![]() |
Quelle parole di Gwen ed Elv prese a baciarla.
Le fresche labbra di lei erano una panacea, una droga per il bel pirata. Le accarezzava con i suoi baci appassionati, mentre con le mani la stringeva forte a sé. “Sai vero...” disse senza smettere di baciarla “... che qui sono in convalescenza?” Ridendo e baciandola. “Dunque se ti trova qua il dottore rischio un bel rimprovero...” con baci sempre più accesi. |
Come sei generosa, mogliettina mia...” disse Dension senza smettere di baciare Dacey, mentre le sue mani iniziarono ad allentare il suo corpetto.
E più la baciava, più le sue mani erano abili a liberare il bel corpo di lei da quell'abito. Poi quei baci scesero dalla bocca al collo, fino a scivolare sul petto nudo della ragazza, che lui assaporò a lungo, procurandole intensi brividi e stappandole più di un sospiro. |
Gli sorrisi.
"Spregevole... Addirittura?" Sussurrai, con gli occhi nei suoi, mentre sentivo le sue mani sulla mia schiena che mi provocavano brividi intensi e appassionati. Restare lucida era davvero difficile. "Oh, mi vengono in mente un sacco di comportamenti più spregevoli di questo..." Sostenendo il suo sguardo, per poi sorridere. Ma evitai di fargli l'elenco completo, sperando ci arrivasse da solo. Anche se forse non era così scontato, perché ciò che io trovavo spregevole probabilmente lui lo considerava assolutamente normale. Poi quelle parole sul mio bacio furono come uno schiaffo crudele, e fu davvero difficile per me non darlo a vedere, conscia che probabilmente lo aveva detto apposta. "Davvero ti è sembrato questo?" Dissi soltanto, vacillando appena, ma riuscendo a tenere il suono della voce caldo e dolce "E poi dicono che i baci sono più efficaci delle parole...." Scuotendo appena la testa, Malinconica. |
Icarius sorrise appena, ormai vicinissimo a Clio, al punto da poterla avere quasi contro il suo corpo.
“Magari” disse “volevo sentirmi dire il contrario... sei fuggita via così velocemente che ancora conservo il tuo sapore sulle labbra...” i loro volti erano vicinissimi ormai, mente le sue mani non smettevano di accarezzare con cura la liscia schiena di lei “... in verità quel bacio mi ha fatto pensare a tante cose... ma poi stasera eri così fredda verso di me... vedi? Ho ragione ad avere dubbi... le tue labbra dicono ed i tuoi sguardi smentiscono... Clio...” sussurrò infine, con la voce bassa e profonda. |
Solo per te marito mio- sorrisi maliziosamente lasciando che slacciasse il corpetto per poi far scivolare via, lentamente, l'abito dal mio corpo snello.
I suoi baci lasciarono la mia bocca per scendere, prima il collo poi andarono a riempire il mio petto mentre reclinavo il capo in preda a generosi sospiri di piacere intenso. |
La bocca di Dension indugiò sul petto di Dacey, con baci sempre più audaci, ardenti ed avidi.
Baci che seppero trasformare i sospiri di lei in leggeri gemiti di piacere. E a poco a poco il vestito scivolò via, quasi sospinto dai movimenti della ragazza che vibrava tutta stando a cavalcioni sulle gambe di lui. Ed a quel punto, vedendola tutta nuda, Dension prese a spogliarsi anche lui. Ma in quell'istante accadde qualcosa. Un sibilo e poi la vedetta che annunciava qualcosa. |
Eravamo vicinissimi, talmente vicini che sentivo il suo cuore contro il mio, e mi aggrappai alle sue braccia, senza distogliere lo sguardo.
"Beh, credo di aver parlato abbastanza oggi..." Sorrisi "Se hai ascoltato le mie parole dovresti aver compreso il significato di quel bacio..." Sussurrai "Non sono fuggita, mi hai detto di andare via...." Sorrisi "E poi se non ricordo male c'era un'altra dama ad attenderti..." Abbassai lo sguardo per nascondere la mia espressione. Chiusi gli occhi per un secondo, e inspirai profondamente, non volevo guastare l'atmosfera che si era creata. Avevo già rovinato tutto una volta. "Sei crudele a dire così... I miei occhi non ti hanno rivelato abbastanza oggi?" Esitai "Credi che sia stato facile non guardarti tutta la cena?" Ammisi, con un sorriso. "Eh, ma forse..." Sussurrai "Forse è tutta colpa di quel bacio... Sì, dev'essere così... doveva racchiudere le mie emozioni ma evidentemente ha fallito se ti ha lasciato dei dubbi..." Mentre il cuore batteva sempre più forte "Forse è stato troppo breve, troppo frettoloso... Caricato di troppe responsabilità..." Con voce calda e suadente, mentre lo osservavo con uno sguardo intenso ed appassionato, quello sì capace di esprimere tutte le mie emozioni. Perché gli occhi non mentono mai. Così come i baci. |
Il vortice di passione si era impossessato di noi. Con gli occhi chiusi continuavo a ricevere quei caldi baci che mi facevano sussultare e sospirare.
