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“ Non lo so... resto dell’idea che sia un’idea stupida.”
Scuotendo la testa con disappunto. “ Suppongo di poter dire che siamo stati fortunati... sai cosa? Dovremmo festeggiare di essere scampati al mostro. Credo di aver bisogno di un momento di normalità in tutto questo.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“In effetti si...” disse Cales a Dacey mentre si lavava le mani “... vedendo ciò che succede intorno a noi, si... siamo stati davvero fortunati...” fissandola “.. dimmi cosa ti piacerebbe fare per distrarti? Anche io credo ci faccia bene staccare un po' da quest'ansia, da questa ricerca.” Sorridendole.
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Quel maledetto uomo al piano di sotto continuava e Therese era sempre più spaventata.
Allora la presi fra le braccia ed iniziai a cantare. Era uno dei pochi ricordi di mia madre, ma era una canzone che riusciva sempre a calmarmi. https://youtu.be/CB883DhoA4s Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Alzai le spalle indecisa.
“ Qualsiasi cosa in grado di non farmi pensare al pericolo che abbiamo passato.” Dissi semplicemente, senza avanzare pretese perché davvero non ne avevo. Mi bastava poter mettere da parte la faccenda della Bestia per un po’, illudermi nella tranquillità e nella spensieratezza per qualche ora. “ Tu cosa vorresti fare? “ Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Faceva troppo male, troppo male!
Dovevo alzarmi, dovevo muovermi, ma non ci riuscivo. Sentivo le forze che mi abbandonavano, ma dovevo muovermi. Dovevo rialzarmi. Non facevo che ripetermelo, e ripetermelo, ancora e ancora. Ma non ci riuscivo, non ci riuscivo, per quanto mi sforzassi, per quanto ci provassi, non ci riuscivo. Sentivo il mio corpo abbandonarmi, ero sempre più debole. Ma poi... poi lo sentii. Quel suono, lo fissai nella mia mente per non lasciarlo mai più andare. Dovevo portarlo con me, sopravvivere e dirlo a qualcuno. Dovevo farlo, sì. Dovevo farcela.... Ma ero sempre più debole, sempre di più, sempre di più. Sentivo gli occhi che si chiudevano, le forze abbandonarmi a poco a poco. Poi di colpo sussultai, un colpo di fucile aveva squarciato l'aria. O me l'ero immainato? Non lo sapevo, ero troppo stanca. Troppo stanca. Stanca... Le mie palpebre erano troppo pesanti, troppo, troppo. Mi girava la testa, come se tutto attorno a me avesse iniziato a girare in una danza di cui non conoscevo i passi. Giravo, giravo, e non capivo più niente. Più niente.. Mi lasciai andare... e tutto divenne buio. |
L'uomo ad un certo punto smise di parlare e Gwen, cantando, riuscì prima a calmare Therese, poi a farla addormentare.
Alla fine tutto sembrava tranquillo, a parte l'incessante abbaiare dei cani. Il vecchio era di sotto e continuava il suo lavoro. “Beh, potremmo farci un giretto per la città.” Disse Cales a Dacey. “E' molto bella e ha angoli che ancora io non conosco. E poi passeggiare in tua compagnia la renderà ancora più speciale. Ci prepariamo ed andiamo?” |
Tranne l'incessante abbaiare dei cani, tutto si acquietò, come se il mio canto avesse per magia fatto tacere tutto e tutti.
Therese si addormentò ed io le asciugai le ultime lacrime dalle guance paffute e rosate. Era bellissima, sembrava una di quelle bambole esposte in vetrina, così bionda, immacolata. La strinsi forte e le accarezzai i capelli, mentre pensavo che io ed Elv, una volta riuniti, saremmo stati davvero fortunati ad avere una bambina come lei. Non era nostra figlia naturale, certo, ma che importava? Tutti e tre ci amavamo, ci volevamo bene e questo bastava. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il buio, poi più nulla.
Destresya si risvegliò in una stanza semibuia. Come se fosse passato un solo istante. In realtà era pomeriggio inoltrato e dunque diverse ore erano trascorse. Era stesa su un letto. Ad un tratto la porta della stanza si aprì ed entrò un uomo. Tutto sembrava essersi calmato. Solo i cani continuavano ad abbaiare. Therese si era addormentata e Gwen era in balia dei suoi pensieri. Ad un tratto sentì dei passi su per le scale. “Io vado nel bosco...” disse l'uomo armato di fucile “... come ogni giorno vado a cercare la bestia... porterò con me due dei miei cani, un altro lo lascerò qui di guardia.” Posò una pistola su una sedia. “Per qualunque evenienza usatela, chiaro?” |
“ Mi stai chiedendo ufficialmente di essere la tua guida? E sia. Ci divertiremo. Vado a mettere qualcosa di meno impolverato.
Ti aspetto all’ingresso.” Lo salutai sorridendo per poi lasciare le cantine e dirigermi nell’ala del palazzo che ospitava le mie stanze. Aprendo l’armadio mi trovai davvero l’imbarazzo della scelta. Negli ultimi tempi avevo sempre indossato abiti pratici, completi per l’equitazione e la caccia e potermi concedere un bel vestito era un piacere. Tuttavia non scelsi qualcosa di troppo appariscente o ingombrante, che non sarebbe stato adatto alla situazione, una passeggiata in città non era come un ballo a palazzo. Così mischiai eleganza e praticità, scegliendo un abito alle caviglie, con le maniche corte e la gonna non Troppo ampia, dai toni turchesi, lasciandomi i capelli sciolti oltre le spalle. Prima di andare all’ingresso passai dallo zio, per avvisarlo della mia uscita o altrimenti si sarebbe potuto preoccupare vista la mia assenza. Quindi passai per il cortile interno, rubando una piccola rosa bianca che passai dietro l’orecchio. Allora fui davvero pronta per incontrarmi con Cales. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Tutto taceva e lei continuava a dormire beatamente.
Poi salì l'uomo, che stava per andare a caccia. Annuii alle sue parole, ma speravo di non dover usare la pistola. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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