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"Molto semplice, signorina..." disse Minsk a Gwen, accendendosi una sigaretta "... perchè gli animali sono molto migliori di noi uomini... a differenza di quanto predica la Chiesa, se esistesse davvero l'anima allora apparterrebbe di certo agli animali, invece che a noi uomini... infatti gli animali si aiutano fra loro..."
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Lo ascoltai.
E per carità, tutto giusto, ma era tutto troppo vago. "Non le sembra tutto troppo filosofico per la risoluzione di un caso d'omicidio? Discutere dell'anima degli animali non porterà prove tangibili" commentai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sentii le sue mani toccarmi i capelli, rimasi perplessa da quel gesto perplesso e naturale per lui "Forse lei è pure un uomo di altri tempi" leggermente turbata da quelle parole "Il suo parlare è molto romantico eppure qualcuno dice lei sia.. Un dongiovanni" sorridendo "Posso sapere il suo nome o è un segreto pure quello?".
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"Al di là della discutibile conclusione di ciò che afferma" disse sarcastico Swan a Minsk "io non ci vedo nulla di pertinente al caso su cui stiamo indagando."
Minsk sorrise allo sceriffo ed a Gwen. "Invece si, sceriffo..." annuì il professore "... tutto è molto pertinente. Infatti io ho scoperto chi è l'assassino e quindi ho risolto il caso." Divertito. |
Il barone guardò Altea negli occhi.
"Purtroppo il mio nome è maledetto..." disse "... tutti mi conoscono soltanto come barone De Tardis..." la pioggia scendeva ancora sulla campagna di Casarignone. |
Mi avvicinai a lui volendo scoprire ogni parte dei suoi occhi.. "E conoscendolo mi portereste con voi in qualche maledizione?" sfiorando le braccia fredde per il cambiamento repentino di clima.
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Annuii a Swan, ma poi alzai un sopracciglio alle parole di Minsk.
"Ah sì? E chi sarebbe?" curiosa, ma un po' scettica. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo fssavo, e lui se ne stava ancora lì imbambolato.
Più lui non ribatteva, non se ne andava, più io andavo in collera. Mi avvicinai a lui, chinandomi su di lui mentre mi fissava con quegli occhioni grandi e persi. "Mi hai sentito?" fissandolo intensamente, mentre mi abbassai su di lui, prendendolo per il bavero della maglietta e tirandolo verso di me. "Quale parte di 'sparisci' non hai capito, piccolo guastafeste?" fissandolo negli occhi, con decisione. Per un momento non c'era la zia che cercava di essere carina con lui, ma vedeva la vera me. Quella che aveva ucciso il suo povero zio e non vedeva l'ora di liberarsi del ragazzino per potersi godere la copiosa eredità... e la virilità della sua bella guardia del corpo. |
Il barone guardò Altea, mentre la pioggia smetteva pian piano di scendere sulla campagna, lasciando il posto ad un cielo più limpido che accoglieva un profumato imbrunire.
“Le maledizioni” disse con un vago sorriso disilluso “sono simili alle pagine bianche di un romanzo di cui è noto solo il titolo e per quante parole si possano scrivere non si arriverà mai ad un finale, miss...” amaramente. |
“Si, ora siamo tutti curiosi...” disse sarcastico Swan a Minsk.
“Suvvia, non è così difficile.” Divertito lo scienziato. “Basta mettere insieme tutti gli indizi e le testimonianze raccolte...” Manday rise, quasi a sbeffeggiare lo sceriffo ed i suoi uomini. “Si, ora siamo curiosi anche noi.” Elv, che era accanto a Gwen. Si avvicinò, incuriosito, anche Gozz. |
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