Lo aiutai a sfilare la camicia, con una certa fretta generata dalla bramosia. Stretta tra le sue braccia in balia di quei baci udii la voce della vedetta in lontananza, quasi fosse un sogno lontano |
Lei si aggrappò alle braccia di lui, allora Icarius la strinse finalmente a sé.
Forte, come a volerle impedire di scappare ancora, di correre via e perdersi nella notte e nei suoi silenzi. “Stasera mi hai fatto impazzire a cena...” disse lui in un sussurro, guardandola negli occhi “... si, di rabbia e gelosia...” mentre la fresca brezza avvolgeva i loro corpi “... io governo questa nave e potrei ordinarti di venire nella mia cabina davvero solo con un filo di perle addosso... ma poi ucciderei tutti per averti anche solo guardata...” E la baciò. La bacio con un impeto sconosciuto. Con una passione assoluta, con uno slancio che sembrava poter scuotere il mare intero. Un bacio ardente che accese i sensi di Clio, stravolse ogni sua sensazione. La baciò a lungo. La baciò come nessun altro avrebbe saputo e potuto fare. E lei lo sapeva ciò. Nessun altro al mondo. Ma ad un tratto la vedetta gridò qualcosa. http://vignette4.wikia.nocookie.net/...20130807014814 |
Dacey era completamente nuda, mentre Dension aveva cominciato, aiutato da lei, a sfilarsi la camicia.
Tutto ciò senza interrompere quei baci ardenti. Poi, all'improvviso, il grido della vedetta che interruppe bruscamente quel momento. “Odio questa gente...” disse con rabbia Dension, per poi guardare istintivamente verso la finestra. E vide delle luci. “Avranno avvistato qualcosa...” mormorò “... che sia di nuovo quella dannata nave nera di Maruania?” |
La magia della nostra passione rovente venne spazzata via dalle urla della vedetta.
Smisi di baciare Dension che subito scorse delle luci dalla finestra della nostra cabina. Sospirai pregando che non fosse nulla di grave mentre mi scostavo appena da Dension. |
Finalmente mi strinse a sé, e io mi persi nel suo sguardo, incredibilmente intenso.
Sentivo il mio cuore battere talmente forte che pensavo esplodesse. Poi quelle parole sulla cena, e io sorrisi. "Eri geloso? Tu?" Stupita "E di cosa? Io sono molto diversa da te... Non ho mai baciato, sfiorato amato, nemmeno pensato nessun altro... Proprio perché tu potessi avere tutto..." Trattenni il fiato "Cosa dovrei dire io?" Con una voce triste e malinconica. Poi sorrisi, cercando di non pensarci. "Oh, non preoccuparti..." Con un sorriso divertito "Li ucciderei prima io..." Facendogli l'occhiolino. E poi, finalmente, mi baciò. Un bacio che mi sembrava di aver aspettato da sempre. Un bacio che mi avvolse e riuscì a smuovere ogni parte del mio essere. Era quello. Quello avevo sempre o sognato, la consapevolezza che nessun altro al mondo avrebbe mai avuto quel bacio. Lui solo. Lui, l'Unico. Allora mi abbandonai a quel bacio che andava oltre tutto ciò che conoscevo, che avevo letto o visto. Non mi importava nulla, nulla esisteva al di fuori di quel bacio. Nè la maledizione, né la gelosia, nemmeno le difficoltà e gli ostacoli che tutto quello comportava, Lo strinsi a me e lo baciai con tutta me stessa, felice e incredula, travolta e scossa da quell'intensità e dalle sensazioni che mi attraversavano, intense ed incontrollabili. Poi però, la vedetta gridò qualcosa, riportandoci alla realtà. Ma per un lungo istante, restai a fissare i suoi occhi che erano così vicini, incapace di parlarle, incapace di staccarmi da lui. |
Dension si alzò e raggiunse la finestra, per capire cosa stesse succedendo.
