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Adoravo quella sensazione, il potere, il controllo, l'avere due uomini così diversi eppure così unici alla mia mercè, alla mercè del mio desiderio, della mia lussuria, della mia passione incontrollata.
Povera Clio, cosa ti perdi! Icarius si buttò ai miei piedi, provocandomi un'intensa ondata di eccitazione... ancora! Mi sembrava sempre di essere così eccitata da aver raggiunto il limite, e poi invece il mio corpo lascivo mi sorprendeva sempre, facendomi impazzire ancora di più. Sempre di più, ancora e ancora. Non capivo più niente. La linguetta di Icarius, le sue labbra sui miei piedi erano inebrianti come poche altre cose al mondo. Cos'aveva quel ragazzo da farmi perdere il controllo in quel modo? Da eccitarmi in un modo così viscerale e forte da sconvolgermi? Forse la sua innocenza, il desiderio di corromperlo, di farlo sprofondare in un abisso dal quale non sarebbe mai riuscito ad uscire. Non avrebbe più voluto uscire, perchè diciamocelo, chi tornerebbe indietro? Nella mia mente si disegnò un sorrisetto divertito, cominciava a lasciarsi andare, ad ascoltare quella voce dentro di sé che gli diceva di non avere paura, di non avere tabù. Sapevo che esisteva quella voce, ce l'hanno tutti. Io lo so bene. Io sono quella voce fatta carne. Che cosa meravigliosa! Ma mentre le labbra del ragazzo veneravano i miei piedi, il mio corpo e la mia bocca erano avvinghiati ad Aegos, le cui mani mi cingevano ovunque, facendomi eccitare ancora di pù, di più, di più. Lo baciavo con ardore, in modo intenso, assoluto, un modo che cancella tutto il resto del mondo... quasi. Quelle parolem sussurrate sulle mie labbra, e i miei occhi si accesero, trovando i suoi vicinissimi ai miei. "Perché la mia volontà è legge, e io vi voglio tutti e due..." con un sorrisetto lussurioso e lascivo. "Mi eccitate entrambi in modi diversi, e non vedo perchè debba scegliere quando posso avevi tutti e due!" con un sorriso lussurioso e lascivo, per poi avvicinarmi nuovamente al suo orecchio, soffiandoci quasi dentro. "Se ci tieni tanto a primeggiare ti consiglio di farmi gridare più di lui.. molto di più..." con un tono che diceva a chiare lettere cosa desiderassi. Essere presa lì, su quell'erba, per tutta la notte. |
Mi concessi il tempo per ammirare la stanza e al contempo calmarmi, sebben fossi brava a contenermi in presenza altrui, dentro di me un intricato movimento di sentimenti mi avvolgeva.
Poggiai i gomiti alla finestra, lasciando vagare il mio sguardo, senza freni, affinché si perdesse al di là, al di là delle mura, al di là del palazzo, della città... “ Oh mi avete spaventata!” Voltandomi di scatto, certa che vi fosse una presenza nella stanza, cosa per una volta veritiera visto che mi ritrovai dinanzi una giovane domestica. “ Grazie, puoi iniziare aiutandomi a sciogliere i capelli e spazzolarli.” Portavo i capelli in uno chignon per comodità ma sciolti questi erano folti e molto lunghi, le punte che mi sfioravano i fianchi e il bacino. Avevo una sorta di venerazione per i miei capelli, dilettandomi ad acconciarli nelle mode più differenti e sfornandoli di spille, fiori e fermagli a seconda del l’occasione. Impartita la richiesta all’ancella mi sedetti al tavolino della toiletta, lasciando che la giovane si adoperasse per la mia chioma. “ Ditemi, siete a servizio a palazzo da molto? Avere avuto occasione di vedere il barone?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Quel bacio era disperato, ma in mezzo a quella disperazione, c'era dopotutto un po' di speranza, come quella rimasta sul fondo del vaso che Pandora aveva vuotato.
