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Vidi quel suo meraviglioso sorriso e poi aprii la porta ma Petronilla era molto seria.."Cosa è successo...qualcosa a Sir Blake?" perplessa guardando poi Guisgard.
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Sbuffai indispettita e mi alzai, iniziando a vestirmi.
"Non ti muovere da qui, tu. Appena li liquido ritorno!" gli dissi sorridendo e lasciandogli un bacio sulla guancia per poi scendere sotto e guardare allo spioncino. "Chi è?" Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Che strano, avrebbe dovuto essere solo, a quanto ne sapevamo noi, almeno.
Da dove spuntava ora questa figura grottesca che avevo davanti? Si era forse materializzato con lui? Ci era sfuggito qualcosa? Il tutto mi sembrava particolarmente interessante. "Buonasera, ci perdoni per l'ora..." sorridendogli, senza dar sentore delle mie perplessità. "Cercavamo il dottor Ordifren, avremmo bisogno di parlare con lui, è possibile?" sfoggiando un sorriso e un tono decisamente invitanti. |
La donna guardò Gwen perplessa prima, stupita poi.
“Un momento...” disse “... è uno scherzo? Io non ne so niente... qui nessuno sa nulla di questa cosa... forse vi avranno raccontato qualcosa per burlarsi di voi due...” “No, è tutto vero.” Elv. “L'albergatore da cui alloggiavamo e sua moglie sono stati ritrovati così... e persino alcune pecore sono state decapitate...” “E' terribile...” mormorò lei. “Dicono...” disse sconvolta Petronilla ad Altea “... dicono di averlo trovato morto lungo la stradina che porta a casa sua... è venuto a dirlo uno dei suoi domestici... è terribile...” “Sono io...” disse una voce da fuori a Nyoko “... Satinyus. Aprite.” Era lui, lei poteva vederne il viso dallo spioncino. Il gobbo guardò Clio e poi ognuna delle sue amiche. Le guardava con una strana insistenza, quasi lasciva, con quei suoi occhi sporgenti che scivolavano viscidi sui corpi proibiti di quelle ragazze. “E' molto tardi...” disse “... chi lo desidera e per quale motivo?” |
A quelle parole sobbalzai..."Morto? Ma come....e io volevo fargli visita proprio oggi...ma cosa è successo? Un malore, un incidente" sentendo una grande sofferenza dentro, per quell' uomo che per anni si era preso cura di me e ancora lo faceva mentre mio padre, Sir George, era ancora in giro per il mondo senza preoccuparsi di me...la sua gentilezza e onestà, la bontà verso tutti.
Scesero calde lacrime dal mio viso...ma le scacciai subito asciugandomi il volto. |
"Eppure è così, pare che qualcuno voglia indurre la gente a credere nella leggenda" dissi "A meno che non esista davvero un cavaliere senza testa..." aggiunsi, sarcasticamente.
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Sospirai e aprì la porta.
"È venuto per i suoi gioielli vero?" chiesi cercando di sembrare il più cortese possibile. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Lo sguardo del gobbo non era poi diverso da quello che spesso ci rivolgevano vari uomini che passavano sul nostro cammino, quelli che rapivamo, torturavamo, ingannavamo, o altre cose divertenti.
Perciò non mi scomposi affatto, lo guardai sempre con lo stesso sguardo determinato, parlando con quel tono caldo e carezzevole di chi promette grandi cose solo dall'atteggiamento. "Oh lo so che è tardi, non gli ruberemo molto tempo.." sorridendo "vede, siamo andate a prenderlo alla stazione ma vedendo che era in compagnia non ci siamo avvicinate per non disturbare, ora che il suo ospite ha lasciato la casa ci siamo permesse di bussare.." con il sorriso innocente di chi ottiene sempre quello che vuole senza sforzo. "Vede io mi chiamo Clio Loeral, e queste sono le mie collaboratrici.." indicando le ragazze "Stiamo scrivendo un libro sui misteri della brughiera, e sappiamo che il professore ne è un grande appassionato, dunque volevamo unicamente chiedergli se potesse darci qualche informazione... anche solo fissare un appuntamento in cui poter rubare qualche minuto del suo tempo.." continuai. "Può riferirglielo, per favore?" sorridendo. |
“Non lo so...” disse Petronilla ad Altea “... credo che notizie certe non ce ne siano... andrà a casa sua ora, signora?”
“No.” Disse secco Stainyus a Nyoko. “Sono qui per il ragazzo, per Pavel. So che è qui. Lo faccia scendere subito, per favore.” Con un tono che non ammetteva repliche. Il gobbo le guardò ancora, tutte. Una ad una. “E' molto tardi...” disse a Clio “... un momento...” infilando la testa dietro la porta, per poi tirarla fuori un attimo dopo “... prego...” facendo loro segno di entrare. La casa era semibuia, cupa, fredda come se nessuno da anni, forse da secoli vi abitasse. Il gobbo indicò alle ragazze di seguirlo. Aveva con sé una lampada che illuminava in modo tetro ogni forma di quel luogo, con le ombre che sembravano animarsi nella penombra. La donna appariva incredula ed inquieta a quelle parole di Gwen e di Elv. Poi si sentì un'auto arrivare. Un attimo dopo un uomo entrò in casa. "Oh, caro..." disse la donna guardandolo. Lui guardò i due giovani. "Questi ragazzi ti aspettavano..." la donna. "Si, ditemi." Carter a Gwen e ad Elv. |
"Ah... Il ragazzo dice... Ma se aveva detto di non conoscerlo" dissi mettendomi a braccia conserte davanti alla porta.
"E poi chi le da conferma che lui sia qui? Magari è fuggito" gli dissi sorridendo. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
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