“Sono tutti sul ponte...” disse raccontando ciò che vedeva a Dacey, che era rimasta invece sul letto “... e puntano le luci verso il mare... come se avessero avvistato qualcosa... ma non sono in assetto da guerra... ma cosa avranno visto mai?” |
Quel bacio.
Sembrava il preludio di una lunga notte di passione, di Amore. “Io voglio tutto, Clio...” disse Icarius “... tutto di te...” Ma non arrivò a dire altro. La vedetta gridò e subito tutti corsero sul ponte. Accesero le luci e le puntarono verso il punto indicato dalla vedetta. Icarius guardò Clio rammaricato e deluso, per poi accarezzarle il viso e le labbra. Quasi quel gesto contenesse una promessa. E raggiunse poi gli altri, cercando di capire cosa avesse visto la vedetta. Prese il betascopio e cominciò a scrutare il mare, nonostante l'oscurità della notte. E finalmente le luci illuminarono qualcosa sull'acqua. Qualcosa che galleggiava a fatica. |
Lo ascoltai alzandomi e recuperando i miei vestiti sparsi sul pavimento.
Lui era incuriosito da quella faccenda così come lo ero io. Una volta vestita mi avvicinai alla finestra. - Faremmo bene ad andare. a vedere con i nostri occhi- |
“Si...” disse Dension a Dacey, sistemandosi la camicia.
Uscirono così dalla cabina e raggiunsero gli altri sul ponte. Le luci erano tutte puntate verso un punto preciso del mare. Dension si avvicinò al parapetto, facendo segno a Dacey di fare lo stesso. Indicò allora qualcosa che le luci riuscivano a lambire, ma non ad illuminare del tutto. Qualcosa che galleggiava e si avvicinava alla Divina Misericordia. http://www.metalboat.it/wp-content/u...72-950x602.jpg |
Gli diedi un leggero bacio prima di seguirlo sul ponte, dove si erano radunati altri passeggeri. Tutti guardavano in basso, verso il mare illuminato scarsamente ma abbastanza da permetterci di vedere una figura galleggiare.
|
Quel bacio, quelle emozioni travolgenti, più forti di qualunque cosa avessi provato fino a quel momento, gli occhi nei miei, poi quelle parole che mi colpirono nel profondo.
"Attento.." Sussurrai "Che poi dovrai essere disposto a donarmi tutto di te..." Sfiorando dolcemente le labbra con le mie per poi sorridere. Ma potevo chiedere tanto a un uomo che non poteva amare? Era un prezzo che solo un innamorato era disposto a pagare a cuor leggero, perché naturalmente non desiderava altro. Ma lui? Beh, non mi sarei mai accontentata di niente di meno, di questo ero sicura. Era sempre stato o tutto o niente. Se un uomo non era disposto a donarmi il suo cuore, la sua anima, la sua vita in cambio della mia, tanto valeva non perdere tempo. E le emozioni di quel momento, le sensazioni travolgenti e incontrollabili, la passione che mi divorava sempre di più, non avevano fatto altro che rafforzare le mie convinzioni. Era qualcosa di troppo forte per essere condiviso con chicchessia, per desiderio o capriccio. E quello era "solo" un bacio. Non osai nemmeno pensare a cosa avrei provato ad essere sua, e sua soltanto. Ma il grido della vedetta interruppe il flusso dei miei pensieri che si stavano facendo sempre più arditi. Si accesero le luci sul ponte, e così potei vedere più chiaramente il suo viso, il suo sguardo. Sorrisi a quella carezza, baciando piano le sue dita che sfioravano le mie labbra. Annuii lentamente, senza dire niente, come a dirgli che capivo che doveva andare. Così, una volta sola sospirai e mi voltai anch'io ad osservare la sagoma galleggiante che si avvicinava alla Divina Misericordia. |
Rispose con foga al mio bacio e mi strinse forte a sè. Ero totalmente abbandonata a lui e non avrei potuto desiderare di meglio.