La speranza apparentemente soffocata da tutti i mali del mondo, ma sempre viva e presente. Un bacio caldo e luminoso, come lui. E lo consideravo ancora un crimine ben peggiore dell'omicidio, spegnere quella luce, ma se prima era solo egoismo dettato dall'amore, adesso era l'unico modo per salvarlo dal barone. Risposi ancora al suo bellissimo bacio, poi le mie labbra si separarono appena, giusto lo spazio di un respiro. Poi virarono, dirigendosi sul suo collo pulsante di vita e di sangue. "Sicuro sicuro?" sussurrai, mentre già i miei canini guizzavano fuori dalle labbra rosse.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...35877f0bae.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Era notte ormai e non subito ci fu qualcuno disposto a rispondere ad Altea.
Dopo un po' un servo si affacciò da una finestra. “Ehi, dico...” disse quello “... chi diavolo è a quest'ora tarda?” Cercando di vedere chi fosse. Silvia annuì a Dacey e subito si occupò di lei, aiutandola a sciogliere i capelli, per poi cominciare a spazzolarli. “Sono capelli meravigliosi...” disse spazzolandoli “... si, qualunque dame ne sarebbe invidiosa, madama...” sorridendo “... il barone dite? Oh, non saprei... lavoro qui da pochi giorni... ci sono i suoi ritratti in varie sale al piano terra, signora... dicono sia un uomo molto colto... di più non saprei dire...” continuando a spazzolarle i capelli. “Si...” disse Elv porgendo il collo a Gwen “... si, fallo... fallo ora...” chiudendo gli occhi. |
Vista l'ora tarda per il servitore sembrava strano qualcuno suonasse.. "Sono la Contessa Altea de Bastian.. Mia zia Ingrid come sapete mi donò la casa ed è mia intenzione dimorare qui.. Aprite" come un ordine ovviamente.
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Lo guardai di sottecchi.
La vena pulsava e mi chiamava, invitava i miei denti ad affondare, a gustare quel sangue dolce come il nettare più prezioso, il sangue è vita senza indugio, senza lasciarne nemmeno una piccola goccia. Il mio respiro si infranse sulla sua pelle calda, poi le mie labbra si chiusero sul suo collo... In un bacio. Si staccarono e poi si aprirono in un sorriso. "Io mantengo sempre le mie promesse..." dissi piano "E se non sbaglio, c'era qualcosa che volevi, prima della trasformazione..." sorridendo appena maliziosamente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il servo restò sorpreso.
Allora scese con una lampada. Aprì lo spioncino e guardò Altea con attenzione. “Siete dunque” disse sorpreso “davvero la nipote di madama Ingrid? Sul serio?” Fissandola. “La moglie di messer Fulminaccio, giusto? La dama che ogni mese mantiene questo palazzo e paga noi servi con la rendita ereditata da sua zia?” Elv guardò Gwen negli occhi, quasi sorpreso per quelle parole. “Si...” disse annuendo “... si... è il mio solo desiderio ora... si...” |
Sorrisi, con una punta di fierezza per via del complimento.
I capelli erano davvero l’unica cosa che mi rendeva vanesia. “ Ma davvero? Nelle sale al pian terreno ...” Incamerai l’informazione, fissandola per bene nella mia memoria. Intanto mi assicurai che Silvia arrivasse a spazzolare i miei capelli per cento volte prima di fermarla. “ Gradirei un thé prima di coricarmi. “ Facendole cenno di uscire dalla stanza per procurarmi la bevanda. Quanto a me , in realtà volevo solo campo libero per scovare almeno uno dei ritratti dell’uomo che gioco forza sto drstinata a sposare. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Subito, madama.” Disse annuendo Silvia a Dacey.
Mostrò un lieve inchino e chiedendole permesso uscì dalla camera per farle preparare del thè. La dama restò così sola. |
Il servo scese e sorrisi.. "Si sono io.. Ma dovete mantenere il segreto. Sono scappata da casa, mio marito mi ha picchiata e imprigionata.. Nessuno deve sapere sono qui.. O niente paga.. Fatemi entrare" sorrisi.
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