sciuma salata salire e scendere dal suo corpo dolorante e stanco. Poi il verso dei gabbiani. |
Destresya arrivò in facoltà, raggiungendo subito l'ufficio del rettore.
Qui trovò Roan anch'egli impaziente. "Buongiorno, professoressa." Disse porgendole la mano ed invitarla a sedersi. "Faccio portare subito qualcosa per la colazione? Detesto mangiare da solo e le confesso che attendevo lei per cominciare." Sorridendo e prendendo il telefono per comporre il numero del bar. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 00.47.37. |
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