"Un pirata che rifugge il rischio a favore delle regole, devo preoccuparmi?" ridendo "Comunque non mi sembra che tu voglia lasciarmi andare" guardandolo negli occhi e sorridendo. "E poi, se tutti i convalescenti fossero come te in questo momento, penserei che i medici sbaglino a considerarli ancora malati... potremmo comunque dirgli che è il mio trattamento speciale per il capitano..." sulle sue labbra mentre mi baciava. Poi, sentii una certa confusione provenire dal ponte e mi voltai per capire di che si trattasse. Guardai fuori dall'oblò e vidi una sagoma in acqua che era stata illuminata dalle luci del ponte. "C'è qualcosa che galleggia in mare davanti alla nave." cercando identificare la sagoma. Ad un certo punto, mi venne in mente il discorso dell'uomo nel pomeriggio. "Ah volevo dirti una cosa. L'uomo che prima ha parlato al posto del capitano voleva sapere se eravamo diretti verso una destinazione precisa e io ho pensato a Nuova Camelot. Mi sembra un posto ideale e tranquillo. Inizialmente, avevo pensato di tornare dai miei al Nord, ad Argoros, ma ho pensato che Nuova Camelot offra ben piu` opportunita`. Per te va bene?" |
La cena era piacevole e vicino a me vi era pure il gentile pellegrino con cui parlavamo delle traversie avute.
Poi Icarius parlò proprio di Vacolis e dell' Amore..rimasi leggermente perplessa col bicchiere in mano ad ascoltarlo..lui negava l' Amore ma rese l' idea di come l' Amore doveva essere...unico e speciale. La coppia di sposi chiesero del capitano e non avevano tutti i torti ma forse era un tipo schivo, ma notavo Icarius era un pò infastidito o non so cosa per quelle domande dei due. Sorridevo a Gwen..quella ragazza mi piaceva, era determinata e forte ed era un bene. Notai però una certa tensione tra Icarius e quella donna bionda..si guardavano e lei si voltava..io mi misi a guardarla..a dire il vero mi aveva evitato da quando ero arrivata..non si può essere simpatici a tutti ma nemmeno mi conosceva per evitarmi in quel modo..l' avrei evitata pure io dunque. La cena finì e io salutai il pellegrino e Pepino e me ne tornai in stanza..il Fiore Azzurro...già era quello su cui studiavo alla casa del curato nel paesello vicino a Nuova Camelot poichè mie due antenate erano andate alla ricerca come si diceva..le due Altea de Bastian..ma non sapevo se era quel Fiore..ricordo mia madre me ne narrava e lo cercavo nel libro antico che mi donò. Mi feci una doccia fresca e mi rigenerai sotto l' acqua e poi aprii l' armadio e i cassetti..era pieno di bellissimi vestiti e sottovesti ed altro..riposi in uno scrigno vuoto i gioielli preziosi del mio casato..avevo notato le donne alla cena erano vestite di lusso..forse si usava cosi sulla nave. Un tocco di femminilità ci voleva, presi una sottoveste corta e rossa tutta ricamata e abbinata una vestaglia di pizzo nero e la posi sul letto mentre indossai la sottoveste...il tocco finale, una giarrettiera nera e una rossa per mettere la pistola e i pugnali..certo ero al sicuro con quella gente ma la prudenza non era mai troppa visto la mia situazione con quelli di Maruania..volevo aiutare Icarius a sconfiggerli..magari potevo arruolarmi sulla nave..avevo imparato tanto sulla Eresia, ne avrei parlato con lui. Mi rilassai stesa sul letto mentre sfogliavo il libro antico per trovare qualcosa sul Fiore ma ad un tratto sobbalzai...un allarme...oh no..mica ci sarebbe stato un altro attacco. Presi la vestaglia nera e la indossai e uscii scalza e cauta sul ponte e guardai in alto..nessuna nave..ma sentii voci concitate..stavano guardando dalla parte del mare. Mi avvicinai al parapetto e vidi Icarius che guardava con un betascopio, mi voltai dalla parte in cui guardava e vidi una sagoma..tutti si chiedevano cosa fosse e istintivamente lasciai scivolare la mano sulla sottoveste alzandola e toccai la pistola, non la presi ma la tenevo nella impugnatura in caso di bisogno...ma forse era un naufrago o un relitto. |
Capitolo III: L'isola Incantata ed il Fiore Spirituale
“Alcina fu sorella di Morgana, / E dimorava al regno degli Atarberi, / Che stanno al mare verso tramontana, / Senza ragione immansueti e berberi.” (Matteo Maria Boiardo, Orlando Innamorato) Tutti erano sul ponte, con gli sguardi verso il punto del mare buio illuminato dalle luci. E proprio lungo l'argentata scia della Luna sulle acque, videro quella sagoma galleggiante fra le onde. “Sembra un'imbarcazione...” disse Palos, indicandola “... forse un panfilo... e pare venire verso di noi...” “No, è alla deriva.” Mormorò Icarius, guardando col betascopio. Così, quando la misteriosa imbarcazione fu prossima allo scafo della Divina Misericordia, furono lanciate delle cime arpionate che la bloccarono, per poi tirarla verso il vascello. “Sammone, Pinto...” chiamò Icarius “... armatevi e scendete a controllare.” I due obbedirono. Trascorsero così alcuni minuti, mentre tutti attendevano notizie sul ponte. E tra essi vi erano naturalmente anche Altea, Clio, Dacey e Dension, mentre Gwen era ancora in infermeria con Elv. E da lì i due assistevano alla scena da un oblò. “Nuova Camelot andrà benissimo...” distrattamente Elv a Gwen, tanto era preso dalla situazione. E finalmente, dal ponte del panfilo apparvero Sammone e Pinto. E con loro vi era qualcuno. Si trattava di un uomo scarno ed incanutito, vestito di stracci. E lo portarono a bordo della Divina Misericordia. Intanto il mare appariva sinistramente piatto e silenzioso, illuminato dall'etereo pallore lunare. http://www.avatarsetcomp.com/wallpap...ds_Night_m.jpg |
Dunque la sagoma che si avvicinava era un'imbarcazione alla deriva.
Attesi con curiosità il ritorno di Sammone e Pinto, e quando portarono quell'uomo, mi chiesi quale fosse la sua storia. |
Pure Icarius pensava fosse un relitto, appena arrivato vicino alla nave fu bloccato e aspettai tornassero Pinto e Sammone per avere notizie su cosa fosse.
Poi uscirono sul ponte del panfilo e con loro vi era un uomo..vestito di stracci e in pessime condizioni.."E' un naufrago?" esclamai sorpresa. Ma il mare si era fatto silenzioso..piatto ed avvertii una strana sensazione di inquietudine. |
Le operazioni si svolsero velocemente sotto la guida di Icarus. Alcuni uomini furono inviati per comprendere la vera natura di quella sagoma appena illuminata dalla luna.
Infine rivelarono un uomo magro, dal volto scavato e gli abiti cenciosi. Doveva essere un naufrago, come io e Denion per menzogna. Mi dispiaceva per quel pover'uomo e sperai si rimettesse presto tuttavia qualcosa mi tormentava rendendomi inquieta. |
"Vado a vedere cosa succede."
Salutai Elv e mi recai sul ponte. "Che succede?" chiesi a Clio, che era gia` arrivata. L'acqua era stranamente calma e piatta. |
Sammone e Pinto tornarono sulla Divina Misericordia, insieme all'uomo trovato sul panfilo.
“Ebbene...” disse Icarius ai due “... cos'avete trovato su quel panfilo?” “Era quasi vuoto...” rispose Pinto “... fatta eccezione per quest'uomo...” indicando il naufrago “... ma credo sia tocco... non parla e sembra non capire neanche ciò che gli viene detto...” Icarius guardò il naufrago, come a volerlo studiare. “Comprendi la mia lingua?” Lui al naufrago. Ma questi non rispose nulla, con lo sguardo perso nel buio. Ma all'improvviso scoppiò a ridere. Una risata grottesca, che poi sfociò in un pianto straziante, lasciando su tutti loro un senso di angoscia. |
All'improvviso, il naufrago che era stato portato a bordo scoppio` a ridere, in una risata grottesca e inquietante e poi in un pianto pieno di angoscia.
Chissa` chi era... |
L' uomo fu fatto portare sul veliero..l'uomo era strano, Icarius gli parlò ma stava zitto quando iniziò a ridere..una risata che metteva i brividi. Mi avvicinai al taddeide "Sarà impazzito per il naufragio ma non mi promette nulla di buono..mi ricorda l' antiquario della Gioia dei Taddei e mi vengono i brividi" e guardai l' uomo in volto.
|
Ero incuriosita ma allo stesso tempo intimorita dal naufrago.
Poi questi scoppio a ridere. Una risata angosciosa e straziante. Sobbalzai stringendo il braccio di Dension, quelle risa portavano alla mia memoria il fantasma della Gioia. |
Il naufrago piangeva a dirotto, disperatamente ed incapace di smettere.
“Perchè” disse a lui Icarius “non ci racconti tutto? Davvero non comprendi la nostra lingua?” Ma quello niente. “Forse è matto davvero.” Mormorò Pinto. “Possibile non vi sia niente di particolare a bordo del panfilo?” Chiese Icarius. “Nulla.” Scuotendo il capo Sammone. “Deserto.” Ribadì Pinto. “Un panfilo come quello non può essere guidato da un uomo soltanto.” Fece Palos. “Che fine avranno fatto gli altri dell'equipaggio?” “Bel mistero.” Pensieroso Pinto. Poi Altea si avvicinò ad Icarius. “Si... forse hai ragione...” annuì questi “... avrà bevuto acqua salata...” Intanto dall'infermeria Gwen ed Elv osservavano il tutto. Anche Dacey e Dension guardavano la scena con inquietudine. “A me ricorda la Gioia...” lui a lei, stringendole la mano. |
L' uomo piangeva...e non parlava e ascoltai gli altri..annui alle parole di Icarius..."L' ho pensato pure io..non possiamo fare niente per lui? Vuoi che andiamo a controllare sul panfilo..io non ho paura" dissi seriamente ma prima provai a parlare con l'uomo.."Da dove venite?".
|
Il naufrago continuava a piangere disperatamente, ma ogni qualvolta gli veniva fatta una domanda, lui non rispondeva.
"Che strana situazione..." mormorai fra me e me. |
Annuii a Dension, anche lui pensavo lo stesso. La vista di quell'uomo lo aveva invaso dei miei stessi ricordi e delle mie stesse sensazioni, tutto un bagaglio che desideravo solo rimuovere dalla mia memoria.
Osservai incerta i tentativi di comunicazione con l'uomo che pareva preda di una strana follia. Anche io, sulla Gioia, avevo rischiato di perdere il senno, pensai con un brivido. - Forse dovremmo dirlo ...della Gioia e dei suoi misteri- mormorai piano a Dension |
Altea cercò di parlare a quel naufrago, ma lui non rispose nulla.
Come se davvero non comprendesse niente. “Dirlo a questa gente...” disse Dension a Dacey “... non dimenticare che sono nostri nemici e che non possiamo fidarci... piuttosto... dovremo indagare sul Falco...” Ma all'improvviso il naufrago corse verso il parapetto, deciso a lanciarsi in acqua. E solo il lesto gesto di Sammone gli impedì di uccidersi. E fra le braccia dell'omone che lo teneva stretto, il naufrago gridava parole incomprensibili. Ed ance Gwen ed Elv videro tutto. |
Non rispondeva..poi quel tentativo di fuga e parole sconnesse e sospirai.."Sembrava come voler fuggire da qualcosa..forse è di un posto straniero" guardando Icarius stranita.."Che intendi fare allora?".
|
Come sempre aveva ragione ma mi intristiva non poter far nulla per quel pover uomo.
E proprio in quel momento questi tentò di tornare al mare e fu salvato in extremis. Non mi piaceva quella faccenda. - Pensavo di dare una mano nelle cucine...forse potrei scoprire qualcosa tra le chiacchiere della ciurma.- dissi poi a Dension tornando a concentrarmi sul nostro vero obiettivo |
“Lo porteremo in infermeria...” disse Icarius ad Altea “... il dottor Adagnes gli somministrerà qualche sedativo... magari sarà più facile farlo parlare se sarà calmo...”
Sammone e Pinto così portarono il naufrago dal dottore. Il ponte allora pian piano si liberò ed il panfilo fu lasciato andare alla deriva. “Sarà meglio andare tutti a dormire...” Icarius a tutti loro “... domani saremo tutti più lucidi.” “Si, buona idea...” Dension a Dacey “... forse nelle cucine riuscirai a scoprire qualcosa sul Falco... io da domani cercherò informazioni in giro...” |
"Vedo mi leggi nel pensiero..era ciò che pensavo" sorrisi. L' uomo fu portato in infermeria e Icarius disse di andare a dormire.."Buonanotte" e gli lanciai uno sguardo di intesa.
Tornai nella stanza..strana cosa..accesi delle candele profumate rilassanti per non rimanere al buio e mi stesi sul letto. |
Altea tornò nella sua cabina ed accese delle candele profumate per rilassarsi.
L'inquietudine per il ritrovamento del misterioso panfilo era ancora viva in lei. E dall'oblò l'avventuriera vide proprio quell'enigmatica imbarcazione che andava alla deriva, sotto l'indifferente pallore lunare. |
Mi rigiravo nel letto turbata e mi apparve il panfilo andare alla deriva, mi rialzai e tornai sul ponte e dal parapetto la guardavo allontanarsi..in balia di se stessa..e guardavo la distesa di acqua sotto la luna..da dove era venuta.
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 22.43.58. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli